Gio 25 Apr 2024

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Cambio sesso con microchirurgia, primi due casi in Toscana

Gli interventi, realizzati agli ospedali di Careggi e Pisa, sono entrambi andati a buon fine. La tecnica potrà essere usata anche  per chi ha subito tumori o traumi

Per la prima volta in Toscana è stato eseguito un intervento di cambio di sesso, da donna a uomo, con tecnica microchirurgica di prelievo di lembo dal braccio e ricostruzione degli attributi maschili, con tutte le funzionalità ad esso connesse. Due i due pazienti operati, il primo all’ospedale Cisanello di Pisa il 16 novembre, l’altro a Careggi, a Firenze, il giorno dopo: entrambi, spiega una nota congiunta delle due Aou, “sono in buone condizioni e hanno completato un percorso assistenziale realizzato grazie all’accordo tra le due aziende ospedaliere nella definizione del ‘percorso diagnostico-terapeutico sulla disforia di genere’ iniziato a gennaio scorso dall’ equipe pisana e poi da quella fiorentina.

La tecnica impiegata, è stato ancora spiegato, “può essere necessaria anche per ricostruzioni a seguito di tumori o grandi traumi: il carcinoma del pene colpisce circa un maschio 1 ogni 100.000 nei paesi occidentali e a questo si aggiungono le patologie oncologiche con possibile metastasi peniena”.

L’intervento di conversione ginoandroide (da donna a uomo), si spiega dalle due Aou, “comporta il prelievo di un lembo di cute vascolarizzato dal braccio con annessa arteria, vene e i nervi. Questo lembo viene poi configurato con le fattezze di un organo maschile con uretra e collegato al pube del paziente insieme alle strutture vascolari e nervose. Oltre ai risultati estetici superiori rispetto alle altre tecniche, questa procedura permette al paziente di urinare in stazione eretta e di avere rapporti sessuali con la relativa funzionalità sensoriale”.

I due interventi hanno avuto una durata di circa 6 ore grazie all’utilizzo di una doppia equipe – quella diretta a Pisa da Girolamo Morelli e a Careggi dalle cliniche urologiche di Marco Carini e Sergio Serni, con la tutorship di Giulio Garaffa dell’University college hospital di Londra, centro di eccellenza per questa particolare chirurgia – che ha permesso di eseguire contemporaneamente il prelievo e l’autotrapianto di tessuti nelle varie parti anatomiche interessate.

Per la prima volta, si rileva infine, due aziende ospedaliero-universitarie, grazie al supporto anche della componente amministrativa dei due ospedali, “si sono unite in un reciproco scambio di mezzi ed esperienze per offrire un percorso potenziato nel trattamento di una condizione per troppo tempo sottovalutata, consentendo lo spostamento non dei pazienti bensì dell’equipe chirurgica. L’Aoup grazie alla istituzione del percorso ‘Disforia di genere’ sta diventando il primo centro in Italia come numero di interventi l’anno. Con la collaborazione creata con Careggi si raggiungono 40-50 interventi/anno. L’Aoup inoltre è la prima in Italia ad eseguire interventi di colon vaginoplastica”.

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