🎧 Metastasio Prato: al via la stagione 22/23 nel segno del Teatro popolare d’arte

25 gli spettacoli in cartellone, che saranno distribuiti nelle quattro sale del Met – Metastasio, Fabbricone, Magnolfi, Fabbrichino –. Al centro del progetto scenico  la drammaturgia contemporanea,

Spettacoli senza “soglia d’ingresso” aperti e godibili da tutti. Un teatro che idealmente mira a proporre spettacoli che emozionino e divertano sia chi di teatro ne sa molto, sia chi lo frequenta di rado, nella convinzione che la cultura e l’arte, quando provano ad essere veramente tali, siano in grado di parlare a tutti, non lasciando indietro nessuno. E’ la nuova stagione del teatro Metastasio di Prato che parte il 29 settembre con la direzione Massimiliano Civica, impegnato a proporre una stagione pensata e costruita sul concetto di  teatro popolare d’arte.

25 gli spettacoli in cartellone, che saranno distribuiti nelle quattro sale del Met – Metastasio, Fabbricone, Magnolfi, Fabbrichino –. Al centro del progetto scenico  la drammaturgia contemporanea, affiancata da 4 spettacoli di autori classici (De Filippo, Cechov e Rostand) e il ritorno nella stagione del Metastasio di grandi artisti internazionali (Milo Rau con Grief & Beauty, Amir Reza Koohestani con In Transit, Jakop Ahlbom con Lebensraum e Neville Tranter con Babylon): gli spettatori incontreranno le opere di artisti che sono solitamente visibili solo nelle grandi città europee o nelle metropoli italiane (gli spettacoli Lebensraum e Babylon quest’anno, in Italia, faranno solo le date di Prato).

“Abbiamo bisogno di un giorno di festa. Direi che ce lo meritiamo. Perché da qualche tempo stiamo vivendo “al risparmio”: una quotidianità difficile ci sta addosso, ci pesa e ci porta a risparmiare non solo sui soldi, ma anche sulle emozioni. Ce le chiudiamo dentro, non le facciamo uscire e le mettiamo da parte per il futuro. Ci diciamo che non è il momento adatto per “spenderle”: economizziamo la nostra anima” ha dichiarato il neodirettore artistico Massimiliano Civica.

“La festa è un tempo e uno spazio altro rispetto alla vita di tutti i giorni: in un giorno di festa è giusto e legittimo “spendere” tutto quello che abbiamo dentro, “spenderci” nella gioia, nel divertimento e nell’intensità. L’eccezionalità della festa è l’occasione per incontrarci e scambiarci le nostre emozioni, in regime di grazia. A festa finita, come è bene che sia, torneremo alla realtà e alla vita di tutti i giorni, ma arricchiti dalla scoperta che, quando “spendiamo” le nostre emozioni, ne riceviamo in contraccambio in misura doppia. Per la nostra nuova stagione abbiamo preparato dei giorni di festa per i nostri artisti e i nostri spettatori”.

NELL’AUDIO Massimo Bressan, presidente Fiondazione Teatro Metastasio, Cristina Scaletti, presidente Fondazione Toscana Spettacolo

🎧 Metastasio: un abbraccio di applausi per la nuova stagione teatrale

Metastasio (Prato): presentata la Stagione 2021/2022  confermando ormai il MET fra i più importanti teatri italiani. Con 24 spettacoli distribuiti nelle quattro sale – Metastasio, Fabbricone, Magnolfi, Fabbrichino – il cartellone è frutto degli orientamenti del progetto culturale complessivo e pone al  centro la drammaturgia contemporanea. AUDIO Il consulente artistico alla direzione Massimiliano Civica intervistato da Chiara Brilli.

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Con 24 spettacoli distribuiti nelle quattro sale del Met – Metastasio, Fabbricone, Magnolfi, Fabbrichino – la Stagione 2021/2022 è frutto degli orientamenti del progetto culturale complessivo e pone al suo centro la drammaturgia contemporanea e il lavoro di alcuni artisti in particolare, facendo tesoro di 19 produzioni/coproduzioni del Met già allestite nelle due annualità scorse ma mai andate in scena a Prato, o addirittura mai debuttate, e di 5 spettacoli in ospitalità.

Amici, compagni di viaggio, vecchie conoscenze e nuove giovani scoperte compongono la rosa dei nomi degli artisti in cartellone: Roberto Latini, Kinkaleri, Monica Demuru, Mimosa Campironi/Alessandro Averone, Biancofango, Carmelo Rifici, Nina’s Drag Queens, Valter Malosti, Massimiliano Civica, Francesco Frangipane, Federico Tiezzi, compagnia OYES, Daria Deflorian/Antonio Tagliarini, Pippo Delbono, Babilonia Teatri, Davide

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Grillo, Andrea Paolucci/Teatro dell’Argine, Paola Tintinelli, Antonio Rezza/Flavia Mastrella, Renato Carpentieri, Riccardo Goretti/Massimo Bonechi/Giorgio Rossi, Cristiana Morganti, Roberto Romei.

 

La dichiarazione di Davide Bonazzi, uno degli illustratori italiani più talentuosi e originali a livello nazionale e internazionale che quest’anno ha prodotto l’immagine della stagione, riassume la speranza comune di ‘apertura e accoglienza’: “Lavorando a questo progetto è emersa da subito la necessità di raccontare due storie. La prima è legata alle tribolazioni che hanno condizionato le nostre vite nell’ultimo anno e mezzo; la seconda, alla speranza di poter finalmente lasciarsi alle spalle le difficoltà per costruire una nuova stagione di serenità. Il teatro è fra quei luoghi che hanno maggiormente sperimentato il groviglio di incertezze legate al terribile momento storico, un luogo che per troppo tempo abbiamo visto come distante e inac

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accoglienza”.

La Stagione 2021/2022 del Teatro Metastasio è organizzata con il contributo di Ministero della Cultura, Regione Toscana, Comune di Prato e Provincia di Prato e con il sostegno di Unicoop Firenze e Publiacqua.

Met Ragazzi Estate: nell’Inferno dei Kinkaleri al Fabbricone

Met Ragazzi Estate: all’interno della rassegna  da giovedì 10 a domenica 13 giugno al Teatro Fabbricone alle ore 18 debutta in prima nazionale ‘Inferno’ di Kinkaleri, un lavoro che conduce i più piccoli (è indicato per bambini dagli 8 anni in su) in un viaggio di trasformazione, dalle tenebre alla luce.

La stagione teatro ragazzi del Met continua anche in  estate nello spazio open air adiacente al Teatro Fabbricone/Fabbrichino. In questa area verde dotata di un tappeto erboso ed una bordura coltivata con piante perenni e aromatiche, la compagnia TPO organizza atelier, spettacoli e concerti all’aperto. Il pubblico di bambini e famiglie viene accolto nel foyer della Sala Fabbrichino da cui potrà accedere al prato che si estende al bordo di una ciminiera oramai inattiva ma che simbolicamente rappresenta un trait d’union tra passato e presente della storia della nostra città.

Liberamente tratto da La Divina Commedia di Dante Alighieri, Inferno dei Kinkaleri spettacolo è un affondo nell’essenza del racconto dantesco, un’avventura grandiosa in un universo indescrivibile attraverso gironi infernali e spaventose visioni, fra peccatori e demoni, evocati in scena da Daniele Bonaiuti e Marco Mazzoni.

Prodotto da KLm / Kinkaleri in collaborazione con Fondazione Teatro Metastasio, Fondazione Toscana Spettacolo onlus, ‘Inferno’ è il risultato di un articolato laboratorio che il collettivo Kinkaleri ha intrapreso per mezzo del live streaming con le scuole cittadine durante la chiusura dei teatri e delle attività ad essi connesse: un lavoro che esplora dei linguaggi della scena come fulcro di un’esperienza da condividere come un film horror, d’avventura, o un romantico melò, tra demoni fatali e angeli svelati senza tempo.

L’imprevedibilità del prevedibile in scena a Prato con Contemporanea Festival

Ad inaugurare le attività della nuova stagione del Teatro Metastasio di Prato, dal 18 al 27 settembre, sarà CONTEMPORANEA FESTIVAL_20, un progetto aggregatore di un’idea di cultura in continuo movimento che raccoglie percorsi artistici nazionali e internazionali provenienti da diverse discipline, dove la trasversalità dei linguaggi caratterizza marcatamente la ricerca compositiva e la metodologia della visione.

La rassegna s’inserisce in un quadro imprevedibile, come la realtà che stiamo attraversando: lo stato delle cose ha imposto uno sforzo di immaginazione straordinario, a partire da una nuova progettazione degli spazi teatrali, capace di accogliere gli spettatori in un nuovo paradigma spaziale, che implica una diversa modalità di fruizione e di comunicazione. In questo quadro, fondamentale è stata l’attenzione rivolta alla capacità di riscrivere, produrre e reinventare il processo creativo da parte di tante artiste e artisti, a cui abbiamo affidato il compito di interpretare lo spazio della scena condizionato dai nuovi codici. Ancora una volta ci siamo affidati alla loro visione poetica e politica del nostro mondo, alla loro connaturata essenza di continuare a svolgere quella funzione di sguardo imprevedibile.

Tanti gli spettacoli, le performance e le produzioni site specific in programma – saranno in scena 21 compagnie nazionali e internazionali per 33 repliche e saranno ospitati più di 80 artisti.

Dall’estero arrivano un’incessante interrogazione sui perché della violenza, sul significato del tragico oggi e sulla banalità del male dello svizzero Milo Rau/IIPM (18 e 19 settembre), una performance in metamorfosi dove corpo e tessuto si fondono in un dipinto in movimento della danzatrice italo giapponese Masako Matsushita (19 settembre), una riflessione su verità e finzione dei catalani Agrupacion Senor Serrano (20 settembre), un nuovo progetto immersivo degli svizzeri Trickster_p che fa tracciare allo spettatore un percorso unico e personale all’interno di connessioni tra tempo, spazio, sogno e memoria (25 settembre), un monologo sotto forma di conferenza del drammaturgo e regista uruguaiano Sergio Blanco che riflette sulla morte e la mette in mostra esorcizzandola poeticamente (26 settembre), e un lavoro sul suono di Laura Simi, danzatrice e coreografa italo francese (27 settembre).

Un focus sulla coreografia italiana si accende con i lavori di Alessandro Sciaronni (27 settembre), Davide Valrosso (18 settembre), Olimpia Fortuni (19 settembre), Claudia Caldarano (20 settembre), Elisabetta Consonni (20 settembre), Greta Francolini (24 settembre), Giorgia Ohanesian Nardin (24 settembre), Luna Cenere (25 settembre), Industria Indipendente (25 settembre), Marco Chevenier (26 settembre).

 Inoltre vanno in scena due spettacoli del poetico repertorio del Teatro delle Ariette (18, 19, 20 settembre e 21, 22 settembre), l’ultima creazione sulla duplicità del tempo della Compagnia TPO (18, 19, 20 settembre), e i debutti in prima assoluta di una nuova conferenza/lezione di Massimiliano Civica (25 e 26 settembre), e di un solo di Kinkaleri che prosegue la loro ricerca sul corpo esposto alla visione, trionfante nella sua fragilità (24 settembre), e di un’introspettiva analisi di Vico Quarto Mazzini che scava nelle ragioni dell’invidia nel mondo contemporaneo (25 settembre).

Ancora, CONTEMPORANEA FESTIVAL_20 accoglie sabato19 un incontro con il regista Milo Rau (in collegamento da Gent) e la dramaturg Eva-Maria Bertschy, moderato da Lorenzo Marsili (filosofo, attivista, cofondatore di European Alternatives) sulle esperienze di Art of Resistance, definizione data dal regista alla relazione fra arte e attivismo caratteristica delle produzioni della compagnia IIPM. L’incontro da l’avvio a progetto rivolto a un gruppo di studenti pratesi, ispirato alla School of Resistance di Milo Rau: il festival ospita il primo laboratorio, condotto da Elisa Calosi (IIPM) e il critico Graziano Graziani, di un percorso di riflessione su temi sociali e politici mediato dai contesti artistici, che si svilupperà durante tutta la stagione.

Vengono inoltre attivati 2 laboratori formativi per professionisti e non, il primo sulla voce curato da Monica Demuru, il secondo sulla video-drammaturgia seguito dalla Agrupacion Senor Serrano.

Infine è prevista la presentazione del N. 0 de “La Falena”, una rivista di Critica Teatrale in versione cartacea e online che il Teatro Metastasio pubblicherà con la complicità di giovani critici tentando di coniugare riflessione estetica, attenzione alle politiche del nostro “sistema spettacolo” e sensibilità all’apertura del teatro alla società contemporanea.

Per tutta la durata del festival sarà attivo il Contemporanea Bistrot presso il Giardino Buonamici, in collaborazione con Fonderia Cultart a cura di Atipico.

Tutto il programma e le info su www.metastasio.it

CHIARA BRILLI HA INTERVISTATO IL DIRETTORE ARTISTICO, EDOARDO DONATINI

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2020/09/200911_00_CONTEMPORANEA-DONATINI.mp3?_=3

Al Teatro Metastasio arriva “When the rain stops falling”

Da domani a domenica 23 febbraio, al Teatro Metastasio arriva “When the rain stops falling”, vincitore di tre Premi Ubu 2019 come miglior nuovo testo straniero, miglior regia e migliori costumi. L’adattamento del testo intimo e distopico dell’australiano Andrew Bovel è diretto da Lisa Ferlazzo Natoli.

“When the rain stops falling” racconta la storia delle famiglie Law e York, di quattro generazioni di padri e figli, delle loro madri e mogli: è una saga familiare, un affondo “genealogico” nella memoria, le eredità e l’abbandono, ricostruito grazie a un’architettura narrativa nitida e complessa, che si muove nello spazio e nel tempo della storia stessa, avanti e indietro nel tempo, dal 1959 fino al 2039.I personaggi, da vecchi e da giovani entrano ed escono da un quadro all’altro, da un paesaggio all’altro, con un ritmo incalzante, che l’autore introduce fin dalle prime pagine. È sul tempo stesso che ci si interroga, ‘piegandolo’ in avanti, per lasciare entrare il futuro e i suoi fantasmi; o, con improvvise ‘interferenze’, aprire il presente a squarci di passato.

Una scena scivola nell’altra grazie a un salto agile, semplicemente descritto con un “e ci troviamo in” e diventa così imprevedibile, svela combinazioni, corrispondenze e collegamenti tra i personaggi che s’immergono, letteralmente, nell’azione teatrale, entrando e uscendo dal racconto di ognuno, degli altri. E lungo l’arco delle generazioni, le madri e i figli, i mariti e le mogli reiterano gesti, frasi o comportamenti, quasi inconsapevolmente.

 

“When the rain stops falling” è dunque il racconto del tempo come sapere e dimenticanza, sapore e leit motiv involontario. Di come il tempo meteorologico influenzi magicamente le nostre vite e cambi la Storia, e di come la Storia stia già cambiando il presente, sull’ombra del futuro.

La scenografia minimale – un tavolo e poche sedie – è la condizione per restituire l’asciuttezza incalzante del testo. Pochi oggetti, qualche ombrello, una valigia, una zuppa di pesce e un grande pesce caduto dal cielo.

 

La proiezione evanescente di uno scheletrico albero genealogico evidenzia che il punto centrale del discorso non è tanto scoprire la “vera storia” di una famiglia, ma la famiglia stessa: una sola moltitudine, fatta di reperti incomprensibili, raccolti a un tavolo da pranzo, un lungo tavolo dove si succedono le generazioni.

Orari: (20.45 feriali, 19.30 sabato, 16.30 domenica).

Intorno allo spettacolo, per la replica di domenica 23 febbraio sarà possibile prenotare il servizio babysitting per bambini dai 5 ai 10 anni, attivo gratuitamente per i possessori di biglietto o abbonamento per lo spettacolo. (Prenotazione obbligatoria entro mercoledì 19 febbraio a cometa@metastasio.it o 0574/27683 (dal lunedì al venerdì in orario 9.30/13.00).

Da domani al 22 dicembre al teatro Magnolfi di Prato “La piazza”

La regista esordiente, vincitrice del progetto “Davanti al pubblico 2019” Fiammetta Perugi mette in scena “La piazza”, una commedia scritta a quattro mani con Marco Bartolini. La storia di alcuni bottegai che si trovano ad affrontare la moderna evoluzione del commercio permette di riflettere sulla crisi economica, che ha fatto fallire molti piccoli esercizi, e sulla paura di rimanere soli.

Ecco la trama nel dettaglio:

Nel ridente paesino di Borgo Abbatuffoli quattro bottegai superstiti si trovano ad affrontare la moderna evoluzione del commercio, fra la gemmazione continua di grandi supermercati e centri commerciali e la subdola concorrenza dell’e-commerce.

Nanni, il macellaio del paese, una mattina si sveglia e invece di aprire la bottega comunica alla piazza la notizia della sua imminente chiusura. La macelleria sarà il secondo negozio a chiudere nel giro di un mese, rendendo sempre più Borgo Abbatuffoli un paese fantasma.

Graziano, proprietario della libreria, terrorizzato all’idea di essere il prossimo, inizierà a tessere una rete di bugie per convincere Nanni a rimanere… una rete nella quale rimarrà egli stesso intrappolato.

Note di Regia

Da una parte la crisi economica che ha messo in ginocchio molti piccoli esercizi, dall’altra la paura di rimanere soli. E se fossero la conseguenza l’una dell’altra?

La desertificazione delle piazze lascia un vuoto dentro che talvolta non riusciamo a identificare o nominare: con essa arriva la paura di perdere il proprio passato e l’incapacità di comunicare questo dolore. Così i protagonisti, specchio di questo momento storico, non riescono a parlarsi e a dire quello che davvero pensano, ed è solo quando la crisi li spinge al punto di rottura che, finalmente, agiscono.

La produzione di questo spettacolo è frutto del progetto triennale di avviamento al lavoro destinato a giovani registi neodiplomati nel contesto di “Davanti al pubblico”, un’iniziativa intrapresa dal Teatro Metastasio nel 2018.  Verrà poi presentato nei teatri del circuito della Fondazione Toscana Spettacolo onlus.

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