Ven 26 Apr 2024

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Rogo Prato: emerge fenomeno ‘ditte fantasma’ cinesi

Nascoste in abitazioni, per Rossi Regione no abbassa guardia.

Sono 1469 le ispezioni nelle fabbriche cinesi svolte nell’ambito della fase due del progetto
‘Prato lavoro sicuro’, avviata lo scorso aprile, che ha portato a rilevare un nuovo fenomeno illegale: quello delle ‘ditte fantasma’, ovvero realtà che ufficialmente non esistono perchè nascoste all’interno di civili abitazioni. E’ quanto emerso oggi, spiega una nota, nel corso di un incontro nella città laniera a quattro anni dal rogo della fabbrica-dormitorio Teresa Moda nel quale morirono sette lavoratori cinesi.

L’incontro, spiega una nota, è stato organizzato dal Comune di Prato e dal coordinatore regionale del progetto Prato lavoro sicuro, Renzo Berti, alla presenza del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi.

Dopo la tragedia, ha ricordato Rossi, “la Regione ha lanciato il progetto Prato lavoro sicuro, nel quale abbiamo messo 12 milioni di euro, abbiamo così assunto 76 ispettori del
lavoro e, d’intesa con Asl e Procure è partito un piano di ispezioni straordinarie che, dal settembre 2014 al marzo 2017 ha già controllato 8257 imprese, il 59% delle quali risultate non in regola. Oggi la prima fase si è conclusa ma la Regione non abbassa la guardia”. Lo ha detto il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi nel corso di un incontro nella città laniera, organizzato a quattro anni dalla tragedia, dal Comune di Prato e dal coordinatore regionale del progetto Prato lavoro sicuro, Renzo Berti.

“Il progetto Prato è diventato un modello – ha aggiunto -. Una sfida per far emergere da condizioni di illegalità diffusa, con un lavoro di squadra, realtà produttive capaci di contribuire alla ricchezza della Toscana e del Paese. Oggi vogliamo consolidare questa esperienza ma anche allargarla, per renderla uno strumento più raffinato ed efficace contro lo sfruttamento dei lavoratori quasi degli schiavi, inaccett abile in una terra civile come la Toscana”.

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