Dom 28 Apr 2024

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Massa: inaugurata stele in memoria del podestà fascista Bellugi

La stele con incisa una poesia di Ubaldo Bellugi, è stata inaugurata dal sindaco Francesco Persiani questa mattina nel parco pubblico dei Quercioli, alla presenza di cittadini e artisti. L’ANPI:”Hanno paura di dichiararsi fascisti e si sono inventati un poeta”.

La stele con incisa una poesia di Ubaldo Bellugi, podestà di Massa ai tempi del fascismo ma anche poeta dialettale di una certa fama, è stata inaugurata dal sindaco Francesco Persiani questa mattina nel parco pubblico dei Quercioli, alla presenza di cittadini e artisti. Assenti, però, due classi di alunni che avrebbero dovuto partecipare alla cerimonia recitando poesie di Bellugi. “Le scuole, viste le polemiche e i forti attacchi verbali – ha detto l’organizzatore dell’evento Franco Frediani – hanno preferito non venire”. Il quartiere dei Quercioli era blindato dalle forze dell’ordine, che fino a poche ore prima della cerimonia temevano manifestazioni di protesta da parte di gruppi di sinistra, contrari alla celebrazione del podestà fascista.

“Oggi celebriamo la poesia – ha detto il sindaco Persiani – nient’altro.I cittadini massesi possono stare tranquilli. Che quest’opera sia stata scritta da Ubaldo Bellugi è solo un accessorio. Concentratevi sul testo, sulla bellezza di queste parole. Non è una statua, non è un busto al podestà fascista”. L’amministrazione ha annunciato che il parco sarà presto intitolato ‘Parco della poesia’ e che altre stele, con incise poesie di altri poeti dialettali, vi saranno posizionate. La stele inaugurata, di marmo, è ancorata al terreno e legata con una catena ad un basamento. Ieri prima dell’inaugurazione è stata imbrattata con vernice rossa che il Comune ha provveduto a far rapidamente ripulire.

“Hanno paura di dichiararsi fascisti e si sono inventati un poeta. Povera città, povero sindaco, che forse non conosce la storia della sua gente, picchiata e uccisa per mano del podestà Bellugi”.

Così il presidente dell’Anpi di Massa Carrara, Oliviero Bigini, commenta l’inaugurazione della stele con incisa una poesia di Ubaldo Bellugi, podestà di Massa ai tempi del fascismo e poeta dialettale. “Serviva loro un nome per celebrare il fascio e lo hanno trovato in Bellugi, presentandolo come un poeta. Non era un galantuomo, era un fascista convinto che sapeva ben usare il bastone. Bene hanno fatto le scuole a non prestarsi a questa farsa. L’Anpi andrà nelle scuole a raccontare la verità, la storia, la Repubblica, la Costituzione. E non parteciperemo alle manifestazioni organizzate dal Comune per la Liberazione. Sono degli ipocriti che festeggeranno la libertà, dopo aver esaltato un uomo che quella libertà la tolse a tanti concittadini”.

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