Rogo Isola Elba: forestali sospettano natura dolosa

L’incendio già in mattinata era praticamente estinto con qualche rimasuglio di focolai sparsi che non ha però impedito di partire subito con la bonifica dell’area interessata dal rogo.

Il rogo che è divampato ieri sera all’isola d’Elba, portando all’evacuazione di 700 persone da case e strutture, con ogni probabilità, è di origine dolosa.    “Sono già cominciate le attività di indagine perché riteniamo che l’incendio sia di natura dolosa e stiamo portando avanti tutti gli accertamenti necessari per riuscire a individuare il responsabile”. Lo ha detto il comandante dei carabinieri forestali del Parco Arcipelago Toscano, Stefano Cipriani, parlando in merito all’incendio divampato la notte scorsa nel territorio del comune di Rio all’isola d’Elba

Riguardo alle operazioni di spegnimento del rogo, nella tarda mattinata di oggi, grazie anche al massiccio intervento via aerea di due canadair della flotta aerea Vf e due elicotteri della Regione Toscana, operativi dalle prime luci dell’alba, non c’era già più fronte attivo, l’incendio cioè era praticamente estinto con qualche rimasuglio di focolai sparsi che non ha però impedito di partire subito con la bonifica dell’area interessata dal rogo.

Sono stati circa 700 gli evacuati totali per il rogo che si è sviluppato  ieri sera all’isola d’Elba, nei boschi tra Rio Marina e Porto Azzurro, in località San Felo: evacuate alcune abitazione e un campeggio per precauzione.

Sull’isola hanno operato  decine di squadre a terra, due elicotteri regionali e due Canadair. In totale sono bruciati 14 ettari. Degli evacuati 150 sono stati ospitati in strutture comunali, i restanti hanno trovato sistemazione in autonomia. Al momento si prevede il rientro degli evacuati nei rispettivi alloggi in serata.

Oltre al campeggio a Ortano, a causa del rogo,  è stato evacuato anche un villaggio vacanze. La maggior parte degli evacuati sono turisti che sono stati trasferiti con l’intervento di protezione civile, carabinieri e forestali e ospitati nella scuole elementari del comune di Rio. Direttamente minacciate dalle case, secondo quanto spiegato dalla Regione, tre abitazioni i cui occupanti sono stati fatti evacuare. Nessuno è rimasto ferito.

Torture in carcere: condannati 10 agenti San Gimignano

I 10 agenti, con i legali Manfredi Biotti e Stefano Cipriani, avevano scelto la strada del rito abbreviato dopo essere stati accusati del pestaggio di un detenuto durante un trasferimento coatto di cella avvenuto a ottobre 2

Condannati per torture e lesioni aggravate 10 agenti della penitenziaria in servizio, a ottobre 2018, nel carcere di San Gimignano (Siena): le pene vanno da 2 anni e 3 mesi a 2 anni e 8 mesi. Questa la sentenza del gup di Siena Jacopo Rocchi dopo quasi 3 ore di camera di consiglio. I 10 agenti, con i legali Manfredi Biotti e Stefano Cipriani,
avevano scelto la strada del rito abbreviato dopo essere stati accusati del pestaggio in carcere ai danni di  un detenuto durante un trasferimento coatto di cella avvenuto a ottobre 2018. Il pm Valentina Magnini aveva chiesto condanne a 3 anni per 8 agenti, 2 per un altro e 22 mesi per il decimo imputato.

Sentenza accolta in lacrime da parte di alcuni degli agenti penitenziari presenti in aula alla
lettura della condanna da parte del gup di Siena Jacopo Rocchi. Bocche cucite e occhi rossi all’esterno dell’aula per i 9 agenti presenti che si sono raccolti in cerchio per commentare insieme ai legali la sentenza e poi lasciare il tribunale da un’uscita secondaria. In tutto, gli imputati sono 10. Assente in aula il detenuto che sarebbe stato vittima del pestaggio nel carcere di San Gimignano tre anni fa che ha portato alle indagini e alla
sentenza di oggi.

Il processo ai 10 agenti è un troncone del procedimento sul pestaggio del recluso, di origine tunisina, detenuto per reati di droga, che risalirebbe all’11 ottobre 2018 quando nel
corridoio largo due metri dell’istituto penitenziario si verificarono attimi concitati, 4 minuti di caos ripresi dalle videocamere di sorveglianza. Nell’ambito delle stesse indagini
sono stati rinviati a giudizio altri 5 agenti che hanno scelto il processo con rito ordinario: la prima udienza è fissata per il 18 maggio. Già condannato dal gup di Siena a quattro mesi di
reclusione il medico dello stesso penitenziario, accusato di rifiuto di atti d’ufficio perchè si sarebbe rifiutato di visitare e refertare il detenuto.

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