Lun 29 Apr 2024

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Appennini senza neve, i ‘quattro passi’ della Santanchè, c’è anche un “suggerimento del presidente Giani”

Roma, ammontano almeno a 50 milioni di euro i danni “diretti” delle attività legate alla montagna che le cinque regioni coinvolte nella crisi dovuta alla mancanza di neve sugli Appennini lamentano al tavolo organizzato dalla ministra del turismo Daniela Santanchè con le regioni e le categorie di settore. “Ma potrebbero addirittura triplicare se verranno considerati anche i danni indiretti”, specifica il presidente della Toscana Eugenio Giani.

“Abbiamo messo a terra il fatto – dice la ministra Santanchè spiegando le quattro misure per gli Appennini – che abbiamo un fondo del ministero per poter finanziare investimenti per gli impianti di risalita e sull’innevamento, e abbiamo deciso che possiamo ristornare gli investimenti che molte di queste località danneggiate hanno fatto nel 2022 e quindi poter dare subito loro questi denari che sono stati investiti in modo da dare risorse fresche e non peggiorare la loro situazione”.

Come secondo passo la ministra spiega di essere al lavoro “per vedere di potere liberare i fondi Covid che alcuni Regioni hanno in pancia, ma che non possono essere utilizzati per altre finalità e crediamo di poterlo fare rapidamente”.

Spiegando la terza misura, Santanchè rivela di aver parlato ieri sera con la ministra del Lavoro Marina Calderone. “L’abbiamo sensibilizzata, ma già lo era, sul problema degli ammortizzatori sociali e lavoreremo da questo punto di vista, perché i lavoratori stagionali non possono avere la cassa integrazione in deroga. Vogliamo dare delle risposte anche agli stagionali, che comprendono in questo caso, ad esempio, anche i maestri di sci che sono una categoria che sta soffrendo moltissimo perché non hanno lavorato un’ora”.

Infine, la quarta misura che la ministra dice essere stata un’idea del presidente della Toscana Eugenio Giani. “Lavoriamo – spiega – anche su una misura del governo Monti, su suggerimento del presidente Giani che ho accolto, relativa al fatto che il 50% della riscossione dei comuni doveva essere stornato per le zone disagiate, e invece in questo momento emergenziale sarebbe opportuno che queste risorse potessero rimanere sul territorio”.

Ad esempio “per l’Abetone su 1,9 milioni di euro, 1 milione viene restituito in questo fondo nazionale – spiega Giani -. Noi chiediamo che per le località di montagna dell’Appennino dove c’è l’emergenza neve quello che viene riscosso venga rispeso in quel comune. Non costa un euro in più allo Stato ma la solidarietà, in questa situazione, è rispenderli dove vengono riscossi”. Una misura che, secondo la ministra del Turismo, “potrebbe essere temporanea, la studieremo bene” ha aggiunto Santanchè.

Si parla anche di ambiente e caro energia al tavolo sull’emergenza neve sugli Appennini organizzato con le regioni e le categorie di settore al ministero a Roma dalla ministra Daniela Santanchè.

“Innevare le piste artificialmente è necessario nell’emergenza e non significa negare la crisi climatica ed ambientale: anzi, favorire le attività turistiche legate allo sci evita lo spopolamento delle nostre montagne” secondo la titolare del ministero del Turismo.

“La neve prodotta artificialmente – spiega – può essere restituita all’agricoltura: dopo mesi di siccità si crea anzi un circolo virtuoso. La politica deve avere una visione di lungo termine ma oggi bisogna pensare agli Appennini, dove il turismo bianco in termini fatturato faceva “la parte del leone”.

“In ogni caso – aggiunge – bisogna lavorare sulla destagionalizzazione dell’offerta turistica, puntando sulla diversificazione, dalle ciaspole alle passeggiate, dal cicloturismo al benessere”.

“Ha senso continuare a promuovere le offerte turistiche sulla neve – dice ancora – perché non crediamo di deturpare l’ambiente ma di aiutare il territorio evitando lo spopolamento. Il presidente della Regione Molise ha riferito all’incontro che la regione perde ogni anno 2.500 residenti, perde un comune. Non pensiamo – conclude – che sia il momento di rinunciare alla neve, sarebbe devastante per le imprese che hanno investito”.

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