Siena, pestaggio in carcere: rinviati a giudizio 5 agenti e medico

La procura di Siena ha chiesto il rinvio a giudizio per cinque agenti di polizia penitenziaria del carcere di San Gimignano, accusati di tortura, e un medico, per omissione di atti di ufficio, e per il prossimo 23 aprile il gup Roberta Malavasi ha fissato l’udienza preliminare al tribunale di Siena.

I sei sono coinvolti nella vicenda del presunto pestaggio a un detenuto che poi, secondo ricostruzioni, venne lasciato svenuto in una cella.

I colpi, secondo quanto ricorda oggi La Nazione nelle pagine senesi, sarebbero stati inferti con pugni e calci in un corridoio del carcere di Ranza, mentre oltre a questi sei indagati, l’inchiesta resta aperta per gli altri indagati, circa una decina. Tra i reati contestati a vario titolo agli agenti penitenziari ci sono quelli di minacce e lesioni aggravate, falso ideologico commesso da pubblico ufficiale e, appunto, tortura.

Tweet pro Hitler: gip Siena rigetta sequestro profilo

Il gip di Siena, Roberta Malavasi, ha rigettato l’ordinanza di sequestro del profilo Twitter di Emanuele Castrucci, professore di filosofia del diritto dell’Università, autore di alcuni tweet ‘pro Hitler’. Il gip, secondo si legge su La Nazione, ha motivato la decisione perché “non ci sarebbero gli estremi del reato di propaganda e istigazione all’odio razziale ma solo una rilettura storica e apologetica della figura di Hitler”. La procura presenterà ricorso al tribunale del riesame.

La richiesta del sequestro del profilo del docente era stata fatta dalla procura di Siena appellandosi alla legge Fiano e all’articolo 604 bis del codice penale sulla “propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa”.

Intanto, per limitare i contatti del professor Castrucci con gli studenti il rettore Francesco Frati ha sospeso il docente dalle sessioni d’esame in programma domani. Gli studenti che si erano iscritti sosterranno la prova con un sostituto.

Estremismo destra: pm contesta aggravante finalità terroristica

La procura ha contestato anche l’aggravante della finalità terroristica a padre e figlio arrestati tre giorni fa nel Senese. Oggi l’udienza di convalida davanti al gip di Siena Roberta Malavasi. “I miei assistiti hanno dichiarato di fronte al giudice di aver agito in buona fede senza rendersi conto di ciò che stavano facendo”, ha dichiarato l’avvocato dei due Francesco Pletto.

I due erano stati fermati per detenzione di armi e munizioni da guerra e attualmente sono agli arresti domiciliari nella loro abitazione di Sovicille (Siena). Per entrambi il pm Silvia Benetti ha chiesto la detenzione in carcere. I due sono stati arrestati dopo che nella loro abitazione è stato scoperto esplosivo recuperato svuotando alcuni ordigni bellici ritrovati nelle campagne senesi.
L’inchiesta aveva scoperchiato la presenza di ambienti legati all’estremismo di destra, determinando l’arresto di 12 persone per detensione abusiva di armi correlata alla costituzione di un’associazione con finalità eversiva. Il legale dei due, l’avvocato Francesco Pletto, ha fatto istanza per chiedere che i suoi assistiti possano uscire per andare a lavoro. Il gip si pronuncerà nelle prossime ore sulla convalida dell’arresto.
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