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Ven 31 Ott 2025
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Senza categoriaFirenze: liceo Michelangiolo sarà 'accorpato', appello a Comune e Metrocittà

Firenze: liceo Michelangiolo sarà ‘accorpato’, appello a Comune e Metrocittà

 Ci sarebbe anche il liceo classico Michelangiolo di Firenze tra i 16 istituti scolastici toscani accorpati a partire dal prossimo anno scolastico. A lanciare l’allarme, sebbene manchi l’ufficialità, è il collegio docenti dell’istituto che in una nota esprime “propria ferma contrarietà al progetto di dimensionamento”.

I parametri utilizzati, spiegano, “basati esclusivamente sul numero degli iscritti, ignorano la specificità delle scuole. Il liceo Michelangiolo è da sempre un’esperienza culturale ricca, significativa, profondamente radicata nella storia della città e quotidianamente rinnovata in essa ma è anche un presidio sociale, come tutte le scuole, per tanti studenti”. Da qui l’appello a Comune, Metrocittà e Regione per salvaguardare l’autonomia del liceo.

E di “sorpresa” parla anche il consiglio di istituto dello stesso Michelangiolo, sottolineando come “sia stata condotta una campagna elettorale dalla maggior parte delle forze politiche in senso diametralmente opposto a quanto sta accadendo”.

A seguito della delibera regionale approvata dalla Giunta toscana il 27 ottobre, il tema del dimensionamento scolastico è tornato di attualità. Così in una nota la Flc Cgil Toscana che afferma di essere pronta a mobilitarsi contro l’accorpamento delle scuole: 16 quelle a rischio in regione. Dopo una comunicazione ufficiale del ministero dell’Istruzione “che minaccia di denunciare la Regione Toscana per danno erariale – spiega il sindacato -, la giunta regionale il 27 ottobre ha deliberato l’accorpamento di 16 istituti scolastici in alcune province in base al numero degli alunni in rapporto ai criteri regionali (4 Lucca, 3 Massa Carrara, 3 Pistoia, 2 Firenze, 2 Grosseto, 2 Siena)”.

Tra questi ci sarebbe appunto il Michlangiolo fa seguito alla nota della  Flc Cgil. A Lucca  secondo le prime indiscrezioni,  sarebbero accorpati quattro istituti distanti fra loro: il liceo artistico Don Lazzeri Stagi di Pietrasanta, il classico Carducci di Viareggio, l’Istituto comprensivo di Bagni di Lucca e quello di Montecarlo.

Preoccupazione arriva anche da Ali Toscana, con il presidente e sindaco di San Gimignano Andrea Marrucci: “Ridurre il numero degli istituti significa indebolire un presidio sociale e culturale, soprattutto nei piccoli comuni e nelle aree interne”. “Il Governo si fermi e ci ripensi e la Regione, che pure ha fatto molto fino ad oggi per contrastare queste scelte, riveda i criteri su cui decidere gli accorpamenti. Perché non è possibile applicare la stessa logica numerica a grandi centri urbani e a territori periferici, dove tra un istituto e l’altro ci sono diversi chilometri di distanza”.

La Flc Cgil Toscana parla di una “inaspettata decisione” da parte della Regione, esprime “disappunto e chiede” al presidente della Toscana “di continuare la battaglia a fianco della scuola democratica, portando avanti la posizione che ha coerentemente tenuto negli anni. Chiediamo pertanto che questi accorpamenti vengano sospesi, come del resto stanno progettando altre regioni. D’altra parte”, l’attesa dell’udienza della Corte Costituzionale sul tema, “prevista a novembre giustifica ampiamente il congelamento della delibera”.

Il sindacato ricorda come tutto abbia avuto inizio con la Legge di Bilancio 2023 con cui il governo “ha imposto alle regioni di procedere a un accorpamento forzoso delle scuole con lo scopo di ottenere cospicui risparmi dal sistema di istruzione. La Flc Cgil Toscana fin dal 6 gennaio 2023 ha lanciato una campagna stampa sui pericoli occupazionali e sulla negazione del diritto all’istruzione provocato da questo taglio”.

La Regione Toscana, “anche grazie alla nostra lotta, aveva fatto un primo ricorso alla Corte Costituzionale, bocciato nel novembre 2023, e un altro ricorso al Tar Lazio. Anche la Flc Cgil nazionale aveva fatto ricorso al Tribunale amministrativo regionale del Lazio, ma entrambe le istanze erano state rigettate. Tuttavia in virtù di queste azioni legali e sindacali, il ministero aveva ridotto le scuole da accorpare nel primo anno in Toscana da 15 a 4. Lo scorso anno la Regione Toscana, col nostro pieno e convinto sostegno, aveva deciso di sospendere il dimensionamento scolastico, con un differimento che il ministero era stato costretto ad accettare. Anche questo anno, con la delibera del 29 settembre scorso, la Regione Toscana aveva deciso di non accorpare, in attesa dell’esito di un nuovo ricorso alla Corte Costituzionale”. Poi la delibera del 27 ottobre.