Funerali De Benedetto, Cappato: “Qui oggi per proseguire la battaglia di Walter”

Arezzo – presente anche la Ministra per le Politche Giovanili Fabiana Dadone, che non ha voluto rilasciare dichiarazioni.

Si sono tenuti questa mattina nella chiesa di Sant’Anastasio a Olmo, frazione alle porte di Arezzo, i funerali di Walter De Benedetto, scomparso a 50 anni dopo una lunga lotta con l’artrite reumatoide, diventato simbolo della lotta per l’uso della cannabis a scopo terapeutico.

Tra i presenti alle esequie Marco Cappato con Matteo Mainardi in rappresentanza dell’Associazione Luca Coscioni e la ministra Fabiana Dadone, la quale non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione. Queste, invece, le parole di Cappato.

“Un dovere essere qui oggi, un modo di unirci al dolore della famiglia e degli amici ma anche un impegno per proseguire la sua battaglia personale contro una vera e propria persecuzione violenta di Stato, contro la violazione del suo diritto di curarsi con la cannabis terapeutica – ha affermato Cappato -. Quella di Walter è stata anche una battaglia politica per liberarci di leggi che aumentano la violenza e aiutano la criminalità. La memoria di Walter ci deve aiutare per andare avanti con un invito urgente. Parlamento si assuma la responsabilità di decidere, su una legge importante in discussione proprio in queste ore in cui la Camera si prepara a votare sulla proposta di legge ‘Magi-Licatini’, che tra le altre cose consentirebbe la coltivazione personale di quattro piantine”, evitando altri casi De Benedetto che finì sotto processo, venendo poi assolto, dall’accusa di aver coltivato a casa marijuana. Per il gup di Arezzo la produceva e utilizzava a scopo terapeutico per la sua malattia.

Walter De Benedetto, nel suo ultimo appello al Parlamento, lo scorso 17 marzo, aveva scritto: “Ci sentiamo scoraggiati perché sembra che il nostro Stato preferisca lasciare 6 milioni di consumatori nelle mani della criminalità organizzata anziché permettergli di coltivarsi in casa le proprie piantine’ e concludeva, come sempre, ricordando a tutti che ‘Il dolore non aspetta”.

Controradio Infonews: le principali notizie dalla Toscana, 28 aprile 2021

Controradio Infonews: ultim’ora, aggiornamenti, cronaca ed eventi in Toscana nella sintesi mattutina di Controradio. Per iniziare la giornata ‘preparati’.

Accelerata per la vaccinazione anti Covid in Toscana: la fornitura extra e inaspettata di 50.000 dosi di vaccino Astrazeneca  ha consentito di riaprire dalle 18 di ieri,  a sorpresa, per la fascia di età 70-79 anni il portale delle prenotazioni con migliaia di prenotazioni e con l’agenda andata già esaurita.  Sull’arrivo di scorte di vaccini si registra non solo la riapertura con Astrazeneca, ma anche gli arrivi previsti del 29 aprile tra cui circa 120.000 Pfizer.

“Questo sistema non funziona!”: si apre così la lettera aperta inviata all’assessore alla salute della Regione Toscana Simone Bezzini,  al direttore generale Estar Monica Piovi e per conoscenza ai colleghi impegnati nel concorso per infermieri attualmente in svolgimento, dai presidenti degli Ordini delle professioni infermieristiche (Opi) della Toscana che chiedono una “seria ed urgente riflessione sul sistema di reclutamento di professionisti e a selezione ancora in corso, la necessità di pianificare un nuovo concorso in tempi rapidissimi”.

Controradio Infonews: “La bella notizia dell’assoluzione di Walter De Benedetto sia un appello per il Parlamento. Il processo che da malato affetto da una rara forma di artrite reumatoide, lo ha visto al centro di una lunga battaglia per aver coltivato cannabis da utilizzare a scopo terapeutico, che il sistema sanitario non riusciva a garantirgli a sufficienza, si è concluso positivamente. Leggeremo la sentenza ma adesso è il momento che in Italia si approvi una legge che faccia un passo avanti sui temi della legalizzazione della cannabis e sulla possibilità di autocoltivarla a scopo medico”. Lo afferma l’ex consigliere regionale Enzo Brogi, attuale presidente del Corecom Toscana, promotore della prima legge regionale in Italia sull’uso terapeutico della cannabis.

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Controradio Infonews: ‘Ndrangheta in Toscana – “Non rientra nel perimetro di una comunicazione di Giunta affrontare nel merito tale vicenda, quanto invece chiarire che l’emendamento non ha comunque prodotto né produce effetti sul regime autorizzativo di cui alla presente comunicazione”. E’ quanto si legge nella comunicazione della Giunta regionale in merito all’inchiesta della Dda che sarà fatta oggi dall’assessora all’ambiente Monia Monni e che è già stata pubblicata  nel fascicolo d’aula del Consiglio. Il riferimento è all’emendamento sui rifiuti delle concerie, oggetto delle indagini della Dda, e che fu approvato dallo stesso Consiglio regionale il 26 maggio 2020. “La Toscana non è e non sarà mai la Terra dei Fuochi: risponderemo con forza e continueremo a garantire la salute dei cittadini e dell’ambiente”. Ribadisce Monni.

Intanto questa mattina alle 11.00 davanti alla sede del Consiglio Regionale di via Cavour, in concomitanza con la seduta del Consiglio stesso, si terrà una manifestazione di protesta degli aderenti alle associazioni “Firenze Identitaria” e “Il Dirigibile Valdera”. “La manifestazione ha lo scopo di chiedere chiarezza sullo scandalo che ha investito la Giunta Regionale e il PD toscano a seguito dell’indagine dei Carabinieri sulle infiltrazioni mafiose in Toscana. In particolare sugli eco-reati commessi nei lavori pubblici nella nostra regione e sull’emendamento in materia di smaltimento dei rifiuti tossici delle concerie approvato in violazione della normativa nazionale”, si legge nella nota di convocazione dell’iniziativa.

Non ci sono prove per ritenere che la somma in contanti sequestrata all’aeroporto di Firenze, e che sarebbe stata destinata alla moglie dell’imprenditore Marco Carrai, Francesca Campana Comparini, avesse una provenienza delittuosa. Questa la motivazione con cui il riesame di Firenze a novembre 2020 annullò il sequestro di un pc, di un telefono e di documenti a carico della donna nell’ambito di un’inchiesta per riciclaggio e autoriciclaggio che la vede indagata a Firenze in concorso col marito. Gli accertamenti investigativi sono partiti dopo un controllo all’aeroporto di Firenze quando furono trovati 159.000 euro in contanti a una passeggera originaria del Togo in arrivo nel capoluogo toscano, anche lei poi indagata.

Processo di appello bis per la morte di Martina Rossi, la ventenne studentessa genovese morta il 3 agosto 2011 cadendo dal balcone di un albergo a Palma di Maiorca: imputati, per tentata violenza sessuale, sono Luca Vanneschi e Alessandro Albertoni. La sentenza al Tribunale di Firenze è  attesa per oggi, data in cui entrambi gli accusati  potrebbero rilasciare dichiarazioni spontanee prima che la corte si ritiri in camera di consiglio. Presidio di Non Una di Meno davanti al Tribunale anche oggi come per tutte le udienze.

Controradio Infonews: E’ attivo in tutte le dieci province della Toscana il Nue 112 (Numero unico di emergenza 112), il servizio che permette di richiedere l’intervento della polizia di stato, dei carabinieri, dei vigili del fuoco o del soccorso sanitario, senza più dover comporre gli attuali numeri di emergenza (112, 113, 115 e 118). Rappresenta uno strumento di coordinamento e filtro attivo per fornire una prima risposta a tutte le chiamate di soccorso di chiunque si trovi nel territorio regionale: cittadini, turisti, persone che transitano in Toscana per motivi di lavoro. I dettagli del servizio sono stati illustrati dal responsabile regionale del Nue 112 Alessio Lubrani.

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Due persone ferite nel crollo di un ascensore avvenuto nella zona di via Senegal a Grosseto. Insieme alla coppia anche un bambino, che è rimasto illeso. Da quello che si è appreso pare che l’ascensore sia precipitato dall’altezza di due piani quando sono entrate le due persone con il bambino. Da accertare le cause del malfunzionamento: l’impianto è stato posto sotto sequestro.

Il Tar della Toscana ha dichiarato Inammissibile “per difetto di legittimazione del ricorrente” il ricorso presentato da Mario Razzanelli, consigliere comunale di Forza Italia a Firenze, contro l’esclusione della Valutazione d’impatto ambientale per il progetto della linea 3.2.1 della tramvia fiorentina, che porterà da piazza della Libertà fino al limitrofo comune di Bagno a Ripoli.
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Arezzo: assolto malato che produce cannabis, non è reato, “sentenza storica”

Avvocato difensore, ‘Per sentenza il fatto non sussiste’, principio del diritto di cura con la cannabis a solo scopo terapeutico

Siamo molto soddisfatti dell’assoluzione perché il fatto non sussiste. E’ la soluzione auspicata perché da tempo avevamo chiesto l’archiviazione. De Benedetto non ha mai fatto uso di sostanze stupefacenti”: così dopo la sentenza del tribunale di Arezzo uno dei difensori, avvocato Lorenzo Simonetti, spiega la sentenza di assoluzione per Walter De Benedetto, un paziente di artrite reumatoide imputato in un processo perché in casa coltivava cannabis che lui ha sempre sostenuto di usare a scopo terapeutico. “Solo per questo la adoprava – spiega ancora il legale – per il dolore che l’artrite reumatoide di cui soffre gli provocava”

Sono soddisfatto, non solo per me ma anche per tutti coloro che vivono nelle mie stesse difficoltà proprio perché è stato affermato il principio del diritto di cura con la cannabis a solo scopo terapeutico. Ringrazio chi mi ha sostenuto e la mobilitazione che si è creata intorno a me. Da questa sentenza possiamo partire per portare avanti la nostra lotta”. Così Walter De Benedetto, il 48enne di Arezzo assolto dall’accusa di aver coltivato cannabis per uso diverso da quello curativo. L’uomo è affetto da artrite reumatoide ed è stato imputato in un processo concluso oggi con l’assoluzione per averla coltivata in giardino. Stamani non era in aula perché ieri sera non è stato bene, ma, raggiunto al telefono, ha commentato la sentenza. “Mi sento molto sollevato dalla decisione del tribunale”, ha anche detto. A pesare sull’orientamento assolutorio della sentenza proprio il fatto, come ha sottolineato il suo legale, che De Benedetto, 48 anni, ex dipendente comunale, non ha mai fatto uso di droga e ha usato cannabis solo per usi esclusivamente terapeutici. “Grazie a te questa sentenza vola più in alto”, ha pure commentato l’avvocato Lorenzo Simonetti, uno dei legali, informando Walter De Benedetto dell’assoluzione.

“Le dosi fornite dalla Asl – ha spiegato ancora l’avvocato Simonetti – non bastavano alla sua cura”. Soddisfazione è stata espressa anche dall’ex presidente del Corecom toscano Enzo Brogi che per primo aveva sollevato il caso. Soddisfazione è stata espressa anche dai parlamentari Caterina Licatini del Movimento 5 Stelle e Riccardo Magi di +Europa, quest’ultimo protagonista nei mesi scorsi di una protesta eclatante: portò della cannabis a Walter De Benedetto, nella sua casa a Ripa di Olmo, nei pressi di Arezzo, e poi si autodenunciò a Roma.

“È una decisione storica quella che ha assunto oggi il Tribunale di Arezzo: Walter De Benedetto è innocente. Walter, disabile, ha coltivato la Cannabis per curare le sue patologie. È stato indagato per coltivazione e spaccio di stupefacenti, ma oggi è arrivata l’assoluzione piena, un risultato straordinario che mette nero su bianco il diritto di coltivare Cannabis per i malati che ne vogliono fare uso. La decisione odierna del tribunale di Arezzo deve essere un monito al legislatore di intervenire sulla regolamentazione della cannabis. La scorsa settimana, in conferenza stampa alla Camera, ho presentato la proposta di legge 2813 che va proprio in questa direzione e strappa alle mafie il monopolio della sostanza. Faccio un appello ai miei colleghi parlamentari: ripartiamo da Arezzo e avviamo un serio dibattito sulla cannabis.” Così in una nota il deputato Michele Sodano, commenta la sentenza che ha assolto Walter De Benedetto.

“Finalmente si è conclusa l’assurda ed ingiusta via crucis giudiziaria di Walter De Benedetto, che affetto da artrite reumatoide che comporta una progressiva perdita di mobilità faceva uso di cannabis terapeutica, come da prescrizione medica, per lenire gli atroci dolori. Nell’ottobre del 2019 era stato arrestato per averla coltivata in casa, non essendo il servizio sanitario in gradi di garantirgli la quantità a lui necessaria. Oggi una sentenza di giustizia”. Lo afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, dopo il pronunciamento del tribunale di Arezzo. “Mentre penso a quanto dolore aggiuntivo abbia dovuto subire questo ragazzo che lo ha affrontato con grande dignità , come dissi nei mesi scorsi, non ci sono più alibi o tabù: il tema della legalizzazione della cannabis – conclude il leader di Si – deve essere affrontato dalla politica e dalle Istituzioni. Subito e senza pregiudizi o ipocrisie”

“Siamo molto soddisfatti di questo risultato. Oggi in 20 città con altre associazioni e forze politiche abbiamo manifestato di fronte ad altrettanti tribunali a sostegno di Walter. Una mobilitazione nazionale bellissima”: lo affermano in una nota Massimiliano Iervolino, Giulia Crivellini e Igor Boni, segretario, tesoriera e presidente di Radicali Italiani subito dopo l’assoluzione di Walter De Benedetto imputato di coltivazione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio perché il fatto non sussiste. “L’applauso dei tanti alla notizia dell’assoluzione, che con noi erano ad Arezzo di fronte al tribunale sotto una pioggia scrosciante, è stato emozionante. Walter è assolto ma la legge proibizionista è da condannare senza attenuanti. Una legge criminogena che riempie le galere di disperati e consegna miliardi di euro alle mafie e alla criminalità. Noi chiediamo al Parlamento di discutere e approvare la nostra proposta di legge popolare che oltre 60.000 cittadini hanno sottoscritto per la legalizzazione della cannabis. Lo stanno facendo in moltissimi paesi del mondo facciamolo anche noi in onore della ragionevolezza e contro un proibizionismo becero che ha fallito per decenni”.

 

 

Produce cannabis in casa, “Rischio carcere per curarmi”: sit in oggi a Roma

“La mia è una storia di negazione del diritto alla salute e di accesso a terapie consentite nel nostro Paese per, tra l’altro, curare il dolore grazie alla cannabis. Un dolore che non aspetta”. Walter De Benedetto soffre di artrite reumautoide, una malattia rara altamente invalidante che causa forti e costanti dolori.

Nelle settimane scorse ha ricevuto la visita dei carabinieri perché in possesso di piante di cannabis, a lui utile per finiti terapeutici, poiché la ASL di Arezzo non era in grado di garantirgli la quantità a lui necessaria per la terapia per cui gli viene prescritta. Così ha scritto un appello al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, e ai ministri della Salute e della Difesa per chiedere un incremento della produzione di prodotti a base di cannabis e perché si arrivi alla legalizzazione della pianta per tutti i fini.

“Da anni – continua Walter – ho trovato conforto terapeutico nella cannabis, ma da tempo non riesco a ottenere la quantità che mi occorre per affrontare il dolore che quotidianamente mi accompagna. La scarsità dei prodotti è dovuta a una crescente domanda a cui l’Italia non è riuscita a corrispondere con la produzione nazionale o le importazioni”. E l’uomo non è solo: “Siamo in migliaia a doverci confrontare tutti i giorni con questa mancanza, rispondendo come possiamo, arrangiandoci, spesso grazie alla solidarietà fattiva di amici e parenti o di associazioni, per non dovere soffrire le pene dell’inferno perché il dolore non aspetta”.

“Caro Presidente Conte, cari Ministri della Salute e della Difesa, cari Parlamentari tutti – l’appello -, in queste ore in cui state definendo la legge di bilancio Vi chiedo, Vi chiediamo, di prevedere ulteriori finanziamenti in questo senso, come chiede anche l’Organizzazione mondiale della sanità”.

Oggi 23 ottobre 2019, a partire dalle ore 17:00 in Piazza di Montecitorio davanti alla Camera dei Deputati, De Benedetto scenderà in piazza insieme all’Associazione Luca Coscioni e Radicali Italiani, per chiedere ai Parlamentari di riprendere il cammino interrotto nella scorsa legislatura in merito alla legalizzazione della Cannabis. In questa occasione verranno consegnate al presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico, oltre 25.000 firme raccolte nel 2019 a sostegno della proposta di legge per la legalizzazione della cannabis depositata alla Camera nel novembre 2016 con 68000 firme.

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