Mar 21 Mag 2024

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Gkn: “La cassa integrazione è l’unica buona notizia”

La concessione della cassa integrazione straordinaria fino al dicembre 2023 per i lavoratori ex Gkn pone fine a sette mesi senza stipendio rompendo, almeno per la componente del reddito, l’assedio all’assemblea permanente. “Ma è l’unica buona notizia: decine di lavoratori si sono dovuti licenziare. E oltre a questo, Qf deve ancora pagare tutte le spettanze arretrate”, si legge in una nota dell’Rsu.

Non è una cassa per cessazione d’attività: “Ci dicevano che la cassa per cessazione d’attività era l’unica compatibile con la liquidazione dell’azienda. Hanno provato implicitamente e sottotraccia a farci accettare il suicidio assistito per fame. Non sono passati. Questa cassa, concessa in regime di liquidazione, non è per cessazione. E’ in deroga a qualsiasi regola finora conosciuta” sottolinea ancora l’RSU ex Gkn.

“Dimostra che il Governo poteva tutto e che nulla ha fatto. Avrebbero potuto risolvere la questione del reddito in qualsiasi momento, con decretazione d’urgenza, hanno atteso mesi. E quando hanno deciso di intervenire, l’hanno fatto esattamente dando a  Borgomeo quanto Borgomeo chiedeva. Una cassa senza piano industriale, prospettiva, costrutto, retroattiva e senza neppure consultazione sindacale”.

Questa operazione, secondo l’Rsu ex Gkn, ha sancito il principio che “si può non pagare gli stipendi per mesi, sequestrando contratto nazionale, Cud, permessi, ferie, buste paga. E tutto questo mentre l’azienda spariva per mesi dai tavoli e dai propri doveri contrattuali e decine di lavoratori si licenziavano. Questo ha determinato oltre 200 decreti ingiuntivi accolti dal Tribunale e 5 sentenze a favore dei lavoratori: il Governo con la cassa condona retroattivamente il dovere dell’azienda di pagare gli stipendi, cancellando con un gesto di spugna i decreti ingiuntivi”.

Questa cassa, a pagamento diretto Inps e decisa senza consultazione sindacale, avviene senza alcun accordo a latere, di anticipo, rotazione, gettone a integrazione e “in violazione dell’accordo quadro del 19 gennaio 2022, di fatto inapplicato”. Resta una domanda inevasa, per l’RSU ex Gkn. “Ora che riparte la girandola di tavoli, che valore ha firmare accordi con chi non li rispetta e senza che nessuno agisca per farli rispettare?”.

La reindustrializzazione ventilata da Borgomeo è stata “usata fino ad oggi come un miraggio per prendere e perdere tempo, sostituendo i licenziamenti dichiarati al lento sgocciolio dei licenziamenti di fatto e confondendo l’opinione pubblica. Una situazione che non è specifica per Gkn, basterebbe ricordare Eutelia, Imbraco, Blutech, forse Wartsila. Chi oggi parla di reindustrializzazione ha il dovere di dire che ad oggi, al di là del piano industriale dal basso del Collettivo di fabbrica e dello scouting pubblico, non c’è nulla” conclude l’Rsu ex Gkn.

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