Sulle ‘tracce’ de La democrazia del corpo di Sieni

Un contesto di esperienze nell’ambito dei linguaggi del corpo e della danza, posti in risonanza con le altre arti allo scopo di tracciare un laboratorio che indaghi la postura dell’uomo nell’abitare il mondo.
E’ lo spirito de La democrazia del corpo che torna da sabato con  le sue performance, coproduzioni e residenza da ottobre a dicembre
con 19 artisti, 20 titoli e 32 rappresentazioni a Cango in via Santa Maria a Firenze sotto l’immancabile  direzione artistica di Virgilio Sieni.

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La democrazia del corpo si apre con Lisbeth Gruwez (per anni musa di Jan Fabre) che presenta It’s going to get worse and worse and worse, my friend. Un lavoro di grande forza espressiva in cui la coreografa belga, sola in scena, danza accompagnata dalla musica di Marteen Van Cauweberghe e dalle parole di Jimmy Swaggart, celebre tele-predicatore americano capace di infiammare le platee. Un discorso può essere un’arma potente, spesso trasporta l’oratore e gli ascoltatori in uno stato di trance. Gruwez danza la trance di quell’orazione estatica (5 e 6 ottobre).

La tedesca Isabelle Schad mira a creare ritratti personali e definiti attraverso un approccio puramente fisico che trasforma i ritmi e le energie individuali in esperienze coreografate. Turning Solo, ritratto dell’interprete Naïma Ferré, si basa sulla fascinazione per la roteazione del corpo per lunghi intervalli di tempo. Questa pratica vorticosa a poco a poco diventa un gioiello scintillante, una scultura roteante, il ritratto coreografico di una danzatrice. Allo spettacolo si affianca la creazione site specific Pieces and Elements/Nudity and Landscape, esito del workshop per danzatori condotto dalla Schad e incentrato sulla nudità come materia pura (12 e 13 ottobre).

 

Altra presenza internazionale Georgia Vardarou, greca attiva in Belgio, che presenta in prima nazionale Why should it be more desirable for green fire balls to exist than not? un solo, in collaborazione con l’artista visivo David Bergé, in cui immagini e movimenti si compenetrano dando vita a molteplici letture narrative. Quanto può essere giocosa la contestualizzazione di un’immagine attraverso il linguaggio della danza? Cosa accade nello spazio tra la percezione del performer e quella del pubblico? (2 novembre). La coreografa, inoltre, tiene un laboratorio per danzatori che si conclude con la creazione site specific Phenomena in Florence (3 novembre).

Claudia Castellucci e Chiara Guidi, cofondatrici della Societas, sono protagoniste della lettura drammatica Il regno profondo. Perché sei qui? Le due figure sono ‘luogotenenti’ che presidiano un luogo su cui sono arroccate, simbolo di fermezza circa il compito di difendere la logica del loro ragionare. Motore su cui tutto ruota è la generazione continua di domande insaziate da provvisorie risposte, comprese quelle fornite dalla religione, che pure è scienza del definitivo. Il carattere scettico e vedovile del dialogo rifluisce in un mare comico che lascia perplessi (18, 19 ottobre).

Parole che si cantano anche è il concerto di NADA con Andrea Mucciarelli (giovane chitarrista della scuola jazz/blues senese) che raccoglie i più grandi successi della cantante livornese, brani classici della tradizione popolare, canzoni di oggi di cui Nada è autrice di musica e parole e brani dell’ultimo premiatissimo album È un momento difficile, tesoro nella cinquina quale miglior album e miglior canzone al Premio Tenco 2019 e Premio Lunezia per i migliori testi 2019 (20 ottobre).

Mk presenta Giuda, coreografia di Michele Di Stefano, interpretazione di Biagio Caravano. Attraverso l’ascolto di un paesaggio sonoro che sembra anticipare, sottolineare o irridere le azioni del performer, il pubblico è testimone di una lotta contro il tempo, quel tempo che ha in serbo per il protagonista un percorso già scritto, vissuto in un silenzio assoluto. Lo spettatore è invece immerso nella musica in cuffia che sovrasta la visione (25 e 26 ottobre). Di Stefano conduce inoltre Bermudas_lab, workshop per danzatori e cittadini che non prevede creazione site specific finale.

Raffaella Giordano, tra le indiscusse protagoniste della scena contemporanea, porta sul palco Celeste appunti per natura, un solo intimo e poetico, un intenso e delicato dialogo con la natura e le sue manifestazioni. «Come i fiori nel prato – scrive la coreografa -, fanno capolino i temi di sempre. Il vestito come un cielo o come una terra, la campitura di colore dai contorni imprecisi, il segno di una porosità dell’anima. Caro spettatore, ti dono questo mio sentiero, specchio riflesso di un canto celeste» (8 novembre).

W-Rap di Company Blu esplora il motivo della bellezza e dei ritmi e ricerca il punto zero per fermarsi ad ascoltare il corpo nella sua quieta rivelazione. Coreografia e testi dal vivo di Charlotte Zerbey e Alessandro Certini, interpretazione di Claudia Catarzi, Nicola Cisternino, Sara Sguotti,  musica dal vivo di Spartaco Cortesi (10 novembre). The next step – il passo prossimo è la performance site specific esito del laboratorio per danzatori condotto da Zerbey e Certini con musica dal vivo dei canadesi Laura Kavanaugh e Ian Birse (16 novembre).

HABILLÉ D’EAU con Euforia di Silvia Rampelli (Premio Ubu 2019 come miglior spettacolo di danza) indaga il corpo, superficie interrogante e limite, materia involontaria e insondabile nell’esporsi, origine di senso prima e oltre il dire, fonte drammaturgica capace di svelare una partitura invisibile (23 novembre). La performance site specific Child Portraits_Incontri sul movimento, l’azione, la danza mostra i risultati di un percorso di trasmissione condotto da Silvia Rampelli con un gruppo di cittadini over 60 (24 novembre).

First Love di Marco D’Agostin (Premio Ubu 2019 come miglior performer under 35) è la storia di un ragazzino che amava lo sci di fondo. Ormai adulto, non più sciatore ma danzatore, ha incontrato il suo mito Stefania Belmondo per rileggere la sua più celebre gara, la 15km a tecnica libera delle Olimpiadi di Salt Lake City 2002 e per trasformare il primo amore in grido di vendetta, disperata esultanza, smembramento della nostalgia (30 novembre). Abecedario è la creazione site specific frutto del laboratorio per danzatori e performer condotto da D’Agostin (28 novembre).

Animale è un lavoro potente e poetico firmato dalla coreografa Francesca Foscarini e dal drammaturgo Cosimo Lopalco. Creato per il danzatore francese Roman Guion, il solo si ispira alle opere del pittore Antonio Ligabue, alle sue scene animali e ai suoi autoritratti. Gli artisti esplorano la radice etimologica che accomuna “anima” e “animale”, riflettendo sul significato di alterità, e compongono scene di dirompente emozione in cui il mondo umano e quello animale sono dipinti in un intreccio di istinti, timori e speranze (6 dicembre).

La giovane coreografa Elena Sgarbossa – vincitrice di DNAppunti coreografici 2018 – è protagonista della performance Keo, ispirata alla storia dell’omonimo satellite: lanciato in orbita nel 2019 il veicolo spaziale rientrerà sulla terra tra 50.000 anni conservando e restituendo messaggi scritti dagli abitanti di oggi. E se gli abitanti del domani non ci capissero? (31 ottobre).

Compagnia Opus Ballet presenta in prima nazionale Dreamparade, coreografia di Marina Giovannini. Nel 1917 i Balletti Russi di Diaghilev producono Parade, balletto in un atto e senza storia che si rivela esteticamente e filosoficamente lontanissimo dal romanticismo dell’epoca. Sulle tracce di un’opera così distante cronologicamente, Dreamparade ricrea un paesaggio surreale che a tratti appare molto simile agli scenari contemporanei che stiamo attraversando (11> 4 dicembre).

 Chiudono La democrazia del corpo 2019 due lavori della Compagnia Virgilio Sieni.

Danze contro il malocchio sulla trasfigurazione del corpo nelle tradizioni e nelle pratiche rituali e magiche della fascinazione. Una riflessione sullo scatenamento fisico, con uno sguardo verso quei dispositivi fisici e gestuali che l’uomo ha elaborato nel tempo e che ancora oggi emergono nelle posture quotidiane. Le danzatrici, come sculture antiche e viventi, declinano un atlante di gesti sulla possessione e sui movimenti simbolici della guarigione. Coreografia di Virgilio Sieni, con Claudia Caldarano e Claudia Catarzi su musica dal vivo di Michele Rabbia (19 > 22 dicembre).

 In Danza cieca Virgilio Sieni e il danzatore non vedente Giuseppe Comuniello sono protagonisti di un duetto sulla tattilità con la musica dal vivo di Spartaco Cortesi. L’ascolto, la tenuità, lo spazio, il gioco e il rito, la potenza dell’attesa, l’incrinatura della materia quale fonte inesauribile di gesti, le parti oscure del movimento, il bagliore nel dettaglio, l’accoglienza dell’amico, l’apertura dello sguardo, trasformano il corpo in un atlante inesauribile di luoghi democratici (27 > 29 dicembre).

 

Estate Fiorentina 2019: torna, dal 10 al 15 giugno, ‘Secret Florence’

Secret Florence, il progetto strategico dell’Estate Fiorentina 2019 dedicato al confronto tra i linguaggi del contemporaneo e il patrimonio storico-architettonico della città – inaugurato nel 2016 grazie al sostegno di Comune di Firenze e Pitti Immagine – torna nella sua IV edizione dal 10 al 15 giugno con eventi, performance site-specific, proiezioni e concerti originali in luoghi meno conosciuti per farli vivere dal pubblico in modo nuovo e inconsueto.

Cinque partner (Lo schermo dell’arte Film Festival, Musicus Concentus, Virgilio Sieni Centro nazionale di produzione, Tempo Reale, Fabbrica Europa) per sette luoghi esclusivi e uno segreto reinterpretati da azioni artistiche contemporanee: il Cenacolo di Sant’Apollonia, il Cenacolo di San Salvi, la Chiesa di San Giovanni Battista all’Autostrada, il Chiostro del Convento del Carmine, ilChiostro del Vecchio Conventino Officina Creativa, il Cinema La Compagnia, il Planetario / Fondazione Scienza e Tecnica.

Quando quattro anni fa abbiamo lanciato questo progetto sperimentale – dichiara il sindaco Dario Nardella – eravamo un po’ titubanti sul risultato ma estremamente ottimisti sull’idea di fondo: mettere insieme, nella settimana dedicata alla moda, alcune delle principali realtà culturali cittadine per far loro reinterpretare luoghi nascosti e poco conosciuti dal grande pubblico. Oggi possiamo senza dubbio lasciarci alle spalle ogni cautela: Secret Florence si conferma un progetto strategico della nostra Estate Fiorentina e un evento di grande successo. Ringrazio i partner che da subito vi hanno creduto e il sostegno mai mancato di Pitti Immagine che sottolinea come il binomio moda-cultura sia un percorso consolidato e di valore”.

Anche quest’anno – afferma Tommaso Sacchi, assessore Cultura Moda e Design del Comune di Firenze – andremo a scoprire luoghi inediti della città grazie alle performance contemporanee di alcune delle più vivaci e poliedriche realtà culturali fiorentine che operano anche a livello internazionale. Questo appuntamento ormai consolidato fornirà al pubblico una diversa narrazione di Firenze che, partendo dal sistema moda, sconfinerà nella danza, nella musica, nelle installazioni multimediali, e ci consegnerà una visione di città rinnovata e piena di creatività”.

“Siamo molto felici di continuare a sostenere Secret Florence – dice Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine – un progetto che ha dato risultati importanti e che contribuisce ad arricchire l’offerta culturale durante la settimana di Pitti Uomo, soprattutto nei confronti di un pubblico giovane e interessato al confronto tra i linguaggi del contemporaneo. Da parte nostra è un segnale concreto di fiducia nei confronti dell’amministrazione comunale e di quelle istituzioni culturali, basate a Firenze, che si distinguono per capacità innovativa e qualità produttiva e che meritano un pubblico di livello internazionale”.

Chiara Brilli ha intervistato rancesco Giomi per Tempo reale e Maurizio Busia per Fabbrica Europa.

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Questo il programma di ‘Secret Florence’ 2019:

In apertura lunedì 10 giugno, h. 21.00 Lo Schermo dell’Arte Film Festival presenta Diamantino – Il Calciatore Più Forte Del Mondo di Gabriel Abrantes e Daniel Schmidt, anteprima nazionale del film vincitore della Settimana della critica a Cannes 2018: una commedia ironica e surreale sui temi attualissimi dell’immigrazione e delle politiche nazionaliste, che uscirà nelle sale distribuito daI Wonder Pictures a fine agosto (ingresso libero su prenotazione).

Martedì 11 giugno, h. 19.00 nel Chiostro del Carmine Musicus Concentus propone il concerto Dialogues, nato dal desiderio di valorizzare il dialogo creativo fra le sonorità e le culture diverse dell’area mediterranea, attraverso la rivisitazione di composizioni di grandi artisti mediorientali unite a melodie originali del trio composto dal pianista Stefano Maurizi, dal clarinettista Mirco Mariottini e dal fisarmonicista Luciano Biondini (prevendita 5 € + d.p – biglietto alla porta 10 €).

Martedì 11 e mercoledì 12 giugno, h. 20 / 20.45 / 21.30 Virgilio Sieni nel suo Grande Adagio Popolare crea un progetto site specificnei Cenacoli di Sant’Apollonia e San Salvi: costruisce due danze che seguono, come una partitura, le tredici figure dell’Ultima Cena. Le posture dipinte da Andrea del Castagno (Cenacolo di Sant’Apollonia) e Andrea del Sarto (Cenacolo di San Salvi) costituiscono la fonte primaria per tessere un’azione coreografica irrorata da quei gesti. A seguire, Giulia Mureddu conduce un momento di trasmissione e insegnamento rivolto ai cittadini, chiamati – come in una lezione sul gesto – a interpretare le figure evocate in una pratica insieme ai due coreografi (ingresso libero fino a esaurimento posti).

Giovedì 13 giugno, h. 18.00 – 19.00 al Planetario / Fondazione Scienza e Tecnica, Tempo Reale presenta Paesaggio Notte / Werner Dafeldecker una proposta musicale sperimentale in un contesto anticonvenzionale prepara il pubblico a una fruizione immersiva in relazione alle immagini in movimento del planetario.

Venerdì 14 giugno, h. 19.00 al Chiostro del Vecchio Conventino-Officina Creativa Fabbrica Europa propone A Peaceful, peaceful placeche nasce dall’incontro tra il coreografo Davide Valrosso e tre danzatori indiani, Nihal Pasha, Arathy A.R. e Virendra Nishad dell’Attakkalari Centre for Movement Arts di Bangalore. Una serie di azioni coreografiche nate dal dialogo con diversi linguaggi, dal Kalari Payat, arte da combattimento tra le più antiche esistenti, a elementi di yoga (Asana e Pranayama) e gestualità tratte da antiche danze tradizionali indiane.

Venerdì 14 giugno, h. 21.00 in un ‘secret place’ (che verrà comunicato solo alla conferma della prenotazione da effettuare per tel. 055 351599 o via email a teatrodanza@fabbricaeuropa.net) Fabbrica Europa propone Perpetuo con la coreografa e danzatrice indiana Hemabharathy Palani e Gianni Maroccolo (C.S.I., Litfiba, Deproducers), una creazione all’insegna della multidisciplinarietà, in un connubio originale tra danza e musica.

In chiusura sabato 15 giugno, dalle h. 17 Tempo Reale in collaborazione con la Fondazione Michelucci riscopre con una visita guidata gli spazi della meravigliosa architettura della Chiesa di San Giovanni Battista all’Autostrada per poi animarli di suoni con una nuova produzione per Secret Florence “Il silenzio è il canto più perfetto” un’ opera elettroacustica collettiva in cui la musica, insieme alla voce narrante di Sandro Carotti, si relaziona con brani di eremiti sul tema del silenzio, a seguire l’opera del grande artista francese Yves Klein Symphony Monotone – Silence: per l’occasione i musicisti del Tempo Reale Electroacoustic Ensemble insieme a Minus presentano una versione per dieci sintetizzatori, mai realizzata fino ad ora.

Fabbrica Europa porta “La natura delle cose” di Sieni alla Pergola

Domani e venerdì 31 maggio, alle ore 20.45 al Teatro della Pergola di Firenze, in collaborazione con Fondazione Teatro della Toscana nell’ambito di Fabbrica Europa 2019, Virgilio Sieni, a distanza di 10 anni dal debutto, riallestisce “La natura delle cose”, tratto dal poema filosofico-enciclopedico di Lucrezio “De rerum natura”.

La Natura delle cose di Virgilio Sieni si basa sul poema filosofico-enciclopedico di Lucrezio, De rerum natura. I cinque danzatori attraversano le tre scene dando vita a un compatto quartetto di uomini e una figura femminile metamorfica sempre presente, come la Venere-dea dell’atto generativo evocata da Lucrezio all’inizio del suo poema. La scelta del De rerum natura coincide con l’urgenza di rivolgersi alla natura delle cose, alla loro anima e origine, ponendo la danza come strumento di indagine e di riflessione sull’oggi.

La drammaturgia è stata elaborata a partire dal testo di Lucrezio; a questo scopo Virgilio Sieni si è avvalso della collaborazione del filosofo Giorgio Agamben. La musica è una creazione originale di Francesco Giomi, compositore e direttore del centro Tempo Reale di Firenze. Il testo dello spettacolo è stato letto e registrato dalla cantante Nada, che per la prima volta offre il suo contributo vocale in uno spettacolo coreografico.

“Attraverso una partitura di elementi sottili, dove la luce sembra sostituirsi al corpo e il senso del vuoto all’apparizione di corpi trasfigurati e galleggianti, si apre uno squarcio su un corpo unico che abita la scena: un corpo che comprende altri corpi, altre forme; che lancia messaggi di pace e che si rivolge all’ascolto, alla democrazia e alla libertà della tecnica, al senso laico del mistero. Una complessa macchina fisica che permette a Venere, presenza umana e pupazzo allo stesso tempo, di muoversi in una prolungata sospensione corporea, per poi discendere lentamente, fino a terra. Su questi temi lo spettacolo incontra lo spirito e gli intenti del filosofo latino, riflettendo sull’oggi. Lucrezio dà vita a un discorso scientifico sul movimento degli atomi e dei corpuscoli per arrivare a individuare all’interno delle cose una dialettica tra delizia e orrore, tra nascita e morte, tra voluttà e disgregazione, legando a un’analisi materialistica della realtà lo sviluppo necessario dell’etica e del sentimento; così la danza, partendo dalla costruzione coreografica e dalla riflessione sul movimento del corpo nella scena, arriva a definire una poesia fisica che richiama uno sguardo pronto ad aprirsi su accadimenti estremi e impressionanti, che sfuggono al dominio della razionalità. È in questa dimensione che i corpi si mostrano allo stesso tempo ricoperti di simulacri e denudati, e si mostrano nel loro atto di genesi e di costruzione, nel loro formarsi e trasformarsi; qui la pelle si espone al vuoto, fondando un tempo che si apre alla sospensione e affermando decisamente, con Lucrezio, che “nulla nasce da nulla”.

Cango: si apre Festival La democrazia del corpo con Virgilio Sieni

Si avvia a Cango la sezione primaverile del Festival La democrazia del corpo 2019 che si apre con Prélude à l’après-midi d’un faune, ultima creazione di Virgilio Sieni su musica di Claude Debussy eseguita dal vivo al pianoforte (venerdì 1 e sabato 2 marzo ore 21, domenica 3 marzo ore 17) .co

Prélude à l’après-midi d’un faune, nuova creazione di Virgilio Sieni su musica di Claude Debussy: interpreti tra loro dissimili in un ciclo di danze sulla diversità del corpo. In scena due danzatori della Compagnia Virgilio Sieni, Maya Oliva e Andrea Palumbo, insieme a due anziani interpreti dell’Accademia sull’arte del gesto, Franco Bozzi e Otello Cecchi, accompagnati al pianoforte da Giulia Contaldo.

« L’idea del fauno scorre adiacente a risonanze agresti dell’infanzia, fatte di scarti, soste e appostamenti: rivelazioni che possono travolgere il corpo come una profonda meditazione. Il fauno ci introduce a due viaggi che risuonano l’uno nell’altro, uno visibile e l’altro nascosto: non il prima e dopo dell’azione, ma l’esserci del corpo nel celato dell’anima, il gesto che si forma e l’energia che lo crea. Il fauno coglie la natura scomparsa alla vista, raccogliendola accucciata tra una giuntura e un respiro, corteggiando pazientemente l’uomo in attesa del risveglio. Il fauno – forza generatrice tra l’uomo e l’animale – abita in noi e continuamente ci sfugge, ma la sua potenza scatenante sta nell’amore e nel darsi alla conoscenza. Lo spettacolo è un ciclo di danze sulla diversità del corpo nel suo evolversi selvaggio. La danza versa lacrime dal mito, riscrivendo il diario intimo di dettagli muti, tenui e gentili. Gli interpreti, dissimili tra loro per età e capacità fisiche, amano ritrovarsi in questo cammino ». Virgilio Sieni.

Questo primo segmento del Festival La democrazia del corpo 2019 (la seconda parte si terrà da settembre a dicembre) si articola in due mesi di esperienze, pratiche e spettacoli. Gli artisti ospiti propongono delle esplorazioni intorno alla danza e alla natura del corpo attraverso performance, creazioni site specific e percorsi laboratoriali rivolti a danzatori, cittadini di ogni età e abilità, non vedenti e adolescenti.

L’intento del Festival è la creazione di spazi comuni di osservazione e di partecipazione: costruire e abitare luoghi condivisi mediati da uno sguardo consapevole sul corpo e i suoi linguaggi. In tal senso al programma presentato a Cango si affianca un flusso di eventi ed esperienze a PIA Palazzina Indiano Arte nel Parco delle Cascine e alla Galleria Isolotto nel Quartiere 4 di Firenze. Questi due luoghi “nuovi”, preposti a cura del territorio e a officina delle pratiche, accoglieranno mostre fotografiche sul valore del paesaggio e un continuum di percorsi e progetti coreografici rivolti a cittadini, studenti e professionisti.

Cango

Programma:

Il Festival si apre con Prélude à l’après-midi d’un faune, ultima creazione di Virgilio Sieni su
musica di Claude Debussy eseguita dal vivo al pianoforte da Giulia Contaldo. Un ciclo di danze sulla diversità del corpo con interpreti dissimili tra loro per età, formazione e capacità fisiche: due danzatori della Compagnia Virgilio Sieni e due anziani cittadini (1-3 marzo).
Si prosegue con lo spettacolo Bach Duet, anch’esso firmato da Virgilio Sieni, sulle Suites n° 2 e 3 per violoncello Solo di J.S. Bach eseguite dal vivo da Michele Tazzari. Due duetti che vedono protagonisti Jari Boldrini e Maurizio Giunti, Noemi Biancotti e Linda Pierucci, danzatori della Compagnia Virgilio Sieni (6 marzo).
Fosca presenta in prima assoluta Ad unghia ad unghia, un progetto in collaborazione con la
poetessa Elisa Biagini per la regia di Cristina Abati che vede interpreti tre giovani donne non vedenti (15 e 16 marzo).
Cristina Kristal Rizzo presenta lo spettacolo ULTRAS sleeping dances, un sistema di danze mobili generate come habitat irripetibili e unici che seguono il principio secondo cui la danza accoglie lo spazio che attraversa e viceversa lo spazio si lascia abitare dall’attraversamento di una danza (22 marzo). La coreografa, inoltre, propone la creazione site specific Bangkok2_Toccare, esito del percorso di trasmissione rivolto a un gruppo di danzatori in residenza a Cango (23 marzo).
Dopo alcuni anni di assenza, torna al Festival Simona Bertozzi che propone lo spettacolo And it burns, burns, burns – quadro finale di un ciclo dedicato al mito di Prometeo – interpretato da cinque danzatori (3 adulti e 2 adolescenti), su musiche di Francesco Giomi (30 marzo). La coreografa, inoltre, presenta la creazione site specific Agile, esito del percorso di trasmissione rivolto a un gruppo di danzatori in residenza a Cango (31 marzo).

Francesco Giomi è protagonista di un concerto per sintetizzatori e radio in prima assoluta: Kevlar_ improvvisazione musicale dal vivo per un esecutore (2019). Una performance musicale dove il modello del kevlar (fibra sintetica di grande resistenza alla trazione) consente la nascita di “fibre sonore” di natura sintetica ma ispirate a modelli di crescita vegetale, un’alternanza tra elementi continui dilatati e tessiture ritmiche ossessive (31 marzo).
Per il Progetto Veretti che vede una nuova tappa della sinergia tra Centro nazionale di produzione Virgilio Sieni e Scuola di Musica di Fiesole, le coreografe Camilla Monga e Sara Sguotti presentano rispettivamente le creazioni site specific Mirroring e Square, su musiche composte da Andrea Ottani e Andrea Sommani. In collaborazione con Centro Coreografico Opus Ballet (9, 10 aprile).
A distanza di 30 anni dal debutto di “Duetto”, produzione di Compagnia Parco Butterfly del 1989 con protagonisti Alessandro Certini e Virgilio Sieni, si ricompone la coppia artistica di coreografi per una nuova creazione in prima assoluta, Forme dell’amicizia, che gioca sulla relazione umana che sostanzia un legame lungo una vita (12 aprile).
Sulla leggerezza è la creazione site specific coreografata da Virgilio Sieni e Giulia Mureddu che vede protagonisti il Gruppo Porta Romana e il Gruppo Cango, due nuove esperienze del Centro nazionale di produzione rivolte a giovani danzatori. In collaborazione con Centro Coreografico Opus Ballet (18 aprile).

Laboratori e pratiche, 11 marzo – 4 maggio:
Il Centro nazionale di produzione negli spazi di Cango propone un modello di residenza in cui l’artista ospite, oltre a presentare il proprio spettacolo, articola la presenza attraverso percorsi di creazione rivolti a diverse tipologie di interpreti – danzatori, professionisti, amatori, cittadini, adolescenti, non vedenti – costruendo un contesto di approfondimenti sul gesto e favorendo l’incontro tra individui di diversa età, formazione e provenienza sociale o culturale. Laboratori a cura di: Fosca, Cristina Kristal Rizzo, Simona Bertozzi, Accademia sull’arte del gesto.

Calendario:

ven 1, sab 2 marzo, h 21.00 – dom 3 marzo, h 17.00
Compagnia Virgilio Sieni
Prélude à l’après-midi d’un faune
coreografia e spazio Virgilio Sieni
musica Claude Debussy eseguita dal vivo da Giulia Contaldo
interpreti Franco Bozzi, Otello Cecchi, Maya Oliva, Andrea Palumbo

mer 6 marzo, h 21.00
Compagnia Virgilio Sieni / Michele Tazzari
Bach Duet
Suites n° 2, 3 per violoncello Solo di J.S. Bach
coreografia e spazio Virgilio Sieni
musica eseguita dal vivo da Michele Tazzari
interpreti Noemi Biancotti, Linda Pierucci, Jari Boldrini, Maurizio Giunti

ven 15, sab 16 marzo, h 21.00
Fosca
Ad unghia ad unghia
un progetto di Fosca in collaborazione con Elisa Biagini
con Vanessa Cascio, Jessica Doccioli, Filippa Tolaro
liberamente tratto da un testo di Elisa Biagini
regia Cristina Abati

ven 22 marzo, h 21.00
Cristina Kristal Rizzo
ULTRAS sleeping dances
concept Cristina Kristal Rizzo
danza Marta Bellu, Jari Boldrini, Barbara Novati, Cristina Kristal Rizzo, Charlie Laban Trier
musica Deepsea Drive Machine, Dylan Mondegreen, Satie, Ed Sheeran, Napa Snidvongs

sab 23 marzo, h 21.00
Cristina Kristal Rizzo
Bangkok2_Toccare
ideazione e coreografia Cristina Kristal Rizzo
interpreti partecipanti al percorso di creazione

sab 30 marzo, h 21.00
Simona Bertozzi / Nexus
And it burns, burns, burns
progetto Simona Bertozzi, Marcello Briguglio
ideazione e coreografia Simona Bertozzi
interpreti Anna Bottazzi, Arianna Ganassi, Giulio Petrucci, Aristide Rontini, Stefania Tansini
musica Francesco Giomi

dom 31 marzo, h 17.00
Simona bertozzi / Nexus
Agile
ideazione e coreografia Simona Bertozzi
interpreti partecipanti al percorso di creazione

dom 31 marzo, h 17.30
Francesco  Giomi
Kevlar_improvvisazione musicale dal vivo per un esecutore (2019)
sintetizzatori e radio Francesco Giomi

mar 9, mer 10 aprile, h 21.00
Progetto Veretti
Camilla Monga – Mirroring
Sara Sguotti – Square
musiche composte da Andrea Ottani, Andrea Sommani
prodotto da Centro nazionale di produzione/Virgilio Sieni, Scuola di Musica di Fiesole
in collaborazione con Centro Coreografico Opus Ballet

ven 12 aprile, h 21.00
Alessandro Certini / Virgilio Sieni
Forme dell’amicizia
di e con Alessandro Certini, Virgilio Sieni

gio 18 aprile, h 21.00
Gruppo Porta Romana / Gruppo Cango
Sulla leggerezza
coreografia Virgilio Sieni, Giulia Mureddu
Due nuove esperienze del Centro nazionale di produzione rivolte a giovani danzatori
In collaborazione con Centro Coreografico Opus Ballet

Laboratori e Pratiche
lun 11, mar 12 marzo – Fosca,  Impastami questa paura con il pane. Il soffio del suono _ condotto da Cristina Abati.
Percorso pratico su corpo e voce di avvicinamento allo spettacolo Ad unghia ad unghia rivolto a vedenti e non vedenti
lun 18 – sab 23 marzo – Cristina Kristal Rizzo, Bangkok2/Toccare.
Percorso di trasmissione rivolto a danzatori
sab 23 – dom 31 marzo – Simona Bertozzi/Nexus, Agile_Laboratorio/azione per Wonder(L)and.
Percorso di trasmissione rivolto a danzatori
15 aprile – 4 maggio – Accademia sull’arte del gesto, All’imbrunire.
Progetto speciale rivolto a cittadini di tutte le età e abilità, danzatori, performer.

Cango

INFO:

CANGO, Centro nazionale di produzione Virgilio Sieni, via Santa Maria 23/25, Firenze

055.2280525

biglietteria@virgiliosieni.it

www.virgiliosieni.it

Pontedera: “Petruška” in scena al Teatro Era

Per la stagione teatrale del Teatro Era (Parco Jerzy Grotowski, via Indipendenza, Pontedera) protagonista del 2 febbraio alle ore 21 è la grande danza della Compagnia Virgilio Sieni. Sieni rilegge Petruška di Igor Stravinskij, ispirata alla tradizione popolare russa della marionetta, per creare un lavoro in cui riprende il rapporto tra la marionetta e tragedia.

“Petruška getta un legame con l’impossibile. Tra noi e il vuoto, tra noi e il nascosto. Petruška è una marionetta e non è una marionetta, convive nei due mondi, nelle due visioni ed esperienze, trascendendo l’esistenza stessa dell’uomo per identificarsi con il gesto liberatorio. Non un semplice scatenamento, ma ascensione per cadere nuovamente nell’esperienza dell’umano. La vita come palestra verso la natura intrecciata da una geografia di sentimenti che ci indica quanto essa, la vita, vada vissuta per quello che è: un travasare inarrestabile da un’esperienza all’altra, e allo stesso tempo esperienza trascendentale, dove il corpo è messo in opera nella sua essenza archeologica, capace di creare un’infinità di gesti e posture figurali secondo un sistema di combinazioni articolari” commenta Virgilio Sieni.

“Petruška è qui in cammino tra lazzi e innamoramento, tra gioco e tragedia, si dimentica della sua incorporeità e da angelo delle fiere e del divertimento apre uno squarcio nella vita. Ci permette di penetrare in quel tratto dell’immaginario dove l’essere marionetta ci guida nel vissuto: marionetta che disattiva con le sue movenze e le danze, l’inesorabile decadimento. Dunque, danzare fino alla fine del mondo, fin dal primo momento che già assapora di tragedia nonostante il clima festoso. Qui la coreografia vuole rimanere fedele al mito di Petruška così come amiamo alla follia le infinite fuoriuscite di Pulcinella che donano leggerezza alla gravità delle azioni. Lo spettacolo si sviluppa intorno alla relazione tra marionetta e tragedia, gioco e archeologia: un ciclo di azioni sentimentali sulla natura del gesto e l’abilità di stare al mondo” prosegue  Sieni.

Lo spettacolo Petruška è anticipato da Chukrum e, conclude Sieni: “La composizione musicale sembra addentrarsi nel ‘notturno del corpo’ svelando piani percettivi che richiamano alla notte rivelatrice di un mondo di forze ancestrali, dell’origine. Il brano coreografico si pone in relazione col Petruška, con quello che sta prima e dopo, l’uomo nella sua ricerca continua dell’origine ma anche della leggerezza che segna il suo passaggio. Chukrum propone quattro quadri che introducono un altro punto di vista del fantoccio Petruska e delle sue vicende ‘umane’: uno sguardo sulla natura dell’uomo, dove il lato oscuro non è altro che l’essenza del corpo nel suo mostrarsi orfano di orpelli. Tutto il brano allude alla nascita, non solo dell’uomo ma del bagliore che lo genera, del gesto che lo determina. Sembra che ogni avvento avvenga per via della luce, di aloni ed energie che formano una materia che rimane indeterminata, accennando al materializzarsi del corpo. Allo stesso tempo il respiro che risuona in queste apparizioni sembra avere un’ampiezza maggiore rispetto alla capacità data all’uomo di assorbire e restituire l’aria attraverso il suo organismo. L’ampiezza nel suo sostanziarsi attraverso la lentezza molecolare e indicibile dell’origine, introduce la figura del Petruška”.

Virgilio Sieni si forma in discipline artistiche e architettura dedicandosi parallelamente a ricerche sui linguaggi del corpo e della danza. Approfondisce tecniche di danza moderna, classica, release con Traut Streiff Faggioni, Antonietta Daviso, Katie Duck.

Nel 1983, dopo quattro anni di studio sul senso dell’improvvisazione nei linguaggi contemporanei della danza tra Amsterdam, Tokyo e New York, fonda la compagnia Parco Butterflye nel 1992 la Compagnia Virgilio Sieni, affermandosi come uno dei protagonisti della scena contemporanea internazionale.

Dal 2003 dirige Cango Cantieri Goldonetta Firenze, il Centro Nazionale di produzione per la danza nato per sviluppare ospitalità, residenze, spettacoli e progetti di trasmissione fondati sulla natura dei territori.

Nel 2007 fonda l’Accademia sull’arte del gesto, contesto innovativo di formazione rivolto a professionisti e cittadini sull’idea di comunità del gesto e sensibilità dei luoghi. Dal 2013 al 2016 è direttore della Biennale di Venezia-Settore Danza. Nel 2013 è nominato Chevalier de l’ordres des arts et de lettresdal Ministro della cultura francese.

Lavora per le massime istituzioni teatrali, musicali, fondazioni d’arte e musei internazionali, realizzando progetti sulla geografia della città e dei territori che coinvolgono intere comunità sui temi dell’individuo e della moltitudine poetica, politica, archeologica.

pontedera

INFO:

Teatro Era, Parco Jerzy Grotowski via Indipendenza, 56025 Pontedera

0587.55720 / 0587.57034 – www.teatroera.it www.teatrodellatoscana.it

Teatro della Pergola: Prima Conferenza delle Capitali europee della Cultura

Prima Conferenza delle Capitali europee della Cultura, seguita dalla conferenza internazionale dei Sindaci Unity in Diversity, martedì 6 novembre ore 21.15 al Teatro della Pergola di Firenze

In occasione della Prima Conferenza delle Capitali europee della Cultura, seguita dalla conferenza internazionale dei Sindaci Unity in Diversity, martedì 6 novembre ore 21.15 al Teatro della Pergola di Firenze verrà presentato tra gli eventi speciali “Solo Goldberg Variations”, in scena Virgilio Sieni con Andrea Rebaudengo al pianoforte sulle “Variazioni Goldberg” di J.S. Bach.

Questo Solo è emblematico della ricerca sviluppata da Virgilio Sieni sui linguaggi del corpo e della danza in continua relazione con la pittura italiana dal 1300 al 1600.
La musica di Bach definisce una metrica e un’architettura immateriale in cui la danza fa affiorare memorie figurative mai citate direttamente, ma evocate in un percorso intimo che chiede condivisione.

Queste le parole di Virgilio Sieni sullo spettacolo: “Non vi è percorso nelle Variazioni Goldberg di Bach. Allo stesso tempo uso il termine improvisation per definire questo lavoro non fondato sull’improvvisazione ma sul riconoscimento e il rinnovamento. Certo, improvviso. Mi lascio cogliere da quella che non è mai una sorpresa ma un divenire impercettibile nell’atto dell’esserci. Spoglio il corpo di quelle pratiche che comunque appaiono nel segno della danza e nel canone sacro della musica finalizzata alla costruzione di una città aurea, vero sogno, vera realtà. ‘Sbrandello’ con rigore il corpo, fissandomi con fatica e dolore, così come con leggerezza e voglia di attraversamento (di essere attraversati da qualcos’altro), sul senso di sparizione: muoversi per sparire, far pesare il corpo per lasciare solo orme e tracce. Penso che le Variazioni Goldberg non siano un invito alla danza, ma un atto di riflessione e introspezione dove niente appare se non un corpo ‘spellato’. Ecco che questo lavoro mi appare come un manifesto, qualcosa di più di un vocabolario di percorso, un atto sulle debolezze, le imperfezioni, lo sforzo, le pieghe e le polveri, qualcosa che vuol trapassare il corpo per donarsi alla figura, qualcosa che rende il corpo pagliaccio tragicomico dell’oggi”.

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