TAV, Europa Verde Firenze: rivedere progetto  per tutelare cittadini e tram

“Come Verdi   siamo ovviamente e convintamente favorevoli  alla cura del ferro. Fermo restando che i lavori devono essere fatti bene”afferma Egidio Raimondi, coportavoce Europa Verde Firenze

“Quando si progetta un tunnel si tiene conto di quello che c’è sopra. Il problema è che quando fu progettata la TAV, la tramvia non c’era. Nessuno ha colpa di questo. Tuttavia se quando si iniziano i lavori di scavo, la tramvia c’è, bisogna rivedere il progetto. E lo deve rivedere chi scava” lo dichiara Egidio Raimondi, co-portavoce Europa Verde-Verdi Firenze.

“Il problema nasce nel momento in cui, come spesso accade in Italia purtroppo, e come appunto avvenuto per il tunnel dell’AV a Firenze, da quando si progetta a quando si realizza passano gli anni o i decenni. Nel frattempo quello che c’è sopra al tunnel varia e spesso non in maniera secondaria, come appunto nel caso della tramvia” aggiunge Raimondi.

“Come Verdi  -prosegue il portavoce di Europa Verde siamo ovviamente e convintamente favorevoli  alla cura del ferro. Fermo restando che i lavori devono essere fatti bene. Noi italiani siamo i migliori al mondo a fare infrastrutture, i problemi, quando insorgono, sono infatti spesso frutto di mecccanismi burocratico-amministrativi farraginosi”.

“A questo punto non serve a nulla fare polemiche, serve solo lavorare bene e con criterio,  con il coinvolgimento di tutti gli interlocutori pubblici e privati. E mandando un messaggio chiaro di rassicurazione alle imprese e ai cittadini”  conclude Raimondi.

“Subalterno agli interessi immobiliari”: Italia Nostra stronca piano operativo Firenze

È quanto dichiara, in una nota, Italia Nostra Firenze a proposito del Poc, su cui l’associazione – che ha inviato numerose osservazioni – ha organizzato anche un convegno specifico. Tra le proposte quella di istituire “il parco della piana in alternativa allo sviluppo dell’aeroporto” e “guidare su obiettivi sociali la rigenerazione urbana, ossia la trasformazione d’uso degli edifici dismessi.

“Non è all’altezza dei problemi sociali e ambientali di Firenze: e  si rivela strumento subalterno agli interessi immobiliari”. Questo  il giudizio certamente non tenero di Italia Nostra sul  nuovo Piano operativo comunale.

Secondo l’associazione serve  “una politica di salvaguardia” che “impedisca la ristrutturazione edilizia, applichi il blocco del traffico dei non residenti con una proposta di parcheggi per residenti, attivi politiche di difesa della vita dei residenti, con alloggi pubblici a basso costo in aree dismesse, per riportare popolazione stabile e servizi necessari in modo da ridurre il costo della vita”.

Italia nostra, che  ha inviato numerose osservazioni, propone di istituire “il parco della piana in alternativa allo sviluppo dell‘aeroporto” e “guidare su obiettivi sociali la rigenerazione urbana, ossia la trasformazione d’uso degli edifici dismessi. Con la rigenerazione del sistema pubblico si può invertire la tendenza al degrado, tornare a difendere gli interessi collettivi e costruire una città più vivibile. Gli spazi pubblici, nonostante le svendite, sono ancora un’ossatura importante di Firenze”.

“La nostra attenzione -dice Italia Nostra-  si è concentrata su aree verdi e giardini, i più fragili e maltrattati nella gestione del Comune di Firenze”. E propone anche, in riferimento al centro storico, di elaborare “un piano strategico particolareggiato”.

In riferimento alle infrastrutture, infine,  si deve fare una “revisione dei tre interventi che assorbono in misura sproporzionata investimenti pubblici – aeroporto, tav, tranvia – con l’annullamento del nuovo masterplan di Firenze e il rispetto delle norme relative all’attuale aeroporto per ridurne l’impatto; il ridimensionamento del progetto di nuova linea Tav e lo studio di un nuovo tracciato di superficie; la correzione del progetto di tranvia per una migliore integrazione con gli ambienti attraversati”.

Italia Nostra chiede infine “il coinvolgimento degli abitanti in un processo partecipativo effettivo”.

TAV, Firenze: bando RFI da 1,1 Mld in Gazzetta Ufficiale UE

Il passante TAV  si sviluppa per circa 7 chilometri in sotterranea con due gallerie parallele mediamente a circa 20 metri di profondità, completate con due tratti terminali in superficie: a nord tra le stazioni di Firenze Castello e Firenze Rifredi, e a sud nei pressi della stazione di Firenze Campo di Marte.

1,1 miliardi di euro, e spiccioli. E’ questo l’ammontare economico del  bando  per la realizzazione del passante e della stazione TAV del nodo di Firenze pubblicato oggi nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea da Rete Ferroviaria Italiana (gruppo FS Italiane).

Il passante della nuova linea TAV (Alta Velocità/Alta Capacità) che si sviluppa per circa 7 chilometri in sotterranea con due gallerie parallele mediamente a circa 20 metri di profondità, completate con due tratti terminali in superficie: a nord tra le stazioni di Firenze Castello e Firenze Rifredi, e a sud nei pressi della stazione di Firenze Campo di Marte.

La stazione, servita dai treni TAV, sarà interconnessa con la stazione di Santa Maria Novella e con l’intera area urbana circostante grazie a diverse modalità di trasporto: il nuovo people-mover che opererà tra la nuova stazione e Santa Maria Novella, la linea 2 del sistema tramviario cittadino già in esercizio, la nuova fermata ferroviaria di superficie denominata Circondaria e i collegamenti, opportunamente potenziati, con bus urbani.

Si tratta di “un’opera – spiega una nota – considerata strategica per il Gruppo FS e RFI che consentirà una nuova configurazione della rete ferroviaria fiorentina, facendo sì che i treni TAV  ad Alta Velocità non interferiscano più con quelli regionali, con effetti positivi sia sulla regolarità del servizio sia sul suo eventuale potenziamento, in termini di frequenza e numero di corse. Lo scavo delle gallerie avverrà con tecniche di tipo meccanizzato tramite l’utilizzo di una fresa tunnel boring machine”.

Lungo il tracciato in sotterraneo verrà realizzata la nuova stazione TAV  AV/AC Firenze Belfiore, progettata dallo studio di architettura Foster. Intanto la Società Infrarail Firenze (IFR) ha già affidato alla Società Herrenknecht l’esecuzione degli interventi di revamping della fresa presso il cantiere di Campo Marte. Dal primo agosto sono state avviate le attività propedeutiche allo smontaggio della macchina che proseguiranno fino a marzo accompagnate da quelle di revisione, sostituzione componentistica e riassemblaggio.

Entro la fine di marzo, completate tutte le operazioni e i test preliminari, la macchina potrà essere accesa. Parallelamente proseguiranno con la Società IFR nel cantiere della Stazione AV una serie di attività propedeutiche alla prosecuzione dei lavori affinché terminino nei tempi programmati.

TAV, Comune Firenze insoddisfatto: “tuteleremo città”

L’amministrazione comunale di Firenze  valuterà nei prossimi giorni “quali azioni compiere per tutelare gli interessi della città di Firenze rispetto ai problemi e all’impatto di questo complesso cantiere”

Una sostanziale valutazione positiva, da parte di Regione Toscana e Comune di Firenze, dello stato del cantiere del sottoattraversamento Tav alla stazione fiorentina di Campo di Marte. Ma se la Regione si dice convinta che tutto andrà per il meglio,  il Comune di Firenze prende atto che, dopo il sopralluogo effettuato ieri  ai cantieri dell’alta velocità di Firenze, “non è cambiato sostanzialmente niente rispetto al quadro delle tempistiche che i vertici di FS-Rfi hanno presentato alla riunione di due giorni fa. Pertanto rimane la totale insoddisfazione rispetto ai ritardi accumulati nell’esecuzione di questa opera e restano forti preoccupazioni sull’ammaloramento delle strutture già realizzate nel cantiere della stazione Foster”. E’ quanto si precisa da Palazzo Vecchio.

E annuncia: che valuterà nei prossimi giorni “quali azioni compiere per tutelare gli interessi della città di Firenze rispetto ai problemi e all’impatto di questo complesso cantiere”

Ieri pomeriggio il presidente della Regione Eugenio Giani, accompagnato dall’assessore alle infrastrutture del Comune di Firenze Stefano Giorgetti e dall’assessore regionale a trasporti e infrastrutture Stefano Baccelli, ha fatto un sopralluogo al cantiere ed ha incontrato i tecnici di Rfi. “Dopo la delusione, le incertezze dei giorni scorsi, oggi ne ricavo un’impressione molto positiva”, ha detto Giani, spiegando che “c’è da cambiare i pezzi che sono necessari per adeguarci alle normative di oggi, ma il cuore, il motore della talpa è funzionante”. Per il rispetto delle tempistiche di completamento del nodo Tav (2028), ha aggiunto il governatore, “vigileremo giorno per giorno”,

🎧 Rfi: bando da 1,13 mld per stazione Belfiore. Giani: “Impressione positiva”

“Entro il 10 agosto verrà emesso il bando di gara da 1,133 miliardi di euro” per “la ultimazione dei lavori nella stazione di Belfiore che sono già stati avviati come scavo da parte di Infrarail, la società del gruppo Fs che cura tutti i lavori su Firenze”. Per Giani: “Dopo la delusione, oggi ne ricavo un’impressione molto positiva”

Lo ha affermato Vincenzo Macello, vicedirettore generale infrastruttura di Rfi, che oggi
a Firenze ha effettuato un sopralluogo sul cantiere Tav in zona Campo Marte a Firenze col presidente della Regione Toscana Eugenio Giani.

“Dall’1 agosto – ha spiegato – abbiamo contrattualizzato all’impresa fornitrice della fresa, che oggi era qui con noi, lo smontaggio, il ricondizionamento e il rimontaggio della fresa
per renderla pienamente funzionante, perché una volta che parte non si deve fermare mai. Questa è un’attività importante che prevede da qui a metà settembre le attività propedeutiche; da metà settembre a metà dicembre avremo lo smontaggio delle parti
sensibili, parliamo dello scudo, parliamo del cuore della talpa, ed entro fine marzo verranno rimontati tutti i componenti. Ci sarà una fase di test di 15 giorni: il 30 marzo la talpa è
pronta”.

Macello ha confermato che “le tempistiche che oggi sono sulla base dell’appalto, e che potranno poi essere migliorate in sede di realizzazione e di attività di gara, prevedono che il primo treno alla stazione Foster potrà fermarsi nel primo semestre 2028”.

Valutazione positiva, da parte di Regione Toscana e Comune di Firenze, dello stato del cantiere.  “Dopo la delusione, le incertezze dei giorni scorsi, oggi ne ricavo un’impressione molto positiva”, ha detto il presidente Giani, spiegando che “c’è da cambiare i pezzi che sono necessari per adeguarci alle normative di oggi, ma il cuore, il motore della talpa è
funzionante”. Per il rispetto delle tempistiche di completamento del nodo Tav (2028), ha aggiunto il governatore, “vigileremo giorno per giorno”.

Il sottoattraversamento Tav di Firenze “non è assolutamente un’opera pericolosa: Rfi la vuole fare, tanto è vero che l’opera, compresa anche la quota di finanziamento legate al caro-materiale, è stata autofinanziata da Rfi”- afferma Macelli – “Rfi vuole assolutamente quest’opera, perché oltre ai benefici indubbi che ci saranno per i treni ad Alta Velocità, i benefici incredibili saranno nel liberare Santa Maria Novella e poter quindi riuscire a incrementare tutti i treni urbani e regionali”.

Le terre e rocce di scavo, ha proseguito il vicedirettore generale di Rfi, “una volta che col nastro trasportatore della fresa vengono portate al di fuori della galleria, vengono
caricate sui convogli ferroviari per Cavriglia (Arezzo), dove verranno posizionate nelle piazzole, e poi conseguentemente una volta rese biodegradabili saranno utilizzate per la collina”.

Gli immobili della zona, ha concluso Macello, “sono tutti monitorati, e continueranno a essere monitorati ora e durante tutte le attività soprattutto di scavo”.

Domenico Guarino ha intervisto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani

TAV: ingegneri preoccupati per ritardi. Giani: “qualche segnale positivo”

Fanno benissimo Regione Toscana e Comune di Firenze a chiedere chiarezza, risposte e velocità di intervento a Ferrovie”. Così il presidente dell’Ordine degli ingegneri di Firenze, Giancarlo Fianchisti, e il presidente della Commissione trasporti dell’Ordine, Fiorenzo Martini a proposito dei paventati ritardi per i lavori della TAV

“C’è da augurarsi che questa tempo venga utilizzato sviluppando con Ferrovie progetti, interventi ed intese che consentano, con la Foster attiva, di avviare da subito l’ ampliamento della rete dei servizi in superficie, evitando così di rinviare l’organizzazione e l’attuazione del nuovo sistema di trasporti”. Lo affermano  il presidente dell’Ordine degli ingegneri di Firenze, Giancarlo Fianchisti, e il presidente della Commissione trasporti dell’Ordine, Fiorenzo Martini a proposito dei paventati ritardi per i lavori della TAV.

Franchisti e Martini si dicono  molto preoccupati per i ritardi relativi al nodo fiorentino dell’Alta velocità. Il progetto è di 20 anni fa, andando avanti così rischiamo di perderne altri 20″

“La certezza è che per la TAV a Firenze  ci sarà ancora un ritardo – sottolineano ancora  in una nota -, ma ci auguriamo almeno che questo sia contenuto al massimo e che venga utilizzato per definire al meglio l’assetto urbanistico fiorentino, con le funzioni correlate alla nuova stazione, e per consolidare il progetto del nuovo sistema di trasporto, visto che la Foster consentirà di liberare in superficie i binari per i treni regionali”.

Per Fianchisti e Martini, “Come primo esempio – conclude Fianchisti – il collegamento della Foster con la rete di superficie, previsto con la fermata a Circondaria, potrebbe esser realizzato assieme alla stazione. E ancora sarebbe utile capire la funzione del people mover che dovrebbe collegare la Foster a Santa Maria Novella. Sarà un sistema di mobilità integrato con gli altri già presenti in città, capace di rendere più rapido il raggiungimento delle due stazioni da più punti di Firenze, e di contribuire a ridurre la cesura costituita dalla ferrovia, oppure sarà poco più di una navetta che fa la spola, col rischio che venga, come purtroppo abbiamo dovuto constatare in altri casi, sotto o male utilizzata?”.

Secondo il presidente della Regione Eugenio Giani incece oggi per il nodo Tav di Firenze ci sono “dei segnali confortanti”, e “in queste ore verrà da Roma il direttore dei lavori che è stato da poco nominato, alla luce dell’appalto che viene bandito il 10 agosto, a vedere lo stato della fresa”.  “E’ una cosa che gli ho chiesto io, ha detto Giani,  perché voglio rendermi conto se quella talpa che era sul punto di partire, e che è stata fermata ormai qualche anno fa, ha le condizioni per poter ripartire subito”.

Giani a detto che “accettiamo il programma che ci ha dato Ferrovie dello Stato sul nodo fiorentino della TAV, da qui al 2028 sono 6 anni: sostanzialmente si riparte da zero perché lo stop è stato di mesi, di anni, ma ora io e il sindaco Nardella saremo rigorosissimi. Avremo un atteggiamento di vigilanza, controllo, e anche aiuto attivo laddove necessario, perché questi lavori possano colmare un vuoto nell’Alta velocità in Italia”. Per il governatore toscano “non c’è più un treno in orario” e dunque “c’è bisogno di dare ossigeno a questa rete con binari dell’Alta velocità che siano autonomi e passino sotto la città; contemporaneamente, dando la possibilità di utilizzare il fascio di binari in superficie per i treni regionali e pendolari. Quindi è un’esigenza che tocca Firenze la Toscana, ma tocca la linea fondamentale della rete italiana, quella da Milano a Roma. Se non ci si rende conto di questo si è miopi”.

 

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