Attraccata alla Darsena Toscana nel porto di Livorno la nave commerciale israeliana Zim Virginia. I portuali incrociano le braccia e assicurano che la nave non sarà lavorata. Il Prefetto convoca un tavolo, mentre il Sindaco chiede che altri porti seguano l’esempio.
Poco dopo mezzogiorno la nave Zim Virginia battente bandiera israeliana ha iniziato lentamente a spostarsi e dalla rada del porto di Livorno si è portata – scortata da due pilotine – in posizione di attracco, alla Darsena Toscana lato ovest, nel cuore del porto commerciale. Si tratta di una nave lunga trecento metri, capace di trasportare 30 tonnellate di materiali. I lavoratori del porto hanno parcheggiato auto e furgoni davanti al molo ed hanno fatto sentire la voce della loro protesta. Indietro non si torna. I portuali hanno deciso di bloccare tutto quello che arriva e che parte da Israele e di scioperare per impedire ogni operazione di carico e scarico. Braccia incrociate ad attracco effettuato. Poco distante, al varco Zara c’è un edificio portuale dismesso diventato il quartier generale della mobilitazione. Sindacati di base, tutti i collettivi cittadini, i lavoratori del porto, sono qui in presidio permanente da giorni, dopo lo sciopero generale di lunedì scorso. Con un occhio anche alle imbarcazioni della Global Sumud Flotilla. La decisione è infatti di bloccare tutto, fermare ogni tipo di attività, in caso di attacco alla Sumud Flotilla. Saranno ore decisive. Mentre qui nel porto di Livorno si consuma una sorta di embargo dal basso. Che ha già portato a casa una vittoria: nei giorni scorsi, la Slnc Severn, nave americana proveniente da Israele con al suo interno caterpillar e mezzi militari, è stata respinta proprio grazie al boicottaggio dei lavoratori del porto. Adesso è il caso di una nave non coinvolta nelle operazioni militari, una nave commerciale. “Da qui non passa nulla, non entra e non esce neanche uno spillo”, dicono i portuali. Se tutti gli scali commerciali facessero altrettanto, sarebbe come sanzionare il Governo israeliano”.
Nel frattempo proprio sulla vicenda della Zim – che scala il porto di Livorno con cadenza settimanale e proprio a inizio 2025 con la Zim Virginia aveva inaugurato il ritorno nello scalo toscano con il ripristino di un nuovo collegamento diretto con gli Usa – il prefetto Giancarlo Dionisi ha convocato una riunione in prefettura con un tavolo ad hoc con i sindacati e gli enti coinvolti per affrontare la questione. Che la questione sia complessa – rischiare di perdere una linea di traffico in un momento difficile anche per la stessa economia portuale preoccupa terminalisti e operatori portuali -, si capisce dal fatto che anche l’Autorità di sistema ha convocato per domani una riunione di partenariato presieduta dal commissario dell’Authority Davide Gariglio alla quale siederanno rappresentanti della Direzione marittima, sindacati, armatori, industriali, imprese e terminalisti. Il Sindaco di Livorno Luca Salvetti ha dichiarato: “la città si è messa in gioco lanciando un segnale forte che speriamo possa far capire al governo che di quanto sta accadendo non se ne può lavare le mani”. Sottolineando contestualmente l’importanza di coinvolgere altre città portuali per evitare che Livorno sia l’unica a pagare il prezzo di questa mobilitazione.