Gio 18 Apr 2024

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Lo Schermo dell’arte Film Festival XI edizione, Firenze, dal 14 al 18 novembre

Lo Schermo dell’arte  XI edizione Firenze, Cinema La Compagnia Le Murate. Progetti Arte Contemporanea, Palazzo Medici Riccardi Palazzo Strozzi, Cango Cantieri Goldonetta 14 – 18 novembre. Il 13 novembre ore 18.00 inaugurazione mostra  European Identities. New Geographies in Artists’ Film and Video ; il 14 novembre dalle ore 19.00 Opening Night  Peter Greenaway, Rä di Martino e Zapruder

Sarà Peter Greenaway ad aprire l’undicesima edizione dello Schermo dell’arte Film Festival, progetto internazionale dedicato alle molteplici interazioni tra cinema e arte, che si terrà a Firenze dal 13 al 18 novembre prossimo. Oltre cinquanta gli ospiti attesi tra artisti, registi, produttori e addetti ai lavori, tra cui gli artisti Dani Gal, Jumanna Manna, Ila Beka, Driant Zeneli, Barbara Visser, Gabrielle Brady, Diego Marcon, Jordi Colomer, Phil Collins, la regista Lisa Immordino Vreeland, i curatori Sarah Perks, Andrea Lissoni, Hila Peleg, i produttori Yorgos Tsourgiannis, Beatrice Bulgari e Anna Lena Vaney.

L’apertura ufficiale del festival sarà preceduta martedì 13 novembre alle ore 18.00 dalla inaugurazione alle Murate. Progetti Arte Contemporanea della mostra European Identities. New Geographies in Artists’ Film and Video, a cura di Leonardo Bigazzi,protagoniste le opere di 12 giovani artisti residenti in Europa che lavorano con le immagini in movimento.

Per la opening night del 14 novembre il regista inglese Peter Greenaway, autore di celebri film quali I misteri del giardino di Compton House (1982), Il ventre dell’architetto (1987), Il cuoco, il ladro, sua moglie e l’amante (1989), Nightwatching (2007) presenterà la lecture The Open Air dedicata al progetto del suo prossimo film Walking to Paris, racconto del viaggio che, tra il 1903 e il 1904, il ventisettenne Costantin Brancusi intraprese a piedi dalla Romania, suo paese natale, per raggiungere Parigi, sua città d’elezione, che lo vedrà affermarsi come massima figura del rinnovamento dell’arte del Novecento.

Il programma della opening night prosegue con due anteprime di film di artisti italiani, una scelta da parte dello Schermo dell’arte che intende sottolineare la qualità della produzione di moving images di artisti del nostro paese: 100 Piper. Breve storia del Piper di Torino (1966-1969) in 100 frammenti di Rä di Martino dedicato al leggendario Piper Club di Torino, la cui vicenda è ricostruita attraverso la riattivazione di materiali di archivio e la raccolta di memorabilia unici – fotografie, diapositive, nastri audio e locandine – provenienti da testimoni diretti di quella esperienza; e Zeus Machine del collettivo Zapruder versione cinematografica di un progetto installativo a 12 canali dedicato alla figura di Ercole, l’eroe delle leggendarie fatiche. Nel film, costruito in capitoli, ogni “fatica” è un’impresa che celebra il mito in insolite ed attuali declinazioni. I personaggi infatti sono persone comuni che, accogliendo divertite e seriamente il nesso con Ercole, nella determinazione di voler andare fino in fondo, si fanno interpreti sinceri e autentici del richiamo eroico, in continua tensione tra la vetta dell’Olimpo e la sfera terrena.

Il festival riunisce circa 25 film tra lungometraggi e corti, film d’artista e documentari. Tra quest’ultimi sono le anteprime italiane di Kusama-Infinity (2018) di Heather Lenz, dedicato alla novantenne artista giapponese Yayoi Kusama, una delle figure più celebri della scena contemporanea, che dal 1977 vive per sua scelta nell’ospedale psichiatrico Seiwa ma dipinge quasi quotidianamente nello suo studio a Shinjuku; The End of Fear (2017) di Barbara Visser che ricostruisce, a distanza di oltre vent’anni, la vicenda dello scempio subito nel 1986 dal celebre dipinto Who is Afraid of Red, Yellow and Blue III dell’astrattista americano Barnett Newman conservato allo Stedelijk Museum di Amsterdam; Love, Cecil di Lisa Immordino Vreeland, Stati Uniti (2017), che racconta la complessa personalità e il talento del designer e fotografo di moda Cecil Beaton, ritrattista ufficiale della Regina Elisabetta, attraverso rari materiali di archivio e brani tratti dai suoi diari.

Tra i film d’artista Lo schermo dell’arte è orgoglioso di presentare il toccante Island of the Hungry Ghosts (2018) dell’artista australiana Gabrielle Brady, il cui progetto è stato sviluppato nel 2015 nell’ambito di Feature Expanded, programma di formazione del festival. Vincitore di numerosi riconoscimenti tra cui il Best Documentary Feature Award del Tribeca Film Festival 2018 e recentemente il Feature Documentary Award dell’Adelaide Film Festival 2018, il film è stato nominato nella shortlist dei premi dell’Australian Academy of Cinema and Television Arts. Girato a Christmas Island nota per il fenomeno della migrazione di milioni di granchi dalla giungla al mare, narra l’esperienza di una giovane psicologa impegnata nel dare sostegno ai migranti che lì arrivano da tutto il Medio Oriente. L’approccio delicato e la scoperta di una figura originale e fuori dagli schemi sono gli elementi del bel film Moryama-San (2017) di Ila Beka e Louise Lemoine dedicato a Yasuo Moriyama, eremita urbano di Tokyo appassionato di musica noise – la colonna sonora è di Otomo Yoshihide – che vive in modo del tutto personale gli spazi di una straordinaria casa a piccoli padiglioni disegnata dall’architetto Ryūe Nishizawa considerata un esempio dell’architettura giapponese contemporanea.

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