Sab 20 Apr 2024

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Arezzo, droga: 42 arresti per maxi retata

Sono quarantadue gli arresti complessivi, per l’operazione antidroga, effettuati dagli uomini dello Sco e della questura di Arezzo nella zona dello storico parco di Pionta, in centro città. Una settantina gli acquirenti, tra cui  tante coppie e qualche pensionato.

In carcere sono finiti tutti cittadini stranieri, per lo più nigeriani, metà dei quali richiedenti asilo. Sono questi i numeri, ancora parziali, della maxi retata aretina messa a segno nel parco di Pionta, luogo divenuto, secondo quanto riferito dalla polizia, un ‘supermercato a cielo aperto della droga’. Di sostanza stupefacente ce n’era, in base a quanto raccolto dagli investigatori, coordinati dal pm Julia Maggiore, di ogni tipo.

I magrebini spacciavano droghe leggere, vista la vicina di alcuni istituti scolastici, nella zona del parco più a ridosso della stazione. I nigeriani si erano appropriati dell’area centrale del parco e vendevano, come ha riferito il questore di Arezzo Fabio Cilona “droga molto pura a prezzi concorrenziali”. 70 gli acquirenti segnalati, tra questi insospettabili come pensionati, coppie che andavano a fare jogging e minorenni.

Gli altri africani stazionavano nella parte del parco vicino all’ospedale ed avevano varie droghe. Complessivamente è stato recuperato mezzo chilogrammo di sostanze tra i cespugli del parco dove è stata ritrovata anche una pistola risultata a salve. In un caso, nella zona vicina all’ospedale, sono state sorprese ad acquistare droga persone ancora con la divisa da lavoro.

“Tutto è stato documentato attraverso filmati – ha commentato il procuratore della Repubblica di Arezzo Roberto Rossi – in questo modo siamo in grado di fornire elementi probatori importanti tali da far rimanere gli arrestati in carcere. Gli spacciatori infatti avevano ormai capito che con la modica quantità si esce presto dopo l’arresto”. Durante le indagini, durante sei mesi, sono stati documentati anche 90 accessi al pronto soccorso dovuti a malori legati alla droga. “E’ una delle operazioni più sostanziose – ha detto Luigi Bobio dello Sco – che abbiamo effettuato in questi ultimi tempi”. Adesso le indagini vanno avanti per documentare collegamenti e fonti di approvvigionamento mentre, a livello pratico, sarà istituita una sorta di presidio permanente per mantenere l’area bonificata.

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