Cappellano Sollicciano: “Bisognerebbe lavorare sulla povertà cittadina che si riflette sulla situazione del carcere”

La situazione dei detenuti durante la pandemia raccontati dalla delegazione che ha visitato la struttura.

Durante una conferenza stampa che si è tenuta stamani a Palazzo Vecchio, Don Vincenzo Russo, cappellano di Sollicciano e Solliccianino, Dmitrij Palagi del gruppo consiliare Sinistra Progetto Comune e Massimo Lensi dell’associazione Progetto Firenze hanno raccontato la situazione riscontrata nel carcere durante la visita effettuata la scorsa settimana.

“Un pollaio è più decoroso”, così Giuseppe Fanfani, Garante dei Detenuti della Toscana ha definito la struttura dopo aver partecipato alla visita.
Tra i detenuti c’è stato un caso di positività al coronavirus. “Ci sono dei presidi sanitari all’interno ma la struttura è vecchia, decadente e piena di problemi”, spiega Vincenzo Russo, “chiediamo un intervento deciso al ministero”.
“Il carcere è un tema che riguarda la vita della città”, dichiara Dmitrij Palagi, “si parla di Sollicciano solo quando ci sono dei problemi che non sono risolvibili e invece bisogna fare in modo che la città possa dare delle alternative a chi esce dal carcere e dagli istituti”.
Vincenzo Russo, cappellano a Sollicciano e Solliccianino racconta la situazione nel carcere

Carcere: situazione Sollicciano, Livorno e Pisa, Garante Toscana inizia digiuno

Franco Corleone: “Non sono più accettabili ritardi su impegni già presi. La mia iniziativa è solo l’inizio, voglio risposte chiare e comprensibili”. Da mezzanotte, tre giorni di sciopero della fame

Partono da questa notte i tre giorni di digiuno del garante dei detenuti della Toscana, Franco Corleone. Annunciato lo scorso 11 giugno ai giornalisti durante la conferenza stampa di presentazione dei progetti per il teatro stabile di Volterra, quello che comincia adesso, spiega Corleone, “è solo l’inizio di una serie di digiuni che intendo seguire”.

Gli obiettivi “chiari e comprensibili” della sua iniziativa, annuncia il Garante, riguardano in questa prima fase gli istituti di Firenze, Livorno e Pisa. “Intendo conoscere la data di inaugurazione della seconda cucina a Sollicciano, così come quella di alta sicurezza a Livorno e l’esatta apertura dei servizi igienici della sezione femminile di Pisa. Non sono più accettabili ritardi o tempi improbabili per opere da troppo tempo promesse”, spiega il garante regionale.

Ma sul tavolo c’è anche altro, a dimostrazione di quanto sia urgente e non più procrastinabile una “vera riforma del carcere in Toscana. È urgente – spiega Corleone – una decisione limpida e coerente sulla destinazione del Gozzini come sede di una Casa delle donne, non di un carcere femminile. Un istituto, cioè, rispettoso della differenza di genere, per una detenzione che offra la possibilità di un reale reinserimento sociale e una pratica di esercizio di diritti e responsabilità”. E tra gli “impegni da mantenere”, Corleone torna su quello del Teatro stabile di Volterra: “Chiedo un tavolo di confronto tra tutti i soggetti che hanno responsabilità”. Tra questi cita il provveditorato dell’Amministrazione penitenziaria, quello alle opere pubbliche, la sovrintendenza dei Beni culturali e architettonici. “Bisogna definire un progetto di valore culturale e una decisione che salvi il finanziamento”.

Il Garante ricorda anche la petizione lanciata su Change che ha riscosso un “vasto consenso, arrivando finora a oltre 2mila firme. L’obiettivo – spera Corleone – è che alla fine degli spettacoli di quest’anno ci possa essere l’annuncio che finalmente un progetto è stato scelto e si realizzi una straordinaria opportunità di crescita sociale e recupero architettonico”.

Garante detenuti Toscana annuncia 3 giorni sciopero fame

Il garante regionale dei detenuti Franco Corleone, ha annunciato stamani uno sciopero della fame, a partire dal 18 giugno per tre giorni, per sostenere una serie di progetti legati ai penitenziari di Volterra, Livorno e Sollicciano. L’obiettivo è fare il punto sul progetto di un teatro stabile nel carcere di Volterra, dove la Compagnia della Fortezza diretta da Armando Punzo opera dagli anni ’80.

“La Soprintendenza di Pisa – ha detto Corleone – ha il nostro progetto. Il finanziamento, 1 milione di euro da spendere entro fine 2020, è già a disposizione. Non capisco cosa aspettiamo. Meglio un secco no che la perdita di tempo”.

L’idea al vaglio dell’ente preposto è quello di realizzare un teatro nel bastione del Cassero. L’accesso del pubblico, è stato spiegato, avverrebbe dalla Porta in Selci, e quello dei detenuti dalla corte interna dell’istituto. Con l’intento di lasciare intatta la struttura muraria, il progetto prevede la sagomatura ‘a gradonata’ dei due muri del nucleo centrale della torre, per consentire l’appoggio delle tribune per gli spettatori. Le pietre asportate andrebbero a riempire i vuoti per la posa del piano di scena. Tutto il vano poligonale verrebbe coperto da una struttura in acciaio e pannelli isolanti, non visibile dall’esterno perché posizionata a un’altezza contenuta. Corleone specifica: “sono tutti interventi removibili che valorizzano un antico bastione peraltro deturpato da precedenti interventi”.

Il garante ha ricordato che a ottobre scadrà il suo mandato. “Digiunerò per tre giorni”.

Prima di ottobre mi aspetto che arrivino risposte non solo su Volterra. Ma anche sulle nuove cucine per le carceri di Livorno e di Sollicciano, che andrebbero a migliorare le condizioni di vita dei detenuti”. Alla conferenza sono intervenuti inoltre Andrea Aleardi e Corrado Marcetti della Fondazione Michelucci, e Armando Punzo

Radicali: a Sollicciano sovraffollamento al 150%

L’indice di sovraffollamento del carcere fiorentino di Sollicciano è del 151%, a fronte di una capienza regolamentare di 500 persone l’istituto conta 757 detenuti, di cui 657 uomini e 100 donne.

E’ quanto emerso, spiega una nota, da una visita a Sollicciano svolta ieri da una delegazione, coordinata dal partito Radicale, composta dagli attivisti di Progetto Firenze, Grazia Galli, Sandra Gesualdi, Massimo Lensi e Luca Maggiora (segretario della Camera penale di Firenze), e dai consiglieri comunali Donella Verdi e Tommaso Grassi del gruppo ‘Firenze riparte a sinistra’.
La delegazione ha visitato varie sezioni del reparto giudiziario maschile, il centro medico, le sezioni giudiziaria e penale nel reparto femminile, e la sezione Atsm (Articolazione per la tutela della salute mentale), aperta lo scorso 21 febbraio. Per la delegazione, “degli oltre 760 detenuti presenti solo 160 accedono al lavoro e per poche ore al giorno.
Nonostante sia stato stabilito un finanziamento fisso per gli anni 2017-19, quest’anno c’è stata una riduzione ulteriore del 10% dei fondi per la mercede”.
Nell’istituto, “permangono i problemi all’impianto di riscaldamento, con aree surriscaldate e altre gelide”, mentre “nella sesta sezione una buona parte delle lampade a neon nel corridoio sono rotte e di notte gli agenti possono contare solo sulla luce proveniente dall’esterno”. Inoltre, “è stata operata una disinfestazione approfondita, destinata a non durare per il perdurare del problema piccioni. Lo stato delle docce nelle sezioni maschili permane inaccettabile”.

Bonafede, visita Sollicciano: “Entro 2019 assumeremo 1300 agenti di polizia penitenziaria”

“Nei giorni scorsi a Sollicciano c’è stato un problema di riscaldamento molto grave, abbiamo preso in mano la situazione già sabato, in contatto con il direttore, l’amministrazione e l’impresa preposta, e il riscaldamento è stato ripristinato già da ieri. I detenuti lamentano che ci sono ancora dei problemi di acqua delle docce in alcune parti ma stiamo intervenendo e abbiamo il monitoraggio completo della situazione”. Lo ha detto il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, al termine di una visita a sorpresa nel carcere fiorentino di Sollicciano accompagnato dal capo del Dap Francesco Basentini.

“Stiamo facendo tutto il possibile – ha aggiunto Bonafede – e oggi ho voluto fare questa visita senza preannunciarla a nessuno perché mi fa piacere vedere la realtà quotidiana delle carceri. Ho trovato grande collaborazione e devo dire che è un viaggio che fa sempre male perché si tocca con mano la situazione grave in cui versano le carceri italiane e anche questa in particolare. Sollicciano è una struttura nata male.”

“Fin dal decreto sicurezza abbiamo investito circa 196 milioni di euro per i prossimi anni dedicati al mondo penitenziario ed è prevista l’assunzione di circa 1300 agenti di polizia penitenziaria nel 2019 – ha aggiunto Bonafede -. In più abbiamo sbloccato le risorse per il piano carceri che erano bloccate da anni. Non chiedete a me il perché fossero bloccate. Si parla di almeno 70 milioni di euro ma potrebbero essere molti di più perché ci sono dei progetti che stiamo decidendo se rivisitare o meno.”

Rispetto al sovraffollamento delle carceri, ha sottolineato il ministro: “non si può ragionare di città in città. Di certo in Italia abbiamo bisogno di nuove carceri, su questo non ci sono dubbi. Poi qualcuno dice che se investi in nuove carceri poi non investi in percorsi alternativi alla detenzione. Non c’entra assolutamente nulla, c’è un problema di sovraffollamento e abbiamo bisogno di nuovi posti carcere.”

“Al ministero abbiamo costituito una task force e nell’ambito del Decreto semplificazione che permetta l’edilizia penitenziaria agevolata, e che permetta anche di individuare, ad esempio, caserme dismesse che possano diventare istituti penitenziari, magari per nuovi tipi di reato o di detenzione”, ha continuato Bonafede.

“A differenza del passato – ha aggiunto Bonafede -, che si poneva il problema del sovraffollamento soltanto in presenza di una sanzione europea e allora si facevano misure come svuotacarceri che non risolvevano però il problema, adesso l’impegno del Governo è a 360 gradi per cercare di risolvere questi problemi a livello strutturale, e anche dove possibile nel breve termine.”

“Dobbiamo garantire che in Italia la pena sia certa e anche rieducativa. Per questo stiamo investendo tutto il possibile sul lavoro in carcere e fuori dal carcere. Questo perché il lavoro è l’unico percorso di rieducazione che può spingere il detenuto a uscire fuori e ad inserirsi nella società. E’ un percorso per il quale faccio un appello a tutto il mondo imprenditoriale per creare dei protocolli dedicati. Lo stesso lo stiamo facendo con gli Enti locali”, ha concluso Alfonso Bonafede.

 

Presidio agenti polizia penitenziaria del Sappe a Sollicciano

?Firenze, protesa degli agenti di polizia penitenziaria del Sappe, che hanno dato vita ad un presidio davanti al carcere di Sollicciano.

Gli agenti hanno protestato, si legge in un comunicato del sindacato Sappe, “per la mancanza di personale, il non rispetto dei diritti soggettivi, un’organizzazione dei servizi assolutamente fallimentari e fatiscente ed una situazione di precaria sicurezza”.

“La situazione interna alle carceri toscane e’ diventata invivibile – dice Pasquale Salemme, segretario del Sappe per la Toscana – Da mesi, inascoltati, chiediamo inoltre un’ispezione ministeriale nelle carceri toscane per verificare le molte anomalie che si registrano sistematicamente sull’organizzazione del lavoro”, aggiunge.

Al sit-in era presente anche Donato Capace, segretario generale del sindacato, che chiede al ministero di giustizia di dotare di pistola taser e spray al peperoncino anche le guardie carcerarie: “Ogni giorno – spiega Capece – giungono notizie di aggressioni. E allora è mai possibile che nessuno, al ministero della Giustizia e ai dipartimenti di amministrazione penitenziaria, della giustizia minorile e di comunita’, abbia pensato di introdurre anche per la polizia penitenziaria strumenti come quelli dati in uso a Polizia e Carabinieri, come la pistola taser e lo spray al peperoncino?”.

Gimmy Tranquillo ha intervistato Donato Capece, segretario generale del Sappe:

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