Mer 24 Apr 2024

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Furto Uffizi, legale tedesco: “Ok a restituzione quadro se deciso da arbitrato”

L’avvocato spiega anche che il caporale “non è mai mandato nei luoghi dove il quadro era conservato” e potrebbe averlo ottenuto “scambiandolo”, quindi acquisendolo “in buona fede” o “dopo averlo trovato”. Comunque non un furto d’arte a opera di mazisti, perché non è stato “un furto organizzato dallo Stato”.

Così, Nicolai B.Kemle, legale della famiglia tedesca che conserva il dipinto di Jan Van Hysum ‘Vaso di fiori’, appartenente alla collezione di Palazzo Pitti e trafugato, secondo quanto emerso nei giorni scorsi, da Herbert Stock, caporale tedesco nonno degli assistiti di Kemle, che chiedono di rimanere anonimi.

“Saremmo disposti a restituire il quadro anche senza una ricompensa se a deciderlo fosse un arbitrato. Ma siamo sicuri di una cosa: non è stato un furto nazista”.

Il quadro, di cui non si era saputo più nulla fino alla caduta del Muro di Berlino, è stato offerto alle autorità italiane per 2 milioni di euro e, successivamente, per mezzo milione. Da tempo Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi a cui fa capo Palazzo Pitti, chiede la restituzione della tela, sulla cui vicenda indaga inoltre la procura di Firenze: ricettazione e tentata estorsione i reati ipotizzati.

“Vogliamo trovare una soluzione che potrebbe essere quella di affidarci a un arbitrato in cui potrebbe essere decisa una soluzione equa e onesta – afferma Kemle -. Rispetteremo ciò che dovesse decidere il collegio arbitrale, anche se dovesse raccomandarci di restituirlo senza ricompensa. Però ci aspettiamo che anche l’Italia rispetti l’eventuale sentenza contraria”. Kemle sottolinea anche che il quadro “non è in vendita e non è mai stato offerto sul mercato nero”.

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