The State of The Union, Metsola: “Ue mai stata così forte. Dopo 24 febbraio mondo è cambiato”

Firenze – Metsola ha ricordato anche David Sassoli, scomparso lo scorso 11 gennaio. “Dobbiamo trovare soluzioni su clima, sicurezza e difesa. L’Europa è il futuro”.

É in corso a Firenze la conferenza europa ‘The Sate of The Union‘. Sette giornate (dal 5 al 12 maggio) di iniziative dedicate all’Unione Europea. Oggi nel capoluogo toscano la Presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola, la quale si è soffermata sui temi caldi di queste settimane. Per Metsola l’Europa è il futuro e serve una volontà politica per trovare soluzoni su clima, sicurezza e difesa.

“La prima cosa che vorrei fare è raccogliere l’eredità che ci ha lasciato David Sassoli. Lui diceva che era innamorato di Firenze. David era un combattente per il Parlamento Europeo, per noi, per l’Europa. Credeva nel potere dell’Europa di forgiare un nuovo percorso in questo mondo”. Ha affermato Metsola.

“Possiamo cambiare i trattati, ma in ultima analisi abbiamo bisogno della volontà politica per cambiare e per andare avanti con più Europa, non meno”, ha proseguito Metsola. “Quando il presidente Draghi in Parlamento europeo ha detto che abbiamo bisogno di un federalismo pragmatico, questo è stato accolto molto bene, perché dobbiamo cambiare: dobbiamo prendere delle lezioni dalle pandemia, quando abbiamo trovato soluzioni con la volontà politica, e dobbiamo continuare a trovare soluzioni sul clima, sulla sicurezza, anche sulla politica di difesa. Ma una cosa devo dire: non c’è solamente il cambiamento dei trattati, noi dobbiamo avere la volontà politica, perché anche quando avevamo gli strumenti nei nostri trattati, per esempio nell’ambito della migrazione, non abbiamo trovato solidarietà tra gli Stati membri”.

“C’è una realtà pre-24 febbraio e una realtà post-24 febbraio – ha continuato la Presidente Europea Metsola -. Il mondo è cambiato. Dobbiamo capire che il peso dell’ordine globale democratico ora poggia in modo più pesante che mai sulle spalle dell’Europa. Dobbiamo essere in grado di portarlo. È il nostro momento whatever-it-takes. Un momento che arriva una volta ogni generazione. Un momento in cui bisogna capire che l’Europa è anche nelle strade di Bucha, nei tunnel di Mariupol, nelle cantine di Irpin, sulle rive dell’Isola dei Serpenti”.

“Le persone che vengono brutalizzate cercano da noi supporto, speranza, persino per sopravvivere. Loro capiscono che non c’è alternativa all’Europa. Chiunque abbia vissuto sotto l’autocrazia che ha segnato tante nazioni in Europa negli ultimi secolo capisce fin troppo bene che non c’è altra via” – ha aggiunto – L’Europa potrebbe non essere perfetta – siamo tutt’altro che perfetti – ma rappresentiamo un bastione della democrazia liberale, delle libertà personali, della libertà di pensiero e della sicurezza”, e questo è “ciò che ci rende unici, Ciò che ci rende europei”.

“Per la mia generazione, l’Europa è, e per quanto questo possa sembrare un cliché, un sogno condiviso. Per noi l’Europa è il futuro. È sempre stato il futuro. Tuttavia, non possiamo negare che negli ultimi anni la polarizzazione nelle nostre società sia aumentata. Ci sono ancora troppe persone che si sentono perse, deluse ed escluse. Dobbiamo contrastare la narrativa anti-Ue che prende piede così facilmente e così rapidamente” e “la disinformazione fabbricata nelle fabbriche di troll russi”.

“Il grave errore di Putin è stato pensare che le nostre differenze e la difesa dei diritti fondamentali fossero un segno di debolezza. Ha sbagliato. In democrazie come la nostra, questi sono i nostri punti di forza… Questo è il motivo per cui abbiamo accelerato verso la costruzione di una nuova unione della sicurezza e difesa. Dobbiamo slegarci dalle nostre dipendenze dal Cremlino, metteremo fine alle importazioni di petrolio e gas – ha concluso Metsola -. Continueremo con le sanzioni e gli aiuti all’Ucraina, perché dobbiamo ricostruirla”.

 

 

 

 

Firenze ‘capitale’ EU: da domani il Festival d’Europa e the State of the Union

Sette giornate (dal 5 al 12 maggio) di iniziative dedicate all’Unione Europea, aperte dalla conferenza The State of The Union: è il Festival d’Europa, che torna a Firenze dopo i due anni di pausa Covid, e il cui programma di eventi è stato presentato oggi.

La XII edizione di The State of the Union, organizzata a Firenze dall’Istituto Universitario Europeo di Fiesole e intitolata ‘Un’Europa per le prossime generazioni?’ accoglierà politici di alto profilo, accademici e professionisti del settore privato provenienti da 40 paesi. L’elenco dei relatori confermati per la sessione plenaria del 6 maggio, a Palazzo Vecchio, comprende l’Alto Rappresentante dell’Ue Josep Borrell e la presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola, e in collegamento video il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus, il commissario europeo Paolo Gentiloni, il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio.

“Questo Festival sarà un’occasione di ripartenza nel segno dell’Europa – ha dichiarato il sindaco di Firenze Dario Nardella – in un momento molto difficile tra guerra e svolta del Next Generation Eu, e sarà idealmente dedicato a David Sassoli che così tanto ha dato per le istituzioni comunitarie”.

Borrell parteciperà anche all’evento inaugurale del Festival, domani sera a Palazzo Vecchio, mentre il 6 maggio all’ex Tribunale di San Firenze si svolgerà un evento dedicato al ruolo delle città, con la commissaria europea Elisa Ferreira e la ministra per il Sud e la Coesione territoriale Mara Carfagna, a cui parteciperà una delegazione di sindaci ucraini. Fra gli eventi rivolti ai cittadini, lo Spazio Erasmus in piazza della Repubblica, il concerto del 10 maggio al Teatro Verdi proprio per i 35 anni del programma Erasmus, e lo spazio ‘Agorà Europa’ a Palazzo Vecchio per conoscere i principali progetti in corso finanziati dall’Ue a Firenze.

 

The State of the Union: Von der Leyen, “I care” don Milani sia il motto dell’Ue

The State of the Union 2021: “La storia d’Europa è una storia di Rinascimenti”. A dichiararlo, scegliendo l’italiano per sottolineare la frase e il senso dell’intero intervento  è stata la presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen intervenuta a Firenze in apertura dei lavori del vertice annuale State of The Union, quest’anno alla sua decima edizione. “Non potrebbe esserci posto migliore di Firenze per celebrare la Festa dell’Europa quest’anno”, ha affermato facendo pilo punto sullo stato europeo della campagna vaccinale contro il Covid ed annunciando la sottoscrizione di un nuovo contratto con Pfizer-Biontech che consegnera’ 8 miliardi di dosi fra la fine dell’anno e il 2023.

“L’Europa e’ l’unica regione a esportare vaccini su larga scala ed e’ anche pronta a discutere ogni proposta per affrontare la crisi in modo pragmatico. E’ il motivo per cui siamo pronti a discutere le modalita’ della proposta americana per la revoca della proprieta’ intellettuale sui vaccini” Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, intervenendo a ‘The State of the Union’ ricordando come l’Unione europea “esporta vaccini in piu’ di 90 Paesi”.

 “È chiaro che la nostra campagna di vaccinazione e’ un successo, perche’ quello che conta e’ una stabile, crescente e giornaliera consegna di vaccini alle persone e al mondo. “Lasciatemi fare qualche esempio- aggiunge – finora 200 milioni di dosi sono state distribuite in Ue”. Pertanto, segnala, “nessuno ha vaccinato piu’ dell’Europa: ne’ la Russia ne’ la Cina si avvicinano. In questo momento stiamo vaccinando 30 europei ogni secondo”.

Motivo per cui “sono fiduciosa che saremo in grado di raggiungere l’obiettivo del 70% delle persone vaccinate a luglio”. All’inizio, sottolinea ancora, “Paesi come il Regno Unito e gli Stati Uniti sono stati piu’ rapidi, ma l’Ue raggiunge questo risultato rimanendo aperta al mondo. Mentre gli altri hanno trattenuto per se’ la produzione di vaccini, l’Europa e’ la principale esportatrice di vaccini nel mondo”.

“A pochi chilometri da Firenze c’è un paesino, Barbiana, dove don Lorenzo Milani sul muro della scuola scrisse in inglese ‘I care’. Lui disse agli studenti che quelle erano le due parole più importanti da imparare. ‘I care’ significa assumere responsabilità. Gli europei hanno dimostrato con le loro azioni cosa significa. Questo deve essere il motto dell’Europa. ‘We care'”. Sottolinea la presidente della Commissione europea, concludendo il discorso sullo stato dell’Unione.

“The State of the Union”, edizione 2020 online

Firenze, quest’anno si svolge online l’ormai riconosciuto appuntamento fiorentino con la conferenza ‘The State of the Union’, organizzata dall’Istituto Universitario Europeo.

Durante questa edizione di ‘The State of the Union’, politici, studiosi ed esperti discuteranno online come l’Europa e le istituzioni internazionali stiano gestendo la crisi generata dalla diffusione del virus COVID-19, e quale sarà il suo impatto sulle politiche sanitarie, l’economia, e la cooperazione globale.

Come sempre, saranno numerosissimi gli interventi di alto profilo, tra cui il Primo Ministro Italiano Giuseppe Conte, la Presidente della Banca Centrale Europea Christine Lagarde, il Presidente del Consiglio Europeo Charles Michel, la Direttrice Esecutiva del Fondo Monetario Internazionale Kristalina Georgieva e molti altri.

La sessione mattutina è stata inaugurata dal Presidente dell’Istituto Universitario Europeo (EUI) Renaud Dehousse, con i consueti saluti del Sindaco di Firenze Dario Nardella, per continuare con gli interventi del Governatore della Toscana Enrico Rossi, e del Ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

“Abbiamo bisogno di un coinvolgimento più strutturale delle città nel processo decisionale delle politiche europee – ha affermato Dario Nardella, nel suo videomessaggio di saluto alla conferenza – I sindaci – ha aggiunto – sono vicini ai cittadini, e specialmente in questi tempi difficili dobbiamo avvicinare l’Europa ai cittadini, per combattere il populismo”. Firenze, ha sottolineato il sindaco, “vuole essere una delle città dove si svolge il dibattito sul futuro dell’Europa. La prossima apertura della Scuola di governance transnazionale dell’Istituto sarà un ulteriore passo in quella direzione. Le istituzioni accademiche, così come la società civile fiorentina, sono desiderose di contribuire alla sua attività”.

“La ricostruzione post-Covid dovrà essere sostenuta da un piano straordinario e coordinato di investimenti pubblici di dimensione europea”. Lo ha detto Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, nel suo messaggio di saluto alla conferenza. “Solo con misure forti capaci di avere un impatto a livello locale – ha sottolineato Rossi – possiamo sostenere la crescita ed essere preparati alle sfide del futuro. Ora o mai più è necessario proporre un bilancio più ambizioso, rafforzando le politiche europee come la coesione, il più importante fondo dell’Ue per lo sviluppo delle regioni europee. Non è solo una richiesta di solidarietà, che in troppi tendono a dimenticare, ma è anche un imperativo economico”. Secondo il governatore toscano “questa crisi favorisce la mancanza di solidarietà e il nazionalismo e il populismo contro l’Europa. Nel dibattito sulla ripresa, atteggiamenti ideologici stanno prevalendo sul pragmatismo”.

Rossi: combattiamo fake news ricordando presenza Europa

“Esorto tutti a reagire, a contrastare le fake news con i fatti, ricordando quanto l’Europa sia essenziale e presente nella vita di noi tutti”. Lo ha affermato Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, intervenendo in apertura della seconda giornata della conferenza europea ‘The State of the Union’ oggi a Palazzo Vecchio.

Rossi ha spiegato negli ultimi mesi di aver visitato i progetti finanziati dalla Ue nelle province toscane. “Questo tour – ha affermato – è servito a far capire che il contrario di europeismo è sovranismo, è qualunquismo, è populismo. La parola popolo è essenziale, perché è costitutiva della parola democrazia. Ma il popolo non è un’entità astratta, è un soggetto che si costruisce attraverso la politica, le istituzioni, i corpi intermedi, i conflitti e i compromessi. Mentre il populismo azzera la differenza di interessi, ogni politica democratica e la visione del futuro della nostra società”.

Il governatore toscano ha anche citato il messaggio ricevuto da Sting, e inserito nell’introduzione del suo nuovo libro ‘Non basta dire Europa’, nel quale la rockstar inglese chiede ai suoi connazionali di fare marcia indietro sulla Brexit.

Timmermans: “In Europa si tende a trascurare diritti minoranze”

“Ho vinto le elezioni e quindi decido su tutto”, anzi “ho il potere e posso fare qualsiasi cosa per non perdere le prossime elezioni. Questa è una tendenza che si va affermando, e non solo da questa parte della Atlantico”. Lo ha detto il primo vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans nel suo intervento a “The State of the Union“.

Timmermans ha sottolineato la pericolosità di un trend in base al quale si tende a “trascurare i diritti delle minoranze” e “l’oppositore diventa il proprio nemico”. L’Ue è una comunità di diritto, ha aggiunto Timmermans, e la separazione dei poteri è una questione fondamentale: “Le istituzioni più potenti devono rispondere alla legge e non sono al di sopra della legge”.

“Il diritto – ha aggiunto il vice presidente della Commissione – deve essere applicato in maniera uniforme in tutti gli Stati europei e ciò è garantito solo dall’indipendenza della magistratura. La democrazia non può funzionare se si vede l’oppositore come un nemico”, ha ribadito Timmermans.

“Salvini crede di poter fare le cose con gli insulti, insulti e insulti. Poi manda una lettera alla Commissione dicendo: dateci una mano con la Libia”. Così Frans Timmermans, primo viceministro della Commissione europea, intervenenuto nel dibattito, moderato da Matteo Renzi, con il sindaco di Firenze Dario Nardella. “Gli italiani hanno ragione, l’Europa non hanno l’ha aiutata abbastanza – ha proseguito Timmermans -. Ma in realtà l’Italia non stata abbandonata dalla Commissione ma da certi Stati membri guidati dagli amici di Salvini, come Orban. I nazionalisti non hanno amici, hanno solo un obiettivo che è quello di distruggere l’Unione Europea.”

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