Firenze, morto lo stilista Roberto Cavalli

Lo stilista e imprenditore Roberto Cavalli è morto nella sua casa a Firenze all’età di 83 anni. Era malato da tempo e negli ultimi giorni sono nettamente peggiorate le sue condizioni di salute. I familiari hanno avvisato della sua morte gli amici e i conoscenti più stretti.

Nato il 15 novembre 1940, Roberto Cavalli è sempre rimasto legatissimo a Firenze, città in cui si trasferì dalla provincia con la madre, ancora piccolo e sconvolto dalla perdita del padre, che fu sequestrato e fucilato il 4 luglio 1944 dai tedeschi in ritirata. Nel capoluogo toscano ha dato vita alla sua impresa stilistica già negli anni Settanta. Visionario, stimatore del corpo femminile e costantemente ispirato dal mondo della natura tanto da rendere l’animalier una stampa da tutti i giorni. Prima fu il ghepardo, subito negli anni ’70, poi negli anni ’90 arrivò lo zebrato e poi le fantasie a farfalla, leopardo, coccodrillo, lince, serpente e paillettes usate come squame di pesce. Il serpente è il simbolo della sua maison, che oggi ha boutique in tutto il globo. Un successo che lo portò pure a tenere una lectio magistralis alla Oxford University.

Roberto Cavalli lascia sei figli. Dalla prima moglie, Silvanella Giannoni, ebbe Cristina e Tommaso, poi sposò Eva Duringer nel 1980, con cui ebbe Rachele, Daniele e Robert. Quindi poco fa, il piccolo Giorgio. Tifosissimo della Fiorentina, fu tra i primi amici e sostenitori di un giovane Matteo Renzi. Tra gli aneddoti che la città non ha dimenticato c’è anche quello del 2002, quando Firenze venne invasa dal Social forum e molte grandi firme chiusero le loro boutique per paura dei manifestanti: lui invece non solo tenne aperta la sua, in via Tornabuoni, ma offrì la colazione ad alcuni di loro nel bar che aveva rilevato a fianco del negozio. Dal 2014 Roberto Cavalli ha lasciato la guida della maison, che è ora affidata alla direzione creativa di Fausto Puglisi. Oggi la griffe è di proprietà della società di investimento di Dubai Vision Investments, che fa capo a Hussain Sajwani

“Con profondo dolore e sincero rimpianto, apprendo della scomparsa di Roberto Cavalli, illustre figura che ha portato l’alta moda italiana nel mondo, facendo della Toscana un punto di riferimento indiscusso nel panorama della moda globale. Roberto non è stato solo un innovatore e un artista del tessuto, ma anche un simbolo di creatività e maestria che ha saputo mescolare con audacia i colori della nostra terra con le tendenze internazionali”.

Lo ha detto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani. “In questo triste momento, a nome di tutta la Regione Toscana, esprimo le più sentite condoglianze alla famiglia, agli amici e a tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e lavorare con lui – ha continuato il governatore -. La sua eredità non sarà dimenticata, ma continuerà a vivere nelle sue creazioni che hanno dato lustro alla nostra regione e ispirato tante generazioni”.

“La Toscana è grata per tutto ciò che Roberto Cavalli ha offerto al mondo della moda e della cultura, e si unisce al cordoglio di chi oggi piange la perdita di un vero maestro – ha concluso Giani -. Sarà nostra premura onorare la sua memoria e proseguire nell’impegno di supporto all’arte e alla cultura che tanto ha amato”.

“Apprendiamo con dolore profondo della scomparsa del grande stilista fiorentino Roberto #Cavalli. Ha lasciato il segno nel linguaggio moderno della moda italiana. Non dimenticheremo la sua genialità e il suo amore incondizionato per #Firenze. Un abbraccio ai familiari e agli amici” questo quanto ha scritto su X il sindaco di Firenze Dario Nardella.

“Caro Roberto, non sei più fisicamente con noi ma so che porterò per sempre con me il tuo spirito. Continuare a lavorare ispirato dalla tua eredità e creare per il marchio che hai fondato con tanta visione e stile è il più grande onore della mia carriera. Riposa in pace, sentiremo la tua mancanza, sei amato da così tanti che tuo nome vivrà, per sempre, un faro per tutti, specialmente per me”. Così invece  lo stilista Fausto Puglisi, direttore creativo di Roberto Cavalli da ottobre 2020, ricorda il fondatore della maison scomparso oggi a Firenze, a 83 anni.

“L’azienda Roberto Cavalli tutta si unisce al cordoglio per la perdita della famiglia del signor Cavalli. – aggiunge Sergio Azzolari, ceo della maison – La sua eredità rimane una costante fonte di ispirazione”.

Cavalli, conferma lo spostamento, Regione chiede garanzie

Firenze, una scelta che impoverisce il territorio, spostando fuori dalla Toscana un marchio storico e disperde un patrimonio di professionalità qualificate, cresciute in loco. Così Regione e Comune di Sesto Fiorentino hanno commentato la decisione della Roberto Cavalli spa che ha confermato la sua scelta di spostare a Milano il centro direzionale fino ad oggi ospitato all’Osmannoro, nel Comune di Sesto, alle porte di Firenze.

La scelta è stata confermata dai vertici della Cavalli oggi, nel corso di un incontro convocato dal consigliere del presidente per il lavoro Gianfranco Simoncini e al quale hanno partecipato, in video conferenza, il sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi, le organizzazioni sindacali e la Rsu, oltre si rappresentanti dell’azienda.

Prendendo atto della decisione, Simoncini ha condiviso le preoccupazioni dei sindacati sul futuro della società che, dal momento che un centinaio di addetti ha deciso di non trasferirsi a Milano, perde un patrimonio importante di professionalità e competenze.

Regione e Comune hanno preso atto anche dell’accordo stipulato fra sindacati e azienda per sostenere i lavoratori che hanno scelto di non trasferirsi. Un accordo apprezzabile, ha sottolineato Simoncini, ma al quale dovrebbe ora seguite un confronto per supportare i disagi a cui andranno incontro anche i 54 lavoratori che dovranno spostarsi fuori regione.

Simoncini, nel corso dell’incontro di oggi, ha chiesto anche garanzie per quanto riguarda l’indotto sul territorio, ottenendo la conferma che i rapporti in atto resteranno in piedi. Regione e Comune hanno poi auspicato che il sito produttivo di Osmannoro possa, dopo la cessazione dal primo di settembre della attività di Cavalli, tornare ad essere sede di attività produttive, manifestando la disponibilità a lavorare per favorire questa possibilità che potrebbe portare nuova occupazione.

Assemblea lavoratori Cavalli, decide per mobilitazione

Sesto Fiorentino, Vertenza Cavalli, l’assemblea dei lavoratori dà l’ok a una iniziativa di mobilitazione in occasione del prossimo incontro azienda-sindacati, il 3 giugno a Firenze.

Femca Cisl e Filctem Cgil fanno sapere che dopo l’assemblea: “C’è determinazione di tutti nel dire no al trasferimento a Milano” per continuare la battaglia per dire no allo spostamento della sede fiorentina a Milano.

“Organizzare una iniziativa di mobilitazione (probabilmente un presidio in una piazza di Firenze, ovviamente in sicurezza) in occasione del prossimo incontro tra azienda e sindacati il 3 giugno alle 14:30 nella sede di Confindustria a Firenze” è questo quanto deciso a grandissima maggioranza nell’assemblea dei lavoratori, tenutasi lunedì mattina in via telematica con Femca Cisl e Filctem Cgil) della Roberto Cavalli di Sesto Fiorentino.

Spiegano Femca Cisl e Filctem Cgil: “Pressoché totale la partecipazione dei lavoratori all’assemblea di stamani, in cui è stata condivisa la determinazione a far proseguire la lotta contro la chiusura della sede fiorentina e il trasferimento a Milano di tutti i 170 dipendenti. Unanime anche la preoccupazione per il futuro del marchio, alla luce del comportamento di questi mesi dell’azienda. I lavoratori sono compatti nella voglia di lottare per tutelare il loro posto di lavoro e i loro diritti”.

Cavalli: “Via da Firenze”, lettera ufficiale a sindacati

Firenze, nella vertenza sindacale della casa di moda Roberto Cavalli è arrivata dalla dirigenza ai sindacati la lettera che ufficializza la procedura di trasferimento a Milano, a partire da settembre, per i 170 addetti della sede di Sesto Fiorentino (Firenze) che l’azienda vuole chiudere.

Venerdì 22 maggio, alle 14:30, si svolgerà in merito un incontro tra sindacati e azienda ‘Cavalli’ a Firenze nella sede di Confindustria.

“Nell’era digitale e del Covid19 la nuova Roberto Cavalli è l’unica azienda nel paese che pensa che sia strategico trasferire 170 famiglie da Firenze a Milano perché lì c’è la gestione dei servizi digitali – dicono i segretari di Femca-Cisl e Filctem-Cgil Firenze, Mirko Zacchei e Luca Barbetti -. Crediamo, pur non essendo noi imprenditori, che tutte le aziende stiano dicendo l’opposto: proprio grazie al digitale e per le esigenze indotte da questa particolare situazione si sta valorizzando il valore e l’importanza del lavoro a distanza”.

“Peraltro – proseguono – questo non è il caso: siamo in presenza di un azienda fiorentina con sede propria per la quale la nuova proprietà ipotizza una chiusura senza ragioni tecnico economiche, senza un piano di sviluppo e rilancio dell’azienda e senza una ragione reale”.

“È chiaro a tutti – proseguono nello stesso comunicato stampa sul trasferimento di Cavalli a MIlano, i sindacalisti Zacchei e Barbetti – che sono sempre di più le aziende della moda che scelgono Firenze e il suo territorio”, mentre la chiusura di Sesto Fiorentino è “una scelta che rischia di tradursi in un vero e proprio licenziamento collettivo mascherato. A tutto questo ci opporremo con ogni mezzo coinvolgendo tutte le istanze del territorio e su questo affronteremo la discussione a partire dal prossimo incontro”.

Per Zacchei e Barbetti” i responsabili aziendali della Roberto Cavalli hanno anticipato alla stampa parti di un piano industriale che penalizza drammaticamente Firenze e che ancora non hanno voluto o saputo presentare nelle sedi opportune, cioè ai rappresentanti dei lavoratori e al tavolo in Regione. È un comportamento molto grave che dimostra assoluta insensibilità umana e mancanza di rispetto istituzionale”.

Il riferimento è a quanto riportato nei giorni scorsi dal Sole 24 ore, che ha pubblicato parti del “piano industriale della ‘nuova’ Roberto Cavalli” che ormai “è pronto e tra pochi giorni sarà presentato a istituzioni e sindacati”.

“Questo atteggiamento dell’azienda – proseguono i due sindacalisti – getta ulteriori ombre e perplessità su quanto la proprietà della Roberto Cavalli stia facendo rispetto alle decisioni sul sito di Firenze. Non è vero neppure che il trasferimento a Milano ‘era annunciato da mesi’: nessuna comunicazione o annuncio è mai stato fatto, se non informalmente nella riunione del 20 aprile 2020 e poi confermato in Regione il 30 aprile; così come mai c’è stata chiarezza rispetto alle finalità e ai contenuti precisi del piano. Forse l’azienda pensa di aver in qualche modo ‘illustrato’ i piani con i colloqui individuali fatti ad alcuni lavoratori del sito di Firenze nel mese di febbraio? Ad alcuni lavoratori era stato infatti disgraziatamente chiesto se fossero disponibili ad un eventuale trasferimento a Milano”.

“Questa modalità di gestione invece può avere profili di comportamento antisindacale. Chiediamo all’azienda – concludono nella stessa nota Zacchei e Barbetti – di cambiare immediatamente atteggiamento, ristabilendo modalità corrette di confronto con i lavoratori e i loro rappresentanti, per poter avere una corretta e regolare trattativa e gestione delle dinamiche sindacali”.

Accordo proroga cassa integrazione per Bekaert, Cavalli annuncia chiusura sede Firenze

Siglato oggi l’accordo che proroga la Cassa integrazione della Bekaert di Figline Valdarno (Firenze), per ulteriori nove settimane con causale Covid-19, come previsto dal Decreto cura Italia.

Ad annunciarlo la Fiom Cgil di Firenze in una nota spiegando che “la scadenza della Cassa integrazione straordinaria si sposta quindi a fine agosto e si guadagnano così due mesi di tempo utili al prosieguo del lavoro per la reindustrializzazione, si legge ancora”. Per
Daniele Calosi, segretario generale Fiom Cgil Firenze “la firma di questa ulteriore proroga, richiesta unitariamente il 18 marzo, è un fatto importante ma non basta: ci permette di recuperare solo parte del tempo che il virus ci sta facendo sprecare, vista la presenza di soggetti interessati alla reindustrializzazione al tavolo ministeriale”. Calosi spiega che “assieme alla Cgil chiederemo al Governo di predisporre un’ulteriore proroga, almeno fino alla fine dell’anno, non soltanto per la Bekaert ma anche per tutti quei tavoli aperti al ministero dello Sviluppo Economico e in attesa di soluzioni analoghe. Siamo in una fase di assoluta emergenza, che richiede azioni decise da parte della politica. Non lasciamo soli i lavoratori Bekaert, che rischiano di pagare il prezzo più alto della crisi post-virus”.

In un incontro con i sindacati la Roberto Cavalli “ha comunicato la decisione del consiglio di
amministrazione di voler procedere al superamento della sede di” Sesto Fiorentino (Firenze), “con il trasferimento di tutto il personale, 170 dipendenti, a Milano, nell’arco dei prossimi mesi”. E’ quanto rendono noto con un comunicato congiunto Filctem-Cgil e Femca-Cisl e Rsu aziendale. La decisione, si aggiunge, è stata comunicata in un incontro convocato sul tema dell’applicazione della cassa integrazione.
“Preannunciare oggi un’ipotesi di trasferimento a Milano ci pare davvero una scelta inaccettabile per un marchio che qui, a Firenze, doveva invece rilanciarsi”, affermano Luca Barbetti (Filctem-Cgil Firenze) e Mirko Zacchei (Femca-Cisl Firenze-Prato), annunciando di aver richiesto alla Regione Toscana la riattivazione del tavolo di crisi.

Cavalli, domani scade termine offerte, finora tre proposte

Nella corsa all’acquisizione della Maison di Moda Roberto Cavalli ci sarebbero la Otb di Renzo Rosso, Bluestar Alliance (un gruppo americano) e Damac Properties, compagnia di sviluppo immobiliare di Dubai con cui Cavalli ha siglato ad ottobre un’intesa per curare l’interior design del primo Aykon Hotel sulla Dubai Marina.

Le offerte dovrebbero avere differenti obiettivi: più vocata ad una complementarietà di prodotto quella di Otb, più orientata allo sfruttamento del marchio quella di Damac. Una volta che saranno arrivate all’advisor Rothschild, le offerta saranno portate alla attenzione dei cda della società guidata dall’a.d. Gian Giacomo Ferraris e dell’azionista di riferimento, il fondo Clessidra (che non commenta le indiscrezioni). I rispettivi board dovrebbero riunirsi la prossima settimana per valutare la congruità delle offerte.

La società di moda ha tempo fino al 3 agosto per presentare la proposta di concordato preventivo definitiva, o in alternativa una richiesta di omologa di eventuali accordi per una ristrutturazione dei suoi debiti. I sindacati hanno più volte espresso preoccupazione per il futuro lavorativo delle circa 270 persone che lavorano nelle due sedi di Milano e Sesto Fiorentino.

Gli stessi lavoratori di Sesto avevano organizzato e svoto uno sciopero con presidio a Firenze il primo di aprile scorso.

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