Gio 25 Apr 2024

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Ecoballe disperse in golfo Follonica: ok Cdm a stato emergenza

Il 23 luglio del 2015 una  tempesta convinse il capitano della motonave Ivy a sversare in mare 63 mila kg di plastica pressata che aveva a bordo. Un carico che sarebbe dovuto arrivare integro a Varna, nel Mar Nero. Accolto appello Legambiente

“In questo momento il Governo ha votato lo stato di emergenza per rimuovere le #ecoballe di rifiuti, nel Golfo di Follonica dal 2015. Abbiamo sei mesi di tempo per salvare le nostre coste e il mare”. Lo annuncia su twitter, mentre il Cdm è in corso, il ministro dell’Ambiente Sergio Costa.  “Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte, ha deliberato lo stato di emergenza, per un periodo di sei mesi, in conseguenza della dispersione di rifiuti plastici pressati nelle acque del Golfo di Follonica (LI). Considerata la necessità di adottare misure urgenti per procedere al recupero delle eco-balle e a ridurre il rischio di inquinamento ambientale, viene stanziata la somma di 4 milioni di euro a valere sul Fondo per le emergenze nazionali. Il Consiglio dei ministri ha nominato, quale soggetto attuatore del coordinamento degli interventi, il Capo del Dipartimento della protezione civile, Angelo Borrelli.” E’ quanto si legge nel comunicato del Cdm.

“Finalmente si volta pagina. Si è posto fine ad una situazione di incertezza che non era più tollerabile e di fronte alla quale la Regione era più volte e con insistenza intervenuta, chiedendo nel marzo scorso lo stato di emergenza”. Così il presidente della Toscana, Enrico Rossi, commenta la decisione presa dal governo nazionale di dichiarare lo stato di emergenza per la dispersione delle ecoballe nel golfo di Follonica e di nominare il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, coordinatore per gli interventi di recupero. ”La nomina di Borrelli – prosegue Rossi – offre sicuramente elementi di garanzia e a lui, oltre ad augurare buon lavoro, assicuro la piena e fattiva collaborazione della Regione, a partire dalla prima riunione che, con significativa tempestività, il capo della Protezione civile ha già convocato per le 15 di oggi”. ”Ci sono voluti troppi anni per arrivare a prendere le decisioni che servivano e adesso – sottolinea il presidente Rossi – non c’è più tempo da perdere. E’ stata una vergogna lasciare per cinque anni 60 tonnellate di rifiuti nel nostro mare: ora, definiti i ruoli, questo territorio va risarcito con un intervento rapido ed efficace”.

“Finalmente il Governo ha decretato lo stato d’emergenza per quella che è, a tutti gli effetti, una bomba ecologica ad orologeria. Finisce una situazione di pericolosa incertezza che proseguiva senza sosta da anni. È il successo di un impegno caparbio che abbiamo avuto, fin dal nostro insediamento, nel denunciare il pericolo che questo territorio correva. Abbiamo più volte ed in varie sedi lanciato il grido d’allarme per questa situazione, in controtendenza col silenzio assordante della precedenza amministrazione. Ci hanno addirittura accusato di attentare al nostro turismo quando il nostro universo fine era difendere il nostro territorio. Oggi la decisione del Governo ci rende giustizia. Ora mettiamoci subito tutti al lavoro per il recupero delle ecoballe”. Lo afferma Francesco Ferrari, sindaco di Piombino, a proposito dello stato di emergenza dichiarato dal governo per le ecoballe finite nei fondali del golfo di Follonica.

“Alla fine la dichiarazione di stato di emergenza e l’individuazione di un commissario da parte del governo è arrivata per giungere alla rimozione di tonnellate di plastica nel mar Tirreno fra Piombino, Follonica ed Elba. Dopo il pasticcio burocratico che ha bloccato per mesi le operazioni di recupero di decine di ecoballe in fondo al mare”. Lo afferma il portavoce nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni che sulla vicenda aveva presentato nel maggio scorso un’interrogazione parlamentare all’esecutivo. ”E questo – prosegue l’esponente di Leu – grazie all’impegno degli enti locali, delle associazioni ambientaliste e della campagna di denuncia e sensibilizzazione del quotidiano Il Tirreno. Ora non c’è tempo da perdere, anzi senza indugio occorre recuperare i mesi di fermo”. “Sono certo che i lavori saranno solleciti, comunque – conclude Fratoianni – non mancheranno da parte nostra momenti di verifica parlamentare”.

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