Aperture commerciali Primo Maggio, Uiltucs Toscana prepara esposto alla Procura

“Noi vogliamo capire come sia stato possibile che alcune aziende abbiano potuto conoscere anticipatamente il contenuto della delibera regionale emanata nel tardo pomeriggio di ieri” dice  il Segretario Generale Uiltucs Toscana, Marco Conficconi.

Una vicenda che arriverà sul tavolo della Procura della Repubblica. “Presenteremo un esposto in Procura – dice il Segretario Generale Uiltucs Toscana, Marco Conficconi, – E’ ormai chiaro che alcune grandi aziende sapessero dell’apertura del Prima Maggio prima che l’ordinanza della Regione fosse firmata dal Presidente Giani. Perché? Noi siamo per la chiarezza e, coerentemente con questo principio, chiediamo che sia fatta chiarezza sulla vicenda. Innanzi tutto a beneficio delle lavoratrici e dei lavoratori, che, ricordiamolo, sono quelli che ne escono danneggiati”.

“E’ assurdo come siamo arrivati a questo punto – ricorda Conficconi – Qualche giorno fa tutti i sindacati del commercio, unitariamente, avevano trovato un’intesa di massima con la Regione Toscana che sanciva le chiusure della media e grande distribuzione e dei centri commerciali in occasione della Festa dei Lavoratori, una giornata non soltanto simbolica ma carica di valori e di ideali che sono fondamento della storia del nostro Paese e non solo”.

“Ci domandiamo perché non sia stato dato seguito a quell’intesa e si sia deciso, con un dietrofront davvero incomprensibile, di far uscire l’ordinanza di ieri pomeriggio che di fatto consente di aprire tutto, in totale spregio degli accordi già presi. La Uiltucs non si ferma qui e farà valere i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori del commercio. Lavoratori traditi da questo modo lobbista di fare politica”.

“Alcune ore prima dell’ordinanza regionale che consentiva l’apertura dei supermercati la mattina del Primo Maggio, alcune aziende già avevano informato i loro clienti sui social che sarebbero state aperte, con orari poi successivamente inseriti nell’ordinanza. Chiediamo che a spiegarci come sia stato possibile questo evidente episodio di preveggenza, ai limiti del paranormale, sia il Governatore Giani.”
A dirlo sono i segretari toscani di Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs, rispettivamente Stefano Nicoli, Alessandro Gualtieri, Marco Conficconi. “Quando nel comunicato di ieri abbiamo parlato di ‘una politica inaffidabile e completamente in mano alla lobby della grande distribuzione e delle associazioni datoriali del commercio” evidentemente avevamo colto nel segno” aggiungono.
“La sensazione, assai sgradevole, è che la Regione agisca sotto dettatura di pochi soggetti economici e delle loro potenti associazioni datoriali, più che tenere conto dei diritti dei lavoratori e del bene dei cittadini che li hanno eletti, in nome e per conto dei quali dovrebbero governare” , spiegano i tre sindacalisti, che concludono: “Di certo questa scelta scellerata, compiuta oltretutto con un bruttissimo voltafaccia, dimostra come le ragioni dei registratori di cassa pesino più di quelle della storia, della sicurezza e dei valori del mondo del lavoro. E’ doloroso constatarlo alla vigilia del Primo Maggio.”
Per domani, sabato Primo Maggio, i sindacati hanno confermano lo sciopero e l’astensione dal lavoro dei lavoratori e delle lavoratrici della media e grande distribuzione.

 

50mila lavoratori hotel in Cig, e riapertura a settembre

Firenze, oltre 50mila dipendenti diretti in cassa integrazione a zero ore, e la prospettiva, per molte imprese, di riprendere l’attività soltanto dopo agosto 2020: è la situazione del mondo adegli hotel in Toscana all’inizio della Fase 2, in attesa di certezze sulla riapertura della mobilità almeno fra le singole regioni italiane.

La richiesta è quella di misure nazionali uniche per gestire il rischio. “Tutti gli hotel e le strutture ricettive hanno chiesto l’accesso agli ammortizzatori sociali, nessuna esclusa”, spiega Stefano Nicoli (Filcams-Cgil).

“In Toscana abbiamo 3,5 milioni di abitanti – afferma il presidente regionale di Federalberghi, Daniele Barbetti – non possono considerarsi un mercato di riferimento per un sistema ricettivo come quello toscano, fra i principali d’Italia per grado di internazionalizzazione. La sfida sarà portare le imprese all’anno prossimo, affrontando l’inverno dopo questa stagione estiva che sarà simbolica”.

Per Giancarlo Carniani, presidente della sezione Industria Alberghiera di Confindustria Firenze, “la stragrande maggioranza degli alberghi non ha intenzione di riaprire nella Fase 2”, e se qualcuno proverà in estate a riavviare gli spazi di ristorazione all’aperto, la maggioranza degli albergatori “vede come prospettiva i primi di settembre, e una partenza molto a rilento”.

Le misure di sicurezza, sperano le imprese, non dovranno essere troppo ‘invasive’: “In vacanza si vuole andare in un albergo, non in un ospedale”, sostiene Barbetti.

Martedì 15 ottobre lavoratrici degli appalti pulizia scuole in sciopero

Martedì 15 ottobre è indetto lo sciopero delle addette alla pulizia e alla sorveglianza nelle scuole in appalto. Lo sciopero è annunciato da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UilTucs che hanno organizzato, per la giornata di domani, una manifestazione a Roma. L’agitazione riguarda l’internalizzazione dal primo di gennaio del personale in appalto nel mondo scuola che mette centinaia di posti di lavoro a rischio.

Lo sciopero delle addette alla pulizia e alla sorveglianza delle scuole in appalto di martedì 15 ottobre riguarda il bando statale dell’assunzione di tali addette. Il bando però prevede oltre 10mila assunzioni nonostante le lavoratrici del settore siano in Italia oltre 16mila. I nuovi parametri del bando escluderebbero circa 5mila addetti che non potranno partecipare si legge nel comunicato.

“In Toscana ci sono circa 800 lavoratrici nel settore degli appalti delle pulizie scolastiche, 200 di loro con tutte le Filcams della Toscana saranno in piazza alla manifestazione a Roma domani”, ha detto Stefano Nicoli, segretario generale Filcams Cgil Toscana. “Centinaia di persone rischiano di perdere il lavoro, chiediamo che il Governo, con i Ministeri interessati, individui dei percorsi per salvaguardare anche chi ha storie lavorative diverse”, ha continuato.

“Vanno trovate soluzioni che abbiano il segno della solidarietà e dell’inclusione e che rappresentino una risposta complessiva al tema della precarietà, per non dividere e contrapporre i lavoratori. Il Governo e la politica – ha concluso Nicoli – devono intervenire anche alla luce del colpevole comportamento delle imprese che hanno aperto la procedura di licenziamento collettivo per tutti i 16mila lavoratori”.

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