Stop Tampon Tax: Unicoop Firenze lancia campagna, adesione donne in Giunta regionale

Stop Tampon Tax!: Prende il via anche in Toscana la campagna targata Coop ‘Close the Gap – riduciamo le differenze’, con l’adesione alla petizione “Il ciclo non è un lusso” promossa dall’associazione Onde Rosa per tagliare l’Iva del 22% sugli assorbenti femminili.

Nella settimana della Festa della Donna, dal 6 al 13 marzo,  tutti gli assorbenti a scaffale saranno venduti nei 105 punti vendita Unicoop Firenze come se l’Iva fosse ridotta al 4%.
La campagna ha trovato il sostegno della vicepresidente della Regione Toscana Stefania Saccardi e delle assessore all’istruzione e parità di genere Alessandra Nardini, all’ambiente Monia Monni e al sociale Serena Spinelli, che questo pomeriggio hanno partecipato all’evento inaugurale nel punto vendita Coop.Fi di Novoli.

In un anno sono circa 3,9 miliardi gli assorbenti venduti di cui 270 milioni in tutte le Coop d’Italia: in termini di fatturato ciò si traduce in 400 milioni di euro (72 mln di Iva).
“Integrazione ed uguaglianza sono valori imprescindibili per Unicoop Firenze – affermano dalla cooperativa – sono parte della nostra ragion d’essere ed il tema della disparità di genere da noi è sempre stato affrontato con azioni concrete”.

“Ho aderito subito all’iniziativa – ha detto la vicepresidente della Regione Toscana, Stefania Saccardi – e ben volentieri son qua per sostenerla. Questa è una battaglia politica e culturale. Ci sono Paesi come la Scozia o l’Irlanda in cui i prodotti necessari all’igiene femminile sono distribuiti addirittura gratuitamente nei bagni di scuole, università e posti di lavoro. In altri, come Francia, Spagna, Regno Unito, Olanda e Belgio, la tassazione si aggira sul 5%. In Italia non accade niente di tutto questo”.

Ha aggiunto Nardini, “sosteniamo questa iniziativa, che è a mio avviso una battaglia di civiltà e per l’uguaglianza, perché non trovo accettabile che sugli assorbenti femminili ci
sia l’Iva al 22% come sui beni di lusso, come se non fossero beni di prima necessità. Ringrazio Coop per aver lanciato questa campagna, che appoggio convintamente: si tratta di abbattere le disuguaglianze in un momento, come questo della pandemia, che ha
messo ancora di più in difficoltà le donne, su cui ricade il peso della crisi sanitaria ed economica”.
La tassazione al 22% sugli assorbenti femminili “aumenta le differenze di genere – ha sottolineato Spinelli – ma non solo. Incide anche sui bilanci familiari e ci fa capire quanto sia necessario un cambiamento. E’ giunto il momento che le donne abbiano un ruolo centrale, l’Iva al 22% sugli assorbenti è una piccola cosa, ma è indicativa di come la società non abbia ancora compreso elementi basilari che circondano e riguardano le
donne”.
Monni ha ricordato che “fra gli obiettivi dell’Agenda 2030 la parità di genere ha un ruolo centrale, perché senza parità di diritti non ci può esserci né sviluppo, né sostenibilità, né tanto meno equità. Per questo c’è necessità a tutti i livelli di misure di sostegno forti perché le donne possano conciliare lavoro e famiglia”.

Terzo settore: Spinelli, tante realtà rischiano di chiudere

È stato presentato stamani il terzo rapporto sul Terzo settore in Toscana, presentato nel corso di un evento in streaming

Sono quasi settemila (6.777) le organizzazioni di volontariato, le associazioni di promozione sociale e le cooperative sociali attive in Toscana alla fine del 2019

Secondo l’ultimo censimento Istat, le istituzioni no profit (formalizzate e non) sono oltre 27.000, hanno più di 51.000 dipendenti e funzionano grazie al contributo di quasi 470.000 volontari. Si tratta di 74,5 organizzazioni ogni 10.000 residenti, contro una media nazionale di 59,6. I volontari sono 125 ogni 10.000 residenti, contro una media italiana di 91.

Sono questi alcuni dati che emergono dal Terzo rapporto sul Terzo settore in Toscana, presentato oggi dalla Regione nel corso di un evento in streaming.

“La fotografia che ne emerge – commenta l’assessora regionale al sociale, Serena Spinelli – è quella di una realtà radicata e diffusa, con un ampio e diversificato ventaglio di attività e servizi che rappresenta un grande patrimonio per questa regione, per la coesione sociale e la solidarietà. Un bene prezioso che intendiamo continuare a valorizzare e a sostenere in questa fase difficile anche per le realtà che si occupano di economie sociali e solidali. La Toscana per questo vuole puntare molto sulla coprogrammazione e coprogettazione tra istituzioni e terzo settore, per sviluppare interventi e azioni condivise sui territori”.

Il Terzo Settore in Toscana (che comprende 3.287 associazioni attive principalmente nei settori sociale e sanitario, 2.915 associazioni nei settori culturale-educativo e sportivo-ricreativo e 575 cooperative sociali). In Toscana si rileva anche una buona capacità di creare lavoro, con 14 dipendenti ogni 1.000 residenti, un dato in linea con quello nazionale.

“La pandemia – prosegue l’assessora – ha avuto pesanti ripercussioni negative sul Terzo settore e la Regione sta facendo e continuerà a fare tutto quello che è nelle sue possibilità. Deve essere evitato il rischio che molte realtà si trovino costrette a chiudere, c’è bisogno di ulteriori risorse dal Governo e di consentire al terzo settore forme garantite di accesso al credito. Ci sono però anche segnali positivi su cui occorre far leva. Si registra un’alta capacità di adattamento, tanto che una su tre ha cambiato le proprie modalità organizzative. Abbiamo registrato un calo dei volontari più anziani, ma una positiva crescita di quelli più giovani. Voglio ringraziarli tutti e tutte, ribadendo che la Toscana può esserne orgogliosa e che sono un elemento essenziale ed imprescindibile per il sistema di welfare e per la qualità della vita nelle nostre comunità locali”.

Un sostegno importante al settore è arrivato dalle Fondazioni di origine bancaria toscane, che nel periodo 2015-2019 hanno erogato 105 milioni di euro a favore del Terzo Settore toscano. E anche i valori relativi al 5 per mille sono significativi, con oltre 20 milioni di euro nel 2019 destinati dai cittadini a soggetti del terzo settore operanti in Toscana.

Regione Toscana sostiene da anni gli enti del Terzo Settore ed ha destinato 4,2 milioni nel 2020, per contributi finalizzati a fronteggiare l’emergenza sanitaria Covid-19 in ambito sociale. Per l’anno 2021 è in uscita un avviso con circa 6 milioni di euro volto a fronteggiare le conseguenze dell’emergenza sanitaria sugli enti del Terzo Settore.

Quinto rapporto sulle disabilita’ in Toscana, tutele e difficoltà nella pandemia

Tutele, difficoltà, vita quotidiana delle persone con disabilità di fronte alla pandemia. E’ questo il titolo del quinto rapporto sulle disabilità in Toscana. Il rapporto, curato dall’osservatorio sociale regionale, è stato presentato oggi con l’intervento  dell’assessora regionale alle politiche sociali Serena Spinelli (Audio).

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2021/02/210219_00_SPINELLI-SU-DISABILI.mp3?_=1

La chiusura dei Centri e l’impossibilità di garantire gli altri servizi in presenza ha fatto sì che, secondo gli operatori dei Servizi, l’utenza disabile sia quella che maggiormente ha subito gli effetti delle restrizioni dovute alla pandemia, con un carico assistenziale che inevitabilmente si è riversato verso le famiglie.

. I servizi sociali territoriali per la disabilità nel corso del primo lockdown

L’Osservatorio Sociale Regionale (in collaborazione con ANCI Toscana e Istituto degli Innocenti) ha condotto nel periodo giugno-agosto 2020 un’indagine in toscana presso le 26 Società della Salute/Zone Distretto e 6 Unioni di Comuni (Comuni del Chianti, Comuni montani Appennino Pistoiese, Comuni Valdarno e Valdisieve, Comuni Valdera, Comuni montani del Casentino, Comuni montani della Valtiberina) con l’obiettivo di valutare l’impatto della prima ondata COVID-19 sull’organizzazione e sulla gestione dei servizi sociali territoriali gestiti a livello di ambito, in particolare nel corso della prima fase di lockdown (11 marzo-3 maggio 2020). La rilevazione è avvenuta attraverso la somministrazione di un questionario indirizzato ai direttori delle Società della Salute, ai Responsabili di Zona-Distretto e, nelle zone sopra indicate, a i referenti delle Unioni di Comuni che gestiscono Servizi Sociali associati di livello intercomunale, così da ricavare maggiori dettagli, per un totale di 32 enti compilatori dell’indagine, prevedendo alcune specifiche domande tema della disabilità e in generale sulla gestioni dei servizi, all’interno delle quali tale area assistenziale poteva essere segnalata. L’analisi dei dati ricavati è stata pertanto modulata su tutti i 32 rispondenti (quando è stato valutato opportuno avvalersi di un maggiore dettaglio a livello territoriale), oppure a livello zonale, rimodulato su 28 soggetti, scorporando le 3 articolazioni territoriali della zona Aretina-Casentino-Valtiberina che non gestisce in modo unitario i Servizi oggetto di interesse.

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Stanze degli abbracci in oltre un quarto delle Rsa toscane

In 86 Rsa della Toscana, oltre un quarto del totale, i contributi regionali saranno utilizzati per realizzare le ‘stanze degli abbracci’, luoghi dedicati e protetti per favorire l’incontro tra gli ospiti e i familiari.

E’ uno degli effetti della delibera regionale che ha messo a disposizione delle Residenze sanitarie assistenziali un budget complessivo di quasi 900mila euro per sostenere l’acquisto di strumentazioni capaci di favorire i contatti degli anziani con l’esterno, prevedendo quindi la dotazione necessaria alla realizzazione di spazi appositi o l’acquisto di cellulari, tablet, televisori, schermi giganti, lavagne multimediali.

Sono state 248 su 321 le Rsa che hanno presentato richiesta di contributo, attraverso le Società della salute o le Zone Distretto, ma in alcune aree della regione i bandi sono ancora aperti, perciò il numero complessivo potrebbe ulteriormente crescere.
A ognuna delle Rsa che hanno presentato domanda è stato destinato un sostegno di 2.750 euro con cui potenziare le proprie strumentazioni o acquisirne di nuove.

Molte Rsa hanno optato per più interventi tra quelli previsti: quasi tutte (202 su 248) hanno previsto l’acquisto di materiale multimediale, 53 hanno deciso di utilizzare i fondi anche per potenziare il collegamento Internet, e ben 86, come detto, pari a quasi un terzo del totale, per realizzare spazi che favoriscano un contatto diretto attraverso la realizzazione di tensostrutture ad hoc, oppure apportando modifiche ai propri locali in modo da favorire contatti ravvicinati ma in piena sicurezza tra gli ospiti e i visitatori.

“Anche a fronte dell’avanzamento della campagna vaccinale regionale – ha commentato l’assessora alle politiche sociali Serena Spinelli – si aprono finalmente spiragli di luce per gli anziani delle Rsa che, oltre alle pesanti conseguenze della pandemia, hanno dovuto sopportare una dura condizione di isolamento a seguito delle necessarie misure anti-Covid, così come per i loro familiari che soffrono per il distanziamento”.

La somministrazione dei vaccini, in fase avanzata nella somministrazione dei richiami per gli ospiti delle RSA, tra i quali è anche in costante diminuzione il numero dei positivi, non consente cali di attenzione ma permette di iniziare a guardare ai prossimi mesi con maggiore fiducia – prosegue l’assessora regionale.

“Il potenziamento, in forma protetta, degli spazi d’incontro con i familiari, e il miglioramento della dotazione tecnologica, sostenuto dalla nostra delibera, è importante per contribuire a evitare il più possibile che ai rischi del Covid si vadano a sommare quelli legati alla solitudine e alla distanza degli affetti. E la notevole adesione data dalle Rsa toscane al nostro invito è un fatto positivo – conclude l’assessora Spinelli – perché segno che su questo tema ci sono disponibilità e attenzioni diffuse”.

Casa, presentato il nono rapporto sulla condizione abitativa in Toscana

“Nel 2021 serviranno interventi straordinari per contenere gli effetti dell’emergenza Covid sulla condizione abitativa”. L’assessora Spinelli durante la presentazione del Nono rapporto sulla condizione abitativa in Toscana

“Occorre dare una sempre maggiore centralità al tema della casa, in un anno nel quale si sentiranno in maniera ancora più forte gli effetti recessivi prodotti dall’emergenza Covid. Penso, per esempio alle ricadute che si avranno quando terminerà il blocco degli sfratti. Serviranno perciò risorse e risposte strutturate, anche con modalità straordinarie, che vedano la massima collaborazione ad ogni livello istituzionale tra Governo, Regioni ed Enti locali, insieme alle associazioni e alle categorie coinvolte, per arginare il più possibile le condizioni di disagio e scongiurare l’emergenza abitativa”.

Lo ha detto l’assessora regionale alle politiche sociali Serena Spinelli concludendo l’iniziativa di presentazione del Nono rapporto sulla condizione abitativa in Toscana redatto dall’Osservatorio Sociale regionale in collaborazione con Anci Toscana e il Settore Politiche Abitative della Regione.

La fotografia statistica riguarda un patrimonio residenziale di oltre 2 milioni di immobili che nel corso del 2019, anno cui si riferisce il rapporto, è rimasto pressoché stabile, mentre sono aumentate le compravendite (+1,5) e sono scesi sia i prezzi (-0,8); nel corso dell’anno inoltre sono rimasti pressoché stabili i costi degli affitti e diminuiti gli sfratti (-12,6% quelli eseguiti).

“Il Rapporto – ha commentato l’assessora – presenta le evidenze relative all’anno precedente alla fase emergenziale, ma è una fotografia preziosa della situazione abitativa in Toscana. Servirà  come strumento di lavoro per i prossimi mesi, quando i numeri ci restituiranno un quadro, reso ancora più complesso dalle conseguenze economiche e sociali della pandemia, che ha colpito in particolare le categorie più fragili e allargato la base dei bisogni. Per questo sono e saranno necessari strumenti altrettanto articolati: trovare una risposta adeguata a chi ancora è in attesa di un alloggio Erp e individuare soluzioni di affitto calmierato attraverso interventi di edilizia sociale, per un sostegno mirato a una fascia media impoverita dalla crisi in corso, anche in relazione a piani innovativi di rigenerazione urbana, di sostenibilità ambientale ed energetica, di qualità del vivere e dell’abitare”.

“Con l’emergenza sanitaria legata al Covid-19 e le ripetute chiusure – ha proseguito Serena Spinelli – restare in casa è stata una condizione abituale che ha ancora più reso evidente la condizione di disagio abitativo in cui versano migliaia di famiglie anche in Toscana, in un anno che ha visto ampliarsi la forbice delle disuguaglianze interne alle nostre comunità. Gli effetti di questa situazione potrebbero amplificarsi nel 2021 se cesserà l’utilizzo di alcuni ammortizzatori sociali e non verranno confermate alcune misure ad hoc: nel caso della casa, potrebbe risultare fortemente critico il termine del blocco degli sfratti. Saremo chiamati ad intervenire, oltre per chi si troverà immediatamente in situazione di difficoltà, anche per che vi si potrebbe trovare, cercando di prevenire quelle situazioni di estremo disagio economico che impediscono di far fronte alle spese dell’abitare (affitti, mutui, spese di condominio, spese per bollette e manutenzione degli alloggi) e per le quali si sono già create situazioni di indebitamento”.

L’assessora ha ricordato alcune delle misure ad hoc messe in atto quest’anno per fronteggiare l’emergenza: dai contributi straordinari per sostenere il pagamento dei canoni di locazione, al recente bando da 30 milioni con risorse del Fondo sociale europeo, nel quale la quota parte maggiore è stata destinata ai contributi per gli affitti.

“I dati e le informazioni presenti all’interno del rapporto – ha concluso l’assessora – ci aiuteranno nei prossimi mesi a capire meglio le dinamiche e gli impatti di processi in rapido movimento. Di sicuro le misure di sostegno all’affitto, di contrasto alla morosità incolpevole, di ampliamento e riqualificazione del patrimonio di edilizia residenziale costituiranno le prime solide basi di intervento sul tema dell’abitare, cui andranno aggiunti, soprattutto a livello di governo centrale, tutte quelle iniziative che ci aiuteranno a fronteggiare la probabile ondata recessiva”.

I dati del  rapporto: le compravendite
Per il sesto anno consecutivo il mercato della compravendite toscano segna una crescita delle transazioni su base annua, anche se si riduce l’intensità di tale incremento (+1,5%), così come anche la flessione dei prezzi, che mostrano lievi scostamenti nel 2019 rispetto all’anno precedente (-0,8).

Si conferma l’importante ruolo dei mutui, che caratterizzano il 52,7% delle transazioni, anche se si riscontra una lieve riduzione relativa del numero di acquisti immobiliari realizzati utilizzando un finanziamento bancario (pari allo 0,5%), a fronte di un altrettanto leggero incremento nel capitale impiegato. Si modifica altresì la lunghezza di questi rapporti, con la durata media dei mutui in Toscana che passa da 23,7 anni a 24,1 (in Italia la variazione è da 22,9 a 23,1 anni). La rata media decresce, passando dai 606 euro mensili del 2018 ai 594 del 2019.

I dati del rapporto: le locazioni
Il mercato delle locazioni resta stabile: nella maggior parte delle città capoluogo, i prezzi rimangono invariati o leggermente ridotti. Complessivamente l’andamento medio dei prezzi è in diminuzione se esaminiamo un arco decennale, seppur con differenti intensità nei vari comuni.

Il Fondo sociale per l’affitto per il 2019 ha avuto a disposizione risorse pari a poco più di 11 milioni di euro per il Fondo sociale per l’affitto, di cui solo il 6% proveniente
da stanziamenti ministeriali del 2019, mentre le restanti quote provengono da Regione, Comuni e residui degli anni precedenti.

I dati del rapporto: L’edilizia residenziale pubblica
Il patrimonio ERP è composto da 49.996 alloggi (+ 468 unità rispetto al 2015). Nell’anno 2019 sono entrati a far parte del patrimonio disponibile per la locazione 186 nuovi alloggi già assegnati.

Negli ultimi bandi generali emanati dai Comuni toscani sono state presentate complessivamente 19.821, di cui 14.875 ammesse (77,1%). Il tasso di soddisfazione annuale della domanda è stato del 6%, con 1.135 nuove assegnazioni.

Per il triennio 2020-2022, la Regione Toscana ha destinato 32,4 milioni di euro per interventi di manutenzione, qualificazione, efficientamento energetico e ripristino del patrimonio ERP.

I dati del rapporto: Gli sfratti e i fondi destinati al contrasto della morosità
incolpevole

Il 2019 vede confermarsi il trend di riduzione degli sfratti, in corso da alcuni anni. Le richieste di esecuzione sono state 6.553 (-23,1% sul 2018), i provvedimenti emessi 3.30 (-14,8%), le esecuzioni 2.260 (-12,6%). In termini relativi, una esecuzione di sfratto ogni 735 famiglie residenti rappresenta un miglioramento rispetto al 2018 (uno sfratto ogni 644 famiglie), ma conferma che la regione è un’area ad alto stress abitativo.

Tra le misure di contrasto al fenomeno sfratti, il Fondo nazionale per la morosità incolpevole ha destinato 3,7 milioni di euro alla Toscana nel 2019: 231 i nuclei familiari richiedenti il contributo sono stati 312, i beneficiari della misura 259.

La metà dei beneficiari si è trovata nella situazione di morosità incolpevole in seguito al licenziamento o al mancato rinnovo di un contratto a termine.

Sentiamo l’assessora regionale alle politiche abitative Serena Spinelli e Maurizio de Zordo, settore politiche abitative della regione

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2021/01/210128_02_RAPPORTO-CONDIZIONI-ABITATIVE.mp3?_=2

 

 

Rsa, dimezzati in due mesi i casi di positività tra gli anziani

In parallelo cresce invece il numero degli anziani vaccinati. In Toscana sono 11.791 le prime dosi di vaccino somministrate nelle Rsa e ad oggi sono 3.892 gli anziani che hanno ricevuto, così come previsto a distanza di 21 giorni dalla prima, la seconda dose di richiamo e che quindi hanno concluso la vaccinazione.

Sono più che dimezzati negli ultimi due mesi i casi di anziani positivi nelle Rsa.
Secondo l’ultima rilevazione del 25 gennaio, diffusa dall’assessorato alle politiche sociali, dai 1.840 ospiti ospiti positivi del 23 novembre scorso siamo scesi agli attuali 877 casi di positività (526 nella Azienda sanitaria Toscana centro, 227 nella Nord Ovest e 124 nella Sud est).

In parallelo cresce invece il numero degli anziani vaccinati. In Toscana sono 11.791 le prime dosi di vaccino somministrate nelle Rsa e ad oggi sono 3.892 gli anziani che hanno ricevuto, così come previsto a distanza di 21 giorni dalla prima, la seconda dose di richiamo e che quindi hanno concluso la vaccinazione.

Su un totale di 95601 dosi utilizzate, il 16,4% sono state somministrate nelle Rsa della Toscana.“L’andamento dei dati appare positivo rispetto alla situazione delle Rsa, che hanno attraversato fasi davvero molto difficili dal punto di vista dei contagi” – ha commentato l’assessora regionale alle politiche sociali Serena Spinelli. “Le disposizioni dell’ordinanza di fine novembre, per favorire la massima separazione tra ospiti positivi e negativi, insieme agli strumenti di formazione, prevenzione e di informazione forniti alle strutture e all’impegno di tutti gli operatori, dei gestori e delle Asl, hanno in questo senso contribuito al graduale miglioramento della situazione”.

“Questo trend di miglioramento, anche se da parte di tutti deve proseguire la massima attenzione – ha proseguito l’assessora – ora sarà fortemente sostenuto dalla campagna vaccinale in atto, che ha avuto gli anziani delle Rsa quali primi destinatari. Nonostante le difficoltà legate ai ritardi nelle forniture da parte di Pfizer BioNtech, infatti, nelle Rsa si stanno rispettando i piani e tutti gli anziani riceveranno nei tempi la seconda dose di vaccino”.

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