Dom 28 Apr 2024

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Inchiesta medicina: respinti ricorsi Carini e Dei ed il rettore si dimette anzitempo

Firenze, il tribunale del riesame ha respinto i ricorsi contro le misure interdittive a carico del rettore dell’Università di Firenze Luigi Dei e del primario di urologia di Careggi Marco Carini, emesse dal gip nell’ambito dell’inchiesta su presunte irregolarità nei concorsi di medicina a Firenze.

I ricorsi erano stati presentati dal difensore dei due indagati nell’inchiesta, avvocato Sigfrido Fenyes. Il 27 maggio scorso Luigi Dei è stato interdetto per 5 mesi della funzioni di rettore. Il professor Carini e’ stato interdetto per 1 anno dallo svolgimento delle funzioni di presidente e di commissario di commissioni di concorso e di quelle per abilitazione scientifica nazionale. Sempre nel provvedimento che respinge i ricorsi, i giudici del Riesame hanno anche rilevato la competenza del tribunale di Milano per quanto riguarda i fatti contestati nell’ordinanza del gip a Carini, accusato di corruzione relativamente allo svolgimento di due concorsi all’Università del capoluogo lombardo.

Gli atti saranno trasmessi adesso al gip di Milano, che entro venti giorni dovrà confermare o revocare la misura interdittiva. Restano invece nell’inchiesta fiorentina, coordinata dal procuratore aggiunto Luca Tescaroli e dal pm Antonini Nastasi, gli altri fatti contestati al primario di Careggi.

“Apprendo oggi e accolgo con serenità l’esito negativo dell’appello presentato avverso l’ordinanza cautelare del 27 maggio di interdizione dall’ufficio di rettore per cinque mesi. Dopo lunga e ponderata riflessione ho ritenuto doveroso e istituzionalmente corretto rassegnare le mie dimissioni alla Ministra dell’Università e della Ricerca a decorrere dal 1/o settembre 2021, cosicché, ai sensi dell’art.11 comma 11 del nostro Statuto, la neo-eletta rettrice Alessandra Petrucci possa entrare in carica con due mesi di anticipo rispetto alla data canonica”.

Questa la dichiarazione di Luigi Dei che ha comunicato la sua decisione in una lettera a tutta la comunità universitaria: nel ribadire, si legge, la sua totale fiducia nella giustizia, ha espresso la volontà di continuare a portare avanti le proprie istanze difensive solo e soltanto nelle sedi appropriate “nell’assoluta e piena consapevolezza di aver sempre agito nel supremo interesse pubblico dell’istituzione”.

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