Gio 28 Mar 2024

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Attivista fermato in Turchia, sarà espulso: fa sciopero della fame

Domani, sabato 6 ottobre ore 15, a Massa, si svolgerà il presidio davanti al teatro Guglielmi per sostenere l’attivista 53enne, Gianfranco castellotti, fermato dalla polizia turca, che sarà espulso entro un paio di giorni.

L’uomo, come riporta oggi Il Tirreno, si trovava nel centro culturale Idil, frequentato da musicisti, artisti e attivisti, quando gli agenti hanno fatto una retata portando via una decina di persone. Sceglie di fare sciopero della fame, l’uomo, 53enne residente a Massa (Massa Carrara),che è stato fermato dalla polizia ieri a Istanbul, in Turchia, dove si trovava da qualche giorno come osservatore.

La compagna Maria Grazia Vanelli è l’organizzatrice della manifestazione assieme ai compagni massesi di Castellotti. “Qui non ha famiglia – dice la Vanelli – siamo io, lui e tantissimi compagni e amici, con cui condividiamo questo percorso di solidarietà. Gianfranco non è un terrorista, Gianfranco è un animo gentile, che ama gli animali, fa il veterinario da sempre. E’ apprezzato da tutti. E’ un compagno che ha sempre lottato per i diritti e la libertà”.

Veterinario e militante di sinistra dell’Anti-imperialist Front Italia, Castellotti era a Istanbul per seguire il processo a carico dei ‘Grup Yorum’, gruppo musicale turco accusato di terrorismo per aver inneggiato troppe volte la libertà contro il governo.

È al momento trattenuto in stato di fermo nella caserma del quartiere di Ferikoy a Istanbul. Dovrebbe essere espulso dalla Turchia entro un paio di giorni, con divieto di rientro nel Paese. Lo ha detto all’ANSA il suo avvocato turco, Ezgi Cakir, che lo ha incontrato nelle scorse ore.

“Ha dormito per terra e al freddo, in un ufficio di polizia, ma gli hanno permesso di vedere un avvocato e di prendere i farmaci di cui ha bisogno, perché non può interrompere una terapia. Sta bene, ma ha iniziato lo sciopero della fame per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla loro condizione e perché non vuole che il rimpatrio forzato gli impedisca un giorno di tornare in Turchia”.

A parlare è Maria Grazia Vanelli, la compagna, che lo ha sentito questa mattina: “Una telefonata veloce resa possibile grazie al vice console e alla Farnesina. Se continua lo sciopero della fame potrebbe aver problemi di salute ma se lo conosco un po’ credo che non cederà” dice.

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