
Con la diffusione degli smartphone, delle mail aziendali accessibili ovunque e delle cultura della connessione continua, il limite tra il tempo di lavoro e tempo personale è sempre meno chiaro, il che comporta un peggioramento generale del benessere psicofisico di chi lavora. Attualmente in Italia, il diritto alla disconnessione non è riconosciuto da una legge generale, e per colmare questa lacuna, l’associazione giovanile l’asSociata ha lanciato nel 2024 la campagna “Lavoro poi stacco” culminata in una proposta di legge presentata alla Camera dei Deputati dal P.D.
Audio: intervista di Viola Giacalone a Giovanni Crisanti, uno dei fondatori di L’AsSociata
Il diritto alla disconnessione nasce nel contesto della crescente digitalizzazione del lavoro e dell’espansione del lavoro da remoto. Con l’avvento degli smartphone, delle mail aziendali accessibili ovunque e delle cultura della connessione continua molti lavoratori si sono trovati a dover rispondere a richieste professionali anche fuori orario, senza limiti chiari tra tempo di lavoro e tempo personale. La conseguenza è stata un peggioramento generale del benessere psicofisico di chi lavora, un aumento di casi di stress e burnout su scala mondiale.
Il primo paese ad affrontare la questione in modo strutturato è stata la Francia, che nel 2016 ha introdotto una legge per tutelare il diritto dei dipendenti a non essere contattati al di fuori dell’orario lavorativo. La Pandemia di covid ha accellerato il dibattito in tutta Europa, poiché lo smartworking si è diffuso su larga scala, rendendo ancora più sfumati i confini tra lavoro e vita privata. A livello comunitario, il Parlamento Europeo ha approvato nel 2021 una risoluzione che invita gli Stati membri a rriconoscere il dirito alla disconnessione come fondamentale, sottolineando l’importanza di adattare le normative alle nuove modalità di lavoro digitale. Attualmente in Italia, il diritto alla disconnessione non è riconosciuto da una legge generale. La legge n.81 del 2017 sul lavoro agile menziona la disconnessione ma la sua applicazione è limitata e dipende da accordi individuali tra datore di lavoro e lavoratore/trice.
Per colmare questa lacuna, l’associazione giovanile l’asSociata ha lanciato nel 2024 la campagna “Lavoro poi stacco” culminata in una proposta di legge presentata alla Camera dei Deputati dal P.D. La proposta mira a garantire il diritto dei lavoratori a non ricevere comunicazioni di lavoro al di fuori dell’orario lavorativo, prevedendo un periodo minimo di dodici ore consecutive di disconnessione. In caso di comunicazioni urgente, queste dovrebbero essere retribuite come straordinario. La proposta estebde le tutele anche ai lavoratori autonomi e prevede sanzioni amministrative per i datori di lavoro che violano queste disposizioni.