Sab 20 Apr 2024

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Acqua: Rossi propone una holding per gestione pubblica 

Una holding interamente pubblica che vada in futuro a gestire il servizio idrico in Toscana. E’ la proposta “politica” formulata oggi dal presidente della Giunta toscana Enrico Rossi, in un intervento in Consiglio regionale.

Rossi ha ricordato il risultato del referendum del 2011 sulla ripubblicizzazione del servizio idrico, “un dato che mi impressionò, un pronunciamento trasversale e ampio per l’acqua pubblica, un dato da cui non si può prescindere”. La legge nazionale del 2014, ha ricordato il presidente, prevede che alla scadenza delle concessioni la società che copra oltre il 25% della popolazione rilevi le altre società miste.

La prima scadenza in Toscana sarà con Publiacqua, ed entro il giugno 2021 l’Autorità idrica toscana dovrà predisporre il nuovo affidamento. Una serie di “passaggi a cascata”, che per Rossi dovrebbero concludersi “con una legge regionale concertata. E’ una grande occasione per la Toscana e per il Consiglio regionale. Sarebbe importante chiudere la legislatura con questo atto”.

“La nostra regione può essere considerata, senza falsa modestia, l’esperienza più avanzata del panorama nazionale, con una legislazione di ‘riferimento’ per altre regioni – ha sottolineato Rossi – e con un ente di governo di ambito, l’Autorità idrica toscana (Ait), che è considerato la punta di diamante della regolazione locale nel settore dei servizi idrici”.

Vediamo alcune cifre: dal 2018 fino alla fine di ciascun affidamento, l’Ait ha programmato la realizzazione di oltre 2,2 miliardi di euro di investimenti per la manutenzione straordinaria e per la realizzazione di nuove opere; liquidare le quote private può richiedere dai 250 ai 300 milioni di euro.

Il presidente si è soffermato sulla proposta politica, dopo aver accennato a vincoli e orientamenti normativi cui dovranno attenersi i Comuni, sulla scelta della nuova forma di gestione, spaziando dalla legislazione nazionale alla ragionevole gradualità nel rilevare le gestioni esistenti, via via che giungano a scadenza le relative concessioni (Publiacqua nel 2021, Gaia nel 2034 ).

Ai Comuni il compito di individuare la società a completa partecipazione pubblica, secondo il modello cosiddetto in house providing, individuando un soggetto finanziario pubblico (ad esempio collegato a Cassa Depositi e Prestiti o alla Banca europea degli investimenti) che possa intervenire.

“La Regione – ha concluso Rossi – intende sostenere questo processo per quanto di sua competenza. Tale supporto sarà fornito, però, solo a condizione che proseguano da parte delle aziende gli sforzi per rendere efficiente il sistema e che i risparmi dalle concessioni e dagli utili siano destinati al sostegno finanziario del processo”.

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