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WWF: Scoperto commercio illegale di tonno rosso per 12mln l’anno
Un’indagine investigativa condotta dalle autorità spagnole e da Europol, ha portato all’arresto, di 79 persone implicate nel commercio illegale di tonno rosso (Thunnus thynnus) per un valore stimato di 12 milioni di euro all’anno. Nello svolgimento della stessa indagine si sono rilevati anche diversi casi di intossicazione alimentare, causati dal cattivo stato di conservazione del pescato.
L’ingente quantitativo di tonno sequestrato (80 mila chilogrammi) dalla Guardia Civil spagnola è risultato essere il frutto di un traffico ben organizzato che vede coinvolti anche altri paesi europei, tra cui l’Italia e Malta ed alcuni porti della Francia. Secondo gli investigatori, il tonno rosso, proveniente dall’Italia a bordo di TIR, veniva successivamente introdotto in Spagna, privo della documentazione di tracciabilità, obbligatoria per questa specie, la cui pesca è regolamentata da International Commission for the Conservation of Atlantic Tunas (ICCAT) attraverso il sistema delle quote.
Ambiente: In 50 anni territorio urbanizzato triplicato nelle “città metropolitane”
In 50 anni nelle 14 “città metropolitane” il territorio urbanizzato è triplicato. Nei 111 capoluoghi di provincia il verde urbano rappresenta in media il 2,7% del territorio. Secondo le elaborazioni del gruppo di ricerca dell’università dell’Aquila, le aree urbanizzate negli anni ‘50 ammontavano a 1.500 chilometri quadrati,equivalenti ad un tasso di urbanizzazione del 3%, mentre 50 anni dopo nel territorio delle città metropolitane sono stati convertiti ad uso urbano circa 3.500 chilometri quadrati di suolo ad una velocità di 70 chilometri quadrati l’anno corrispondenti a 20 ettari al giorno.
INTERVISTA CON MARCO GALAVERNI, responsabile specie habitat wwf Italia,
Caccia: appello WWF alla regione, no apertura anticipata
In Toscana appello del WWF per una caccia senza apertura anticipata ai primi di settembre. La giunta regionale deve decidere fra un inizio stagione all’insegna della malacaccia o finalmente un passo avanti verso la tutela della fauna selvatica, patrimonio di tutti i cittadini.
Anche quest’anno siamo arrivati alle porte della nuova stagione di caccia e, come ogni fine agosto, siamo in attesa delle decisioni della Giunta Regionale sull’apertura anticipata della caccia ai primi di settembre, la cosiddetta ‘preapertura’, che, in deroga al normale inizio della stagione venatoria alla terza domenica di settembre, consente ai cacciatori di iniziare la caccia su alcune specie già ai primi di settembre.
Nonostante le richieste del mondo ambientalista e i pronunciamenti del mondo scientifico, negli ultimi anni la Regione Toscana ha sempre concesso la preapertura, in genere con un provvedimento normativo varato in extremis, negli ultimi giorni di agosto, con un ritardo che con ogni verosimiglianza non è un caso ma una
precisa strategia, volta a non dare il tempo alle Associazioni ambientaliste di presentare un ricorso al TAR per fermare un tipo di caccia estremamente dannoso.
Oggi è in agenda la riunione della Giunta di fine agosto, dove sarà discussa, come ormai ‘tradizione’ la preapertura della caccia.
Di fronte a questo il WWF chiede pubblicamente alla Giunta Regionale di operare una svolta rispetto alle politiche degli anni scorsi e di non concedere l’apertura anticipata della caccia.
L’apertura anticipata è una pratica del tutto illogica, dannosa, criticata da anni dal mondo scientifico. Il suo particolare impatto, sulle specie oggetto di prelievo e anche sulle altre (che ne saranno indirettamente o direttamente colpite) è dovuto a numerosi motivi: si apre la caccia in tarda estate, in un momento particolarmente delicato nel ciclo biologico di molte specie e quando molti giovani dell’anno non sono ancora maturi; si caccia in una situazione di fine estate caratterizzata da scarsità di risorse idriche e trofiche e quando gli uccelli migratori si stanno preparando al grande volo di ritorno al sud, con le conseguenze che ciò ha sulla fauna; si comincia a sparare quando sul nostro territorio sono presenti ancora molte specie protette migratrici, che possono così essere oggetto di sicuro disturbo e di possibile (purtroppo anche in questo caso pressoché sicuro) anche danno diretto; in particolare per gli anatidi non sono ancora giunti i contingenti migratori dal nord e quindi il prelievo si concentra sulle poche coppie nidificanti sul nostro territorio. Inoltre le femmine in buona parte non hanno ancora completato la muta delle penne e hanno difficoltà di volo.
Si fa notare come l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), massima autorità scientifica in tema di fauna e caccia, nel suo parere espresso, come da normativa, sul calendario venatorio regionale di quest’anno, ha indicato come data corretta di apertura della caccia addirittura il 1° ottobre, rispetto alla consueta terza domenica di settembre, evidenziando come l’apertura della caccia, dal punto di vista tecnico-scientifico e della protezione della fauna, va posticipata e non certo anticipata.
La Giunta Regionale deve oggi decidere fra un inizio di stagione all’insegna dellamalacaccia o finalmente un passo avanti verso la tutela della fauna selvatica, patrimonio di tutti i cittadini.
“Dire che i cacciatori amano la natura è come dire che gli stupratori amano le donne”
Intervista con Guido Scoccianti, WWF, che dice: la Toscana ha ‘smantellato’ la legge nazionale del 1992 con una deregulation sotto tantissimi aspetti