Alcolismo, Regione e Arcat firmano nuova collaborazione

Un accordo di collaborazione triennale tra Regione e Arcat (Associazione regionale del Club alcologici territoriali), è stato siglato stamani negli uffici dell’assessorato al diritto alla salute. La collaborazione era già in atto per un accordo precedente (2016-18), di sensibilizzazione dei rischi derivanti dall’abuso di sostanze alcoliche, educazione, promozione della salute. L’accordo era stato approvato con una delibera di giunta nello scorso mese di aprile.

“Come Regione siamo molto impegnati nella prevenzione e nel contrasto a tutte le dipendenze, anche quelle dall’alcol – fa notare l’assessore al diritto alla salute e al sociale Stefania Saccardi – Finora la collaborazione con Arcat è stata molto proficua, la sua presenza capillare sul territorio consente di avvicinare le famiglie in difficoltà e fare azione di educazione e sensbilizzazione. Volentieri dunque proseguiamo la collaborazione già avviata nel triennio scorso, certi che continuerà a dare buoni risultati”.

L’Arcat è un’associazione regionale di volontariato alla quale, ad oggi, aderiscono circa 150 Club alcologici territoriali dislocati in tutte le province della Toscana. I club sono “comunità multifamiliari” con problemi alcolcorrelati, che si ritrovano ogni settimana per condividere percorsi di cambiamento di stile di vita e, prendendo avvio dall’astensione dalle bevande alcoliche, si pongono l’obiettivo di costruire comportamenti che promuovano il benessere proprio e dei propri familiari. All’interno della propria associazione e nei confronti della società, Arcat promuove una cultura tesa a prevenire e sensibilizzare ai rischi derivanti dall’uso e abuso di sostanze alcoliche, in stretta collaborazione con le istituzioni locali e regionali, pubbliche e private, del territorio toscano.

Regione Toscana ha previsto nei suoi atti di programmazione un forte e continuativo coinvolgimento del volontariato e del terzo settore, per contribuire, in termini di qualità, alla crescita del Sistema sanitario regionale, riconoscendo loro un ruolo propulsivo e operativo anche a livello territoriale ed ha avviato da anni una proficua collaborazione con Arcat.
Con l’accordo siglato stamani si dà continuità alle azioni svolte congiuntamente finora e si rafforza la collaborazione in atto, definendo, per il triennio 2019-2021, ulteriori azioni congiunte tra la Regione Toscana e Arcat, con l’intento di far crescere nella popolazione toscana una maggiore consapevolezza sui rischi derivanti dall’uso e abuso di alcol e dei problemi alcolcorrelati complessi, rispondenti agli indirizzi programmatici contenuti negli atti del Consiglio e della Giunta regionale in materia di salute pubblica.

Arcat si impegna a collaborare con la Regione Toscana, al fine di dare attuazione al presente Accordo, attraverso:

– Percorsi di educazione ecologica continua dei servitori-insegnanti di Club e delle famiglie;
– Coordinamento e promozione delle attività;
– Rete territoriale dei Club;
– Attività di studio, ricerca e pubblicazione;
– Attività di protezione e promozione della salute nelle comunità locali della Toscana.

La Regione Toscana si impegna a sostenere finanziariamente l’attività e le azioni sopra citate, destinando la somma complessiva di 180.000 euro, con uno stanziamento di 60.000 euro per ciascuna annualità 2019, 2020 e 2021.

In Toscana nasce rete regionale per gravidanze alto rischio

Una delibera, approvata dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi, ha istituito una rete clinica regionale per le gravidanze ad alto rischio in Toscana.

La Rete clinica, spiega una nota, vuole adeguare l’offerta di risposte ai migliori standard qualitativi nazionali e internazionali e prevede un comitato strategico regionale, tre sotto reti di Area vasta, che ricomprendono la relativa Unit di medicina materno fetale e le articolazioni territoriali e ospedaliere per le gravidanze a rischio.

Viene inoltre previsto un centro di coordinamento regionale per la patologia fetale: è necessario infatti concentrare i casi in pochi centri specializzati, per consentire equità di accesso a tutte le gestanti che ne abbiano la necessità, e permettere agli operatori di mantenere la necessaria competenza e, al tempo stesso, garantire il massimo allineamento dei comportamenti tecnico-professionali.

“Negli ultimi mesi abbiamo messo in atto azioni e percorsi a favore della gravidanza e della nascita – ricorda l’assessore Saccardi -. Il nuovo protocollo per la gravidanza fisiologica, il nuovo percorso di accesso alla diagnosi prenatale, la nuova applicazione mobile al percorso nascita hAPPyMamma. Abbiamo aggiornato i livelli organizzativi per la rete dei punti nascita e le raccomandazioni per il trasporto protetto neonatale e il trasporto assistito materno. Con questa nuova delibera abbiamo voluto assicurare un percorso coordinato per le gravidanze ad alto rischio, perché le mamme e i nascituri abbiano i servizi e le competenze migliori”.

Firenze, convegno su Femminicidio, prefetto Lega: “Necessaria un’azione forte dello Stato”

Si è tenuto oggi, presso la prefettura in Palazzo Medici Riccardi a Firenze, il Convegno ‘Femminicidio e orfani per crimini domestici: la tutela delle vittime’ organizzato dal prefetto di Firenze Laura Lega. Un’occasione per discutere e fare il punto su un tema molto sentito anche a livello nazionale e sempre di stretta attualità.

Il convegno, o tavolo di lavoro, come ha precisato lo stesso prefetto Lega, incontrando la stampa, è un modo per accendere i riflettori assieme alla regione Toscana, l’autorità giudiziaria e il mondo del terzo settore, sul tema del femminicidio e sulla violenza ai minori che resta di massima gravità, anche guardando ai dati dell’ultimo periodo.

“Bisogna fare molto di più – ha detto il prefetto Laura Lega -. È necessario provvedere non solo in termini di prevenzione e repressione, ma anche di accompagnamento delle vittime. In parallelo anche sul tema della violenza ai minori abbiamo aperto un tavolo di lavoro concreto, abbiamo stipulato peraltro, nei giorni scorsi, un protocollo di intesa che punta a coordinare meglio quello che si fa, perché spesso e volentieri c’è bisogno anche di riuscire a fluidificare il meccanismo, di rendere la risposta complessiva più efficace.”

“Questa è l’azione che vogliamo fare – ha concluso Lega -. Azioni di coordinamento saranno sempre più necessarie. Occorre però qualcosa di più. Occorre immaginare che anche la società civile, tutti noi come cittadini si riesca a intercettare, essere accanto alle persone che sono in difficoltà”.

Come sostiene Cristina Giachi: “I dati sono quelli che preoccupano un po’ tutto il paese. la situazione non accenna a flettere. Adesso siamo in una fase in cui vorremmo constatare una decrescita di questi fenomeni, ma il dato resta lo stesso. C’è ancora molto da fare, perchè teniamo sempre troppo scollegato il tema delle tutele legali e dell’accoglienza con il tema di costruire una clutura nel paese che ripudi questo genere di violenze.”

“Oggi avremo in audizione in Commissione di inchiesta sul femminicidio e violenza di genere il sottosegretario Spadafora. È un peccato che abbia annullato la scorsa settimana la conferenza stampa, dove doveva presentare qualche dato. Siamo preoccupati per lo stop sostanziale al piano antiviolenza varato dal precedente governo, i cui soldi sono ancora bloccati, non sono ancora stati distribuiti alle Regioni, e dalle Regioni potranno essere spesi, quindi, sostanzialmente nel 2020. Sono soldi stanziati nel 2018”. Ha detto il senatore e presidente della Commissione d’inchiesta sul femminicidio Valeria Valente.

“Su questo – ha continuato – esprimo preoccupazione, continueremo a sollecitare affinché la risposta arrivi quanto prima, mentre sugli orfani di femminicidio il problema non sono le risorse, quelle sono state stanziate dal precedente governo, manca purtroppo il regolamento di attuazione. Rispetto a emergenze di questo tipo credo che forse dovremmo abbandonare un po’ la speculazione interna alla maggioranza e provare a fare tutti quanti la nostra parte, al di là di schieramenti e appartenenze. Questo ci chiedono le donne rimaste ogni giorno vittime e questo ci chiedono in particolare i tanti bambini rimasti soli”.

Raffaele Cannizzaro, commissario per il coordinamento delle iniziative di solidarietà per le vittime dei reati di tipo mafioso e dei reati intenzionali violenti ha sottolineato l’importanza degli interventi riguardanti “la formazione, l’avviamento al lavoro e a sostegno delle famiglie affidatarie”. Marilena Rizzo, presidente del tribunale di Firenze, ha affermato che si tratta “di un problema complesso che ha bisogno di soluzioni complesse”.

Il vicepresidente della Regione Toscana Monica Barni ha parlato del problema fondi, ancora bloccati: “Stiamo chiedendo a gran voce – ha detto – questi fondi. Purtroppo sono risorse che vengono erogate sempre con grande ritardo”. In Toscana i fondi “ammontano intorno al milione di euro”.

L’assessore regionale alla Sanità Stefania Saccardi ha sottolineato gli sforzi della Regione sul tema della violenza contro le donne: “Quello sulla violenza sulle donne – ha spiegato – è un tema rispetto al quale non dobbiamo mai abbassare la guardia. Credo che in questa regione si siano fatti molti passi avanti, a partire dal codice rosa”.

Il vicesindaco del Comune di Firenze Cristina Giachi ha precisato che “in questi anni le istituzioni si sono molto attivate ma c’è ancora molto lavoro da fare perché purtroppo teniamo sempre scollegato il tema delle tutele legali e dell’accoglienza di chi è in difficoltà con il tema del costruire una cultura nel paese che ripudi questi fenomeni”

Sentiamo il prefetto di Firenze Laura Lega e la vicesindaca Cristina Giachi nell’interviste di Lorenzo Braccini.

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Firenze: dal 18 al 21 luglio arriva la 7a edizione di ‘Wheelchair Tennis’

‘Wheelchair Tennis’ è un torneo organizzato dal Circolo del Tennis Firenze e dal Gruppo Sportivo Unità Spinale di Firenze, si tratta di uno degli eventi più importanti sul tema della disabilità e sport che si svolgono sul territorio fiorentino.

Il torneo, il cui ingresso è gratuito, ha un montepremi di 3.500 $ e si disputerà sui campi in terra rossa del Club delle Cascine da giovedì 18 a domenica 21 luglio prossimi. Il numero dei giocatori di ‘Wheelchair Tennis’ è 40 (32 uomini e 8 donne), provenienti da Italia, Malesia, Australia, Colombia, Francia, Austria, Spagna, turchia, Inghilterra e Cina. Gli atleti italiani che parteciperanno saranno 12, tra cui anche Giulia Valdo e Maria Tolu che comporranno il tabellone femminile.

L’ingresso al torneo sarà in Viale del Visarno, 1. Lo scopo della manifestazione è sempre quello di voler portare un evento sportivo di importanza internazionale nella città di Firenze – fanno sapere gli organizzatori -. L’evento nasce nel 2011 e, dopo due edizioni nazionali, nel 2013 è stato realizzato per la prima volta in veste internazionale. Oggi arriva alla sua settima edizione.

Alla manifestazione sarà presente anche il campione italiano di singolare e doppio in carica, Luca Arca. Il Torneo verrà disputato secondo le regole e il codice ITF (International Tennis Federation).

Attraverso questo torneo, gli atelti potranno guadagnare i punteggi per poter parteciparre alle Olimpiadi del prossimo anno a Tokyo.

Sentiamo l’assessore al diritto alla salute e allo sport, Stefania Saccardi, e il direttore del Torneo, Fabio Benvenuti, nelle interviste di Lorenzo Braccini.

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Sanità: Regione Toscana finanzierà 132 nuovi contratti formazione specialistica

Nuove borse per specializzandi in medicina e chirurgia a favore delle Università di Firenze, Pisa e Siena, con un impegno economico complessivo di oltre 16 milioni di euro. Questi  132 nuovi posti, finanziati dalla Regione Toscana, si aggiungono a quelli assegnati ogni anno ad ogni scuola dal ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca .

Secondo quanto stabilito dalla delibera della Giunta regionale, l’accesso ai contratti è riservato agli iscritti agli Ordini dei medici della Toscana, e chi ne usufruirà dovrà prestare la propria attività lavorativa per almeno 5 anni nelle strutture e negli enti del Servizio sanitario regionale toscano. “Non facciamo passi indietro, scommettiamo sul servizio sanitario pubblico, sulla sua tenuta”, spiega il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, illustrando la delibera alla stampa col vicepresidente della Regione Monica Barni, l’assessore alla salute Stefania Saccardi, i rettori degli atenei Luigi Dei (Firenze) e Francesco Frati (Siena), il presidente della Scuola di Medicina di Pisa Mario Petrini, la presidente dell’Ordine dei medici di Firenze Teresita Mazzei.

“Dai tempi del governo Monti – ha lamentato Rossi – si è cominciato a tagliare le borse universitarie”, e in seguito “i tagli si sono susseguiti senza che si facesse la debita programmazione fra Miur e ministero della Sanità, mettendo in uno stato di prostrazione il Servizio sanitario nazionale. E’ doloroso il fatto che abbiamo molti giovani che sarebbero disponibili a entrare nelle scuole di specializzazione, e che l’offerta di borse di studio – conclude il gove3rnatore – sia assolutamente inadeguata”.

I contratti che quest’anno Miur ha assegnato alle Università toscane sono passati dai 486 a 672 in dodici mesi, con un incremento che sfiora il 40%. Con i 132 contratti finanziati dalla Regione, i posti complessivi messi a disposizione dagli atenei toscani sono 804.
L’anno scorso la Regione aveva finanziato 61 contratti. La Toscana risulta essere la Regione che ha finanziato il maggior numero di contratti: la Lombardia ne ha attivati 85, il Veneto 90, l’Emilia Romagna 100.

“La Regione e le Università toscane – si legge in una nota della Regione diffusa oggi – firmeranno a breve un accordo nell’ambito della rete formativa regionale, per sviluppare sinergie che valorizzino ulteriormente il processo formativo curriculare post-laurea in ambito medico e consentano di rispondere alle attuali criticità nel reclutamento di competenze mediche specialistiche”.

Sanità privata: 100 scioperanti davanti a Regione Toscana

La sanità privata toscana si è radunata stamattina in P.za Duomo a Firenze. Erano almeno un centinaio le persone che protestavano per la “situazione di incertezza” del loro settore professionale. Il nodo principale della protesta è il rinnovo del contratto: un problema che riguarda quattromila lavoratori in Toscana. L’iniziativa, che prevede anche uno sciopero per l’intero turno di lavoro nelle strutture private, è stata organizzata da Cgil, Cisl e Uil.

I presenti hanno più volte gridato la parola ‘contratto’, ottenendo così un incontro con alcuni rappresentanti della Regione. “Siamo qui, al palazzo del governo regionale – ha detto Bruno Pacini, segretario generale funzione pubblica Cgil Toscana – per chiedere un intervento e un interessamento della politica sia toscana che nazionale. Chiediamo alla politica di agire”.

“La situazione – ha spiegato Marco Bucci, segretario generale della Cisl funzione pubblica toscana – non è più accettabile, oltre che violare i diritti dei lavoratori mette a rischio anche la tenuta del sistema. Un contratto nazionale – continua Bucci – fermo da 12 anni è una situazione del tutto inaccettabile. Noi chiediamo a parità di prestazioni e a parità di servizi tra pubblico e privati, pari dignità tra i lavoratori”.

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“Da 12 anni i lavoratori aspettano questo rinnovo del contratto, il servizio – ha commentato Fabrizio Grassi, responsabile sanità regionale Uil Fpl – non è peggiorato grazie alla professionalità dei dipendenti. La sanità privata, soprattutto in Toscana, è una realtà importante per i cittadini”.

Stefania Saccardi, assessora toscano al diritto alla salute, rivolgendosi ai lavoratori scesi in piazza per chiedere più certezze per il settore e il rinnovo del contratto nazionale, ha spiegato: “sappiamo bene che sono 12 anni che il contratto nazionale è fermo, sappiamo che per tutti i lavoratori è insopportabile che ci siano per lavori uguali rapporti contrattuali diversi, e sappiamo che c’è bisogno di un nostro impegno su questo fronte. Il nostro impegno c’è”.
Saccardi ha voluto parlare di persona con i manifestanti.
“Qualche settimana fa – ha detto – il presidente Rossi ha scritto una lettera alla conferenza Stato-Regioni per chiedere di occuparsi del tema del rinnovo del contratto della sanità privata”. Saccardi ha ricordato che “il tema è nazionale, non solo della Regione Toscana”.

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