Università Firenze e Siena: date iscrizioni e prove ammissione

Le Università di Firenze e Siena rendono note le date delle iscrizioni alle prove di ammissione per le lauree a numero programmato. Per partecipare alle prove per l’ammissione a questi corsi, a numero programmato nazionale, occorre collegarsi al portale Universitaly (www.universitaly.it), già disponibile, e poi perfezionare la procedura presso l’Ateneo.

A Firenze le immatricolazioni ai corsi di laurea ad accesso libero si apriranno il 6 settembre e chiuderanno il 31 ottobre. Nel capoluogo toscano c’è tempo fino al 24 luglio per le iscrizioni alle selezioni dei corsi di laurea a ciclo unico in medicina e chirurgia; odontoiatria e protesi dentaria; architettura, o della laurea triennale in scienze dell’architettura.

Entro il 27 luglio è possibile poi iscriversi alle selezioni per i corsi di laurea internazionali a ciclo unico in giurisprudenza italiana e francese e giurisprudenza italiana e tedesca – percorsi formativi che rilasciano un titolo congiunto rispettivamente con l’Università di Parigi I Panthéon-Sorbonne e con l’Università di Colonia.

Per presentare la domanda alla prova di ammissione al corso di laurea a ciclo unico in scienze della formazione primaria la scadenza è il 10 agosto.

Sempre il 10 agosto è il termine per partecipare alle prove di ammissione per i corsi di laurea magistrale a ciclo unico in farmacia e in chimica e tecnologia farmaceutiche e i per i corsi di laurea triennale in disegno industriale; professioni sanitarie; scienze e tecniche psicologiche; scienze motorie, sport e salute; scienze dell’educazione e della formazione; biotecnologie; scienze biologiche; scienze farmaceutiche applicate-controllo qualità; tecnologie e trasformazioni avanzate per il settore legno arredo edilizia.

In vista delle prove di ammissione a medicina e chirurgia, odontoiatria e protesi dentaria e alle professioni sanitarie, la Scuola di scienze della salute umana organizza un precorso di preparazione dal 23 al 27 luglio.

E’ possibile iscriversi all’iniziativa, gratuita, fino al 20 luglio: le info sono su www.sc-saluteumana.unifi.it.

A Siena aperte le iscrizioni alle selezioni per i corsi a numero programmato in biotecnologie, dentistry and dental prosthodontics, medicina e chirurgia e professioni sanitarie per l’anno accademico 2018/2019: prima scadenza il 24 luglio per i corsi di laurea magistrale a ciclo unico in odontoiatria e protesi dentaria in lingua inglese e in medicina e chirurgia.

Il numero dei posti disponibili al primo anno del corso in Dentistry and dental prosthodontics è 26 per i cittadini comunitari e non comunitari equiparati e 10 per i non comunitari residenti all’estero. La prova si terrà il 13 settembre presso il centro didattico del Policlinico Le Scotte.

Sono 221 i posti invece disponibili per medicina e chirurgia, più 2 per cittadini non comunitari residenti all’estero. La prova di ammissione si terrà il 4 settembre presso il centro didattico delle Scotte.

Scade poi l’8 agosto il termine per iscriversi alla selezione per il corso di laurea in biotecnologie: 72 posti più 2 per cittadini non comunitari residenti all’estero. La prova è programmata per il 7 settembre presso il centro didattico del Policlinico Le Scotte. Sempre l’8 agosto si chiude il bando per partecipare alla selezione per i corsi di laurea delle professioni sanitarie: la prova si terrà il 12 settembre, sempre alle Scotte.

Toscana: Regione e Asl finanziano 61 borse per specializzandi medicina

È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del Miur, che fissa il numero di borse per gli specializzandi delle tre Università toscane, con il riparto dei posti per scuola di specializzazione medica. Regione Toscana e Asl Toscana ne finanzieranno quindi 61, un numero in crescita (+258) rispetto ai 6.676 posti dell’anno precedente.

Alle borse finanziate dallo Stato se ne sono aggiunte 640 finanziate dalle Regioni e 94 da altri Enti.

E questo grazie anche al contributo della Regione Toscana che ha finanziato direttamente 25 contratti, e indirettamente, attraverso l’Azienda sanitaria Toscana centro, ulteriori 36 contratti, per un complessivo di 61 posti per le scuole di specializzazione medica delle Università di Firenze, Pisa e Siena.

Quest’anno è stato possibile assumersi un impegno di tale rilevanza perché, tra le altre condizioni, è cambiato anche il parametro per la determinazioni della capacità formativa delle singole scuole, permettendo così di finanziare alcune specializzazioni per le quali la carenza di medici è universalmente riconosciuta, ma per le quali non c’era possibilità di sostenere posti aggiuntivi.

E’ il caso, per esempio, della Pediatria, alla quale sono stati destinati 10 ulteriori contratti (6 da Regione Toscana e 4 da Azienda toscana centro), o di Anestesia rianimazione, terapia intensiva e del dolore (6 finanziati direttamente da Regione Toscana, 2 da Azienda Toscana centro).

Si sottolinea inoltre, tra le altre,  la scelta di aumentare i posti per altre discipline considerate in carenza di medici come Medicina dell’emergenza urgenza (8 finanziati direttamente da Regione Toscana, 10 da Azienda Toscana centro) e Radiodiagnostica (4 finanziati da Regione Toscana), così come di diverse altre scuole mediche (Ematologia, Medicina fisica e riabilitativa, Ortopedia, Chirurgia vascolare, Chirurgia generale, Medicina interna, Ginecologia ed ostetricia, Oftalmologia, Urologia, Allergologia ed immunologia clinica, Dermatologia e venereologia).

L’impegno di Regione Toscana si è concretizzato anche nel sostegno della Formazione specifica in medicina generale, la specializzazione necessaria per assumere gli incarichi di Medico di famiglia, altro settore ritenuto a futura possibile carenza di medici, a causa del raggiungimento dell’età pensionabile per un consistente numero di medici.

A differenza di altre regioni la Toscana aveva già aumentato nel corso degli ultimi anni il numero di posti ma quest’anno, come afferma l’assessore Stefania Saccardi, “lo sforzo è stato doppio: da un lato tutte le Regioni hanno voluto aumentare il numero di posti e di conseguenza il finanziamento statale, fermo agli stanziamenti di tanti anni fa, non garantisce la copertura dei costi generali del corso, ma solo delle borse ai medici tirocinanti.

Quindi, come Regione, ci siamo assunti il rilevante onere per coprire queste spese.”

Università: Siena al 1°posto per gli atenei medi, Firenze 2ª per i big

Questi i risultati della classifica Censis 2018-2019. Comunicazione e servizi digitali i parametri che premiano maggiormente l’Ateneo di Siena.

L’Università di Siena si conferma al top tra gli atenei medi, Firenze è seconda tra quelli mega: questi i risultati della classifica Censis 2018-2019. E’ il secondo anno consecutivo che la città del Palio si classifica al top dell’Università che contano tra 10 mila e 20 mila iscritti. Comunicazione e i servizi digitali, insieme ad adeguatezza ed efficienza delle strutture, i parametri che premiano maggiormente l’Ateneo senese.
Ottimi anche gli altri punteggi, tra cui quelli per l’internazionalizzazione, i servizi, le borse di studio erogate in collaborazione con l’Azienda regionale per il diritto allo studio universitario. Per il rettore Francesco Frati si tratta di un risultato “particolarmente rilevante poiché questa classifica, che fotografa gran parte dei servizi complessivi offerti agli studenti, giustificando la nostra attrattività nei confronti degli studenti fuori sede, esce a pochi giorni dall’apertura delle immatricolazioni e premia gli sforzi continui di aggiornamento e miglioramento compiuti della nostra organizzazione”.
Riguardo all’Ateneo fiorentino – che oggi ha tra l’altro presentato tre nuovi corsi di laurea – si conferma al secondo posto nella classifica guidata da Bologna, a pari merito con Padova e Roma La Sapienza, nella graduatoria degli atenei che contano oltre 40.000 iscritti (mega atenei), mantenendo l’ottimo piazzamento del 2017-2018.

Contrasto agli stereotipi di genere, torna il Premio per laureati nelle Università toscane

Contrastare gli stereotipi di genere, portarli alla luce e smascherarli, affinché siano superati e relegati al passato.

Questo è l’obiettivo che la Regione Toscana si pone con il Premio per laureati Analisi e contrasto degli stereotipi di genere, finalizzato all’attribuzione di premi in denaro per tesi di laurea magistrale e pubblicazioni scientifiche in materia di comprensione e superamento degli stereotipi di genere.

Il bando, che copre gli anni accademici 2016-17, 2017-18 e 2018-19, è frutto di un accordo tra Regione Toscana, Commissione regionale Pari opportunità ed Atenei toscani, ossia Università di Firenze, Università di Pisa, Scuola Normale superiore di Pisa, Scuola superiore di studi universitari Sant’Anna di Pisa, Università di Siena, Università per Stranieri di Siena, Scuola Imt di Alti studi di Lucca.

L’edizione 2018, che è la seconda dopo quella dell’anno scorso, è riservata alle studentesse e agli studenti che hanno discusso la tesi sui temi sopra indicati dal 1° gennaio 2016, nonché ai dottori e alle dottoresse di ricerca che hanno acquisito il titolo in una delle Università firmatarie dell’accordo, cioè nelle Università toscane, da non più di tre anni alla data di scadenza dell’avviso ed abbiano pubblicato un articolo scientifico su questi temi dal 1° gennaio 2016.

“Si tratta di un’iniziativa che si colloca nel quadro delle politiche che da anni stiamo portando avanti sul contrasto degli stereotipi associati al genere”, spiega la vicepresidente della Regione, Monica Barni, che ha la delega a Cultura, università e ricerca. “Abbiamo previsto una copertura finanziaria del bando per tre anni accademici allo scopo di dare continuità all’iniziativa, sperando di riscontrare un aumento sempre crescente della sensibilità verso questi temi da parte di giovani sia donne che uomini. Abbiamo cominciato lo scorso anno e stiamo proseguendo sulla strada intrapresa. Ai primi di luglio, inoltre, i lavori premiati in occasione della prima edizione verranno formalmente acquisiti dalla Biblioteca regionale”.

Il 5 luglio prossimo, in occasione di un’apposita cerimonia, le ricerche e gli studi che hanno contraddistinto l’edizione dello scorso anno verranno depostati presso la Biblioteca regionale Pietro Leopoldo di Palazzo Cerretani in piazza dell’Unità a Firenze, dove già esiste una sezione dedicata al contrasto agli stereotipi di genere. Sarà l’occasione per arricchire il patrimonio regionale con lavori e studi approfonditi in grado di far crescere e qualificare la documentazione già presente presso la Biblioteca di Palazzo Cerretani.

Per quanto riguarda l’edizione di quest’anno, invece, il bando si chiuderà il prossimo 13 luglio. Ai fini del Premio, come già in passato, anche quest’anno saranno valutate le tesi di laurea magistrale e le pubblicazioni scientifiche volte a rilevare stereotipi di genere nei programmi e nei testi scolastici, nei testi amministrativi e scientifici, nella pubblicità e nella comunicazione politica e, più in generale, nei contesti lavorativi, nonché a valorizzare studi e percorsi per il loro superamento.

“E’ un piacere confermare l’accordo che si inserisce in un percorso condiviso con la Regione e con gli Enti del territorio”, ha affermato la presidente della Commissione Pari opportunità, Rosanna Pugnalini. “A breve presenteremo le pubblicazioni premiate nel 2017, che faranno parte della collana editoriale della nostra Commissione. Siamo inoltre lieti che si possa rendere più ricco ed importante il patrimonio della Biblioteca regionale con dei lavori e degli studi decisamente approfonditi sulle politiche di genere”.

“Individuare e combattere gli stereotipi di genere, che si annidano in meccanismi complessi della comunicazione e dell’immaginario, è un dovere di civiltà. Le Università devono contribuire con il loro patrimonio culturale e creativo, perché molti secoli di cultura patriarcale vengano passati a contrappelo. Siamo grati alla Regione Toscana che ci dà modo di interpretare anche così, grazie a questo Premio, il nostro mandato”, ha da parte sua affermato Pietro Cataldi, rettore dell’Università per Stranieri di Siena.

I premi, pari a 1000 euro per ciascuna tesi o pubblicazione, sono finanziati con fondi della Regione e saranno attribuiti ai primi dieci lavori della graduatoria stilata da un’apposita commissione giudicatrice. I fondi messi complessivamente a disposizione dalla Regione ammontano a 45 mila euro per il triennio.

La scadenza del bando per il secondo anno è quella del 13 luglio e gli elaborati dovranno essere inviati tramite Pec all’indirizzo unistrasi@pec.it indicando nell’oggetto “Nome e Cognome, Premio Analisi e contrasto degli stereotipi di genere, anno 2018”.

Legambiente e UniSi analizzano sostanze su rifiuti plastici nel mare italiano

Il rischio delle plastiche in mare non è legato solo agli effetti che hanno sulla fauna marina, ma soprattutto al fatto che possono anche veicolare sostanze tossiche che vi si accumulano sopra.

Questa la principale conferma che arriva dallo studio sperimentale realizzato da Legambiente, in collaborazione con l’Università di Siena – progetto Plastic Busters, sui rifiuti di plastica galleggianti in mare e sulle sostanze contaminanti come organoclorurati e mercurio. I risultati dello studio sono stati diffusi oggi, alla vigilia della Giornata mondiale degli oceani.

Lo studio, primo nel Mediterraneo, apre la riflessione su un tema nuovo, anche alla luce degli effetti sulla catena alimentare legati all’ingestione delle plastiche in mare.
I risultati, seppure preliminari, tracciano una quadro complessivo poco roseo per il mare italiano.

Il dato più importante che emerge riguarda la presenza di sostanze inquinanti: su tutti i campioni analizzati sono presenti contaminanti come mercurio, policlorobifenili (PCB), DDT ed esaclorobenzene (HCB).

Il campionamento ha riguardato una sola tipologia di plastiche galleggianti le “sheetlike user plastic” (buste, fogli e teli), che rappresentano la frazione più abbondante del marine litter. A confermarlo anche i dati raccolti da Goletta Verde nel 2017, durante la navigazione lungo le coste italiane, affiancata dai ricercatori del progetto MEDSEALITTER che prevede la sperimentazione di metodologie per l’osservazione dei rifiuti galleggianti, con l’obiettivo di sviluppare protocolli comuni per la quantificazione del marine litter.

Buste, teli e fogli di plastica, costituiscono il 65% dei rifiuti galleggianti monitorati e avvistati nel 2017 dall’imbarcazione ambientalista. Il 25% di questi è stato trovato nell’Adriatico centrale.

Spiega Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente: “I dati dimostrano con evidenza che il rischio connesso con i rifiuti plastici presenti nell’ambiente marino non deriva solo dalla loro presenza, ma anche e soprattutto dal fatto che fanno da catalizzatori di sostanze tossiche che finiscono poi nell’ecosistema marino, fino al rischio di entrare nella catena alimentare. Purtroppo, la cattiva gestione dei rifiuti a monte e la maladepurazione restano la principale causa del fenomeno del marine litter”.

I rifiuti analizzati dai ricercatori dell’Università di Siena sono stati raccolti e campionati da Goletta Verde di Legambiente l’estate scorsa durante la navigazione lungo la Penisola. Per ogni campione, l’equipaggio dell’imbarcazione ambientalista ha preso la posizione GPS, scattato foto, compilato una scheda di campionamento, ed eseguito una procedura di raccolta e conservazione come previsto dal protocollo indicato dell’Università di Siena.

 

Biotestamento: pronte le linee guida per le DAT in Toscana

L’organismo per il governo clinico della Regione Toscana ha presentato le linee di indirizzo per dare attuazione alle DAT, le Disposizioni anticipate di trattamento previste dalla legge nazionale sul biotestamento.

Lo ha annunciato stamani l’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi, partecipando al convegno che si tiene per l’intera giornata in Palazzo Vecchio, Salone dei Cinquecento, “Il biotestamento – Prime regole sul fine vita – Riflessioni a margine della legge 219/17”, è organizzato dall’AMI (Associazione avvocati matrimonialisti italiani), in collaborazione con Comune di Firenze, Regione Toscana, Università di Siena e di Firenze, e una quantità di altri enti, tra cui File (Fondazione italiana di leniterapia), Fratellanza Militare Firenze, Associazione Luca Coscioni, Gruppo 24 Ore.

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“Le linee guida sono rivolte alle Asl, ai medici, alle amministrazioni – ha chiarito l’assessore Saccardi – E’ un documento molto corposo, oltre cento pagine, che affronta tutti gli aspetti del biotestamento, inquadrandolo nell’idea più complessiva del prendersi cura della persona in ogni momento del suo percorso, con un’attenzione particolare alla formazione dei medici e alle cure palliative. Dare attuazione alle DAT e’ un segno di grande civiltà. Noi abbiamo voluto inserirle nel quadro più complessivo del fine vita, poiché riteniamo che il sistema sanitario, anche laddove non possa curare, debba però prendersi cura della persona fino all’ultimo momento della vita. Le linee di indirizzo presentate ieri dall’organismo per il governo clinico saranno oggetto di una delibera che porteremo presto in giunta”.

La Regione Toscana è stata la prima ad aver avviato la disciplina della materia con una regolamentazione che consentirà ai cittadini di redigere, con l’assistenza del medico, anche in formato telematico, le DAT, Disposizioni anticipate di trattamento, previste dalla legge nazionale sul biotestamento.

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