Gio 28 Mar 2024

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Livorno: cittadini si rivolgono alla procura contro cattivi odori raffineria Stagno

“Garantire i diritti costituzionali” c’è scritto nell’esposto su Stano, che è stato  inviato anche al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al presidente della Commissione parlamentare sulle mafie Nicola Morra e al Nucleo operativo ecologico dei carabinieri.

Il Coordinamento dei comitati e alle associazioni per la depurazione, le bonifiche e la ripubblicizzazione del servizio idrico (Ccadbr) che ha annunciato di aver depositato un esposto alla procura della Repubblica del tribunale di Livorno perché “i diritti costituzionali alla salute e all’ambiente a Stagno vanno garantiti”.

L’esposto dopo che “molti cittadini di Stagno, Livorno e Calambrone” avevano segnalato “forti maleodoranze nell’aria che attribuirebbero al rilascio di inquinanti, percepiti dagli abitanti della zona come odore di benzene misto a gas nauseabondi non meglio definiti”

L’atto relativo a Stagno (Livorno) è stato inviato anche al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al presidente della Commissione parlamentare sulle mafie Nicola Morra e al Nucleo operativo ecologico dei carabinieri.

“Le associazioni ed i comitati facenti parte del Ccadbr – si legge – operano da tempo per spingere le amministrazioni competenti ad effettuare le bonifiche, a non inquinare e a preservare le risorse idriche. Nella zona dell’abitato di Stagno, solo dall’anno 2018, ci risulta essere presente una unica strumentazione per il controllo e rilevamento delle sostanze inquinati. La strumentazione, a gestione Arpat, è posta a cavallo fra gli abitati di Stagno e di Villaggio Emilio. Molti abitanti di Stagno, hanno precisato che spesso, quando avvertono nell’aria il benzene, la centralina inspiegabilmente non riscontrerebbe quanto invece avvertito in loco dalla popolazione”.

Alle istituzioni “è stato chiesto un intervento urgente al fine di verificare se il forte e reiterato disagio che subirebbero questi cittadini, non sia in contrasto con quanto previsto dagli articoli 9, 32, 41 e 117 della Costituzione Italiana”.

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