Marchioni legge Anna Frank per “il 25 aprile, oggi” su Controradio

L’attore Vinicio Marchioni ha partecipato alla maratona radiofonica di Controradio “il 25 prile, oggi” leggendo una pagina del Diario di A. Frank

 

“Il mio 25 aprile è un giorno di memoria,  ci stiamo preparando per passare un po’ di tempo con i nostri figli, mi cimenterò in una lezione di storia improvvisata per tramandare i valori cardine di quella Lotta e alla base della nostra democrazia. Il passaggio scelto dal Diario di Anna Frank riguarda la prima parte che evidenzia come possa essere veloce passare da uno stato all’altro, nella messa in pericolo dei nostri diritti, quasi come se non non ce ne accorgessimo”

Fondazione Teatro della Toscana annuncia avvio di Firenze Tv con Controradio

Un’azione sul Web multicanale e multiofferta per far vivere il teatro direttamente a casa degli spettatori, stante il momento di silenzio e necessaria chiusura delle sale a salvaguardia della salute pubblica a fronte alla diffusione del Covid-19.

Innanzitutto, un canale YouTube https://tinyurl.com/firenzetv, con video originali creati ad hoc da artisti come Stefano Accorsi, Pierfrancesco Favino, Giancarlo Sepe, Gabriele Lavia, Andrée Ruth Shammah, Glauco Mauri, Roberto Sturno, Federica Di Martino, Vinicio Marchioni, Marco D’Amore, Giulio Scarpati, Michele Santeramo. Il primo contributo, quello di Accorsi, una lettura dai Sillabari di Goffredo Parise, sarà rilasciato oggi, venerdì 13 marzo, alle 20:45, l’orario di inizio canonico degli spettacoli in stagione al Teatro della Pergola.

Poi, contenuti a carattere storico pubblicati sui canali social della Fondazione a cura del proprio Centro Studi, e i contributi dei Nuovi e della Scuola di formazione del mestiere dell’attore l’Oltrarno diretta da Favino, fondamentali per la dinamicità della piattaforma.

La FirenzeTv è un’iniziativa in collaborazione con Controradio.

Firenze, Stefano Accorsi nuovo Direttore Artistico del Teatro della Pergola. Nella foto Stefano Accorsi, l’Assessore alla Cultura Tommaso Sacchi e il Direttore del Teatro Marco Giorgetti 2020-02-12 © Massimo Sestini

Venerdì 6 marzo scorso, all’indomani della chiusura delle sale in ottemperanza al DPCM sul contenimento del Covid-19, tutto il teatro fiorentino ha risposto all’invito dell’Assessore alla Cultura e Presidente della Fondazione Teatro della Toscana Tommaso Sacchi e si è dato appuntamento nel Saloncino ‘Paolo Poli’ del Teatro della Pergola. È stata l’occasione per avviare una discussione in merito a idee, ipotesi e progetti comuni da adottare tempestivamente in risposta alla difficile situazione che sta vivendo e attraversando il settore dello spettacolo dal vivo.

Il Teatro della Pergola, attraverso il Direttore generale della Fondazione Marco Giorgetti, intende rispondere alla chiamata di Sacchi a far vivere i palcoscenici nonostante il momento di silenzio e necessaria chiusura a salvaguardia della salute pubblica, attraverso un luogo aperto e condiviso a cui potranno contribuire tutti i teatri fiorentini e gli artisti del territorio. Si annuncia quindi l’avvio della Firenze Tv, un composito intervento sulla Rete per far arrivare il teatro direttamente a casa degli spettatori, a sostegno anche della campagna ministeriale e governativa #iorestoacasa.

Innanzitutto, un canale YouTube https://tinyurl.com/firenzetv, con video originali creati ad hoc da artisti come, solo per iniziare, il Direttore artistico del Teatro della Toscana 2021/2023 Stefano Accorsi, Pierfrancesco Favino, Giancarlo Sepe, Gabriele Lavia, Andrée Ruth Shammah, Glauco Mauri, Roberto Sturno, Federica Di Martino, Vinicio Marchioni, Marco D’Amore, Giulio Scarpati, Michele Santeramo. Il primo contributo, quello di Accorsi, una lettura dai Sillabari di Goffredo Parise, sarà rilasciato oggi, venerdì 13 marzo, alle 20:45, l’orario di inizio canonico degli spettacoli in stagione alla Pergola. Inoltre, contenuti a carattere storico saranno diffusi sui canali social della Fondazione (Facebook, Instagram, Twitter) a cura del proprio Centro Studi.

La Firenze Tv nasce in collaborazione con Controradio, che ne rilancerà i contenuti sulle proprie frequenze, sulla pagina Facebook e sul portale web (primo sito d’informazione in Toscana secondo alexa.com).

Al Teatro della Pergola Vinicio Marchioni porta in scena “I soliti ignoti”

Al Teatro della Pergola, dal 25 febbraio al 1° marzo, Vinicio Marchioni dirige e interpreta con Massimo De Santis “I soliti ignoti”, prima versione teatrale del mitico film di Mario Monicelli. Le gesta maldestre ed esilaranti di un gruppo di ladri improvvisati arrivano in scena, rituffandoci nell’Italia povera, ma vitale del secondo dopoguerra.

“La povertà del dopoguerra è una piaga che resiste ancora oggi, sebbene in altre forme, in tante zone d’Italia – afferma Marchioni – voglio restituire al teatro l’urgenza sentita dai personaggi di superare la miseria che li affligge, insieme alla vitalità indistruttibile e alla magia di un’Italia passata, verso la quale proviamo nostalgia e tenerezza”.

Uscito nel 1958, I soliti ignoti è diventato, con il tempo, un classico imperdibile della cinematografia italiana e non solo. L’adattamento teatrale di Antonio Grosso e Pier Paolo Piciarelli è fedele alla sceneggiatura originale, senza rinunciare a trovate di scrittura e di regia, per rendere moderna quell’epoca lontana. Uno spettacolo divertente ed emozionante.

La produzione è Gli Ipocriti – Melina Balsamo. Le scene sono di Luigi Ferrigno, i costumi di Milena Mancini, le luci di Giuseppe D’Alterio, le musiche di Pino Marino.

I soliti ignoti è un vero e proprio film cult, caposaldo della commedia all’italiana, capolavoro di tempi e regia di Mario Monicelli, che mise insieme Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni, Renato Salvatori, Totò, Claudia Cardinale (ancora giovanissima e sconosciuta), con Tiberio Murgia, Memmo Carotenuto, Carlo Pisacane, Carla Gravina. Tutti sulla sceneggiatura firmata da Suso Cecchi D’Amico, Age & Scarpelli e dallo stesso Monicelli. Il film, oggi nella lista delle 100 pellicole italiane da salvare, conquistò due Nastri d’argento, arrivando fino alla candidatura per l’Oscar al miglior film straniero.

“Ci sono dei film che segnano l­a nostra vita e I soliti Ignoti, per me, è uno di questi – scrive Vinicio Marchioni, – come uomo, mi sono divertito e commosso di fronte alle peripezie di questo gruppo di ladri scalcinati. Come attore, mi sono esaltato davanti alla naturalezza con cui recitano mostri sacri come Mastroianni e Gassman. Come regista, ho amato il perfetto equilibrio con cui Monicelli rende un argomento drammatico in modo leggero. Così, l’idea di curare l’adattamento teatrale del film mi ha immediatamente conquistato. Spero che gli spettatori, –  continua, – possano uscire dal teatro con gli stessi sentimenti che provo io dopo una visione del film: divertiti, commossi e perdutamente innamorati di quei personaggi indimenticabili.”

Vinicio Marchioni è il Tiberio Braschi che fu di Marcello Mastroianni. Massimo De Santis è il Giuseppe Baiocchi, detto “Peppe er Pantera”, che fu di Vittorio Gassman. Augusto Fornari è il Cosimo Proietti di Memmo Carotenuto, Salvatore Caruso è il Pierluigi Capannelle di Carlo Pisacane, Vito Facciolla è il Michele Nicosia, detto “Ferribotte” di Tiberio Murgia, Antonio Grosso è il Mario Angeletti di Renato Salvatori, Ivano Schiavi è il Dante Cruciani di Totò, Marilena Annibali interpretata il doppio ruolo di Carmelina Nicosia, che fu di Claudia Cardinale, e di Nicoletta, che fu di Carla Gravina.

“Il mio personaggio è uno squattrinato, come tutti i personaggi che si ritrovano nella commedia – racconta Massimo De Santis – è un pugile un po’ suonato, che ci prova in tutte le maniere, ma che non riesce a farne una buona. Lui si atteggia però a grande pugile e a grande tombeur de femmes, mentre quotidianamente si trova a lottare per un pezzo di pane e finisce coinvolto in questa avventura collettiva. Anzi, – precisa, – è questo personaggio a prendere il sopravvento: è lui stesso a mandare avanti la banda, cercando anche di non far deprimere gli altri di fronte ai vari fallimenti, fino a quello che sarà poi il fallimento finale. Lo spettacolo è corale – conclude De Santis, – ma spetta a “Peppe er Pantera” fare da collante a tutta questa banda di disperati, sulla falsariga del grande film di Monicelli.”

I soliti ignoti è una storia bell­a e necessaria, che ci par­la del presente, immergendoci nel passato.

“Il testo è utile per riflettere e capire da dove arriviamo noi, come identità di italiani,-  spiega Vinicio Marchioni – vedere come eravamo per capire, invece, verso dove ci stiamo orientando. Una delle chiavi del successo di questo spettacolo è data proprio dal riconoscimento di questa storia: il pubblico si rivede nel racconto, sorride dei difetti che tutti noi italiani abbiamo. Tutto è accompagnato dall’ironia – prosegue – si ride tanto, in questo spettacolo, ed è per me un’esperienza molto bella, perché mi cimento per la prima volta sia come attore, sia come regista, in una commedia vera. Il fatto di rivedersi in certi difetti rappresentati in scena, ridendone senza giudicarli, penso che sia una delle necessità più grandi che abbiamo oggi – conclude Marchioni – recuperare un po’ di ironia e leggerezza: questo è l’obiettivo.”

Giovedì 27 febbraio, alle ore 18, Vinicio Marchioni, Massimo De Santis e la Compagnia, incontrano il pubblico. Coordina Matteo Brighenti. L’ingresso è libero, fino a esaurimento dei posti disponibili.

Informazioni:

Spettacoli: ore 20:45; domenica ore 15:45.

Via della Pergola 30, Firenze

055.0763333 – biglietteria@teatrodellapergola.com.

Zio Vanja nell’emergenza sociale dell’oggi con Marchioni alla Pergola

Vinicio Marchioni dirige e interpreta con Francesco Montanari Uno zio Vanja di Čechov nell’adattamento di Letizia Russo. In prima nazionale al Teatro della Pergola di Firenze dal 26 gennaio al 4 febbraio. Con Milena Mancini, Lorenzo Gioielli, Nina Torresi, Andrea Caimmi, Alessandra Costanzo, Nina Raia.

Rileggendo il testo, Marchioni ha trovato che la vecchia piantagione piena di debiti al centro del dramma ricordasse la crisi del nostro Paese, la nostra mancanza di fiducia e speranza. In questa nuova versione di Zio Vanja, i protagonisti ereditano un teatro di provincia, in uno dei luoghi fortemente colpiti dagli ultimi terremoti. Quelle macerie sono una metafora della nostra situazione: non per parlarne in modo negativo, ma per cercare la marcia giusta per ripartire.

In fondo è a questo che Čechov ci invita: capire quanto sia meschina l’esistenza borghese, così priva di slanci e di entusiasmi, così mediocre e vuota, per inventarsene una diversa. E uscire dalla gabbia che ci siamo fabbricati per diventare uomini migliori. Le scene sono di Marta Crisolini Malatesta, i costumi di Milena Mancini e Concetta Iannelli, le musiche di Pino Marino, le luci di Marco Palmieri. Una produzione Khora.teatro in coproduzione con Fondazione Teatro della Toscana.

Giovedì 1 febbraio, ore 18, Vinicio Marchioni, Francesco Montanari e la Compagnia incontrano il pubblico alla Pergola. Coordina Riccardo Ventrella. Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.

Dopo Firenze, lo spettacolo sarà in tournée a Lanciano, Teramo, Sulmona, Chieti, Roma e Bologna. Le repliche fiorentine sono inserite nell’abbonamento Il Teatro? #Bellastoria ideato e promosso dalla Fondazione Cr Firenze per creare nuovo pubblico fra i giovani fra i 14 e 19 anni.

Si vive, semplicemente (o ci si avvicina alla morte giorno dopo giorno), e nel vivere si soffre, in un grigiore permanente e alienante. “Volevo solo dire alla gente – affermò Čechov – in tutta onestà: guardate, guardate come vivete male, in che maniera noiosa”. È il 26 ottobre del 1899 quando va in scena per la prima volta al Teatro d’arte di Mosca Zio Vanja, oggi considerato uno dei drammi più importanti dello scrittore russo.

Il suo stile, modellato sul tragicomico del quotidiano, restituisce con fascino irripetibile e struggente le complesse sfaccettature dell’esistenza umana. Lo spettacolo nell’adattamento di Letizia Russo (da un’idea di Vinicio Marchioni e Milena Mancini) in prima nazionale al Teatro della Pergola di Firenze dal 26 gennaio al 4 febbraio con il titolo Uno zio Vanja, fa perno su precise note di contemporaneità della scrittura čechoviana, per esaltarne la straordinaria attualità creativa, nell’assoluto rispetto delle dinamiche tra i personaggi e dei dialoghi del testo classico.

Questa riedizione di Zio Vanja vuole essere uno specchio in cui possiamo vedere riflessa la nostra incapacità (o non volontà) di essere felici. Può essere una visione sgradevole, ma gli specchi hanno un lato salutare: se quello che appare non ci piace, possiamo tentare di cambiarlo. Vinicio Marchioni dirige il lavoro e interpreta zio Vanja, con Francesco Montanari (Astrov), Milena Mancini (Elena), Lorenzo Gioielli (Serebrijakov), Nina Torresi (Sonja), Andrea Caimmi (Telegin), Alessandra Costanzo (Marija), Nina Raia (Marina). Le scene sono di Marta Crisolini Malatesta, i costumi di Milena Mancini e Concetta Iannelli, le musiche di Pino Marino, le luci di Marco Palmieri. Una produzione Khora.teatro in coproduzione con Fondazione Teatro della Toscana.

Protagonista dei quattro atti originali è Ivan Petrovic Voiniskij, zio Vanja appunto, che per anni ha amministrato con scrupolo e abnegazione la tenuta della nipote Sonja versandone i redditi al cognato, il professor Serebrjakov, vedovo di sua sorella e padre di Sonja. Unica amicizia nella grigia esistenza di Vanja e di Sonja è quella del medico Astrov, amato senza speranza da Sonja. Per il resto sono tutti devoti al professore, che credono un genio. Serebrjakov si stabilisce con i due, insieme alla seconda moglie, Elena. Le illusioni sono presto distrutte: alla rivelazione che l’illustre professore è solo un mediocre sfacciatamente ingrato, zio Vanja sembra ribellarsi: in un momento d’ira arriva a sparargli, senza colpirlo. Nemmeno questo gesto estrema modifica il destino di Vanja e di Sonja, che riprendono la loro vita rassegnata e dimessa, sempre inviando le rendite della tenuta al professore tornato in città con la moglie.

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