Ale e Franz raccontano la loro storia ridendo Nel Nostro Piccolo

Stasera e domani, alle ore 21.00, al Teatro Puccini di Firenze andrà in scena lo spettacolo di Ale e Franz, Nel nostro piccolo, che nasce come omaggio a Giorgio Gaber e a Enzo Jannacci, artisti molto diversi «uniti da un forte legame artistico e personale».

Nel “Nostro piccolo” è un viaggio alla ricerca del punto di partenza, quello che ha mosso la  voglia e ricerca di comicità, ma ridendo. Il racconto di un mondo visto dalla parte di chi ha il coraggio, con le proprie idee, di vedere dentro la vita di ognuno. Raccontare le piccolezze, le sconfitte, le paure che ci accompagnano. Sempre Ridendo. Il coraggio di vivere storie non sempre vincenti. La forza di trasmettere emozioni vere: i fallimenti di una vita, la delusione degli ideali, la conoscenza profonda di sentimenti penetranti, come l’amore. La gioia della vita. Ridendo ovviamente.

Ale e Franz: “Ridendo riusciamo a scoprire i nostri difetti. La risata è il nostro veicolo fondamentale per riuscire a parlare di noi senza prenderci troppo sul serio. Nel costruire le tappe di questo percorso ci siamo imbattuti nei nostri punti fermi, che ci hanno, grazie al cielo, condizionato: Giorgio Gaber e Enzo Jannacci. Loro sono stati la scintilla che ci ha permesso di vedere l’uomo come il centro di tutto. Conoscere il suo mondo. Vederlo mentre ci gira intorno. Un mondo, sofferto e gioioso, colorato e grigio, assolato e buio. Ma sempre, e comunque un mondo vero, reale. Senza timori, senza remore. Ci hanno mostrato che chi si muove e vive accanto al nostro fianco, chi cammina nelle strade, chi respira la nostra stessa aria, sono uomini, persone, uguali a noi. Perché un amore andato male è una storia che abbiamo sentito mille volte, e mille volte ancora sentiremo, perché le emozioni non finiscono mai. Tutto questo porteremo con noi, sul palco, quei pensieri, quelle parole, quelle note, in cui c’è anche il punto di partenza, la nostra piccola storia. Il nostro piccolo. E vi racconteremo la fortuna di aver potuto respirare la stessa aria che Gaber e Jannacci respiravano. L’aria di Milano. Di quegli anni. Ma ridendo sempre!!! Nel nostro piccolo.”

Costa e Baliani in HUMAN, un’ interrogazione profonda sul tema della migrazione

 

Oggi, venerdi 16 febbraio e sabato 17, alle ore 21, al Teatro Puccini, andrà in scena HUMAN, uno spettacolo che fa riflettere sul significato di umanità, a partire dal mito dell’Eneide, con la volontà di raccontarne l’ “Odissea ribaltata”.

«D’armi io canto e dell’eroe che, primo, dalle coste di Troia venne all’Italia, profugo per suo destino». La prima ispirazione è stata l’Eneide, il poema di Virgilio che celebra la nascita dell’impero romano da un popolo di profughi: in una lectio magistralis tenuta nell’aula magna dell’Alma Mater Studiorum di Bologna, Marco Baliani è partito dal mito per interrogarsi e interrogarci sul senso profondo del migrare.

Poi l’incontro con Lella Costa e la reminescenza di un altro mito, ancora più folgorante nella sua valenza simbolica e profetica: Ero e Leandro, i due amanti che vivevano sulle rive opposte dell’Ellesponto. Prende avvio così HUMAN, dal tema delle migrazioni e dalla volontà di raccontarne l’ “odissea ribaltata”. Ma nel suo farsi vira, incalzato dagli eventi: al centro si pone lo spaesamento comune, quell’ andare incerto di tutti quanti gli human beings in questo tempo fuori squadra.

HUMAN ha debuttato al Ravenna Festival nel luglio 2016 ed è tuttora in tournée sui palcoscenici italiani per arrivare alle sedi istituzionali d’Italia e d’Europa in forma di oratorio, nel tentativo di innescare un rito di partecipazione sul significato profondo di Umanità.

Le testimonianze dirette, i brandelli di vita vissuta, le narrazioni tramandate e quelle elaborate sui fatti contingenti; le riflessioni degli autori, i loro ripensamenti, i contributi in video o scritti di quanti accetteranno di esprimersi sull’argomento contribuendo ad arricchirlo di sfumature, faranno parte del diario di viaggio dello spettacolo che sarà possibile seguire on line giorno dopo giorno sul sito www.progettohuman.it.

Marco Baliani racconta: “Il titolo lo abbiamo trovato, la parola HUMAN sbarrata da una linea nera che l’attraversa, come a significare la presenza dell’umano e al tempo stesso la sua possibile negazione. Umano è il corpo nella sua integrità fisica e psichica, nella sua individualità. Quando questa integrità viene soppressa, o annullata con la violenza, si precipita nel disumano. Umani sono i sentimenti, le emozioni, le idee, le relazioni, i diritti.

Li abbiamo sognati eterni e universali: dobbiamo prendere atto – con dolore, con smarrimento – che non lo sono. La storia del nostro novecento e ancora le vicende di questo primo millennio ci dicono che le intolleranze e le persecuzioni, individuali o di massa, nei confronti degli inermi e degli innocenti, continuano a perpetrarsi senza sosta.

Con la nostra ricerca teatrale vorremmo insinuarci in quella soglia in cui l’essere umano perde la sua connotazione universale, utilizzare le forme teatrali per indagare quanto sta accadendo in questi ultimi anni, sotto i nostri occhi, nella nostra Europa, intesa non solo come entità geografica, ma come sistema “occidentale” di valori e di idee: i muri che si alzano, i fondamentalismi che avanzano, gli attentati che sconvolgono le città, i profughi che cercano rifugio.

Ma se ci fermassimo qui sarebbe un altro esempio di cosiddetto teatro civile, e questo non ci basta: non vogliamo che lo spettatore se ne vada solo più consapevole e virtuosamente indignato o commosso. Vogliamo spiazzarlo, inquietarlo, turbarlo, assediarlo di domande. E insieme incantarlo e divertirlo, ché è il nostro mestiere.

E per riuscirci andremo a indagare teatralmente proprio quel segno di annullamento, quella linea che sancisce e recide: esplorare (e forse espugnare?) la soglia fatidica che separa l’umano dal disumano, confrontarci con le parole, svelare contraddizioni, luoghi comuni, impasse, scoperchiare conflitti, contraddizioni, ipocrisie, paure indicibili.

Vorremo costruire un teatro spietatamente capace di andare a mettere il dito nella piaga, dove non si dovrebbe, dove sarebbe meglio lasciar correre. E andare a toccare i nervi scoperti della nostra cultura riguardo alla dicotomia umano/disumano. Senza rinunciare all’ironia, e perfino all’umorismo: perché forse solo il teatro sa toccare nodi conflittuali terribili con la leggerezza del sorriso, la visionarietà delle immagini, la forza della poesia.”

Teatro Puccini: Pupi di Stac presenta Gli animali riconoscenti

Uno spettacolo per bambini, domani 4 febbraio alle ore 16.45, al Teatro Puccini di Firenze, con Pupi di Stac che presenta lo spettacolo Gli animali riconoscenti, di Laura Poli, con la regia e le musiche di Enrico Spinelli.

Lo spettacolo Gli animali riconoscenti racconta le avventure di un giovane pastore che tenta l’impresa di sposare la figlia del Re! Per superare le tre classiche e difficilissime prove non fa affidamento su particolari doti di ardimento e abilità: l’arma vincente è la gratitudine degli amici animali da lui aiutate durante il viaggio dalla campagna in città. Il lavoro è più che mai costruito per il pubblico dei più piccini: non compaiono orchi, maghi e streghe, ci sono emozioni ma non paure, gli animali sono protagonisti. I bimbi verranno chiamati in causa per dare voce e movimento alle bestiole che chiederanno loro un intervento ed un aiuto fondamentali per il successo dello spettacolo. Le bambine daranno vita ad una estemporanea processione di principesse.

Elezioni: Renzi e Grasso in contemporanea oggi a Firenze, le dirette di Controradio

Oggi ‘match’ ravvicinatissimo e in contemporanea tra Matteo Renzi e Pietro Grasso. Dal teatro Aurora di Scandicci il segretario del Pd ha inaugurato la campagna elettorale nel collegio fiorentino, l’uninominale per il Senato. Il leader di Leu, sempre alle 11, è salito sul palco del teatro Puccini per dare il via alla corsa elettorale di Liberi e Uguali in Toscana.

“Noi abbiamo dei valori e dei principi che sono alla base del nostro movimento, e stiamo ricostruendo la sinistra che possa portare avanti quello che si è disperso da parte del Pd”. Lo ha detto il presidente del Senato e leader LeU Pietro Grasso rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se dopo le elezioni sarà possibile una collaborazione con il Pd. Grasso è intervenuto a margine di una iniziativa elettorale al teatro Puccini di Firenze.

“Se pensate che essere di sinistra è gridarlo ma poi votate nei collegi per far vincere Salvini, io dico che voi non siete di sinistra, voi aiutate il centrodestra”. Lo ha detto Matteo Renzi a Scandicci (Firenze) rivolgendosi a Leu, senza citare il partito composto anche da ex dem.

I contributi audio verranno riproposti in uno speciale radiofonico che andrà in onda lunedì 5 febbraio 2018, nella trasmissione Todo Cambia, dalle 8.40.

 

Teatro Puccini: Gene Gnocchi in Il procacciatore

Oggi, venerdì 2 Febbraio, alle ore 21, arriva lo spettacolo Il Procacciatore, di Sonia Bedetti e Gene Gnocchi, al Teatro Puccini di Firenze.

Cosa ci fa Gene Gnocchi con un trolley, un liquidator e un panino al cotto? Sta forse per abbandonare il mondo dello spettacolo e aprire un negozio di souvenir pakistani? Sta per entrare in politica con il suo nuovo movimento “Per un’Italia diversamente onesta”? Sta per sposare la sua badante lasciandole in eredità tutti i suoi fallimenti? Niente di tutto questo.

Gene Gnocchi, dopo lunghi anni di ricerche nei suoi laboratuàr, è riuscito a individuare l’unica via di salvezza che ci rimane in questo momento contorto: perseguire in modo sistematico la deficienza. Ecco perché sta viaggiando nel mondo per portare questa ricetta miracolosa a domicilio con una conferenza pagata un filo meno di quelle di Obama ma che in compenso ti lascia con l’amaro in bocca e una domanda sulla punta delle labbra: “Ma invece di venire qui non era meglio andare a una conferenza di Obama, che almeno lì c’è il buffet curato personalmente da Oscar Farinetti?”.

A un certo punto accade un grave imprevisto: la app che gestisce la slide inizia a mostrare al pubblico, visualizzandoli allo stesso modo delle slide, tutti i messaggi privati che arrivano al conferenziere. Il che crea “una serie di sfortunati eventi” che costringono Gene a cercare di portare a termine la conferenza e contemporaneamente a risolvere situazioni private sempre più compromettenti e progressivamente senza via d’uscita.

Per informazioni: www.teatropuccini.it  – info@teatropuccini.itwww.facebook.com/teatro.puccini

Eugenio Bennato riparte da Firenze. Al Puccini prima data del tour 2018

Riparte giovedì primo febbraio dal Teatro Puccini di Firenze il tour di Eugenio Bennato “Da che sud è sud”, in cui presenta dal vivo il nuovo disco di inediti e i capisaldi del suo ricco repertorio. Dalle ore 21.00. Sconto sul biglietto per i soci del Controradio Club!

Dopo Firenze, Eugenio Bennato sarà in concerto all’Auditorium Parco della Musica, quindi partirà il tour internazionale che lo porterà in Marocco, Algeria, Tunisia, Egitto. Il tour proseguirà toccando gran parte del Mediterraneo per poi approdare nel resto dell’Africa e in America Latina.

Instancabile ricercatore della canzone popolare, Eugenio Bennato porta al pubblico una nuova visione di quella creatività legata alla musica tradizionale, allargando il senso della musica etnica italiana ad un orizzonte più mediterraneo.

Nel suo percorso per le strade del mondo, iniziato con la creazione della Nuova Compagnia di Canto Popolare, ha raccolto le storie degli umili, dei sconfitti e degli uomini contro, cercando quel filo comune che lega le tradizioni popolari al di là delle etnie, creando il suo stile nella musica contaminata da suoni e contenuti che vanno oltre ogni frontiera.

Questi sono gli elementi dello spettacolo, dove, nel ruolo centrale, resta l’energia della taranta che dall’arcaica favola popolare irrompe nella realtà contemporanea e conquista platee di nuova generazione. Eugenio Bennato si esibirà a capo di un gruppo di sei elementi.
Anticipato dal singolo “No logic song”, “Da che Sud è Sud” è composto da 12 brani, quasi un diario di viaggio in giro per il mondo: dall’America del Sud e del Nord all’Africa dei tamburi e delle carovane della disperazione e della speranza, al Mediterraneo degli scambi e delle barriere, all’Estremo Oriente del mistero e delle leggende.
Ogni canzone ha una sua storia e una sua identità, ma tutte sono accomunate dalla presenza, accanto a Eugenio Bennato, di voci che fanno risuonare la musicalità di altre lingue: dall’inconfondibile e maestosa vocalità di Pietra Montecorvino, alla vocina tenue della figlia italo-francesina Eugenia, al timbro ruvido e sensuale di Sonia, che balla la taranta e viaggia con lui da dieci anni, all’accento di Giorgia, madre brasiliana e padre napoletano, all’inglese di Francesca Del Duca, che vive in America e suona le percussioni e del figlio di Eugenio, Fulvio, che vive in Australia e suona la chitarra e scrive canzoni nel deserto, all’arabo classico e moderno di Mohammed che viene dal Marocco e di Marwan che viene dalla Siria e attraverso la Tunisia arriva in Italia.

Nell’anno delle 70 primavere, Eugenio Bennato conferma l’energia e l’ispirazione di sempre. La parte strumentale segna una fuga in avanti rispetto al punto di partenza, quel sud di Bennato con le sue sonorità e le sue regole armoniche, semplici e circolari.

“Da che Sud è Sud” sé è aggiudicato il Premio Penisola Sorrentina Arturo Esposito come progetto musicale e teatrale dell’anno.

ATTENZIONE!! SCONTO DEL BIGLIETTO PER SOCI CONTRORADIO CLUB: biglietto I° settore €. 20,00 invece di €. 40,25

Teatro Puccini – via delle Cascine, 41 – Firenze
Info tel. 055.362067 – 055.667566

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