Rimateria: domani sciopero e presidio a Piombino

Rimateria, domani sciopero addetti a Piombino. Presidio dei sindacati davanti alla sede del Comune.

A seguito della richiesta di fallimento di RiMateria “chiesto dallo stesso cda, i lavoratori, attraverso i sindacati Fp-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Fiadel hanno proclamato uno sciopero per l’intera giornata di domani giovedì 3 giugno. In occasione dello sciopero, i lavoratori effettueranno un presidio sindacale dalle ore 10 alle ore 13.30 in via Ferruccio davanti all’ingresso del Comune” di Piombino. Lo annuncia una nota delle sigle Fp Cgil Livorno, Fit Cisl Livorno, Uil Trasporti Toscana, Fiadel.

RiMateria, si commenta nella stessa nota, “riveste un ruolo strategico ed essenziale nella tutela ambientale del territorio e della salute dei cittadini di tutta la Val di Cornia” ed “è garanzia di tutela per i cittadini dalle emissioni e dal percolato prodotti dalla discarica: senza la continuità operativa ed aziendale il quadro della difesa ambientale senz’altro peggiora, e si rischia di perdere il soggetto più qualificato per le tanto attese bonifiche”.

Inoltre, sottolineano i sindacati, “in un quadro di assoluta drammaticità per Piombino e per l’intera Val di Cornia – già area di crisi industriale complessa – un nuovo fallimento e nuovi disoccupati rappresentano un dramma che si aggiunge al dramma.

La segreteria Fiom esprime vicinanza ai 41 lavoratori di RiMateria che il 9 giugno potrebbero vedersi licenziati senza alcun ammortizzatore sociale, a seguito della richiesta del consiglio di amministrazione di messa in fallimento della loro azienda.

“Questa segreteria – si legge nella nota diffusa – esprime anche preoccupazione per il destino di una discarica che avrebbe potuto essere destinata alle sole attività della futura industria siderurgica e che domani, con la possibile messa in fallimento di RiMateria, rischia di diventare un ulteriore carico ecologico da risolvere. La Fiom e le rsu dei più importanti stabilimenti del territorio saranno presenti alla manifestazione dei lavoratori di RiMateria in programma domani davanti al Comune. Sarà l’occasione per evidenziare l’accumularsi e il susseguirsi delle crisi industriali di questo territorio ormai irrisolte da decenni. Come metalmeccanici martedì avremo un incontro con il sindaco per Liberty Magona e a seguire il consiglio di fabbrica per Jsw: in relazione a quest’ultima vertenza, al momento dobbiamo purtroppo evidenziare che della tanto annunciata riconvocazione di un tavolo da parte della viceministra Todde non si ha ancora alcuna traccia”.

Rimateria, l’assemblea soci ne decreta fallimento

Piombino, in una infuocata assemblea, che si è tenuta venerdì, i soci di Rimateria, hanno decretato il fallimento dell’azienda partecipata pubblica, che gestiva rifiuti speciali, sia come attività di trattamento a recupero che come smaltimento in discarica e che avrebbe dovuto rappresentare il rilancio dell’economia circolare sul territorio.

A ufficializzare la notizia è stato il sindaco di Piombino, Francesco Ferrari, che parla del fallimento come una conseguenza inevitabile di azioni sbagliate commesse nel passato: “Rimateria era di fatto già fallita da tempo. È una questione che viene da lontano, da anni di malagestione, da decine di milioni di euro di debiti e da uno scarsissimo interesse per l’impatto ambientale”.

“L’unico modo per evitare questo epilogo – sostiene sempre il sindaco Ferrari – sarebbe stato continuare nel percorso tracciato dalle precedenti amministrazioni, concedendo il raddoppio dei volumi, incuranti delle conseguenze sulla salute e sulla tutela del territorio”.

Ma lo stesso sindaco, sottolineando come con la sua elezione Piombino abbia deciso di cambiare il futuro della città proprio a partire dalle questioni ambientali, sostiene che si sia “intrapreso una nuova via, diversa, condivisa con la Regione Toscana che, negli ultimi mesi, ha dimostrato grande attenzione per il rispetto delle norme ambientali non concedendo sconti a Rimateria e pretendendo il rispetto delle prescrizioni, solo parzialmente ottemperate, giungendo così, inevitabilmente, al fallimento dell’azienda”.

“Adesso – conclude Ferrari – si apre un nuovo capitolo in cui ci rimboccheremo le maniche, assieme altre istituzioni competenti, per affrontare la questione ambientale e quella occupazionale; per tutelare, ancora una volta, i cittadini dalle conseguenze che quella discarica ha avuto, e avrà, sul territorio.

Sull’accaduto, interviene anche l’assessora all’ambiente della Toscana Monia Monni, commentando: “La vicenda del fallimento Rimateria preoccupa sia sotto il profilo occupazionale sia ambientale, e non potrebbe essere altrimenti”.

“I soci privati – dice ancora l’assessora – avevano tutti gli strumenti per dare una prospettiva sostenibile all’impianto e ai lavoratori, non aver colto questa opportunità sostanzia una responsabilità che ho il dovere di sottolineare in considerazione del lavoro fatto. Ai lavoratori e alle loro famiglie – conclude – esprimo solidarietà, personale ed istituzionale, nella consapevolezza che faremo il massimo per attivarci con l’obiettivo assicurare ogni forma ulteriore di tutela”.

Rifiuti: raddoppio discarica Piombino, protesta a Firenze

Un presidio di protesta organizzato da partiti e comitati contrari al progetto di raddoppio dei volumi della discarica di Ischia di Crociano, a Piombino (Livorno), si sta svolgendo in piazza dell’Unità Italiana a Firenze, davanti a un palazzo della Regione Toscana dove si sta tenendo la riunione della conferenza dei servizi chiamata a pronunciarsi proprio sul progetto presentato dalla società Rimateria, che gestisce la discarica stessa.

Insieme ad abitanti della Val di Cornia, venuti a Firenze con alcuni pullman, anche il sindaco di Piombino Francesco Ferrari, che partecipa alla conferenza. “La discarica – ha spiegato Ferrari – non può essere raddoppiata: ci sono tanti centri abitati intorno, problematiche di natura ambientale e di tenuta dei teli di contenimento della discarica, tutti elementi che per noi sono ostativi al raddoppio”. In piazza, ha osservato il sindaco Ferrari, “ci sono esponenti politici di partiti di centrodestra, sinistra, Movimento 5 Stelle, comitati, un gran numero di cittadini di Piombino e della Val di Cornia: una città intera, trasversalmente, dice ‘no’ al raddoppio”.

“Laddove ci dovesse essere una decisione tecnica di consentire, pur con grosse prescrizioni, il raddoppio dei volumi della discarica, dovremmo fare appello alla politica, al governo della Regione Toscana. Se intende far questo si deve assumere la responsabilità di andare contro la volontà di un’intera città”, ha affermato Ferrari.

“E’ passato il concetto – ha spiegato il primo cittadino – che di fronte a una delibera di giunta quale quella che noi abbiamo adottato sul riconoscimento dei centri abitati di Colmata e Montegemoli, la conferenza dei servizi non può che prenderne atto. Dobbiamo però capire se la conferenza sarà orientata a considerare la distanza tra il centro abitato e il perimetro dell’intera discarica, o rispetto invece ai volumi di discarica che il soggetto proponente chiede”.

RiMateria: no vendita azioni, manifestazione Piombino

Il 22 settembre alle 10 si terrà una manifestazione a Piombino contro la vendita del 30% delle azioni di RiMateria, promossa dal Comitato di Salute Pubblica di Piombino Val Cornia.

Una manifestazione in piazza a Piombino (Livorno) per RiMateria, vogliamo dire no “alla decisione dei Comuni di cedere il 30% delle azioni di RiMateria (azienda partecipata che si occupa di smaltimento e bonifiche industriali) ai privati e contro la costruzione di una nuova discarica a Ischia di Crociano”. E’ quanto annunciato oggi in una nota dal Comitato salute pubblica Piombino Val di Cornia che, come promotore dell’iniziativa, chiama tutta la cittadinanza a partecipare alla manifestazione di protesta che si terrà sabato 22 settembre, alle 10, in piazza Verdi a Piombino.

Durante la manifestazione, che arriverà fin sotto il Comune, sono previsti alcuni interventi per spiegare alla cittadinanza quello che sta accadendo. “La decisione di fare una manifestazione”, è spiegato nella nota “è stata presa durante l’assemblea generale del Comitato poichè il 24 settembre verrà firmata la cessione del 30% delle azioni”.

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