
L’ex sindaca di Prato Ilaria Bugetti non andrà agli arresti domiciliari, al contrario del suo presunto corruttore, l’imprenditore Riccardo Matteini Bresci. Lo ha deciso il giudice per l’udienza preliminare di Firenze dell’inchiesta per corruzione che ha scosso la politica toscana e azzerato l’amministrazione comunale di Prato.
Il gip di Firenze Alessandro Moneti non ha accolto la richiesta di arresti domiciliari per la ex sindaca di Prato, Ilaria Bugetti (Pd). Dopo appena un anno di governo la sindaca si era dimessa per aver ricevuto l’avviso di garanzia per corruzione. Proprio il suo passo indietro alla vigilia dell’interrogatorio di lunedì, ha fatto venire meno il pericolo di reiterazione del reato. Tuttavia il giudice specifica di riconoscere l’impianto accusatorio dei pm della direzione distrettuale antimafia: “Per anni Bugetti – scrive infatti il giudice nel suo provvedimento – ha adottato un comportamento penalmente rilevante”.
Va invece ai domiciliari l’imprenditore Riccardo Matteini Bresci, 67 anni, considerato dagli inquirenti il suo corruttore: nel suo caso il pericolo di reiterazione del reato esiste, non fosse altro perché appena un anno fa era stato arrestato per lo stesso reato, accusato in quel caso di aver corrotto il comandante dei carabinieri di Prato.
L’inchiesta, partita due anni fa da un fascicolo sulla criminalità cinese, vede coinvolta Ilaria Bugetti in veste di consigliera regionale (incarico ricoperto per due mandati dal 2015 al 2015) poi di sindaca di Prato dal giugno 2024. Secondo l’accusa si sarebbe messa a disposizione dell’imprenditore che ha finanziato e sostenuto le sue candidature, anche con l’aiuto della loggia massonica cui apparteneva. Lei è un mio «attrezzo»,si vantava Matteini Bresci.
In cambio Bugetti – sempre secondo i pm – è stata assunta dal 2016 al 2024 part time da una societĂ del gruppo di Matteini Bresci, ricevendo compensi per oltre 47 mila euro, senza avere mai svolto alcuna prestazione e omettendo didichiarare il rapporto di lavoro alla Regione Toscana. Un «rapporto patologico», secondo la ricostruzione della Procura, nato negli anni in cui Bugetti era sindaca del piccolo comune di Cantagallo, dove sorge il gruppo industriale fondato da Matteini Bresci.
Mentre l’inchiesta va avanti, i prossimi giorni saranno a Prato quelli dello scioglimento ufficiale del consiglio comunale: a partire dal 10 luglio la città potrà essere guidata da un commissario prefettizio individuato dal ministero dell’interno.