Coronavirus, in Toscana 277 nuovi casi, 28 decessi, 79 guarigioni e 4.230 tamponi analizzati

Calano ancora le persone ricoverate nei posti letto dedicati ai pazienti Covid-19: oggi sono 1.221, meno 13 rispetto a ieri, di cui 238 terapia intensiva (+1 in più rispetto a ieri). Si tratta del dato più basso a partire dal 24 di marzo.

Continuano anche durante il giorno di Pasqua le attività dei 13 laboratori che effettuano le analisi dei tamponi per conto di Regione Toscana. Oggi sono complessivamente 7.235 i casi di positività al Coronavirus riscontrati nella nostra regione, 277 in più rispetto a ieri.

Questo uno dei dati – rilevati entro le ore 12 di oggi, domenica 12 aprile, sulla base delle richieste della Protezione Civile – relativi all’andamento dell’epidemia in regione. Sono 78.640 i tamponi eseguiti complessivamente (di cui 2.884 oggi) mentre sempre oggi ne sono stati analizzati 4.230. Si tratta di quelli con diagnosi certa e il numero complessivo si riferisce ad analisi effettuate in più giorni e che erano in attesa di essere processate.

Questi i casi positivi sul territorio che ricordiamo si riferiscono alla provincia in cui è stata eseguita la diagnosi e non a quella di residenza: 2.259 a Firenze (105 in più rispetto a ieri), 393 a Prato (23 in più), 506 a Pistoia (16 in più), 855 a Massa (41 in più), 1.020 a Lucca (14 in più), 677 a Pisa (41 in più), 398 a Livorno (19 in più), 429 ad Arezzo (12 in più), 371 a Siena (2 in più), 327 a Grosseto (4 in più).

Complessivamente 4.941 persone sono in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (183 in più rispetto a ieri).

Calano ancora le persone ricoverate nei posti letto dedicati ai pazienti Covid-19: oggi sono 1.221, meno 13 rispetto a ieri, di cui 238 terapia intensiva (+1 in più rispetto a ieri). Si tratta del dato più basso a partire dal 24 di marzo.

Nel frattempo continuano a salire le guarigioni, che raggiungono quota 578 (+79), delle quali 327 (56,6%) riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione; 251 (43,4%) quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Purtroppo, si registrano 28 nuovi decessi: 18 uomini e 9 donne residenti in Toscana, 1 fuori regione.

Per quanto riguarda i decessi, per la maggior parte i primi approfondimenti hanno evidenziato per tutti la presenza di patologie pregresse che saranno poi confermate nel caso dall’Istituto Superiore di Sanità. Relativamente ai residenti in Toscana, i nuovi decessi riguardano 9 persone della provincia di Firenze, 2 di Prato, 3 di Pistoia, 3 di Massa, 3 di Lucca, 4 di Pisa, 2 di Livorno 1 di Grosseto.

In termini di mortalità la Toscana si situa ancora ampiamente al di sotto della media italiana: 18 decessi su 100.000 abitanti contro 32 su 100.000, con una differenziazione sul nostro territorio per Asl che vede la Nord ovest con 18,3 x 100.000 seguita dalla Centro con 13,2 ed infine la Sud est con 5,1 x 100.000.

I dati riportati in questo comunicato sono stati elaborati dall’Agenzia regionale di sanità e dall’Unità di crisi Coronavirus.

Coronavirus: la Toscana potenzia la capacità di analisi dei tamponi

 

La Regione Toscana potenzia la sua capacità di analisi dei tamponi in grado di determinare la positiva al coronavirus. E’ stato lo stesso presidente, Enrico Rossi, ad annunciare di aver stipulato un accordo con la casa farmaceutica Menarini che fornirà a partire da lunedì ben 16 strumenti a processo rapido in grado di esaminare un tampone in 20 minuti. In arrivo anche oltre 20.000 reagenti in più.

“Ieri – spiega il presidente Rossi – sono stati effettuati 3755 tamponi molecolari e sono ancora 9.100 quelli ancora in corso di analisi. Nelle ultime 24 ore i laboratori di microbiologia toscani ne hanno tuttavia processati ben 5188. Sono stato io stesso a dare la disposizione di effettuare più tamponi anche in assenza di reagenti, perché oltre all’incidenza giornaliera dei contagiati, è altrettanto importante conoscere e stimare la presenza e la diffusione potenziale del virus sull’intera popolazione regionale. Sapevo che questo avrebbe creato difficoltà nella risposta tempestiva ai cittadini circa l’esito diagnostico, ma sono convinto di avere fatto la scelta giusta. I tamponi non si perdono e l’eventuale attesa non mette a rischio la qualità dell’esito dell’analisi. E inoltre le misure preventive e di tracciamento del contagio abbinate all’esecuzione del tampone ci consentono di mantenere una più radicale sorveglianza sui casi sintomatici e suggestivi”.

Gli strumenti a processo rapido Menarini sono stati testati a Careggi nel laboratorio del professor Rossolini. I primi 9 arriveranno la prossima settimana. Gli altri 7 la settimana successiva. L’esito del test su questi strumenti è risultato ottimo su tutti i parametri e ha evidenziato un notevole risparmio di tempo.

“Voglio ringraziare per questo – aggiunge il presidente – Lucia Aleotti per la tempestività e l’efficacia con le quali ha risposto alle nostre richieste. E’ grazie a lei che sono riuscito ad assicurare al nostro Sistema sanitario 20mila kit reagenti estrattori e amplificatori nelle prossime 2 settimane. La Asl Sudest ha poi esteso il contratto con Synlab che effettuerà altri mille esami al giorno. Infine un’altra azienda senese contribuirà con altri 100 reagenti. Ulteriori 100 diagnosi verranno effettuate da un’azienda lucchese e altre 360 al giorno da un’azienda romana. Se aggiungiamo questa nuova disponibilità a quella di reagenti di cui è già in grado di rifornirsi ora la nostra centrale acquisti Estar credo che arriveremo presto a completare la domanda di analisi molecolare dei tanti tamponi che stiamo effettuando&rdqu o;.

Il presidente ha però aggiunto, con rammarico, che più volte la Toscana ha chiesto i reagenti a Roma, ma senza ricevere alcuna risposta.

“Ci scusiamo – questa la conclusione di Rossi – per i disagi che abbiamo procurato, ma vogliamo anche ricordare a tutti che il tampone non è certo la terapia. E che chi tra i sintomatici ha bisogno di cura viene prese in carico immediatamente dal Sistema sanitario regionale appena ne manifesta la necessità clinica. Noi dobbiamo continuare a fare e ad esaminare molti tamponi. In ogni caso il anche test sierologico, con le disposizioni che ho dato, consente di adottare fin da subito tutte le misure di prevenzione previste in caso di esito positivo. Insomma, nell’ambito delle disponibilità che non dipendono tutte da noi, stiamo veramente facendo tutto il possibile per dare ai cittadini le risposte giuste”.

Coronavirus, in Toscana 231 nuovi casi, 13 decessi

Sono 231 casi positivi rilevati oggi in Toscana, un dato che porta il numero complessivo dall’inizio dell’epidemia a 6.958. I tamponi eseguiti oggi sono stato 3.755, che sommati a quelli svolti nei giorni precedenti fissa il numero complessivo a 75.756, quarta regione in Italia.

I laboratori di microbiologia toscani nelle ultime 24h hanno analizzato complessivamente 5.188 tamponi. Si tratta di quelli con diagnosi certa e il numero complessivo si riferisce ad analisi effettuate in più giorni e che erano in attesa di essere processate.

La casistica grave continua a diminuire: il numero dei ricoveri generali si assesta a 1.234, di cui 237 in terapia intensiva. Complessivamente sono 33 in meno rispetto a ieri, di cui 19 in terapia intensiva, il dato più basso dal 26 di marzo.

Sono 13 i deceduti registrati oggi: 5 nella Asl NO, 7 nella Centro ed 1 nella Sud est. Questo è il dato più basso a partire dal 30 di marzo ed assesta la Toscana al 6.7% di letalità (% dei deceduti sui casi) , quasi la metà rispetto al dato nazionale (calcolato però alla data di ieri) che era del 12,8%.

Il fenomeno che emerge con maggiore positività per il  futuro è il numero dei guariti che anche oggi sono 48, e 499 in totale, un dato che da alcuni giorni, e lo sarà sempre di più, supera stabilmente quello dei deceduti.

Taradash (+Europa): “Il Covid-19 è un ‘esperimento’ “

Intervista con MARCO TARADASH, giornalista e politico, membro dlela direzione nazionale di Più Europa

“Avete (finalmente) capito?- che è in corso un esperimento *involontario* sull’immunità di gregge, per inettitudine e arroganza del Governo, della Protezione Civile e del Consiglio Superiore di Sanità, con relativo sacrificio di vite e salute di medici e infermieri
– che è in corso un esperimento *volontario* sulla decrescita industriale e produttiva, connessa alla rottura del legame con l’Unione Europea e finalizzata all’uscita dall’Euro”

scrive Taradash su FB

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“Il nostro approccio al Coronavirus? Figlio di una deriva salvifico-moralista”

Intervista con il professor RICCARDO MANZOTTI, docente filosofia teoretica IULM Milano

“In questa atmosfera irrazionale, resa possibile dalla tradizionale mancanza di cultura scientifica, l’applicazione del diktat diventa un articolo di credo, spesso imposto più dai fedeli (i solerti sceriffi da balconi) che dalle stesse autorità (vigili e polizia). Si chiudono parchi e aree balneari, si inviano i droni per individuare pericolosi camminatori solitari, si inviano elicotteri per stanare bagnanti e subacquei (non è una esagerazione). A nulla vale il fatto che, a detta della OMS, il virus non sopravvive all’aperto sotto l’effetto dei raggi del sole e che, anzi, basterebbe l’aria aperta per disperdere la carica virale sotto ogni soglia di pericolo. Contro ogni ragione, l’ambiente esterno è associato con la libertà di pensiero e di movimento in cui i cittadini impauriti da una propaganda martellante dei media non possono che credere. Come ha recentemente scritto Recalcati, “l’odio è non sopportare la libertà dell’altro”.

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Burgio: “La mascherina? È molto difficile che ci si contagi per strada”

Intervista con ERNESTO BURGIO, medico pediatra, esperto di epigenetica e biologia molecolare. Presidente del comitato scientifico della Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) e membro del consiglio scientifico di ECERI (European Cancer and Environment Research Institute) di Bruxelles

“Deve essere chiara una cosa: essendo un virus respiratorio, il 90% dei contagi avvengono tra persone che hanno un rapporto diretto, che hanno un’esposizione ravvicinata, in ambienti chiusi. Cioè: famiglia, luoghi di lavoro e purtroppo ospedali. È molto difficile che ci si contagi per strada: questa idea venuta fuori negli ultimi giorni è una mezza fake news. Se fosse un virus che basta respirare per strada per ammalarsi, saremmo tutti morti”.

Tuttavia, ci sono giornali che titolano: “L’aria pullula di virus, mettete la mascherina”. Non solo è eccessivo, ma se anche il virus può essere nell’aria lo è in quantità minima, per cui è quasi meglio incontrarlo: non possiamo farne a meno, se vogliamo prima o poi immunizzarci. Importante è non incontrarlo in quantità pericolosa.

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