Coronavirus: a Siena proteste per coda accesso ospedale

Il direttore generale dell’Aou senese Valtere Giovannini “chiediamo un po’ dio pazienza ai cittadini. i controlli richiedono tempo”

Proteste stamani a Siena per la fila formatasi per poter accedere a piedi all’ospedale Le Scotte causa controlli per l’emergenza coronavirus: l’attesa si è protratta anche per più di un’ora. “Chiediamo ai cittadini – questa la risposta del direttore generale dell’Aou senese Valtere Giovannini – di avere un po’ di pazienza per l’attesa durante i controlli al check-point di ingresso dell’ospedale. Il tempo speso per controllare la temperatura e chiedere alcune informazioni utili, è necessario per la tutela della salute di tutti”.

“I controlli necessitano del tempo corretto – ha aggiunto -, sicuramente possiamo migliorare, diversificando i flussi e prevedendo percorsi separati per portatori di handicap e per pazienti sottoposti a particolari terapie, tra cui gli oncologici: già ci stiamo lavorando”.
Ad oggi nell’ospedale senese sono operative le misure di contenimento a tutela della salute pubblica per la prevenzione dell’infezione Covid-19. È stato attivato anche un ulteriore check-point, oltre a quello presente all’entrata, nel tunnel d’ingresso dell’ospedale per intercettare tutte le persone in arrivo dal parcheggio eliporto. A tutti gli utenti viene chiesto il motivo di ingresso in ospedale e viene misurata la temperatura con termometri a distanza.

“Sono stati richiamati tutti i pazienti provenienti da fuori Toscana con visita programmata e alle persone provenienti dalle aree a rischio è stato riprogrammato l’appuntamento, per ridurre al minimo i rischi di contagio – fa sapere l’Azienda -. Prese precauzioni anche per i dipendenti: a mensa è stata allestita una segnaletica specifica per distanziare di almeno un metro le persone in fila, le tavolate sono state divise in tavoli da 4 posti e tutto il personale addetto alla ristorazione per la distribuzione dei cibi opera con la mascherina. Infine è stata deliberata l’assunzione straordinaria di 4 tecnici di laboratorio, 10 operatori socio-sanitari a tempo determinato e 10 infermieri interinali”.

Siena: muore in ospedale bambino di 10 mesi

Un bambino di 10 mesi è deceduto ieri all’ospedale di Siena dopo il riacutizzarsi di sintomi gastrointestinali che, nella tarda serata di lunedì, avevano portato i genitori a recarsi al pronto soccorso dal quale il bambino era stato dimesso il giorno precedente “in seguito al miglioramento delle sue condizioni”.

A darne notizia è la stessa l’Azienda ospedaliero-universitaria Senese. In merito al decesso del bambino, avvenuto nella giornata di mercoledì 29 maggio al policlinico Santa Maria alle Scotte, l’Azienda ospedaliero-universitaria Senese esprime la massima vicinanza alla famiglia del piccolo. «Manifesto la massima vicinanza di tutto l’ospedale alla famiglia in primis con il dolore fino alle lacrime dei professionisti che hanno assistito il piccolo.”

“Il bimbo è stato preso in cura prontamente nell’ambito del percorso pediatrico – spiega in una nota il direttore generale Valtere Giovannini -; la situazione clinica è purtroppo peggiorata nel corso delle ore successive e, nonostante le procedure di emergenza attivate, il bambino è deceduto. Comprendiamo la volontà del padre e della madre di cercare di dare una spiegazione a quanto accaduto” continua il direttore generale Valtere Giovannini”abbiamo subito studiato e valutato il percorso sanitario del bambino, esprimendo ai genitori l’intenzione di richiedere un riscontro diagnostico ed effettuando un audit a cui hanno partecipato oltre 40 professionisti. L’approfondimento – spiega ancora il direttore generale Valtere Giovannini – ha evidenziato che il piccolo era da tempo in cura presso l’ospedale e che nel pomeriggio di domenica 26 maggio è stato accompagnato al pronto soccorso dai genitori per problematiche gastrointestinali.”

“Dopo alcune ore di osservazione sotto controllo pediatrico – prosegue la dichiarazione – è stato dimesso in seguito al miglioramento delle sue condizioni. Per il riacutizzarsi dei sintomi del bambino, la famiglia si è recata nuovamente al Pronto Soccorso nella tarda serata di lunedì 27 maggio; come nel primo accesso, il bimbo è stato preso in cura prontamente nell’ambito del percorso pediatrico. La situazione clinica è purtroppo peggiorata nel corso delle ore successive e, nonostante le procedure di emergenza attivate, il bambino è deceduto. Sottolineiamo quindi una tempestiva presa in carico del piccolo al fine di poter fornire tutto il supporto clinico assistenziale possibile. Abbiamo fatto tutto il possibile in scienza e con amore per il bambino” conclude “non è stato sufficiente ma l’Ospedale ha fatto tutto il possibile».

Siena: neonato muore dopo parto, accertamenti su cause

Un neonato è morto stamani  all’ospedale di Siena subito dopo il parto. Lo rende noto l’Azienda ospedaliero universitaria spiegando che il piccolo è deceduto “nonostante il tempestivo ricorso al taglio cesareo. I professionisti sanitari si sono prontamente attivati per
identificare le cause del decesso”.

La mamma, una giovane donna con gravidanza a termine, si spiega dall’Aou senese, era arrivata in ospedale nella notte venendo “immediatamente assistita” dai sanitari di ostetricia e ginecologia. Nonostante “il tempestivo ricorso al taglio cesareo il neonato purtroppo non è sopravvissuto”.

Come “previsto dall’attuale normativa e in condivisione con la direzione aziendale, i professionisti sanitari si sono prontamente attivati per identificare le cause del decesso”. Vicinanza ai genitori è stata espressa dal dg dell’Aou, Valtere Giovannini,  insieme alla “costernazione” proprio e “dei professionisti, che hanno fatto tutto il possibile per prestare le cure necessarie e intervenire tempestivamente”.

Nasce a Siena il Centro regionale di Medicina di precisione

Nasce a Siena il Centro regionale di Medicina di precisione, un progetto in stretta sinergia tra Università, Fondazione Toscana Life Sciences e Azienda ospedaliero-universitaria Senese

Il Centro di Medicina di preicisone, finanziato dalla Regione Toscana e costituito grazie a un protocollo di intesa firmato dalle istituzioni partner, è stato presentato stamattina in una conferenza stampa che si è tenuta a Siena, nella sede del Rettorato, alla presenza dell’assessore al diritto alla salute della Regione Toscana, Stefania Saccardi, del rettore dell’Ateneo senese, Francesco Frati, del direttore generale dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese, Valtere Giovannini e del presidente della Fondazione Toscana Life Sciences, Fabrizio Landi.

Attraverso la specifica interazione tra ricerca e assistenza, il Centro introdurrà un nuovo approccio alla cura, a vantaggio della salute dei cittadini, che potranno contare su un modello basato su servizi personalizzati per ciascun paziente, tenendo conto delle variazioni individuali del patrimonio genetico, dell’ambiente e dello stile di vita, in particolare in area oncologica e metabolica.

La Regione Toscana ha messo a disposizione del Centro di Medicina di precisione oltre 6 milioni e mezzo di euro.

La Precision Medicine è’ un paradigma innovativo per la prevenzione, la diagnosi e la cura di patologie secondo un approccio personalizzato che tenga conto delle variazioni individuali del patrimonio genetico, dell’ambiente e dello stile di vita. La Precision Medicine è oggi considerata la frontiera delle scienze mediche, dove nei prossimi anni avverrà la sfida tecnologica e di conoscenze che trasformerà la terapia e la diagnosi. Deve essere quindi considerata un settore strategico, nel quale concentrare le risorse pubbliche per la ricerca e per il lancio di specifiche iniziative per finanziare progetti innovativi soprattutto in collaborazione tra pubblico e privato (ad esempio negli Usa sono stati stanziati 215 milioni di dollari solamente per il progetto di mappatura genetica dei volontari), orientate alla scoperta di nuovi marcatori per la diagnosi e la prevenzione di malatt ie neoplastiche, degenerative e genetiche e allo sviluppo di nuove terapie.

La Precision Medicine è un approccio coraggioso di frontiera, che consente di trasformare gli sforzi e gli avanzamenti conseguiti nelle scienze biomediche, fisiche ed ingegneristiche in un reale miglioramento nella prevenzione, diagnosi e cura e, quindi, nell’efficacia, efficienza e sostenibilità dei sistemi sanitari.

L’ambito oncologico, in particolare quello delle nuove immunoterapie e dei nuovi vaccini antitumorali, è quello naturale per lanciare un progetto pilota che possa poi essere esteso, con approccio inclusivo, ad altre patologie e su larga scala. Tra gli altri ambiti di immediata applicazione in Toscana, e in particolar modo nell’area senese, vi sono quello diabetologico e quello dei nuovi vaccini e farmaci per le malattie infettive.

“Il Centro Regionale per la Medicina di Precisione che nasce a Siena, dall’intesa tra Università, Toscana Life Sciences e Azienda ospedaliero universitaria senese, e con il finanziamento della Regione Toscana – è il commento dell’assessore Stefania Saccardi – consentirà di fare un gran passo in avanti nella prevenzione, diagnosi e cura, soprattutto in campo oncologico e metabolico, mettendo a punto terapie sempre più personalizzate, che tengano conto del patrimonio genetico, dell’ambiente, dello stile di vita del paziente. La Regione Toscana ha colto l’aspetto coraggioso, di frontiera, di questo nuovo approccio, e ha messo a disposizione oltre 6 milioni e mezzo per la costituzione di questo Centro, che realizzerà progetti innovativi in proficua collaborazione tra pubblico e privato”.

“L’istituzione a Siena di un polo scientifico e tecnologico di Precision Medicine favorirà la crescita delle eccellenze del nostro Ateneo e del territorio, favorendo progetti innovativi di ricerca e sviluppo, e attraendo fin da subito nuovi investimenti – ha detto il rettore dell’Ateneo senese, Francesco Frati – Ringraziamo la Regione per il supporto a questo importante progetto, che valorizza una delle attività di punta dell’area biomedica dell’Ateneo, riconosciuta a livello regionale, nazionale ed internazionale, come dimostra il grande numero di progetti di ricerca finanziati e di trials clinici condotti e coordinati negli ultimi anni. Con questa scelta, la Regione valorizza le competenze presenti nel nostro territorio e contribuisce a rafforzare le già robuste sinergie tra Ateneo, AOUS e TLS”.

“Si tratta di un importante investimento – afferma il direttore generale dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese, Valtere Giovannini -, una risorsa sociale ed economica che permetterà di realizzare una piattaforma di tecnologie e competenze, un volano per l’innovazione. Ciò consentirà di assumere anche giovani ricercatori per dare respiro a una vera sanità di sviluppo. Ci riempie di orgoglio che questo Centro sia realizzato insieme al nostro ospedale, dove ci sono professionisti validi che guardano al futuro con competenza e fiducia”.

“Oggi si compie un passo importante nel cercare di concretizzare le potenzialità della medicina preventiva, predittiva e personalizzata e ciò fa di Siena e di TLS un punto di riferimento sia nel panorama regionale toscano sia a livello nazionale – afferma Fabrizio Landi, presidente della Fondazione Toscana Life Sciences – Contribuiremo, infatti, mettendo a disposizione l’esperienza di TLS e di alcune realtà ospitate verso una maggiore integrazione delle piattaforme e delle competenze specifiche. L’avvio di un Centro regionale di medicina di precisione rappresenta un vero e proprio macro-progetto di sistema, che conferma quanto il futuro e la competitività nell’ambito della ricerca e sviluppo, e dell’innovazione in generale, passino proprio attraverso nuovi modelli di collaborazione pubblico-privata”.

Tra le attività specifiche che saranno condotte dal Centro regionale di Medicina di precisione, la realizzazione di piattaforme tecnologiche integrate, e il potenziamento di quelle esistenti, come quella di biologia molecolare e cellulare, microscopia, imaging; l’istituzione di un sistema integrato di Bioinformatica e Big data management; il supporto a progetti innovativi di ricerca e sviluppo. Inoltre, il Centro potrà favorire la ricerca e la qualificazione delle attività di sperimentazione clinica attraverso la standardizzazione delle pratiche dei ricercatori, l’innovazione delle procedure e l’integrazione dei gruppi di ricerca attivi nelle sperimentazioni.

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