Richard Ginori: l’eccellenza italiana ripartita puntando sicurezza, qualità e progettazione

Fra le eccellenze del Made in Italy che hanno ripreso la produzione dal 4 maggio scorso c’è la Richard Ginori fra le prime del territorio della Piana ad applicare i protocolli di sicurezza e ripartire.

La storica manifattura  di Sesto Fiorentino del gruppo Kering nel frattempo aveva dato vita, sul suo profilo Instagram, a delle iniziative per rimanere connessi con i propri clienti e follower.

Adesso tutti i 140 dipendenti sono tornati operativi con turni differenziati per 6 ore al giorno + 2 ore di cassa integrazione.
Sicurezza e qualità al primo posto rispetto alla produzione e potenziamento  del lavoro in progettazione sui nuovi prototipi per la nuova collezione Ginori.

Come ci racconta l’intervista realizzata da Chiara Brilli ad Alessandro Picchioni, Filctem Cgil

Richrad Ginori: siglato atto costitutivo Fondazione

Riaprirà entro fine 2022, con un immobile restaurato e un nuovo allestimento, il Museo Archivio Richard-Ginori della Manifattura di Doccia Sesto Fiorentino: questa la data prevista nel cronoprogramma per la riapertura del museo chiuso nel 2014, in seguito al fallimento della vecchia proprietà Richard Ginori.

La nuova Fondazione Museo Archivio Richard Ginori della Manifattura di Doccia, nata oggi a Sesto Fiorentino, è “un modello positivo”: Lo ha affermato Dario Franceschini, ministro dei Beni culturali e del Turismo, che oggi ha siglato l’atto costitutivo della Fondazione insieme a Regione Toscana e Comune di Sesto Fiorentino. Il Mibact, ha ricordato Franceschini, “si è impegnato consistentemente” per l’operazione, versando oltre 6 milioni di euro “per l’acquisizione dell’immobile, della collezione e per il restauro” del Museo della Porcellana, coinvolto nel fallimento della vecchia proprietà di Richard Ginori e chiuso dal 2014.

“Parte della corresponsione del pagamento è avvenuta attraverso opere d’arte, quindi abbiamo utilizzato quella norma – ha spiegato il ministro, riferendosi alla cosiddetta ‘legge Guttuso’ – che è utilizzata poco, ma è una norma molto intelligente che c’è nel nostro ordinamento per cui si possono pagare tasse con opere d’arte anziché in denaro”.

Intanto si viene a sapere che riaprirà entro fine 2022, con un immobile restaurato e un nuovo allestimento, il Museo Archivio Richard-Ginori della Manifattura di Doccia Sesto Fiorentino: questa la data prevista nel cronoprogramma per la riapertura del museo chiuso nel 2014, in seguito al fallimento della vecchia proprietà Richard Ginori, e che sarà gestito dalla nuova Fondazione costituita oggi con un atto firmato dal ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e dal sindaco di Sesto Lorenzo Falchi.

Con 1,9 milioni di Fondi Cipe per il restauro e risanamento conservativo del museo, 3,9 milioni per l’acquisto della collezione di opere in porcellana, e somme inferiori per interventi di conservazione, si tratta di un’operazione da 6,15 milioni. La Fondazione ha come soci fondatori il Mibact, che conferisce al fondo di dotazione 100mila euro oltre al diritto d’uso dell’immobile e della collezione; la Regione Toscana, che conferisce al fondo di dotazione 200mila euro oltre a 300mila euro per il 2020 e per il 2021 per la gestione e funzionamento; il Comune di Sesto Fiorentino che conferisce al fondo di dotazione 100mila euro per il 2020 e 100mila per il 2021 per la gestione e funzionamento.

“La firma di oggi rappresenta un ulteriore tassello della strategia che in questi anni, grazie ai governi di centrosinistra, ha  scongiurato la chiusura dello stabilimento e la dispersione di un patrimonio culturale, oltre che manifatturiero, di straordinaria importanza” questo il commento della parlamentare PD Rosa Maria Di Giorgi. Che aggiunge “ora possiamo guardare con fiducia al futuro prossimo di una delle eccellenze del nostro territorio, nella convinzione di aver posto le basi per un ulteriore potenziamento del marchio e della governance aziendale. Di grande importanza l’attenzione ed il coinvolgimento in prima persona del ministro Franceschini che, come la firma di oggi testimonia, non ha fatto mai mancare il proprio sostegno, accompagnando le richieste che provenivano dal territorio e dai lavoratori. Un grande lavoro di squadra  cui sono orgogliosa di aver preso parte sin dai momenti o più bui”.

“E’ una bella mattinata, la conclusione di una vicenda che abbiamo seguito in tante tappe e che adesso sembra stabilizzarsi bene” ha detto Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana.  Grazie anche all’impegno della Regione – ha spiegato Rossi – e alla disponibilità della società Kering, i rapporti con il Ministero hanno consentito l’acquisto del Museo della porcellana, con un patrimonio inestimabile dal punto di vista storico, perché è una cosa che nasce nel Settecento e ci sono tutti i prototipi, i gessi, il valore è veramente impressionante”.  L’azienda Richard Ginori, ha ricordato il governatore, “vive una fase non semplice ma di rilancio, c’è intesa con le organizzazioni sindacali: sono tornati a produrre, e a produrre in modo appropriato per il mantenimento di questa eccellenza, di questo prodotto straordinario che qui si fa. Bisogna ringraziare la nuova proprietà Kering che su questo si è impegnata e sta investendo con un management di assoluta qualità”.

Richard Ginori: finalizzato acquisto sito industriale Sesto

E’ stata finalizzata la procedura d’acquisto del sito industriale Richard Ginori di Sesto Fiorentino, dove si svolge l’attività produttiva della manifattura.

Lo annuncia in una nota l’azienda delle porcellane, esprimendo “soddisfazione” per il risultato “raggiunto dopo oltre 5 anni di negoziazioni continuative, rese ancor più complesse a causa dei molti attori in gioco e degli articolati aspetti giuridici da risolvere, aspetti che dovrebbero esulare da ogni logica industriale, ma che hanno di fatto rallentato le attività necessarie per il rilancio del brand”.

I termini dell’operazione, sostiene l’azienda che ringrazia istituzioni, lavoratori e sindacati, sono in linea con quelli contenuti nel verbale d’incontro sottoscritto lo scorso dicembre presso il ministero dello Sviluppo Economico, alla presenza dei rappresentanti dello stesso Mise, della Regione Toscana, del Comune di Sesto Fiorentino, delle banche creditrici e dei liquidatori. Il terreno su cui sorge la fabbrica di Sesto era di proprietà di Ginori Real Estate, società fondata nel 2004 da Richard Ginori (allora di proprietà del gruppo Pagnossin) e da un gruppo di immobiliaristi, entrata poi in liquidazione.

“Il futuro della Richard Ginori sarà a Sesto Fiorentino. La firma di oggi rende concreto un risultato formalizzato lo scorso mese di dicembre, segnando l’inizio di una fase nuova. Abbiamo lavorato per mesi, al fianco della Regione e del Governo, per respingere un vergognoso tentativo di speculazione che avrebbe messo in discussione il lavoro, la storia, il patrimonio artistico rappresentato dalla Ginori. La trattativa che ci ha portati a questo punto è stata difficile e penso che dobbiamo essere grati all’azienda, alle istituzioni, ai sindacati e a tutti coloro che hanno permesso di conseguire questo risultato. Il primo pensiero e la più grande gratitudine, però, vanno ai lavoratori che, lottando per il lavoro, hanno difeso anche un patrimonio inestimabile per la nostra città”.

Lo afferma il sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi commentando l’acquisizione da parte di Richard-Ginori del sito industriale su cui sorge lo stabilimento.

Giardini Corsini a Firenze, in ottomila per la XXIV edizione Artigianato e Palazzo 

Circa ottomila persone hanno visitato dal 17 al 20 maggio, nel seicentesco Giardino Corsini di Firenze, la XXIV edizione Artigianato e Palazzo, quest’anno diventato evento benefico per favorire la riapertura del Museo della porcellana della manifattura Richard Ginori.

L’evento è divenuto benefico grazie alla raccolta fondi per il Museo di Doccia, ideata dagli organizzatori Giorgiana Corsini e Neri Torrigiani: tutti hanno partecipato attivamente alla riapertura del Museo, non solo con la loro donazione, per ammirare gli oltre 100 artigiani al lavoro e assistere agli incontri che hanno arricchito il programma durante i quattro giorni della manifestazione, ma anche con le offerte per i pezzi unici realizzati da Duccio Maria Gambi, per gli oggetti in porcellana nel Pop Up shop di Richard Ginori, e con le donazioni libere attraverso il dispositivo ‘Donachiaro’.

Sarà possibile donare fino al 31 maggio presentando offerte per i pezzi unici del designer Duccio Maria Gambi ancora disponibili.
I fondi raccolti verranno versati alla Associazione Amici di Doccia.

Il ‘Premio Perseo – Banca Cr Firenze’ per l’espositore più apprezzato e votato dal pubblico è andato a Tiki Taka, realtà fondata nel 2016 da Sara Ghilarducci che crea, con materiali di recupero, sculture in movimento e oggetti fantastici che fondono teatro, poesia e meccanica.

Richard Ginori: condannati manager, bancarotta fraudolenta

Roberto Villa, già presidente del cda, ed i manager Alessandro Mugnaioni, Alberto Franceschini e Mauro Zanguio sono stati condannati rispettivamente a 4 e 3 anni per bancarotta fraudolenta dal tribunale di Firenze. Le dichiarazioni del collegio del tribunale.

La prima sezione penale del tribunale di Firenze, presidente Gaetano Magnelli, ha condannato oggi per bancarotta fraudolenta gli ex manager dell’industria Richard Ginori 1735, Roberto Villa, già presidente del cda, a 4 anni, e gli amministratori Alessandro Mugnaioni, Alberto Franceschini, Mauro Zanguio, a 3 anni.

I quattro erano imputati del crac della storica azienda, dichiarata fallita nel 2013, per aver dissipato il patrimonio sociale cedendo nel 2004 lo stabilimento di Sesto Fiorentino per un’operazione immobiliare non realizzabile e diversa dall’oggetto sociale che prevede la produzione di porcellane e ceramiche.

Per il pm Luca Turco non c’erano le condizioni per l’operazione, a partire dai bilanci in perdita (6,2 mln di rosso nel 2003 e ben 27,5 mln nel 2004) tali da non consentire iniziative. Villa era anche accusato di aver favorito nel 2011 pagamenti da Richard Ginori 1735 a Starfin spa, società riferibile allo stesso Villa, nonostante il dissesto della Richard Ginori e a danno degli altri creditori.

“Con l’operazione” immobiliare “gli imputati hanno venduto l’anima di Richard Ginori al diavolo”, aveva detto nella requisitoria il pm Luca Turco, chiedendo la condanna di Villa e degli altri manager accusati con lui di bancarotta fraudolenta, “perché Richard Ginori non aveva le risorse per proseguire l’attività caratteristica e contemporaneamente realizzare un nuovo stabilimento e procedere nell’iniziativa immobiliare”.

“A Villa – sempre il pm Turco – non interessava l’anima di Richard Ginori ma interessava la speculazione edilizia, e per perseguire l’obiettivo ha venduto l’anima al diavolo”. “Nel momento in cui compie l’operazione” l’azienda “è sull’orlo del baratro” e comunque, sottolineava Turco, nel periodo 2004-2006 le perdite di esercizio ammontano a 45 milioni di euro secondo la curatela. L’operazione immobiliare non apportò alcun beneficio alla gestione operativa, ha detto sempre l’accusa ricordando, tra le criticità, la sottocapitalizzazione, il pesante indebitamento, la carenza finanziaria. Anche la mancanza di un piano di fattibilità ha portato l’accusa a contestare che, in fondo, la vendita dello stabilimento storico fosse stata operazione priva di “valide ragioni economiche” e idonea, invece “a determinare la dispersione della principale garanzia a presidio dei creditori” a vantaggio degli “interessi immobiliari di Villa e della controllante Starfin”.

Luci puntate, nell’inchiesta, anche sulla Starfin, che faceva capo a Villa, società tra i maggiori creditori e finanziatori della Ginori (ripianò le perdite per un periodo) mentre era in cattive acque. Da indagini della Consob risultò che Starfin era sostenuta con capitali ‘schermati’ di società con sedi in paradisi fiscali. Società di cui non è stato possibile risalire agli effettivi titolari.

Richard Ginori, firmato protocollo d’intesa per il futuro dello stabilimento di Sesto Fiorentino

La firma dell’accordo ieri a Roma tra il ministro dello sviluppo Calenda, il Sindaco di Sesto Falchi, il Governatore della Toscana Rossi e rappresentanti di Richard Ginori srl e Ginori real estate spa

E’ stato firmato questo pomeriggio a Roma il Protocollo d’intesa per la Richard Ginori, l’atto che garantisce un futuro allo storico stabilimento nella sua sede naturale di Sesto Fiorentino. Cinque i soggetti firmatari: ministero dello Sviluppo Economico nella cui sede è avvenuta la firma, Regione Toscana, Comune di Sesto fiorentino, Richard Ginori srl e Ginori real estate spa.

L’accordo, spiega una nota della Regione, prevede che entro due giorni dalla firma Richard Ginori spa si impegni a proporre a Ginori real estate un’offerta irrevocabile di acquisto per la compravendita dei terreni in cui insiste lo stabilimento e delle superfici connesse, garantendo in questo modo la permanenza dell’insediamento produttivo a Sesto Fiorentino. Da parte sua la Ginori real estate entro due ulteriori giorni si impegna ad accettarla. Il prezzo fissato è di 5,5 milioni di euro e il termine ultimo previsto per il perfezionamento dell’operazione è venerdì 29 dicembre 2017.

Nel protocollo il ministero si impegna a supportare il potenziamento e il consolidamento delle attività produttive, anche attraverso uno specifico Accordo di programma con la Regione Toscana. Sempre il ministero, in accordo con Regione e Comune, si impegna a monitorare l’attuazione dell’accordo attraverso periodici incontri del tavolo di confronto tra le parti. Anche la Regione Toscana si impegna a supportare il percorso amministrativo così da garantire il bilanciamento tra il mantenimento dei livelli occupazionali e la tutela del paesaggio, anche attraverso scelte urbanistiche e progettuali di valorizzazione del contesto in cui ha sede lo stabilimento. Il Comune, non appena verrà perfezionata la vendita dei terreni, si impegna ad avviare il percorso che porterà alle necessarie modifiche degli strumenti urbanistici del Comune relativamente alle aree non interessate dallo stabilimento, nel rispetto del contesto urbano preesistente e dell’interesse pubblico generale.

“La firma di oggi sul Protocollo di intesa per la Richard Ginori è la migliore dimostrazione che se si persegue un obiettivo con unità di intenti da parte di tutti i soggetti in campo e se le istituzioni fanno sistema, tutti insieme si vince”. Lo dice il presidente della Toscana Enrico Rossi salutando con entusiasmo la firma del Protocollo. “Sono davvero contento per essere riusciti a dare un futuro di piena occupazione a tanti lavoratori, salvaguardando al tempo stesso un patrimonio inestimabile di professionalità e cultura, un vanto per Sesto Fiorentino e per l’intera Toscana. Voglio sottolineare in questa occasione il senso di responsabilità è di attaccamento alla loro azienda dimostrato dai lavoratori che in questi mesi hanno lottato per arrivare a questo risultato accettando anche sacrifici nell’accordo firmato con la Ginori”, aggiunge il governatore.

“Alla stesso tempo – prosegue – credo che debba essere ringraziata la Società ed il gruppo Kering per aver voluto fortemente arrivare all’acquisto dello stabilimento, fatto che permette di poter dispiegare un progetto di investimenti per il rilancio della Richard Ginori”. “Continueremo – ha concluso Rossi – a seguire l’evoluzione della questione, a partire dall’imminente acquisto da parte di Unicoop Firenze dei terreni adiacenti”.

Per il Sindaco di Sesto Lorenzo Falchi, “Dopo mesi di incertezza e preoccupazione, finalmente possiamo voltare pagina: l’impegno preso questo pomeriggio mette al sicuro i posti di lavoro e crea le condizioni per attuare il piano industriale”.

“Si tratta di un risultato straordinario, frutto della collaborazione tra istituzioni, sindacati, azienda che si affianca a quello altrettanto importante del salvataggio del museo – aggiunge Falchi -. Si apre un nuovo capitolo della meravigliosa storia della Richard-Ginori a Sesto Fiorentino, un patrimonio industriale, culturale e artistico che incarna le nostre radici, la nostra storia, la nostra identità”.

Mentre in una nota del ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda si legge: “Richard Ginori fa parte integrante del patrimonio artistico, culturale ed industriale italiano. Grazie al lavoro caparbio di tutte le Istituzioni coinvolte siamo riusciti a salvare una delle più prestigiose manifatture di porcellana del mondo, che potrà continuare a rappresentare un vanto per il Made in Italy e continuare ad operare dall’Italia nella sua sede storica di Sesto Fiorentino”.

Con la firma del protocollo – si legge in una nota del Mise – il Ministero, la Regione, il Comune di Sesto Fiorentino e l’Azienda, hanno concretamente definito modalità e tempi per garantire delle prospettive certe allo stabilimento che produce ceramica artistica famosa in tutto il mondo. Ora la proprietà di Richard Ginori potrà dare il via ad un importante piano di investimenti che, tra l’altro, potrà beneficiare degli strumenti di sostegno previsti nell’ambito del Piano Industria 4.0.

 

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