
Parte, a seguito del declassamento del Teatro della Toscana, la levata di scudi di molti artisti, quelli scritturati per la programmazione 2025/2026. Scrivono una lettera dove, senza giri di parole, parlano di “un’aggressione senza precedenti”. Oggi, intanto, l’assessore alla cultura Giovanni Bettarini incontrerà i lavoratori per rassicurarli sul loro futuro e sulle intenzioni del Comune che, come noto, ricorrerà al Tar. Una strada, questa, giudicata invece non necessaria dalla Fondazione Cr Firenze, tra i finanziatori del Teatro.
Umberto Orsini, Toni Servillo, Luca Zingaretti, Ottavia Piccolo, Sonia Bergamasco, Fabrizio Gifuni, Francesco Montanari, Vinicio Marchioni, Armando Punzo, Virgilio Sieni, solo per citarne alcuni, perchè la lista di artisti che vogliono esprimere indignazione per “l’aggressione senza precedenti” al Teatro della Toscana, e alla Pergola che ne fa parte, è davvero lunga. Firmano una lettera appello per dire che questo è un vero attacco non solo a Stefano Massini, per il quale, denunciano, si è compiuta una manovra politica per umiliarlo, ma anche nei confronti dei lavoratori del Teatro della Toscana, alla qualità di tutti noi – scrivono – che porteremo il nostro lavoro nella stagione di indiscutibile livello configurata dal nuovo direttore, e adesso colpita dai voti dei commissari”.
A leggere i numeri pubblicati si trattra di una parabola in picchiata: la direzione artistica avrebbe preso 4.50 su un massimo di 7 punti, 5.5 su 9 è stata giudicata la qualità professionale del personale artistico, 5 su 9 tocca al progetto di produzione, 1 su 2 a contabilità e affidabilità gestionale. Insomma, un giudizio tranchant che già un mese fa fece insorgere tre membri della Commissione che subito si dimisero prendendo le distanze dal declassamento.
Il prossimo passo, ha annunciato la Fondazione, sarà il ricorso al Tar. Intanto, la programmazione partirà come da copione il 13 ottobre, senza cambiamenti. Il sipario si alzerà, ora più che mai, sul desiderio di stringersi attorno al Teatro della Toscana e cercare di cambiarne le sorti.