Mar 30 Apr 2024

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5 settembre, a San Rossore per non dimenticare le leggi razziali

San Rossore a Pisa, mercoledì 5 settembre, alla Tenuta dove ottanta anni fa il re Vittorio Emanuele II firmava le leggi antiebraiche, che codificavano in norma una tesi sostenuta appunto da numerosi cattedratici italiani dell’epoca, che al regime avevano prestato giuramento di fedeltà.

San Rossore è infatti il luogo dove nel 1938 vennero firmate le leggi razziali italiane. Ma è anche la tenuta dove dieci anni fa, nel meeting estivo internazionale organizzato per diversi anni dalla Regione Toscana, altri scienziati – Rita Levi Montalcini, Enrico Alleva e molti altri – hanno firmato nel 2008 il Manifesto degli scienziati antirazzisti: dieci punti del tutto  opposti, a partire dall’affermazione che le razze non esistono.

Ora sarà rilanciato il manifesto delle nuove generazioni italiane, scritto nel 2016 e che sogna una scuola capace di gestire la multiculturalità, di valorizzare la conservazione della cultura del paese di origine ma anche di rafforzare il legame con la cultura italiana e il sostegno di pari diritti civili e politici per tutti.

Le iniziative a Pisa e San Rossore

Il programma del 5 settembre 2018 prevede la mattina, assieme al Comune di Pisa, la deposizione di due corone di alloro prima al cimitero monumentale ebraico e poi alla tenuta di San Rossore, davanti alla lapide che ricorda la firma delle legge razziali e la persecuzione degli ebrei.

Alle 12 nella sala Gronchi delle Cascine Vecchie della Tenuta di San Rossore  è prevista  una conferenza stampa in cui saranno presentate le iniziative, i convegni, i seminari e gli incontri nelle scuole sulle leggi razziali –  dal 20 settembre e nei prossimi mesi – , organizzate dalle Università della Toscana e finanziate dalla Regione.

Dopo la conferenza stampa è prevista l’inaugurazione della mostra “1938 – La storia” del Museo della Shoah di Roma a cura dell’ente parco San Rossore: un ricordo sull’esclusione e poi persecuzione degli ebrei attraverso, foto, documenti e giornali in gran parte inediti. La Toscana non è nuova ad iniziative sulla memoria. La Regione dal 2002 ha fatto partire dieci volte in quattordici anni un treno per Auchwitz, su cui complessivamente sono saliti settemila studenti e oltre seicento insegnanti, e negli anni pari dal 2006 ha organizzato una giornata con ottomila studenti in Toscana. Un format che ha fatto da apripista a viaggi di approfondimento analoghi in altre regioni.

Alle 13 ci sarà alla Sterpaia il pranzo con i giovani ebrei e i giovani rappresentanti delle comunità di immigrati presenti in Toscana, una cinquantina di persone in tutto. Dopodiché sarà la volta del ‘world cafè’, ovvero di un confronto partecipato sulla diversità come valore, la formazione come garanzia di rispetto delle diversità e su progetti efficaci per coinvolgere le nuove generazioni.

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