Nardella incontra gli studenti sul caro affitti: “Incontro utile e approfondito”

Firenze, “E’ stato un incontro utile e approfondito”, ha detto il sindaco, Dario Nardella, commentando l’incontro avuto oggi con le nuove rappresentanze studentesche dell’Università, alla luce della protesta sul caro affitti in corso anche nel capoluogo toscano.

Nardella, si legge in una nota del Comune, ha dato il suo sostegno e la sua solidarietà agli studenti. “Ci siamo lasciati – ha dichiarato – con l’impegno di mantenere i contatti e organizzare ulteriori incontri”.

Nel corso dell’incontro sono state affrontate varie questioni come la questione urgente del caro affitti e le esigenze legate al trasporto pubblico locale per gli studenti pendolari e gli utenti dei mezzi pubblici.

“Abbiamo condiviso alcune proposte da avanzare al governo – ha spiegato il sindaco – come quelle di accelerare il piano di investimenti per la realizzazione di nuovi alloggi studenteschi esposto dalla ministra Bernini, a cui si lega un bando pubblico che uscirà nei prossimi giorni destinato ai soggetti privati che potranno realizzare alloggi utilizzando edifici pubblici inutilizzati. Inoltre, abbiamo anche condiviso la necessità che il governo metta in campo delle risorse economiche destinate direttamente agli studenti che hanno meno mezzi per trovare un alloggio”.

Nardella ha anche osservato che la protesta degli studenti universitari in corso contro il caro-affitti, a Firenze “così come in tante altre città” italiane, “non solo riguarda la loro situazione specifica, ma tocca un tema generale di emergenza abitativa per il quale è necessario avere al più presto un piano casa nazionale”.

Sul fronte locale, Nardella ha ricordato che “il Comune di Firenze, ormai da tempo, ha predisposto un progetto per realizzare 150 alloggi universitari a San Salvi e altri 117 nell’area Lupi di Toscana. Su quest’ultimo progetto pesa la lentezza della commissione esaminatrice del Ministero, che dovrebbe dare il via al progetto presentato dal Comune di Firenze con un apposito finanziamento”.

Per quanto riguarda l’area di San Salvi, ha aggiunto il sindaco, “il Comune ha già disponibili 10 milioni di euro per realizzare 150 alloggi: in questo caso è fondamentale che l’Asl, proprietaria dell’area, acceleri la procedura per consentire al Comune di partire subito con il bando per la realizzazione. Si tratta comunque di numeri non sufficienti, per questo è fondamentale individuare nuove soluzioni e rafforzare l’impegno del tavolo di coordinamento tra l’Azienda regionale di diritto allo studio, l’amministrazione comunale fiorentina e l’Ateneo fiorentino”.

Sul fronte del trasporto pubblico locale Nardella ha assicurato agli studenti che, per quanto riguarda l’anno accademico in corso, “il Comune porterà una delibera di 500mila euro di ulteriori finanziamenti nell’ambito della convenzione con la Regione Toscana e l’Università di Firenze relativa al finanziamento della Carta dello Studente che contiene al suo interno, tra i servizi disponibili, l’abbonamento gratuito ai bus e alla tramvia”.

Mobilitazione degli studenti con le tende in otto città italiane, tra cui anche Firenze

Firenze, la mobilitazione contro la crisi abitativa non si ferma. L’Unione degli Universitari annuncia per oggi iniziative in otto diverse città universitarie: Milano, Pavia, Padova, Venezia, Bologna, Perugia, Firenze e Roma.

“Dopo la giornata di oggi con la mobilitazione sotto la Biblioteca di Scienze Sociale di Novoli, – si legge in un post su Facebook di mercoledì sera di Udu Firenze – in contemporanea ad altre basi UDU sul territorio nazionale, vogliamo darle continuità proseguendola domani mattina”.

“La risonanza mediatica e da parte della politica locale è stata molta. Adesso quello che vogliamo sono risposte concrete. – continua il comunicato di Udu – La mobilitazione ha già avuto un risultato: per le 10, il sindaco di Firenze ha convocato un tavolo con le neorappresantenze elette in Senato Accademico e in Consiglio d’Amministrazione e a cui parteciperemo”.

“Nonostante la nostra partecipazione al tavolo istituzionale, contestualmente, come sempre, noi continueremo a stare a fianco della nostra comunità studentesca nella piazza, nei nostri spazi. Il diritto all’alloggio è diritto allo studio”.

Sono invece state smontante le tende a Torino e Cagliari, mentre a Trento arriveranno venerdì. “Le dichiarazioni del ministro Valditara – spiega Camilla Piredda, coordinatrice dell’Udu – ci hanno fatto molto arrabbiare perchè hanno dato il segno di una politica incapace di assumersi le proprie responsabilità. Per questo motivo, oggi non molliamo ma anzi raddoppiamo con manifestazioni in otto città universitarie”.

Proprio ieri sera, il sindacato studentesco ha scritto alla ministra Bernini e chiesto la convocazione urgente di un tavolo presso il ministero dell’Università volto a trovare soluzioni alla crisi abitativa.

Continua Piredda: “Nella lettera parliamo della situazione degli affitti e delle residenze universitarie. Abbiamo espresso tutte le nostre preoccupazioni su come si stanno spendendo le risorse del Pnrr, le quali stanno andando a favore di studentati privati. Come si può pensare che uno sconto del 15% sul canone di mercato potrà essere risolutivo? Invece i famosi 400 milioni di euro, ricordati anche oggi dalla Ministra Bernini, sono troppo pochi e congelati da mesi. Se veramente il Next Generation EU deve guardare alle nuove generazioni, vorremmo che queste venissero coinvolte e consultate. Per questo, abbiamo chiesto l’apertura di un tavolo nazionale per affrontare la crisi abitativa”.

L’Unione degli Universitari fa sapere di essere al lavoro su un’indagine approfondita di come si stanno utilizzando le risorse del Pnrr, che presenterà la settimana prossima insieme a un “contro Pnrr” elaborato proprio dal sindacato studentesco, in contrapposizione a quello che si sta attuando.

Affitti universitari, in Toscana costi insostenibili e irregolarità: allarme e proposte di Cgil-Sunia-Udu

Contratti irregolari, affitti cari che neanche il Covid ha abbassato, quasi inesistente supporto pubblico: “essere uno studente fuori sede è diventato insostenibile economicamente, si rischia l’abbandono degli atenei, il concetto stesso di mobilità studentesca rischia di scomparire”, è l’allarme lanciato da Cgil, Sunia e Udu in Toscana. Che presentano i numeri del fenomeno e lanciano alcune proposte: più alloggi pubblici, più edilizia residenziale universitaria, fondo di sostegno all’affitto, vantaggi fiscali, lotta alle irregolarità

Circa 20.000 studenti universitari in Toscana sono fuori sede, si stabiliscono in altre città della propria o di altre regioni affrontando spese che incidono pesantemente sui redditi delle famiglie. La possibilità di essere fuori sede in questo momento di crisi economica è un costo che sempre meno studenti possono sostenere. Il costo principale è sicuramente quello legato all’affitto di un posto letto, che si tratti di una stanza doppia o singola, oppure di un monolocale quando la capacita economica è maggiore. Allo stesso tempo il sistema di diritto allo studio universitario italiano offre posti letto in strutture organizzate solo per il 2% degli studenti fuori sede, contro il 10% di Francia e Germania e il 20% di Danimarca e Svezia. Ma quale era la situazione degli studenti prima dello scoppio della pandemia? Dalla ricerca a campione fatta da Cgil, Sunia e Udu (oltre 2mila casi trattati), nel 67% dei casi il contratto risulta totalmente in nero, mentre, per la quota restante, la metà dei contratti risultano registrati per una cifra inferiore a quella realmente pagata. L’affitto incide sul budget degli studenti fino all’80%. Il costo medio si attesta su 11-13 euro a metro quadro, un posto letto costa dai 200 ai 270 euro, una singola da 320 a 400 euro, e nel 75% dei casi di stratta di alloggi privi di qualsiasi manutenzione.  Il 30% degli intervistati ha dichiarato difficoltà da parte delle famiglie a sostenere le spese, anche ridimensionando il bilancio familiare, tanto che il 15 di questi sta pensando di cambiare sede per riavvicinarsi alla famiglia. I centri maggiori risultano quelli con richieste di affitto più elevate, anche se il quadro è problematico anche nelle città di media dimensione, dove i residenti vengono espulsi da intere zone urbane a causa della competizione con gli alti canoni praticati dai proprietari grazie all’affitto dell’alloggio a più studenti. Nella maggior parte dei casi non viene redatto un contratto o viene registrato con una durata minima, con la prospettiva di un rinnovo a canone rivedibile e possibilità di aumenti. Per gli studenti universitari, quindi, a fronte di un quasi inesistente supporto pubblico, costi insostenibili del mercato privato, prevalenza di forme di irregolarità, illegalità ed elusione fiscale, l’accesso allo studio è strettamente legato alla capacita di sostenere soprattutto i costi abitativi.

 

L’IMPATTO DEL COVID

La situazione del mercato delle locazioni, durante il Covid, vede una situazione paradossale: ci sono maggiori disponibilità di alloggi in affitto, ma non è stato scalfito il costo dei canoni. Anzi, addirittura vediamo nel periodo di settembre/ottobre una piccola crescita del prezzo al metro quadro. Sunia, Cgil e Udu in Toscana, nel corso degli ultimi 3 mesi, hanno avuto 2.140 contatti di studenti che hanno disperatamente fatto richiesta di aiuto nel trovare un’abitazione: 22% sono cittadini stranieri, 78% cittadini italiani, il 34% non ha trovato case in affitto tra 900/1100 euro, il 19% ha trovato case tra 1100/1400 euro al mese, il 26% ha trovato case tra 600/900 euro al mese.

LE PROPOSTE

Cgil, Sunia e Udu da anni portano avanti battaglie comuni per tutelare uno dei diritti fondamentali ed inalienabili della persona, quello allo studio, oggi sempre più a rischio per gli alti costi e la scarsità di tutele. Soluzioni devono essere ricercate in un progetto complessivo di diritto allo studio, all’interno del quale devono essere individuate anche forme di sostegno abitativo per gli studenti fuori sede, altrimenti il concetto stesso di mobilità studentesca rischia di scomparire nel nostro paese bloccando ulteriormente le sue possibilità di sviluppo ed evoluzione sociale. Queste le richieste di Cgil, Sunia e Udu per la Toscana:

–          Ampliare il parco alloggi pubblico per studenti in tutte le città universitarie, in particolare in quelle a più alta densità abitativa, per portarla almeno ai livelli degli altri Paese Europei. Soluzioni possono essere individuate anche nell’ambito dei programmi volti alla riqualificazione di aree urbane periferiche, prevedendo quote di alloggi in locazione per gli studenti fuori sede.

–          Rifinanziare la Legge 338/2000 per l’edilizia residenziale universitaria, aumentando gli stanziamenti, semplificando le procedure, perfezionando i criteri esistenti di partecipazione al bando.

–          Istituire un fondo nazionale di sostegno all’affitto per gli studenti universitari fuori sede indirizzato alle famiglie con redditi medio-bassi. Un fondo di 80 milioni circa sarebbe sufficiente ad attribuire un contributo all’affitto a circa 100 mila studenti fuori sede, riducendo la spesa abitativa dal 20% al 30%.

–          Combattere l’illegalità del settore e verificare la regolarità dei contratti: l’articolo 13 della legge 431/98 prevede che e nullo ogni patto che preveda durata e canone diversi da quanto stabilito dalla legge e dagli accordi sindacali.

–          Stabilizzare un sistema di vantaggio fiscale per le famiglie degli studenti fuori sede

Brunch di raccolta fondi a Firenze per “Mediterranea – Saving humans”

Domenica 19 maggio dalle 11:30, presso la Comunità ebraica di Firenze, è previsto un brunch di raccolta fondi a sostegno di “Mediterranea – Saving humans”.

L’intero ricavato dell’iniziativa, organizzata da Cgil Firenze, Udu, Rete Studenti Medi, Coop Culture, Arci, Comunità Ebraica, Scout, sarà devoluto al progetto “Mediterranea – Saving Humans”, la piattaforma di realtà della società civile che collaborano per testimoniare e denunciare cosa sta accadendo nel Mediterraneo centrale.

Il brunch sarà a base di ingredienti vegetariani, il menù è a cura dello chef Jean Michel Carasso. Durante la giornata è prevista l’esibizione del gruppo vocale “Solo Per Voice” e vi saranno attività ludiche per bambini e visite gratuite guidate della Sinagoga.

“Cessate il fuoco – Fermiamo le guerre in Medio Oriente”: oggi alle 18 presidio a Firenze 

E’ fissato per oggi pomeriggio davanti alla Prefettura di via Cavour a Firenze il presidio di sindacati e associazioni a sostegno dell’appello della Rete per la Pace. Per venerdì manifestazione in programma a Sesto Fiorentino.

Di seguito il comunicato sottoscritto da Cgil-Cisl-Uil Firenze, Arci Firenze, Anpi Firenze, Udu, Rsm, Libera, Associazione senegalesi, Diaconia Valdese e altre sigle (le adesioni sono aperte)

“Sosteniamo con forza l’appello della Rete della Pace per chiedere di fermare la violenza e la guerra sempre più diffuse in Medio Oriente e in moltissime altre zone del pianeta. Rivendichiamo per tutti e tutte il diritto ad una vita dignitosa e in pace, sapendo che nessuno può sentirsi escluso dall’impegno per costruire un mondo migliore. Firenze può vantarsi da sempre di essere città di pace e in molte altre occasione ha dimostrato di esserlo con azioni e mobilitazioni concrete. Per questo proponiamo come prima iniziativa pubblica un presidio  mercoledì 18 aprile alle ore 18 sotto la Prefettura di Firenze in via Cavour. Sarà l’occasione per lanciare e promuovere iniziative di pace sul territorio, sui luoghi di lavoro, nei quartieri. Per questo chiediamo a tutti e tutte di dare anche un segnale simbolico e immediato di ripudio della guerra, esponendo la bandiera della pace, accendendo alla finestra una candela di speranza, legando alla giacca una stoffa bianca di disarmo. Un impegno individuale e collettivo che faccia crescere l’indignazione verso i venti di morte e di guerra e porti ad una mobilitazione nazionale che faccia sentire forte la voglia di pace del popolo italiano”.

“Scendiamo in piazza per la pace”: è l’invito che il Comune di Sesto Fiorentino  ha rivolto in queste ore a cittadini e associazioni, in segno di solidarietà e vicinanza al popolo siriano e per rilanciare il ruolo dell’Italia e dell’Europa quali mediatori tra le parti. L’appuntamento, al quale hanno già aderito numerose realtà cittadine, è fissato per venerdì 20 aprile alle ore 18,30 in piazza IV Novembre per un momento di riflessione e impegno civile.

“All’indomani della pericolosissima escalation militare in Siria, ennesimo capitolo di una guerra che dura da sette anni, abbiamo accolto e fatto nostro l’appello lanciato dalla Rete della Pace – spiega il sindaco Lorenzo Falchi – In un momento in cui il tema della pace e della cooperazione internazionale sembrano del tutto scomparsi dall’agenda politica, è fondamentale che dalle città, dalle piazze, dall’impegno quotidiano parta un messaggio di pace e di dialogo. Istituzioni, associazioni, forze politiche, cittadini venerdì saranno in piazza per chiedere agli organismi internazionali di farsi promotori di un percorso di mediazione tra le parti e per ribadire il principio fondamentale sancito dall’articolo 11 della nostra Costituzione: l’Italia ripudia la guerra”.

Exit mobile version