Morte Franco Marini, il ricordo dei sindacati e istituzioni toscane

Morte Franco Marini. Politico e sindacalista, aveva 87 anni. Il ricordo delle istituzioni toscane

È stato il segretario generale della Cisl, poi presidente del Senato e poi ministro del Lavoro, segretario del Partito popolare italiano ed europarlamentare. La morte di Franco Marini è avvenuta per complicazioni legate al Covid.

“Franco Marini non è stato solo un grande sindacalista, come tutti riconoscono, ma anche un grande politico. Per un sindacalista non è facile questo passaggio, ma lui l’ha fatto, mantenendo sempre lo spirito che lo ha contraddistinto fin dall’inizio della sua attività sindacale: difendere il lavoro e i lavoratori, avendo sempre presente l’interesse generale del Paese”. Lo dichiara il segretario generale della Cisl regionale Toscana, Riccardo Cerza, aggiungendo che “la Cisl Toscana è sempre stata vicina a Franco e lo ricorderà sempre con ammirazione e gratitudine per il suo impegno e il suo esempio”

Il ricordo anche del sindaco di Firenze Dario Nardella. “Addio Franco Marini, politico e sindacalista di spessore. Un uomo delle istituzioni, competente e generoso, da sempre impegnato a difesa e a servizio dei lavoratori. La politica di oggi, troppo distratta sui temi del lavoro, dovrà ispirarsi alle idee di uomini come lui”.

“L’Isola del Giglio perde un caro amico”. Così il sindaco Sergio Ortelli ricorda la figura di Franco Marini che al Giglio (Grosseto) possedeva una casa dove ha trascorso per molti anni il tempo libero. “Lo voglio ricordare con discrezione – afferma Ortelli – quella stessa con cui amava vivere l’Isola e, nonostante fosse già una persona di primo piano del sindacato e della politica, ha sempre dimostrato con tutti grande umiltà ed amicizia”. Ortelli ricorda come Marini fosse conosciuto da tutti, ma come si sia comportato sempre con signorilità, quella stessa che l’ha caratterizzato nelle sue attività e nei suoi ruoli istituzionali. “E’ stato un amico vero dell’Isola del Giglio – ricorda il Sindaco- senza mai ostentare il suo ruolo, ma allo stesso tempo è sempre stato pronto a dare supporto e sostegno laddove richiesto”. “Non è retorica – afferma sempre Ortelli – se diciamo che perdiamo uno di noi, una persona che pur non essendo gigliese ha amato profondamente la nostra Isola e l’ha rispettata. Esprimo la nostra vicinanza alla famiglia, al figlio Davide, ai quali invio le mie più sentite condoglianze e quelle della nostra comunità”.

“Ricordo con stima e rimpianto il sindacalista, il parlamentare, il ministro, l’uomo politico con cui mi sono trovato a collaborare in molti dei suoi ruoli. Ma non voglio dimenticare l’appassionata opera che Franco Marini dispiegò nel suo ultimo incarico, quello di Presidente del Comitato per gli Anniversari di interesse nazionale”. Così, esprimendo “profondo cordoglio”, l’on. Valdo Spini, attuale presidente dell’Associazione delle Istituzioni Culturali Italiane (Aici), ricorda Franco Marini. “In quella veste – prosegue Spini – Franco Marini si dimostrò sempre disponibile e partecipe, sia delle iniziative dell’Aici, sia – lo voglio sottolineare – per l’80/o dell’assassinio dei fratelli Rosselli, ricordato nella biblioteca del Senato della Repubblica con la sua personale, intensa partecipazione”. “Franco Marini – conclude Valdo Spini – ha rappresentato quella dimensione sociale del mondo cattolico che ha svolto e svolge una dimensione rilevante nella vita del nostro paese. Un esempio di impegno politico e sociale da sottolineare e ricordare”.

Mps, Giani: “Lavoriamo insieme per fermare la fusione”

Il presidente della regione Toscana Eugenio Giani, dopo l’incontro con Cgil, Cisl e Uil, ha dichiarato che si sta lavorando per fermare la fusione con Unicredit.

“Lavoreremo insieme per indurre il Governo a mantenere le sue quote in Mps  e per fermare il processo, di cui si paventa un‘accelerazione, per la fusione con Unicredit. Questo anche tenendo conto della reazione degli stessi mercati nei confronti di questa ipotesi, ma soprattutto perché è necessario approfondire  fino in fondo altre prospettive. Allo Stato chiediamo di non procedere alla fusione ma di attendere il tempo necessario per poter rafforzare e valorizzare le caratteristiche della banca”. Questo quanto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ha dichiarato oggi al termine di un incontro con i segretari regionali delle confederazioni Cgil, Cisl e Uil, Dalida Angelini, Riccardo Cerza e Annalisa Nocentini e le categorie dei bancari in relazione alle prospettive dell’istituto di credito toscano, realtà che a oggi conta ancora 21.500 dipendenti in Italia e 1.421 filiali di cui 306 in Toscana.

“La situazione economica in Toscana è di estrema gravità – ha proseguito il presidente – e come sul piano dell’emergenza  sanitaria si affronta il Covid con tutti gli interventi necessari allo stesso modo dobbiamo essere consapevoli che l’emergenza economica non può tollerare progetti quali la fusione del Mps con Unicredit, che comporterebbe  6 mila esuberi e l’assoluta perdita di identità di una banca che da secoli trova in Toscana una sede privilegiata”.

“Mps – ha ricordato ancora Giani – rappresenta oggi una realtà che indubbiamente risente di quello che è stata la grave crisi affrontata negli anni  ma che da tutta una serie di indicatori e segnali dà la percezione di potersi consolidare e riproporsi rafforzata sui mercati. Ha un management di assoluta qualità e superati i contenziosi e gli oneri che sono il portato di una gestione passata, il realtà il corpo della banca si propone a mio giudizio competitiva e con solide prospettive”.

“Con questo obiettivo – ha concluso il presidente – è stato molto importante stamani approfondire e condividere analisi e obiettivi con le rappresentanze dei sindacati regionali confederali”.

1 Maggio: sindacati toscani, lavoro in sicurezza per costruire futuro

‘Il lavoro in sicurezza, per costruire il futuro’: è lo slogan scelto da Cgil, Cisl e Uil per festeggiare comunque il Primo maggio nonostante non ci potranno essere manifestazioni, feste, e iniziative in piazze e strade a causa dell’emergenza Coronavirus.

“Niente manifestazioni quest’anno, e ci dispiace tantissimo – sottolinea in una nota la segretaria generale di Cgil Toscana Dalida Angelini -: ma la voglia di celebrare il Primo maggio è ancor maggiore perché questo maledetto virus è combattuto e sarà sconfitto proprio da chi lavora. Quanto successo rafforza il concetto su cui il sindacato si sgola da sempre: non può esserci lavoro senza sicurezza. Quanto alla cosiddetta Fase due, serve un nuovo modello di sviluppo sostenibile che rispetti in pieno l’ambiente, la sicurezza di chi lavora e la dignità di tutti, a partire dalle donne e dai più deboli”. Per il segretario generale Cisl Toscana, Riccardo Cerza, “anche senza comizi in piazza, il Primo maggio è una giornata importantissima per tutti i lavoratori della Toscana. Mai come adesso è importante rimanere uniti e riaffermare il valore del lavoro, della sua dignità, della necessità di lavorare in sicurezza anche in questo periodo in cui la pandemia ci ha costretti a chiudere aziende e a mettere in cassa integrazione migliaia di persone”.
Il segretario generale Uil Toscana Annalisa Nocentini sottolinea che “il Primo maggio è la festa di tutti i lavoratori e in un momento di emergenza non può che essere dedicato a tutti, davvero tutti i lavoratori che sono in prima linea a sconfiggere il virus ma anche quelli che, con fatica e preoccupazione, sono tornati sul proprio posto di lavoro. Ma un pensiero va anche a tutti quei lavoratori, spesso donne, che in questi due mesi di lockdown con le scuole chiuse hanno dovuto farsi carico dei figli”.

Bekaert, Cisl: “Tempo passa, ma percorso reindustrializzazione è fermo”

“Il tempo passa, ma il percorso di reindustrializzazione della Bekaert non parte. Siamo molto preoccupati e non lasceremo che su questa vertenza cali il silenzio e l’indifferenza”. Così il segretario generale della Cisl Toscana, Riccardo Cerza e il segretario della Fim-Cisl Toscana, Alessandro Beccastrini, sulla vicenda dell’industria di Figline Valdarno la cui proprietà ha trasferito fuori dall’Italia la produzione.

“Lo scenario ormai è chiaro – dicono Cerza e Beccastrini sul caso Bekaert – i soggetti interessati sono in campo da mesi, il percorso delineato. Eppure le settimane passano e non si entra mai nella fase decisiva per il passaggio di proprietà dello stabilimento e dell’area. Giugno è più vicino di quanto sembri e a giugno finirà anche l’ulteriore proroga della Cig che siamo riusciti ad ottenere a dicembre scorso”.

“La forza d’animo, la serietà, la pazienza dei lavoratori, delle loro famiglie e di tutto il territorio valdarnese è stata ammirevole – concludono Cerza e Beccastrini – non è giusto continuare a tenerli in questa situazione di incertezza esasperante: il Mise e il Governo devono far sentire la loro voce e mettere in campo tutto l’impegno e il peso di cui dispongono per portare a soluzione questa vertenza. Le famiglie dei lavoratori ormai sono all’esasperazione. Da parte nostra metteremo in campo tutte le iniziative possibili per far sì che possa dare loro una risposta positiva.

Cgil Cisl Uil Toscana, politica acceleri su patto sviluppo

Nel luglio scorso è stato firmato da Regione Toscana ed i sindacati CGIL CISL UIL, “Il Patto per lo Sviluppo della Toscana”, uno strumento che dovrebbe dare impulso alla regione per uscire dalla stagnazione che sta mettendo sempre più a rischio il lavoro. Stamane a Firenze un incontro per riflettere sul futuro della Toscana e su quali strumenti introdurre per sbloccare le tante opere infrastrutturali che ancora mancano, per creare le condizioni per un’occupazione di qualità, per dare una scossa sostenendo investimenti pubblici e provati.

In Toscana “la politica si deve dare una mossa” per fare in modo “che cambino le politiche e che la regione possa continuare a crescere”. Lo ha affermato Dalida Angelini, segretario generale della Cgil Toscana, in occasione del convegno organizzato oggi dai sindacati confederali regionali (CGIL CISL UIL) sul Patto per lo sviluppo siglato nei mesi scorsi dalla Regione con le Forze sociali.

Particolare attenzione, nel Patto, è dedicata alle infrastrutture. “Se si riesce a far partire i lavori dove abbiamo già il finanziamento – ha ricordato Riccardo Cerza, segretario generale della Cisl Toscana – sono 8 miliardi di lavori: vuol dire una misura shock per far lavorare subito più di 100.000 persone. Questo è quello che serve alla Toscana: rimettere al centro il lavoro, perché lavoro è coesione sociale, giustizia sociale. Il messaggio importante di oggi è non dividersi, e fare presto, senza aspettare le litanie delle elezioni”.

Per Annalisa Nocentini, segretaria generale della Uil Toscana, questo patto “è una manovra nel vero senso della parola: non è la manovra finanziaria ma è un patto che sicuramente dovrà avere una discussione, e noi ci auguriamo naturalmente che venga onorato, anche perché è un patto di sviluppo che prevede un tempo abbastanza lungo, i prossimi cinque anni, quindi è importante dover proseguire e anche monitorare”.

Sul Patto per lo sviluppo della Toscana, e in particolare sui temi infrastrutturali, “sono particolarmente contento che in questa regione ci sia una unità di vedute tra la giunta regionale e le forze sociali tutte, dai sindacati che hanno promosso questa iniziativa ma anche alle associazioni datoriali”. Lo ha detto Enrico Rossi, presidente della Toscana, che oggi ha partecipato a un convegno sul tema organizzato da Cgil, Cisl e Uil regionali.

“Spero che dopo queste nostre sollecitazioni – ha spiegato – il governo nazionale, nel quale abbiamo già avuto rapporti con la nuova ministra delle Infrastrutture, e anche tramite il presidente del Consiglio con cui sto cercando di avere un incontro, ci convochi e ci dia chiarezza su questi punti fondamentali: se l’avremo penso che ai cittadini della Toscana presenteremo un’idea di sviluppo ambientalmente compatibile che è necessaria per continuare a governare questa regione”.

Dalida Angelini, segretario generale di CGIL Toscana, e Matteo Biffoni, sindaco di Prato, sono intervenuti ai microfoni di Gimmy Tranquillo.

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Pontedera, Piaggio, Fim-Cisl: “Stabilizzati 126 lavoratori a tempo indeterminato”

Il gruppo Piaggio “ha accolto la nostra richiesta di accelerare la trasformazione a tempo pieno e indeterminato di 126 lavoratori di Pontedera” e “l’azienda dovrà trasformare tre tempi pieni ogni quattro uscite, cosa che aveva rifiutato. Per evitare arretramenti abbiamo richiesto che venisse firmato subito un protocollo che verrà poi recepito nei testi del contratto”. Lo annuncia in una nota Ferdinando Uliano, segretario nazionale Fim-Cisl. Soddisfazione arriva anche dai segretari regionali.

Iuliano sottolinea che per “la prima volta nella storia di Piaggio, abbiamo unito le forze di tutti i lavoratori del gruppo in Italia” e “la grande partecipazione dei lavoratori di Piaggio, Aprilia e Moto Guzzi ha sbloccato il negoziato”. Uliano riferisce che nella stessa trattativa dei 126 lavoratori, “l’azienda ha compreso che anche sugli altri temi era il momento di fare delle aperture”, quindi “concedendo 8 ore di permessi a recupero, una fascia di flessibilità di 15 minuti anche per i part-time (i tempi pieno hanno 1 ora e 15 minuti)” e “accettando di verificare la sperimentazione su smart working e orario flessibile in alcune aree”.

“Anche sul premio di risultato – prosegue Uliano – abbiamo finalmente avuto alcune risposte che chiedevamo da tempo. In primo luogo la conferma delle anticipazioni mensili, la disponibilità di incrementare, l’utilizzo della detassazione ed il welfare volontario per abbassare la tassazione ed alzare l’importo netto, la disponibilità ad erogare un incremento salariale già nel 2019, la misurazione di obiettivi annuali”.

“L’azienda ora deve rimuovere gli ultimi ostacoli presenti, dalla richiesta di un’ulteriore flessibilità al sabato e di una nuova penalità collettiva su assenze. Il mese di settembre sarà determinante per verificare concretamente la possibilità di chiudere positivamente con il contratto”, conclude il segretario nazionale di Fim-Cisl.

“La trasformazione del contratto da part-time a full-time per 126 lavoratori del sito Piaggio di Pontedera è un primo importante risultato nella trattativa che va avanti per ottenere un buon integrativo aziendale per tutto il gruppo Piaggio”. A dirlo sono i segretari generali toscani di Cisl, Riccardo Cerza, e Fim-Cisl, Alessandro Beccastrini, sull’intesa raggiunta tra sindacati metalmeccanici e azienda.

“Siamo soddisfatti in primo luogo – dicono Cerza e Beccastrini – per la trasformazione di 126 contratti part-time verticali a sette mesi in full-time a tempo indeterminato, che dà una risposta importante a questi lavoratori e ne riconosce la professionalità acquisita negli anni, inserendo un principio di precedenza nelle assunzioni per i lavoratori a termine, a tempo parziale e in somministrazione”.

“L’accordo – continuano i due sindacalisti – ribadisce l’importanza del sito di Pontedera all’interno del gruppo Piaggio, che comprende tre marchi storici delle due ruote italiane, come Aprilia, Guzzi e Piaggio. Lo stabilimento toscano infatti sarà sempre più baricentrico per la produzione dei motori per tutti i marchi del gruppo. Infine è previsto un rilancio degli investimenti per i mezzi a 3 e 4 ruote, che dal 2013 erano andati incontro ad una riduzione di volumi”.

“L’impegno al tavolo di trattativa dei nostri responsabili Rsu e della Fim di Pisa con il segretario Claudio Garzotto – concludono Cerza e Beccastrini – ha dato questo primo risultato; ora la contrattazione andrà avanti, fin dal prossimo incontro fissato per il 12 settembre, per dare risposte agli oltre 3300 dipendenti del gruppo con la firma di un buon contratto integrativo aziendale”

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