Coronavirus in Toscana: 379 nuovi casi, 29 decessi

Sono 379 i positivi in più rispetto a ieri,su un totale, da inizio epidemia, pari a 125.330 unità. L’età media dei 379 casi odierni è di 43 anni circa (il 19% ha meno di 20 anni, il 25% tra 20 e 39 anni, il 32% tra 40 e 59 anni, il 18% tra 60 e 79 anni, il 6% ha 80 anni o più). I nuovi casi sono lo 0,3% in più rispetto al totale del giorno precedente.

I guariti crescono dello 0,4% e raggiungono quota 112.426 (89,7% dei casi totali). I tamponi eseguiti hanno raggiunto quota 1.971.143, 5.650 in più rispetto a ieri, di cui il 6,7% positivo. Sono invece 2.060 i soggetti testati oggi (escludendo i tamponi di controllo), di cui il 18,4% è risultato positivo. A questi si aggiungono i 487 tamponi antigenici rapidi eseguiti oggi. Gli attualmente positivi sono oggi 9.020, -0,9% rispetto a ieri. Le persone ricoverate nei posti letto dedicati ai pazienti Covid oggi sono complessivamente 933 (24 in più rispetto a ieri, più 2,6%), 144 in terapia intensiva (4 in più rispetto a ieri, più 2,9%).

Oggi si registrano 29 nuovi decessi: 11 uomini e 18 donne con un’età media di 83,2 anni. Relativamente alla provincia di residenza, le persone decedute sono: 10 a Firenze, 2 a Prato, 4 a Pistoia, 1 a Massa Carrara, 1 a Lucca, 1 a Pisa, 2 a Livorno, 4 a Arezzo, 4 a Siena.

Alcuni dei decessi comunicati agli uffici della Regione nelle ultime 24 ore si riferiscono a morti avvenute nei giorni/periodi precedenti.

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste della Protezione Civile Nazionale – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Si ricorda che a partire dal 24 giugno 2020, il Ministero della Salute ha modificato il sistema di rilevazione dei dati sulla diffusione del Covid-19. I casi positivi non sono più indicati secondo la provincia di notifica bensì in base alla provincia di residenza o domicilio.

Di seguito i casi di positività sul territorio con la variazione rispetto a ieri. Sono 34.917 i casi complessivi ad oggi a Firenze (86 in più rispetto a ieri), 10.731 a Prato (24 in più), 10.703 a Pistoia (17 in più), 7.893 a Massa (32 in più), 13.080 a Lucca (42 in più), 17.298 a Pisa (58 in più), 9.303 a Livorno (79 in più), 11.209 ad Arezzo (32 in più), 5.341 a Siena (7 in più), 4.300 a Grosseto (2 in più). Sono 555 i casi positivi notificati in Toscana, ma residenti in altre regioni. Sono 139 i casi riscontrati oggi nell’Asl Centro, 199 nella Nord Ovest, 41 nella Sud est.

La Toscana si trova al 12° posto in Italia come numerosità di casi (comprensivi di residenti e non residenti), con circa 3.360 casi per 100.000 abitanti (media italiana circa 3.772 x100.000, dato di ieri). Le province di notifica con il tasso più alto sono Prato con 4.164 casi x100.000 abitanti, Pisa con 4.128, Massa Carrara con 4.050, la più bassa Grosseto con 1.940.

Complessivamente, 8.087 persone sono in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi (105 in meno rispetto a ieri, meno 1,3%). Sono 12.390 (201 in meno rispetto a ieri, meno 1,6%) le persone, anche loro isolate, in sorveglianza attiva, perché hanno avuto contatti con persone contagiate (Asl Centro 2.944, Nord Ovest 6.195, Sud Est 3.251).

Le persone complessivamente guarite sono 112.426 (431 in più rispetto a ieri, più 0,4%): 472 persone clinicamente guarite (21 in meno rispetto a ieri, meno 4,3%), divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione e 111.954 (452 in più rispetto a ieri, più 0,4%) dichiarate guarite a tutti gli effetti, le cosiddette guarigioni virali, con tampone negativo.

Sono 3.884 i deceduti dall’inizio dell’epidemia cosi ripartiti: 1.311 a Firenze, 263 a Prato, 289 a Pistoia, 402 a Massa Carrara, 363 a Lucca, 458 a Pisa, 279 a Livorno, 228 ad Arezzo, 139 a Siena, 98 a Grosseto, 54 persone sono decedute sul suolo toscano ma erano residenti fuori regione.

Il tasso grezzo di mortalità toscano (numero di deceduti/popolazione residente) per Covid-19 è di 104,1 x100.000 residenti contro il 130,5 x100.000 della media italiana (11° regione). Per quanto riguarda le province, il tasso di mortalità più alto si riscontra a Massa Carrara (206,3 x100.000), Firenze (129,6 x100.000) e Pisa (109,3 x100.000), il più basso a Grosseto (44,2 x100.000).

Si ricorda che tutti i dati saranno visibili dalle ore 18.30 sul sito dell’Agenzia Regionale di Sanità all’indirizzo: www.ars.toscana.it/covid19.

 

 

Rientro a scuola: la Toscana supera la prova dei trasporti

Rientro a scuola: “I riscontri che mi arrivano da tutta la Toscana sono positivi, sia per quanto riguarda i bus che i treni, anche il direttore regionale di Trenitalia Scarpellini mi ha appena chiamato per comunicarmi che non ci sono state criticità o sovraffollamenti. Anche su Firenze sia l’urbano che l’extraurbano hanno funzionato bene”.

A tracciare un primo bilancio ‘a caldo’ del ritorno in presenza è l’assessore regionale ai trasporti Stefano Baccelli che stamani era a Lucca per l’ingresso all’istituto superiore Fermi-Giorgi per poi spostarsi al Gobetti-Volta di Bagno a Ripoli (Firenze) per l’uscita.

“E’ stata un’esperienza meravigliosa veder tornare i ragazzi, accolti da uno striscione della scuola con scritto ‘Bentornati’ – spiega Baccelli della sua visita a Lucca -. Ho parlato con gli studenti, che erano felici di rientrare in classe, con gli autisti, con i tutor, con il personale della scuola. Lì tutto ha funzionato. Non solo il sistema di trasporto organizzato o dei bus aggiuntivi, ma anche il progetto ‘Ti accompagno’ con i tutor”.
“Questo risultato – precisa – è frutto di settimane e settimane di lavoro del Comitato regionale e dei Comitati provinciali, prima coordinati dalla Regione e poi dai Prefetti. Abbiamo aggiunto 329 bus sulla base delle richieste delle Province e della Città metropolitana. Solo tre Regioni hanno riaperto le scuole superiori oggi: la Toscana, l’Abruzzo e la Val d’Aosta. Le dimensioni di questi territori sono chiaramente diverse e se la Toscana è riuscita a ripartire posso dire con sicurezza che è merito solo di uno straordinario gioco di squadra.
Ringrazio tutti coloro che hanno partecipato a questa organizzazione. Il nostro obiettivo era far tornare i ragazzi in classe in sicurezza e ce l’abbiamo fatta. Ora continueremo a controllare, avremo due incontri al giorno per monitorare l’andamento in tutti i territori e calibrare il servizio, variarlo nel caso si verifichino criticità”.
“Stamani è andato tutto bene, anche il meccanismo dei tutor alle fermate del trasporto pubblico ha funzionato. Credo che, almeno nelle regioni gialle, l’impegno a riaprire le scuole sia da prendere in esame: spero che Firenze non rimanga un esempio isolato tra le grandi città”. Lo ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella, a ‘L’aria che tira’ su La7, parlando della riapertura delle scuole superiori in presenza, da oggi in Toscana.
“Noi non abbiamo la pretesa di essere migliori di tutti – ha aggiunto – ma credo che sia normale ispirarsi alle esperienze che funzionano. Anche ieri mi sono sentito col ministro Azzolina, l’ho detto anche agli altri ministri: io credo che un partito come il Pd, che ha sempre messo la scuola al centro delle politiche, ora abbia l’occasione di dimostrare che si fa sul serio”.
Per Nardella, “siamo un po’ il Paese dei paradossi: abbiamo il Paese aperto e le scuole chiuse. Noi non possiamo vivere in questo paradosso. E non possiamo neanche avallare uno scontro tra il mondo delle imprese e quello della scuola: se vogliamo tenere chiuse le attività economiche dobbiamo garantire ristori chiari e aiuti che vadano alle aziende che effettivamente hanno bisogno. Sul fronte scuola dobbiamo dimostrare di aver presente le priorità – ha concluso -, la scuola è un punto fondamentale della vita del nostro Paese”.

Trequanda, pool di sindaci e tecnici contro il deposito di scorie nucleari

Trequanda: una task force di amministratori pubblici e tecnici per presentare la documentazione contro la Carta della Sogin. Il Sindaco Machetti: “Tutto il territorio è contro l’ipotesi del deposito”.

Si è costituita una task-force composta da amministratori pubblici e tecnici per presentare la documentazione contro la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi) pubblicata dalla Sogin, che inserisce anche una porzione di circa 180 ettari nel territorio comunale di Trequanda, ai confini con il Comune di Pienza, tra i siti idonei allo smaltimento delle scorie nucleari. Il pool composto dai sindaci e dai tecnici dei Comuni di Trequanda, Pienza e Montepulciano è incaricato di individuare gli errori di valutazione nel progetto della Sogin e presentare la documentazione con le osservazioni contro l’ipotesi del deposito nucleare.

“Tutto il territorio è contro tale ipotesi – commenta il Sindaco Machetti – Trequanda ha costituito un pool operativo con gli altri sindaci e i tecnici comunali, sia della Valdichiana che della Val d’Orcia: siamo al lavoro per presentare la documentazione necessaria e le osservazioni di tutta la comunità, comprese le associazioni e gli elementi della società civile, disponibili a dare una mano. Tutta la comunità sta lavorando su un obiettivo comune, superando le differenze in un momento così difficile, perché dobbiamo far capire il valore del nostro territorio, dei patrimoni Unesco e dei Paesaggi Rurali Storici, a chi evidentemente non li conosce abbastanza.”

La Carta pubblicata su www.depositonazionale.it non indica il punto in cui costruire il deposito nazionale delle scorie nucleari, ma delinea i 67 luoghi in cui sono state valutate le migliori condizioni tecniche per costruirlo. Il percorso di consultazione pubblica prevede una durata di 60 giorni per coinvolgere i soggetti portatori di interessi qualificati nel processo di localizzazione del deposito per mettere in sicurezza i rifiuti radioattivi italiani: proprio durante questo periodo la task-force di amministratori locali farà pervenire tutta la documentazione necessaria affinché il sito di Trequanda sia escluso dalla scelta finale.

 

Maltempo:neve su Garfagnana e Montagna P.se, rischio valanghe

Ancora nevicate sull’Appennino della Toscana. Ha nevicato ancora sopra i 600 metri in Garfagnana e nevica sulla Montagna Pistoiese, in particolare nei comuni di Abetone Cutigliano e San Marcello Piteglio.

Tuttavia “la viabilità di grande scorrimento è stata completamente ripristinata dopo la neve caduta nei giorni scorsi”, rende noto il presidente della Provincia, Luca Marmo, che è anche sindaco a San Marcello. Invece, le strade provinciali “non sono al momento percorribili, la Sp18 fra Spignana e Lancisa dove, da domani, è previsto un intervento di ripristino del movimento franoso prodottosi nelle ultime ore e la Sp20 fra la Pianaccina e Fontana Vaccaia per rischio valanghe”.

“Le precipitazioni nevose in corso – spiega ancora Marmo – ci costringono a operare ulteriori spalature dove necessario prima di procedere, nella serata, con la salatura delle strade.
Proseguono, e proseguiranno anche nei prossimi giorni, le attività di allargamento delle carreggiate nelle strade più periferiche.

Proseguono, in parallelo, le attività di rimozione della vegetazione lungo la Sp 633 (Mammianese-Marlianese) e 34 (della Val di Forfora) ad opera dei volontari della Protezione
civile sotto il coordinamento dell’Unione di comuni e della Provincia di Pistoia”. Da stamani neve abbondante anche anche in diverse frazioni di Sambuca Pistoiese (Pistoia), in particolare a Treppio, Torri, Monachino e nel parco dell’Acquerino.

Squadre del Soccorso alpino delle stazioni di Lucca, Querceta e Massa sono al lavoro per togliere neve dai tetti delle case, affinchè il peso non causi danni, e liberare le strade in provincia di Lucca, anhce dagli alberi caduti. In Alta Versilia gli interventi sono concentrati ad Arni, in Garfagnana ci sono stati interventi per raggiungere il ripetitore telefonico che serve la zona di Castiglione e per la cabina elettrica del Passo delle Radici, per l’installazione di un generatore elettrico. Rischio valanghe allo stesso Passo delle Radici battuto nel pomeriggio da vento gelido e neve vaporosa.

Anche i volontari dell’associazione Racchetta, con varie sezioni, sono in azione sull’Appennino tosco-emiliano provvedendo al taglio degli alberi caduti per consentire ai
mezzi spala neve di ripristinare la viabilità e a spalare accessi a abitazioni, negozi, pubblici servizi. Alcune squadre in Garfagnana sono state impiegate per raggiungere casolari o
frazioni isolate e senza corrente da diversi giorni per consegnare gruppi elettrogeni e viveri. Consegnati viveri e medicinali a persone anziane che vivono e abitano sulle montagne da sempre.

Trasportati gruppi elettrogeni per case isolate in alta montagna, tra Toscana ed Emilia, nei pressi del Passo della Pradarena e della Foce al Giovo. Squadre di motoseghisti della Racchetta proseguono la messa in sicurezza delle alberature lungo le strade per evitare che con il vento vi siano nuove cadute di piante e vegetazione.

Giani: da domani Toscana è gialla, ne esco vincitore

Il Governatore della Toscana Giani: “è mancata a Roma la capacità di prendere decisioni politiche flessibili: il ministero è rimasto troppo rigido su regole che non tenevano conto del miglioramento dei dati”.

“Sono certo che se ci avessero concesso la zona gialla anche prima di Natale la situazione
sanitaria non sarebbe peggiorata, e al tempo stesso avremmo dato respiro alle categorie economiche”, “ma io ne esco vincitore: domani saremo zona gialla, e questo dimostra che la Toscana ha posto rimedio alle criticità che ci avevano penalizzato all’inizio” ha detto Giani.

Lo ha detto il governatore Eugenio Giani in una intervista a La Nazione sulla classificazione gialla della Toscana nelle misure antiCovid. Ricordando come fase complicata di inizio mandato “la questione della Toscana zona rossa”, Giani ha osservato che nelle attribuzioni di ‘colore’ “è mancata a Roma la capacità di prendere decisioni politiche flessibili: il ministero è rimasto troppo rigido su regole che non tenevano conto del miglioramento dei dati”.

Giani ha sottolineato che nel ritorno a zona gialla della Toscana “torno a fare appello al senso di responsabilità di tutti, specie dopo gli assembramenti di venerdì sera a Lucca e a
Livorno che rischiano di vanificare gli sforzi di tanti”.

“Voglio ricordare – ha aggiunto – che le misure messe in campo dalla Toscana si sono rivelate giuste, al punto che domani riapriamo le scuole superiori, un successo di cui vado
orgoglioso”. In un confronto con il protagonismo di altri presidenti di Regione tipo De Luca, Emiliano e Zaia, Giani, rivendicando il suo profilo basso, ha anche risposto che “in campagna elettorale mi rimproveravano di non avere l’attitudine dell’attore, del
grande comunicatore. Eppure: è un attore De Luca, è un attore a suo modo Emiliano. Io no. Io sono un buon amministratore. Ma dopo cento giorni le mie scelte si sono rivelate giuste. Le loro, a quanto pare, meno”.

Toscana, Forza Italia: “Serve commissione d’inchiesta regionale su infiltrazione mafie in tessuto economico”

Mallegni, Stella e Milone: “Complice il Covid, troppe cessioni alberghiere sospette”

 “Occorre istituire una Commissione speciale regionale che svolga un’indagine conoscitiva sull’infiltrazione delle mafie sia italiane che straniere nel tessuto economico toscano”. A chiederlo sono il commissario regionale di Forza Italia, sen. Massimo Mallegni; il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella, e Aldo Milone, Responsabile regionale del Dipartimento sicurezza e immigrazione di Forza Italia Toscana.


“Sui giornali di questi giorni – sottolineano – è riportata una notizia che dovrebbe far riflettere tutta la politica toscana, soprattutto quella regionale. La notizia riguarda la vendita di diverse strutture alberghiere in Versilia, tra cui il noto Negresco. La messa in vendita potrebbe essere frutto di questo lockdown, che è iniziato circa un anno fa e ha messo in ginocchio la maggior parte di alcuni settori dell’economia toscana. Quello più colpito è proprio quello del turismo e quindi l’alberghiero. Tutto ciò ha creato le condizioni favorevoli per le infiltrazioni delle mafie italiane e quelle straniere, in particolar modo quella cinese, nel tessuto economico toscano”.


“Queste organizzazioni mafiose hanno bisogno di questo settore, e non solo di questo, per poter riciclare denaro sporco. Tra l’altro, approfittando di questo momento particolare – accusano Mallegni, Stella e Milone – l’acquisizione di tali strutture avverrebbe anche a condizioni molto vantaggiose o a condizioni capestro. E crediamo che sia arrivato il momento per la costituzione di una Commissione speciale regionale che svolga un’indagine conoscitiva su questo fenomeno e controlli da vicino le modalità di acquisizione delle citate strutture. Ci sorprende però che questa iniziativa non provenga direttamente da un partito di sinistra come il PD, che solo con dichiarazioni formali si dichiara contrario alle mafie, mentre in pratica non pone in essere alcun atto amministrativo”.

Nelle scorse settimane anche le associazioni che si occupano di legalità  e di lotta alla criminalità organizzata avevano più volte sollevato il rischio che, con la crisi economica determinata dalle politiche anticovid, le mafie potessero approfittare della situazione, contando sulla grande quantità di liquidi che posso immettere sul mercato. 

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