Migranti: Kennedy a Firenze per la premiazione dei migliori progetti di inclusione

Sarà Kerry Kennedy, figlia del senatore Robert F. Kennedy e nipote dell’ex presidente degli Stati Uniti, a presentare i migliori progetti di inclusione sociale dei migranti in Italia, martedì 23 ottobre a Firenze (Auditorium Fondazione CR Firenze, via Folco Portinari 5), in occasione della Robert F. Kennedy Flagship Initiative, appuntamento annuale della RFK Human Rights Italia, associazione attiva in ambito di diritti civili

La mattinata, condotta dal giornalista Jacopo Storni e pensata come occasione di networking e di condivisione di buone pratiche, avrà inizio alle ore 9 con i saluti istituzionali di Sara Funaro, assessore al welfare del Comune di Firenze, Vittorio Bugli, assessore regionale all’immigrazione, Donato Tramuto, manager e filantropo nonché principale sostenitore dell’iniziativa, Maria Lina Marcucci, Presidente Robert F. Kennedy Human Rights Italia.

Oltre all’intervento di Kerry Kennedy (previsto per le ore 10.30), sono attesi i contributi di Laura Zanfrini, Professore Ordinario di Sociologia delle Migrazioni all’Università Cattolica di Milano, Dino Guido Rinoldi, Professore Ordinario Diritto Internazionale alla Cattolica e Nicoletta Parisi, Professore Ordinario in Diritto internazionale all’Università di Catania e Componente del Consiglio dell’Autorità nazionale anticorruzione (A.N.A.C.).

Seguirà la presentazione dei progetti vincitori del bando RFK Flagship Event for Mediterranean Challanges, “Cucinare per ricominciare”, corso professionalizzante di cucina e di accoglienza, promosso dalla Fondazione AVSI di Cesena con partner quali Sephora, Teddy, Lavazza, Ca’puccino, Galdus, Pescaria, Autogrill, Rosso Pomodoro, Martesana, Facebook, LinkedIn, Multimethod, Panino Giusto, Panini Durini, Grom, “SINGA Professional Mentoring”, percorso di mentoring per l’inserimento in azienda, condotto in Lombardia da Singa Italia, “Terre di Monale”, laboratorio di ceramica artigianale per la produzione di servizi da tavola venduti in tutto il mondo (dagli chef stellati europei fino ai ristoranti giapponesi), sviluppato da PIAM Onlus di Asti.

Per le associazioni e ONG selezionate sono previsti contributi economici e assistenza legale pro bono per un totale di 150 ore, grazie alla partnership stretta da RFK Human Rights Italia con il Dott. Paolo Gaspare Conforti Di Lorenzo, partner presso Argos Group – Corporate Finance.

A chiudere la mattinata di networking, a cui sono attesi circa 100 ospiti tra rappresentanti istituzionali, del terzo settore e del mondo delle imprese, una sessione dedicata alle buone pratiche attuate da grandi aziende, associazioni, fondazioni e università tra cui il progetto “Welcome”, presentato da UNHCR, “Accogliamo Sorrisi”, promosso da Comune di Firenze e Coop. Fontenuova, “Nessuno Escluso” della Fondazione CR Firenze, MigrAID sviluppato da Erasmus + e Università di Milano. Previsti inoltre gli interventi di ISMU e Rete Migrazioni e Lavoro. Le conclusioni della giornata sono affidate a Donato Tramuto, alle ore 13.15 circa.

Internet veloce, inaugurati altri quattro cantieri per portare fibra ottica in frazioni più isolate

Proseguono i lavori che grazie alla fibra ottica consentiranno in tutta la Toscana di navigare su internet fino ad un gigabit al secondo

Tre cantieri si sono aperti ieri. Qualche giorno fa è stata la volta dell’isola d’Elba. Proseguono i lavori che grazie alla fibra ottica portata fin sotto casa consentiranno, in tutta la Toscana, anche a chi abita nelle frazioni e nei borghi più piccoli e periferici di navigare su internet fino ad un gigabit al secondo. Come in città, più veloci in qualche caso di paesi e comuni ben più grandi. Una infrastruttura importante. Una connessione veloce vuol dire infatti, per le aziende, essere più competitive; significa facilitare l’industria 4.0 ma anche rendere più semplice la vita ai cittadini che scelgono di restare (o tornare) a vivere in campagna, connessi al resto del mondo grazie ai servizi on line, capaci di dialogare, anche con la pubblica amministrazione, seduti in salotto o col proprio telefonino.

I tre cantieri inaugurati giovedì sono Lucignano, Civitella e Terranuova Bracciolini, tutti in provincia di Arezzo. I lavori nell’isola d’Elba sono iniziati invece da Rio Marina ma coinvolgeranno poi anche Capoliveri, Porto Azzurro, Marciana e Marciana Marina.

Gli interventi rientrano nel piano messo in campo l’anno scorso e finanziato dalla Regione attraverso i fondi comunitari dei programma Fesr e Feasr 2014-2020, rivolto alle cosiddette ‘aree bianche’: quei territori, cioè, che con la sola logica di mercato non si riuscirebbe a coprire e dove internet veloce non sarebbe mai arrivato, perché meno popolati o meno densamente frequentati da aziende. Dalle stime dello scorso anno si parlava di 784 mila toscani e 364 mila edifici interessati, tra case, uffici, imprese e abitazioni. Entro il 2020 i lavori, raggruppati in quattro lotti, saranno completati. Ma in alcuni comuni la fibra sarà ovunque stesa fin da Natale.

“Sono interventi di grandezza diversa: chirurgici a volte, a riempire le isole lasciate prive di connessioni veloci dagli operatori privati, e molti estesi in altri casi – spiega l’assessore all’innovazione della Toscana, Vittorio Bugli – La banda larga e quella ultralarga sono tra le opere pubbliche più importanti per la nostra regione e contribuiscono alla competitività e allo sviluppo dei territori come strade e autostrade. Sono infrastrutture essenziali per aziende che vogliono stare sul mercato, e anche per la qualità della vita dei cittadini”. Il progetto è stato reso possibile grazie alle risorse messe a disposizione dalla Regione per il digitale. Il bando di Infratel è stato vinto da Open Fiber e in Toscana saranno realizzate opere per oltre 170 milioni di euro.

La Toscana è stata tra le prime Regioni in Italia ad aver investito sulla banda ultra larga, dopo quella larga. L’anno scorso ha messo in campo 120 milioni di euro, assieme ad altre risorse del Ministero, per portare la fibra ottica entro il 2020 in tutte le zone a cosiddetto fallimento di mercato Internet e servizi on line infatti aiutano ad accorciare la distanza con la pubblica amministrazione e ad avere città smart. I primi cantieri si sono aperti all’inizio dell’estate. Altri undici comuni pilota, grazie a 29 milioni anticipati dalla Regione, sono stati avviati nel 2017. “Siamo stati la prima Regione a partire con il bando di Infratel e dobbiamo sfruttare questo vantaggio per rafforzare la competitività dei nostri territori” ricorda l’assessore.

La fibra arriverà direttamente al domicilio degli utenti e i cantieri saranno veloci perché, per stendere i cavi necessari, in molti casi saranno utilizzati cavidotti o palificazioni – pubblici o realizzati da altri operatori – che già esistono. Dove mancano si provvederà a nuovi scavi, ma piccoli e profondi e larghi appena pochissime decine di centimetri a bordo della carreggiata. Per le abitazioni più isolate la connessione sarà garantita da ponti radio. Limitati saranno dunque i disagi per i cittadini. A giugno, attraverso un’unica conferenza di servizi che costituisce un’ulteriore novità e buona pratica, è stato dato il via libera ai lavori a sessantacinque di sessantanove comuni coinvolti nel primo dei quattro lotti. Un’innovazione che ha consentito di essere veloci anche nei permessi e tagliare i tempi della burocrazia, pur tutelando attraverso le prescrizioni necessarie la bellezza del patr imonio paesaggistico e culturale toscano.

Open Fiber, l’azienda che ha vinto l’appalto nazionale e contribuirà alla spese di realizzazione dell’infrastruttura, non vende servizi in fibra ottica direttamente al cliente finale, ma è attiva nel solo mercato all’ingrosso offrendo l’accesso a tutti gli operatori di mercato interessati. Una volta conclusi i lavori, cittadini e aziende non dovranno quindi far altro che contattare un operatore e scegliere il piano tariffario preferito per navigare ad alta velocità. La rete sarà data in concessione per 20 anni a Open Fiber, che ne curerà anche la manutenzione, e rimarrà di proprietà pubblica.

I cantieri

Terranuova Bracciolini
Sono quarantadue i chilometri di fibra da posare a Terranuova Bracciolini. Per trantasette saranno riutilizzati cavidotti e infrastrutture che già esistono. Saranno cablati in questo modo 1632 unità immobiliari: per 379 utilizzando sistemi radio e wifi. Le opere realizzate valgono complessivamente oltre 1 milione e 136 mila euro. Le frazioni e località interessate sono Traiana, Comugni, Cicogna, Tasso, Penna, Marcian, Malva, Persignano, Farneto, Piantravigne, Santa Maria. Badiola, Madrigale e Ville. I lavori saranno conclusi in otto mesi e mezzo.

Lucignano
La fibra ottica raggiungerà 1661 edifici a Lucignano, ultima propaggine aretina prima della provincia di Siena. Altri 553 immobili saranno collegato via radio. Per stendere i trentuno chilometri di cavi necessari (solo per undici sarà necessario scavare nuove trincee) si stima che potranno bastare cinque mesi e mezzo. L’importo complessivo dei lavoro supera i 609 mila euro. Oltre al capoluogo Lucignano sono interessate le località e i paesi di Santa Maria, Poschini, Scerpella-Sentenze, Pieve Vecchia, Croce, San Savino e Il Pianello.

Civitella in Val di Chiana
Quasi un anno di tempo (346 giorni) sarà necessario per completare i lavori a Civitella. L’intervento è impegnativo: 3989 unità immobiliari da cablare (di 354 attraverso ponti radio e sistemi wifi), ben 91 chilometri di fibra da posare (utilizzando per quaranta infrastrutture che già esistono). Il valore dell’intervento va oltre il milione e 677 mila euro. Sono coinvolte le frazioni di Viciomaggio, Tuori, Le Poggiole, Pieve al Toppo, Badia Al Pino, Tegoleto, Selluzza, Danzino, Vetraio, I Pini, Albergo, Oliveto, Matroia, Spoiano e Ciggiano

Isola d’Elba
Si parte da Rio Marina, per poi proseguire nei prossimi giorni in altri quattro comuni: Capoliveri, Porto Azzurro, Marciana e Marciana Marina. Nella fase iniziale saranno 14 mila le unità immobiliari dell’isola d’Elba ad essere cablate, con le fibra che arriverà fin sotto casa. L’investimento complessivo è di oltre 3,7 milioni di euro. Il cantiere inaugurato nei giorni scorsi a Rio è il primo di Open Fiber nelle aree bianche dell’isola.L’azienda poserà complessivamente all’Elba 217 chilometri di fibra ottica: per l’84 per cento sarà fatto senza nuovi scavi.

Mafie: la Toscana diventa 4/a in Italia per arresti e denunce

Firenze –  presentato, presso la sede della Regione Toscana, il Rapporto sulla criminalità organizzata in Toscana, presenti l’assessore regionale alla sicurezza, Vittorio Bugli, il Prefetto di Firenze, Laura Lega, il procuratore capo di Firenze Giuseppe Creazzo, il Procuratore nazionale anti mafia, Federico Cafiero De Raho, ed il presidente della regione Toscana Enrico Rossi.

Negli ultimi tre anni la Toscana è la prima regione in Italia, dopo quelle a presenza storica di mafie – Campania, Calabria e Sicilia -, per arresti o denunce
con l’aggravante del metodo mafioso. E secondo il Rapporto sulla criminalità organizzata in Toscana realizzato dalla Normale di Pisa, presentato a Firenze, sono state 223 le persone coinvolte, oltre il 30% del totale nazionale al netto delle tre regioni ‘storiche’.
Grosseto, Livorno, Prato e Massa Carrara sono le province a più alto rischio di penetrazione mafiosa. Crescono in regione i danneggiamenti per incendio, gli attentati e le rapine in banca. Per denunce di estorsione Livorno è tra le prime in Italia per tasso di crescita annuale. Prato svetta invece per riciclaggio.
Il commento dell’assessore regionale alla legalità e alla sicurezza, Vittorio Bugli. https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2018/09/180921_BUGLI-SU-CRIMINALITA.mp3?_=1

Secondo il Rapporto, i gruppi criminali “mirano ad un controllo più dei mercati che del territorio e frequenti sarebbero appunto
gli scambi e i legami tra compagini criminali di origine differente, che fanno pensare a possibili integrazioni anche di natura organizzativa”.
Ma cosa può fare la scoietà civile, quale il convoglimento dei cittadini nel percorso di emersione dei fenomeni mafiosi? Gimmy tranquillo ha chiesto a  Federico Cafiero de Raho procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo.

Non si registrano nel 2016 e 2017 eventi di corruzione in Toscana che riguardano invece il settore urbanistico e il governo del territorio. Ma per i ricercatori della Normale si tratterebbe di un segnale ambiguo, che potrebbe nascondere un elevato grado di occultamento e la bravura nel non lasciare tracce in un ambito che rimane potenzialmente ad alto rischio di distorsioni e corruzione

Richiedenti asilo: bando per attività di volontariato

Integrazione e coesione sociale. A questo mira l’avviso appena pubblicato e attraverso cui saranno finanziati con 300 mila euro progetti per coinvolgerli in attività di volontariato e cittadinanza attiva.

C’è tempo fino al 1 ottobre per presentare le domande per il bando. Il contributo, fino ad un massimo del 90 per cento della spesa, potrà essere erogato a Comuni, Società della salute, Unioni e Province. Nel 2017 di progetti di volontariato simili, tali da costituire una reale opportunità di scambio reciproco e integrazione, ne sono stati finanziati trentasette (ed altri settantadue nel 2015) con circa ottocento ospiti coinvolti: tutte attività che senza un’accoglienza diffusa sul territorio, piccoli gruppi e tante e diverse strutture che è il modello scelto dalla Toscana fin dal 2011, sarebbe stato assai più complicato mettere in pratica, progetti che hanno visto i richiedenti asilo aiutare gli anziani del paese a riportare a casa i bimbi, a piedi, da scuola o a pulire e tenere in ordine il verde pubblico, ricostruire un orto didattico oppure essere protagonisti a teatro nel raccontarsi, darsi da fare in un podere sperimentale dove si possono imparare uno o più mestieri (o l’abc dei diritti e doveri di chi lavora in Italia), nell’officina dove si recuperano le biciclette abbandonate o gettate via oppure un mix dove teatro sociale, laboratori musicali, corsi di formazione professionali e incontri con gli abitanti diventano un tutt’uno. Buone pratiche raccolte nel libro bianco presentato dalla Regione l’anno scorso, nel 2017.

“Fin da subito – ricorda a riguardo del bando l’assessore alla presidenza e all’immigrazione delal Toscana, Vittorio Bugli – abbiamo creduto sul fatto che non è giusto che le persone accolte non abbiamo un impegno. Non è giusto soprattutto per loro. Le attività di volontariato sono particolarmente importanti perché, danno modo a chi viene ospitato di inserirsi nel luogo, di strutturare relazioni, e di offrire servizi, con un ritorno economico e sociale importante per tutti. Non è questione di “sdebitarsi”, ma di creare legami sociali, sconfiggere la paura, e in definitiva rafforzare tutta la comunità”.

“L’immigrazione – sottolinea ancora l’assessore – non può essere considerata un’emergenza. È un approccio sbagliato. L’immigrazione è qualcosa di strutturale e gli immigrati non sono numeri. Sono persone e visto che è un fenomeno che ha a che fare con le persone va dunque governato: con umanità ed intelligenza. Ora e non domani”. Serve un piano insomma. Serve un’idea, che non può essere quella di voler fermare il vento con le mani.

“Noi in Toscana un’idea ce l’abbiamo – spiega – : quella di un’accoglienza diffusa, dell’inclusione e integrazione, e per questo nelle materie su cui abbiamo chiesto al Governo maggiore autonomia con una proposta di regionalismo differenziato abbiamo inserito anche l’accoglienza dei richiedenti asilo e rifugiati: per dare più compiuta definizione e espressione a momenti di coordinamento tra la Regione e lo Stato, per disciplinare l’accesso al servizio sanitario, per armonizzare disposizioni nazionali e regionali sull’apprendimento della lingua, la formazione professionale, l’ accesso al lavoro e i servizi residenziali”.

“Dell’immigrazione in Italia e in Europa si ha spesso un’immagine distorta – dice l’assessore – . I numeri e la realtà raccontano invece spesso un’altra storia”. Lo sottolinea anche l’istituto Cattaneo. Quasi un terzo degli intervistati, spiega in un recente report, non sa fornire una risposta sulla percentuale di immigrati che vivono nei propri Paesi e chi risponde spesso la sovrastima e non di poco, sopratutto in Italia. L’errore di percezione commesso dagli italiani è tra i più alti nell’Unione Europea: se gli immigrati pesano nel paese per il 7 o al massimo il 10 per cento, la risposta media è il 25 per cento. Lo scarto è trasversale a tutta l’Italia, c’è anche in Toscana e chi ne ingigantisce la portata è indotto anche ad accrescerne le conseguenze: sulla criminalità, il lavoro ‘tolto’ agli italiani, la sostenibilità del welfare nazionale.

“Invece l’immigrazione, se ben governata, può far bene anche ai conti e alla tasche degli italiani” replica l’assessore Bugli. Gli stranieri in Italia sono gli artefici del 9 per cento del Pil, contribuiscono alla ricchezza nazionale per qualcosa come 131 miliardi di euro, pagano tasse (l’Irpef) per 7,3 miliardi su 155 che è il totale e versano 11,5 miliardi di contributi all’Inps, utili a pagare 600 mila pensioni. E il contributo potrebbe essere ancora maggiore: il 47,5 per cento dei migranti extra Ue che hanno una laurea in scienze, tecnologia, ingegneria e matematica, tra le più richieste, è impiegato secondo il ministero del lavoro in qualifiche di basso livello, rispetto all’1,8 per cento degli italiani e al 21,9 per cento dei comunitari.

In Toscana – che negli ultimi venti anni ha visto crescere il numero degli anziani, oramai un quarto della popolazione, e diminuire quello dei giovani, più numerosi tra gli immigrati – gli stranieri dipendenti sono 90.626, 36.578 le imprese a titolarità straniera (il 17 per cento) e 57mila i lavoratori domestici, quasi otto su dieci. E’ evidente come gli stranieri siano stati di aiuto nel sostenere un carico economico e sociale in crescita.

All’inizio del 2017 i residenti in Toscana erano circa 410 mila, l’11 per cento di tutta la popolazione della Toscana. Svettano i rumeni (21%), seguiti da albanesi (15%), cinesi (13%) e marocchini (6 per cento). Di questi i richiedenti asilo sono il 2,8 per cento, appena lo 0,3 per cento dei tre milioni e settecentomila residenti in Toscana: al 31 agosto 2018 in 9.444 erano ospiti nei Cas, i centri di accoglienza straordinaria diffusi in 229 dei 276 comuni toscani, e 1850 negli Sprar, il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati.

Ma il dato più importante è forse un altro.”Negli ultimi quattro anni i residenti stranieri in più corrispondono sostanzialmente al numero di bambini nati da stranieri che già vivevano in Toscana” spiega ancora Bugli. Pare essersi fermato quel flusso che vi era stato negli anni precedenti. Con 5.124 nascite, una su cinque (il 20 per cento, cinque punti percentuali in più rispetto alla media italiana), gli stranieri residenti hanno contributo in modo predominante al ricambio generazionale di una popolazione che sta invecchiando. I migranti appaiono inoltre sempre più inseriti nella società toscana: producono ricchezza e lavoro, studiano (sono il 13 per cento degli studenti) e mettono su casa.

 

Per info e adesioni: http://www.regione.toscana.it

Toscana digitale: il 14 settembre tappa a Firenze

Toscana digitale, la Toscana a portata di click sbarca il 14 settembre a Firenze allo spazio Buh! Impact Hub, offrendo spazi di partecipazione e confronto per enti, imprese e cittadini.

Toscana digitale: dieci tappe per raccogliere istanze, condividere idee e buone pratiche, offrire spazi di partecipazione e confronto per enti, imprese e cittadini. La Regione Toscana organizza in collaborazione con Anci, Cispel e Fondazione Sistema Toscana dieci incontri, uno per provincia, gratuiti e aperti alla cittadinanza (previa iscrizione). Dopo le prime cinque tappe a Lucca, Prato, Grosseto, Livorno e Pistoia, il tour di Toscana Digitale approda a Firenze venerdì 14 settembre dalle 10 alle 13.30 presso Spazio Buh! Impact Hub (via Panciatichi, 16). Per l’occasione interverranno l’assessore alla Presidenza della Regione Toscana, Vittorio Bugli e Lorenzo Perra, assessore all’Innovazione tecnologica e Sistemi informativi del Comune di Firenze. Il ruolo di coordinatore è affidato a Francesco Di Costanzo, presidente PA Social – Associazione Nazionale per la nuova comunicazione, fondatore e direttore di cittadiniditwitter.it. Per iscriversi basta compilare il form online: http://www.regione.toscana.it/toscana-digitale-form-tour-in-toscana

Gli incontri sono organizzati in gruppi di lavoro su quattro grandi temi legati all’agenda digitale: infrastrutture e piattaforme digitali, servizi online e Open Toscana(piattaforma aperta creata dalla Regione e che si candida ad ospitare i servizi dei Comuni, luogo anche della partecipazione e della collaborazione tra cittadini e pubblica amministrazione), smart cities, nuova comunicazione pubblica. Ogni tappa vedrà la partecipazione, tra gli altri, di Comuni, imprese e start up del territorio. Le tappe successive saranno: Arezzo (21 settembre), Massa Carrara (28 settembre), Siena (5 ottobre) e Pisa (12 ottobre, durante Internet Festival).Toscana Digitale Firenze_14 settembre

La Toscana sta portando avanti un grande piano di investimenti cofinanziato da Regione e Ministero dello sviluppo economico per un totale di 228 milioni grazie ai fondi comunitari dei programmi Fesr e Feasr 2014-2020. Obiettivo principale è quello di portare la banda ultra larga nelle aree bianche, ovvero dove gli operatori privati non investono perché non ci sono le condizioni di mercato, perché meno popolati o meno densamente frequentati da aziende. La Toscana sarà la prima in Italia a garantire ovunque connessioni fino a 100 megabit al secondo.Per facilitare l’accesso ai servizi digitali della PA è necessario però anche operare sulle competenze, con iniziative di informazione, formazione e accompagnamento per i cittadini e per le imprese. I dieci incontri di Toscana Digitale sono l’occasione per fare il punto su cosa è stato fatto e quello che resta da fare.

Per maggiori info sulle 10 tappe di Toscana Digitale: http://open.toscana.it/web/agenda-digitale/

Toscana Digitale fa tappa a Firenze il 14 settembre

Dieci tappe per raccogliere istanze, condividere idee e buone pratiche, offrire spazi di partecipazione e confronto per enti, imprese e cittadini sul tema dei servizi digitali della Pubblica amministrazione e dell’innovazione. E’ il tour ‘Toscana Digitale’, organizzato dalla Regione Toscana in collaborazione con Anci, Cispel e Fondazione Sistema Toscana, che dopo le prime cinque tappe il 14 settembre approda a Firenze, presso lo Spazio Buh! Impact Hub.

Gli incontri di ‘Toscana digitale’ sono organizzati in gruppi di lavoro su quattro grandi temi legati all’agenda digitale: infrastrutture e piattaforme digitali, servizi online e piattaforma Open Toscana, smart cities, e nuova comunicazione pubblica. Ogni tappa vedrà la partecipazione, tra gli altri, di Comuni, imprese e start up del territorio. Le tappe successive saranno: Arezzo (21 settembre), Massa Carrara (28 settembre), Siena (5 ottobre) e Pisa (12 ottobre, durante Internet Festival).

Per l’occasione, spiega una nota, interverranno l’assessore alla presidenza della Regione Toscana, Vittorio Bugli e Lorenzo Perra, assessore all’innovazione tecnologica e sistemi informativi del Comune di Firenze. Il ruolo di coordinatore è affidato a Francesco Di Costanzo, presidente Pa Social – Associazione nazionale per la nuova comunicazione.

La Toscana sta portando avanti un grande piano di investimenti, cofinanziato da Regione e Mise per un totale di 228 milioni grazie ai fondi comunitari, per portare la banda ultra larga nelle aree bianche, ovvero dove gli operatori privati non investono perché non ci sono le condizioni di mercato. La Toscana sarà la prima in Italia a garantire ovunque connessioni fino a 100 megabit al secondo.

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