Sab 27 Apr 2024

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Oltrarno: il 16 giugno si svela la nuova piazza del Carmine

Quasi tutto pronto per la ‘nuova’ piazza del Carmine in Oltrarno, completamente ridisegnata per valorizzare la sua vocazione pedonale: il 16 giugno è prevista l’inaugurazione alla presenza del sindaco Dario Nardella; l’occasione si trasformerà in una giornata di festa per il quartiere e la città, con anche la partecipazione del Maggio musicale fiorentino.

I lavori alla piazza, a cura della direzione servizi tecnici e servizio belle arti, vanno avanti da diversi mesi. A partire dal selciato, che è stato completamente restaurato: la porzione pedonale risulta leggermente rialzata rispetto al piano carrabile, abbassato per determinare il dislivello e per scoraggiare l’eventuale parcheggio selvaggio, anzi a maggior tutela saranno collocati anche i chiodi fiorentini. E’ stato scelto un conglomerato drenante con scaglie di pietra e lo stesso tipo di materiale ma non drenante e quindi più resistente è stato utilizzato per la parte carrabile che forma una U intorno all’area pedonale, lungo la quale è previsto anche il mantenimento della sosta.

Per il resto dell’area fino al sagrato della chiesa è stato usato il lastrico, in particolar modo le pietre recuperate e restaurate della stessa piazza. Nelle zone di intersezione tra conglomerato e lastrico è stato scelto di utilizzare il calcestruzzo architettonico per valorizzare la cesura tra pavimentazione storica e quella moderna, ma con la scorrevolezza necessaria anche a garantire pieno confort ai disabili.

Nella parte pedonale hanno già trovato posto 23 alberi (4 canfore e 19 aceri) che creeranno l’effetto di un piccolo boschetto sul lato opposto alla chiesa, lungo la parte carrabile della piazza. Nei prossimi giorni saranno poi collocate le nuove panchine, scelte in accordo con la sovrintendenza. Si tratta in particolare di quattro panche e di quattro sedute più lunghe. Entrambe in pietra serena e con lati naturalmente ruvidi, le prime avranno le tonalità del marrone mentre le seconde saranno un mix tra grigio e marrone. Sui lati orizzontali della quattro panche saranno incisi i riferimenti ai quattro passaggi significativi della vita della piazza: la sua fondazione legata ai carmelitani, gli affreschi di Masaccio, il ciclo di dipinti di Rosai, il lavoro degli stradini fiorentini.

Completerà il progetto un nuovo fontanello artistico di acqua potabile. per trovare l’idea più originale è stato lanciato un concorso nei mesi scorsi per raccogliere idee e suggerimenti; i contenuti premianti saranno l’originalità, la fattibilità e la contestualizzazione.

“Va avanti il nostro piano di riqualificazione dell’Oltrarno – ha sottolineato il sindaco Nardella – con interventi a lungo attesi che miglioreranno in modo significativo il quartiere. Abbiamo già completato piazza dei Nerli e Santa Maria Soprarno, e sono in via di conclusione i lavori in via dei Bardi. Pezzo dopo pezzo, anche questo storico quartiere sta cambiando volto”.

1 commento

  1. Buongiorno Controradio, sono capitato in questa pagina quasi per caso anche se ascolto la vostra radio da qualche decennio. Ho quattro finestre della mia casa che danno sulla piazza del Carmine. Si può dire che ci sono nato in quella piazza. Io tutto questo entusiasmo mica ce l’ho!
    Vi racconto la storia dal mio punto di vista. Il quartiere tutto, escluso qualche oste arrivato di recente e quello, molto influente, che vende le caramelle ma abita a Legnaia, si è battuto nel 2014 contro il progetto di Renzi e Carrai di farci un parcheggio sotterraneo di tre piani. Volevamo la piazza senza auto né sopra né sotto. Quando Carrai se ne è andato via da Firenze Parcheggi il progetto fortunatamente è stato abortito. Renzi, che è uno rancoroso e vendicativo, ha pensato bene di pedonalizzare comunque la piazza, gennaio 2015, senza uno straccio di progetto se non una palizzata stile “ok corral” ed una serie di iniziative demenziali come villaggetti di babbo natale e altre amenità varie in un contesto di degrado generalizzato. I residenti non potevano parcheggiare ma il popolo della movida degli shottini a due euro, tanto cari a confcommercio e confesercenti, si: dalle 22 alle 4 del mattino. Due anni e mezzo di vuoto. Quando ci passavo con i miei figli, in estate la chiamavamo, la “traversata del deserto”. A luglio 2017 sono iniziati i lavori per la cosiddetta “riqualificazione” presentando, ai tempi in cui un render lo fa anche mia mamma di 75 anni, una specie di “plastico” di cartone con degli alberini, sempre di cartone. Almeno tre architetti, un ingegnere, un paio di geometri e un assessore hanno firmato il capolavoro.
    Se saranno presenti alla festa del 15 sono proprio curioso di conoscerli di persona.
    I lavori sono durati un annetto, un’eternità rispetto a quello che hanno fatto, ma in linea con i tempi bui degli appalti “di area”. Quindi, per noi che ci viviamo, circa tre anni di niente. E la vita a 50 anni è così breve….
    Devo ammettere che l’idea del boschetto è davvero una genialata. Come si fa a contestare gli alberi? A chi non piacciono? mia mamma, quella dei render, ci va pazza ad esempio.
    Quando sente che bofonchio mi dice che però gli alberi sono “bellini”. E ha ragione lei.
    Io ci lavoro con gli architetti: quando il lavoro fa recere si piantano gli alberi.
    Comunque, in ordine sparso: la piazza adesso ha quattro pavimentazioni diverse, la vista prospettica è indefinita (come si guarda adesso sta piazza!), ci sono almeno tre quote di marciapiede, l’arredo è osceno (notare il lampione), le panchine sono un incubo, peggio i trespoli per le bici, aspetto solo il “fontanello artistico” che ancora, siamo al 13, non c’è. Ci sono più pioli e catene che in un penitenziario. Buttati lì, un po’ alla ..zzo di cane. Il vuoto è rimasto, era quello che interessava, perché, come insegnano nei corsi per amministratori et similia, adesso si chiama “area mercatale” e consente di sfruttare il suolo pubblico per soldi. Le piazze non più luogo di incontro, di giochi e socialità (o predicazione visto che questa era una delle 4 piazze “predicatorie” di Firenze da almeno un millennio) ma spazi da vendere ai mercatini della Cisl, ai ristoranti (tanto qui ce n’è pochi!) in cerca di visibilità, ai mercatini tirolesi e a mille altre fantastiche sorprese nardelliane.
    Il tocco di classe è stato “l’interseco tra il vecchio e il nuovo” che è quello rappresentato dal cemento architettonico (quello della nota ditta che dovrebbe andare in tutta Firenze al posto del lastricato) che si mischia con le pietre del settecento.
    Vette di architettura altissime………
    In altre città, in Europa ad esempio, costruiscono finto quello che noi, vero, distruggiamo. Tempi cupi. Tempi cupi.
    E voi fate la festa. Bontà vostra. Vi voglio bene lo stesso che poi, sono sicuro, rinsavite.
    Corrado G.

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