Yan Pei-Ming, pittore di storie. La mostra a Palazzo Strozzi dal 7 luglio al 3 settembre – VIDEO

Dai monumentali autoritratti e ritratti della madre e del padre a personaggi storici come Mao Zedong e Adolf Hitler, ma anche reinterpretazioni di opere come la Monna Lisa di Leonardo o l’Innocenzo X di Velázquez o di due copertine della rivista «Time» dedicate rispettivamente nel 2008 al presidente russo Vladimir Putin e nel 2022 a quello ucraino Volodymyr Zelensky. A Palazzo Strozzi arriva Yan Pei-Ming, pittore di storie.

Dal 7 luglio al 3 settembre la più grande mostra mai dedicata in Italia all’artista franco-cinese, parte del progetto Palazzo Strozzi Future Art sviluppato con la Fondazione Hillary Merkus Recordati. A cura di Arturo Galansino, l’esposizione di Yan Pei-Ming propone un percorso di oltre trenta opere che permettono di esplorare la potente e originale ricerca dell’artista sulla relazione tra immagine e realtà, in un cortocircuito tra vita personale e storia collettiva, simboli e icone della cultura e della storia dell’arte tra Oriente e Occidente.

Oltre a ritratti e autoritratti non mancano le connessioni con l’Italia. L’esposizione di Yan Pei-Ming a Palazzo Strozzi ospita infatti una sequenza di dipinti legati a celebri immagini fotografiche che hanno documentato drammatici momenti della storia italiana del Novecento, in una sorta di trilogia di deposizioni laiche: l’esposizione a testa in giù dei corpi di Benito Mussolini e Claretta Petracci a Piazzale Loreto a Milano nel 1945; il corpo riverso di Pier Paolo Pasolini all’idroscalo di Ostia nel 1975; il ritrovamento di Aldo Moro nel bagagliaio di un’auto a Roma nel 1978.

Celebre per una profonda e appassionata riflessione sulla pittura nell’arte di oggi, Yan Pei-Ming invita a ripensare il rapporto tra storia e contemporaneità, memoria e presente. Esplorando generi come il ritratto, il paesaggio, la natura morta e la pittura di storia, i suoi dipinti prendono vita a partire dal modello di immagini fotografiche estrapolate da fonti diverse, come immagini personali, copertine di giornali, still cinematografici o celebri opere della storia dell’arte. Yan Pei-Ming ci porta a riflettere sulla contraddizione tra realtà e rappresentazione, verità e costruzione delle immagini, tema sempre più centrale nell’era della riproduzione e della condivisione digitale della storia pubblica e delle nostre vite private.

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L’artista

Nato a Shanghai nel 1960, Yan Pei-Ming si trasferisce nel 1980 in Francia, dove oggi vive e lavora. Come egli stesso afferma: «Presumo di essere un artista cinese ed europeo, ma sono prima di tutto un artista». Cresciuto in Cina durante la Rivoluzione Culturale, si è infatti formato sulla storia dell’arte europea fondendo insieme tecniche, fonti e temi che ibridano Oriente e Occidente. Fondamentali per l’artista sono modelli iconografici della cultura visiva occidentale, ma a questi si uniscono anche soggetti che rimandano in maniera diretta alla Cina come le figure della tigre e del dragone o quelle di Mao e Bruce Lee, mito della sua infanzia e iconico anello di congiunzione tra Ovest ed Est, Hollywood e Hong Kong.

Yan Pei-Ming è pittore di storia e di storie: “pittore di storia” quando rilegge momenti iconici del passato anche recente, ma anche “pittore di storie” personali. Come egli stesso afferma: «non sono un pittore romantico, sono un pittore del nostro tempo». Ritraendo sé stesso e i propri familiari o celebri figure o momenti storici, Yan Pei-Ming esalta un rapporto diretto e quasi brutale con i propri modelli attraverso uno stile basato su pennellate vigorose e ampie stese direttamente senza disegni preparatori. Egli stesso si definisce “pittore d’assalto”: Yan Pei-Ming attacca la tela con grande energia, quasi in un corpo a corpo con la materia pittorica. La tavolozza è spesso bicolore: nera e bianca, rossa e bianca, blu e bianca. Il colore diviene un modo per amplificare la forza espressiva dei suoi quadri, spesso creati in formati monumentali, in cui lo spettatore sembra poter “entrare”. Le immagini diventano quasi astratte a distanza ravvicinata, macchie di colore che si intrecciano e sovrappongono, acquisendo nitidezza solo da lontano. La stessa nitidezza che si può percepire per avvenimenti di un passato prossimo, che necessitano di un distacco cronologico per essere compresi e analizzati.

La mostra è promossa e organizzata dalla Fondazione Palazzo Strozzi, Firenze com parte del progetto Polozzo Strozzi Future Art sviluppato con la Fondazione Millary Merkos Recordati, Main supporter: Fondazione CR Firenze. Sostenitori: Comune di Firenze, Regione Toscana, Camera di Commercio di Firenze, Intesa Sanpaolo, Comitato del Partner di Palazzo Strozzi, Con il contributo di Città Metropolitana di Firenze.

Carrara, in arrivo la Geo Barents con 196 migranti a bordo

Un’altra nave carica di migranti salvati nelle acque del Mediterraneo sta facendo rotta verso la Toscana. E’ la Geo Barents, alla quale è stato assegnato il porto di Marina di Carrara come luogo di sbarco.

E’ previsto per la tarda serata del 6 luglio l’arrivo davanti alle coste apuane della nave di Medici senza frontiere Geo Barents con 196 migranti soccorsi in mare. Lo rende noto il sindaco di Carrara Serena Arrighi dopo aver ricevuto una comunicazione dalla prefettura di Massa Carrara.

Per lo scalo di Carrara, spiega una nota, si tratterà del quarto attracco di una nave umanitaria in pochi mesi dopo la decisione di spedire le navi negli scali del centro Italia e non soltanto al Sud: la prima fu il 30 gennaio la Ocean Viking di Sos Méditerranée che aveva soccorso 95 persone davanti alle coste libiche quindi, il 19 aprile e il 5 giugno, per due volte è invece arrivata a Marina di Carrara la Life Support di Emergency rispettivamente con 55 e 29 migranti a bordo.

“Abbiamo appena ricevuto la comunicazione ufficiale e già ci stiamo attivando per dare il nostro contributo – sottolinea ancora la sindaca di Carrara Arrighi -. A coordinare le operazioni sarà, come sempre, il prefetto Guido Aprea e il Comune di Carrara sarà pronto a fare la propria parte”.

Affitti brevi in area Unesco, scatta l’iter che porterà al blocco. Nardella: “Sono fiducioso”

E’ ufficialmente scattato a Firenze l’iter che porterà al blocco di nuove attività legate agli affitti turistici brevi all’interno dell’area Unesco. La giunta comunale ha infatti approvato all’unanimità il primo atto formale che avvia la procedura urbanistica. Nel dettaglio la giunta ha approvato il documento preliminare Vas sulla proposta di variante semplificata.

La proposta sugli affitti brevi, si legge in una nota, consiste nella modifica degli articoli relativi alla ‘classificazione degli usi’ e all’ ‘ambito del centro storico’ e in particolare prevede che all’interno dell’uso residenziale venga distinto l’uso per residenza temporanea e che nell’ambito del nucleo storico Unesco sia vietato l’insediamento dell’uso per residenza temporanea. Il documento preliminare approvato oggi sarà sottoposto alla verifica di assoggettabilità a Valutazione Ambientale Strategica.

Gli effetti giuridici della variante, si spiega ancora dal Comune, decorreranno dal giorno dell’adozione in Consiglio comunale. Nardella ha detto di essere “abbastanza ottimista sulla solidità giuridica di tutto il provvedimento. Il fenomeno degli affitti turistici brevi – ha sottolineato – sta trasfigurando i centri storici delle nostre città, è una delle cause dell’esplosione del costo degli affitti e degli immobili nelle grandi città e limita la residenzialità di famiglie, giovani, studenti e lavoratori. È un allarme sociale che va affrontato con tutti i mezzi possibili. Ribadiamo da parte nostra che abbiamo intenzione di azzerare l’Imu seconda casa a chi sceglie di destinare l’abitazione ad affitti a medio-lungo termine”.

“Abbiamo scelto questa strada – ha concluso Nardella – per avere più certezza della legittimità giuridica dell’atto ed evitare inutili conflitti e ricorsi legali. Non ci sarà quindi un effetto retroattivo. È la strada che abbiamo già seguito col blocco di nuovi alberghi e ristoranti. Di fronte all’inerzia dei Governi e dei Parlamenti, inerzia che abbiamo sempre criticato, non ci resta che utilizzare i poteri di un sindaco, a cominciare da quelli urbanistici. Chiedo ancora che gli organi centrali legiferino in modo efficace e incisivo. Non possiamo rimanere ad assistere in silenzio a quella che è diventata una vera e propria emergenza sociale”.

Venezia, il Governo finanzia il Bosco dello Sport. Guccione: “Stessa cosa per il Franchi?”

Il Governo finanzierà il Bosco dello Sport di Venezia, uno dei due progetti insieme a quello dell’Artemio Franchi di Firenze a cui la commissione europea aveva tolto una parte del Pnrr. La notizia è arrivata questa mattina, martedì

Il decreto – firmato dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, di concerto con il ministro degli Affari europei Raffaele Fitto e il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti – stanzia 93,5 milioni di euro a valere delle risorse del piano nazionale complementare. “Scongiurato cosi’ – si legge in un comunicato congiunto – il blocco dei lavori di un importante intervento di rigenerazione di un’area degradata della citta’ di Venezia”. E ora Firenze si aspetta che succeda la stessa cosa per il Franchi, anche se, sulla carta, ci sono differenze tra i progetti.

Il nuovo intervento del Governo non comprende infatti il finanziamento  dello stadio, che resta a totale carico del comune di Venezia, e finanzia esclusivamente interventi di rigenerazione urbana, oltre ad un importante polo verde che sara’ fruibile anche dai comuni delle aree limitrofe. Soddisfazione e’ stata espressa da parte dei ministri firmatari per il risultato conseguito.

“Siamo felici per la città di Venezia – ha spiegato l’assessore allo sport del Comune di Firenze, Cosimo Guccione – con la quale abbiamo condiviso passo passo tutte le problematiche e le riunioni fatte sui nostri due progetti. Il governo ha trovato una soluzione per Venezia, dimostrando che è possibile finanziare questo tipo di interventi. A questo punto ci aspettiamo pari trattamento per Firenze, altrimenti saremmo di fronte a una gravissima e inaudita discriminazione politica”.

Guccione era intervenuto anche nella giornata di ieri a proposito dello stadio Franchi, sottolineando le resistenze del Governo nella richiesta di accesso agli atti avanzata dal Comune di Firenze.

🎧 Ultima generazione, attivisti denunciati dopo il blitz al Battistero – AUDIO

L’accusa è quella di ‘manifestazione non autorizzata’. E per questo, nonostante non si parli di danni materiali a cose o monumenti (come nel caso del blitz a Palazzo Vecchio) sono scattate le denunce nei confronti degli attivisti di Ultima Generazione che ieri si sono cosparsi di pomodoro in piazza Duomo.

La polizia municipale ha infatti identificato e denunciato per ‘manifestazione non autorizzata’ (pena prevista l’arresto fino a 6 mesi e l’ammenda da 103 a 413 euro) cinque attivisti di Ultima Generazione che stamani sono stati bloccati mentre davanti al Battistero si cospargevano di salsa di pomodoro, spargendola anche sul selciato.

Una pattuglia li ha notati mentre si gettavano addosso il liquido rossastro e esponevano uno striscione con la scritta “Non paghiamo il fossile”. La piazza è poi stata pulita da personale della società ambientale Alia.

Questa mattina, nella Newsline di Controradio, Chiara Brilli e Raffaele Palumbo hanno intervistato Giordano Stefano Cavini Casalini, uno dei cinque attivisti (ASCOLTA IL PODCAST)

VIDEO – Ultima generazione, blitz a Firenze. Attivisti si cospargono di pomodoro davanti al Battistero

Nuovo blitz di Ultima Generazione in centro a Firenze. Se qualche mese fa il bersaglio era stato Palazzo Vecchio, stavolta gli attivisti si sono cosparsi di salsa di pomodoro davanti al Battistero.

Sono stati quindi cinque appartenenti a Ultima generazione a compiere oggi l’azione a Firenze, davanti al Battistero, in piazza Duomo. Da quanto ricostruito si sono messi a sedere in terra e si sono lanciati addosso una sostanza che sarebbe salsa di pomodoro poi finita anche sul selciato.

Esposto poi uno striscione con scritto ‘Non paghiamo il fossile’. I cinque sono stati poi portati negli uffici della polizia municipale.

“Oggi versiamo sui nostri corpi questa vernice rossa, metafora del sangue del martirio, perché davanti alla crisi climatica scegliamo la vita”, si legge nel comunicato diffuso successivamente dagli attivisti. Il loro gesto era “per esprimere solidarietà esprimere solidarietà a Ester e Guido”, i due aderenti a Ultima Generazione che nell’estate 2022 si sono incollati al basamento della statua di Laocoonte ai Musei Vaticani e il 12 giugno scorso sono stati condannati a 9 mesi di reclusione e al pagamento di una multa di 1.500 euro ciascuno (con sospensione di entrambe le sanzioni)e del risarcimento di 28.000 euro di danni.

“Rilancio l’invito al dialogo – afferma invece il sindaco di Firenze, Dario Nardella, che in passato aveva già avuto a che fare con loro – perché non è offendendo il patrimonio pubblico che si rilanciano certe battaglie”.

Gli attivisti di Ultima Generazione hanno inoltre letto alcuni brani dell’Enciclica Laudato Si’ di Papa Francesco, che contiene riferimenti alla crisi climatica e all’urgenza di agire. Dopo dieci minuti è arrivata una volante della Polizia Municipale e quattro dei cittadini aderenti alla protesta sono stati condotti al Comando in Via delle Terme. L’ultimo è rimasto seduto davanti al Battistero e alle 11:50 è stato trascinato via dai Vigili urbani mentre effettuava resistenza passiva nonviolenta.

Nessun danno è stato rilevato dai tecnici dell’Opera del Duomo di Firenze per la copia della Porta del Paradiso del Battistero davanti alla quale oggi c’è stato il blitz di Ultima generazione. E’ quanto si spiega dalla stessa Opera subito intervenuta per valutare se ci fossero problemi. Nessun denuncia, da quanto si apprende, sarà presentata. Il Battistero è sempre rimasto aperto stamani.

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