Strage Viareggio: si costituisce a Roma, Vincenzo Soprano ex ad di Trenitalia

Il manager ha varcato l’ingresso nel penitenziario questa mattina. “Non è da sistema giudiziario equo – ha commentato il suo difensore, l’avvocato Alberto Mittone – che una persone vada in carcere dopo 15 anni per una fattispecie colposa”. La strage di Viareggio che nel 2009 provocò la morte di 32 persone e decine di feriti

La sua condanna è l’unica passata in giudicato dopo la pronuncia della Cassazione nel procedimento per la strage di Viareggio che nel 2009 provocò la morte di 32 persone e decine di feriti. Si è costituito nel carcere di Rebibbia, a Roma, Vincenzo Soprano l’ex ad di Trenitalia dopo la sentenza della Cassazione che ha reso definitiva la condanna a 4 anni e due mesi nell’ambito della vicenda della strage di Viareggio.

Soprano dovrà  scontare una pena a 4 anni e due mesi di reclusione. La decisione dei supremi giudici, arrivata nella serata di lunedì dopo oltre cinque ore di camera di consiglio, ha riconosciuto le responsabilità penali e civili già accertate per il disastro di Viareggio  e fatto scattare l’esecuzione della pena per il manager.

“Non è da sistema giudiziario equo che una persona vada in carcere dopo 15 anni per una fattispecie colposa”, si limita a commentare il suo difensore, l’avvocato Alberto Mittone. Per altri 12 imputati, la Cassazione ha disposto un terzo processo di appello davanti ai magistrati di Firenze, limitatamente alle attuanti generiche. Tra loro anche l’ex ad di Fs e Rfi, Mauro Moretti condannato nell’appello bis a cinque anni. La decisione dei supremi giudici porterà ad un abbassamento della pena.

Il ricalcolo eviterà, come ha spiegato il suo difensore Ambra Giovene, il rischio degli arresti. “Rimaniamo molto insoddisfatti rispetto all’esito conclusivo di questa vicenda – afferma la penalista – perché ovviamente si rifiuta di trattare un compendio probatorio che è tutto a vantaggio dell’ingegnere Moretti perché sono profondamente convinta che è questo che emerge dagli atti del processo”.

Sempre in merito alla strage di Viareggio, la Corte ha parzialmente accolto i ricorsi di alcuni imputati oltre a quello di Moretti, anche quelli di Andreas Schroter, Uwe Kriebel, Paolo Pizzadini, Daniele Gobbi Frattini, Michele Mario Elia (ex ad di Rfi), Rainer Kogelheide, Peter Linowski, Johannes Mansbart, Roman Mayer, Mario Castaldo ed Helmut Broder. I giudici hanno quindi annullato con rinvio la sentenza d’appello-bis “limitatamente – ha spiegato la Cassazione in una nota – all’entità della riduzione di pena inflitta a tali imputati per le circostanze attenuanti generiche, che era stata determinata in 1/9 dalla Corte di appello”.

La decisione degli ermellini è stata accolta con amarezza dai molti familiari che erano presenti al Palazzaccio e che speravano in una parola definitiva ad un calvario che dura da 15 anni. A Viareggio resta a mezz’asta la bandiera alla Casina dei ricordi, la struttura realizzata per commemorare le vittime della strage. Giuliano Bandoni, presidente dell’associazione motociclisti delle ‘Tartarughe Lente’ (di cui facevano parte due vittime del disastro), che si occupa della gestione della Casina dei ricordi spiega che continua a tenere la bandiera a mezz’asta – prima era quella italiana, ora c’è quella della città – fino a quando non si sarà definitivamente concluso il processo per la strage. Dal canto suo Medicina democratica, costituita parte civile nel procedimento ma esclusa dalla Cassazione, definisce “al ribasso” la decisione dei giudici di legittimità

Strage di Viareggio: iniziata requisitoria a Firenze

E’ iniziata questa mattina, nel corso del processo d’appello a Firenze per la strage ferroviaria di Viareggio, la requisitoria dell’accusa, sostenuta dal procuratore generale Luciana Piras e dal pm di Lucca Salvatore Giannino, che dovrebbe protrarsi per tre udienze.

La strage di Viareggio avvenne il 29 giugno 2009 quando, alle ore 23.48, il gpl, fuoriuscito da un carro cisterna deragliato entrando nella stazione della città della Versilia, invase il quartiere di via Ponchielli, causando forti esplosioni e un imponente incendio che distrusse molte case. Il bilancio dei morti salì di ora in ora, poi di giorno in giorno, fino ad arrivare a 32: tra le vittime anche bambini. Il processo di primo grado a Lucca si è concluso il 31 gennaio 2017 con 23 condanne e 10 assoluzioni.

Mauro Moretti venne condannato a 7 anni di carcere in quanto ex amministratore delegato per Rete Ferroviaria Italiana, ma assolto come ex ad di Ferrovie dello Stato. Vincenzo Soprano, ex ad di Trenitalia, venne condannato a 7 anni e 6 mesi, come Michele Mario Elia in qualità di ex ad di Rete ferroviaria italiana. Le condanne più pesanti furono inflitte ai responsabili della tedesca Gatx Rail, che aveva affittato a Fs i carri cisterna: nove anni e mezzo a Rainer Kogelheide, amministratore della società e a Peter Linowski, responsabile sistemi manutenzione.

Gli imputati sono accusati a vario titolo, per disastro ferroviario, omicidio colposo plurimo, incendio colposo e lesioni colpose plurime. Non compare più fra gli imputati il manager di Trenitalia Salvatore Andronico, condannato in primo grado, ucciso insieme al figlio a Sesto Fiorentino (Firenze) circa due mesi fa da un vicino di casa, Fabrizio Barna, infastidito, a quanto ricostruito dagli inquirenti, dai rumori per i lavori di ristrutturazione nella casa degli Andronico. In aula anche oggi è presente anche l’ex ad di Fs, Mauro Moretti. Presenti anche le famiglie delle vittime, che hanno lasciato sulle sedie dell’aula 32 del palazzo di giustizia di Firenze, una maglietta con il volto di ognuna delle 32 vittime della strage del giugno 2009. In rappresentanza della Regione Toscana, costituita parte civile, c’è la consigliera regionale del Pd Elisabetta Meucci.

Strage Viareggio: domani si apre processo d’appello

Si apre domani a Firenze il processo d’appello per la strage di Viareggio. I familiari oggi alla Camera per l’audizione sul tema della prescrizione

Si apre domani a Firenze il processo d’appello per la strage di Viareggio (Lucca), avvenuta il 29 giugno 2009: 32 le vittime dell’esplosione e dell’incendio seguito alla fuoriuscita di gpl da un carro cisterna deragliato alla stazione ferroviaria della cittadina della Versilia. In primo grado, a Lucca, il 31 gennaio 2017, furono 23 le condanne e 10 le assoluzioni: tra gli imputati Mauro Moretti che per il suo vecchio incarico di ad di Rfi ebbe 7 anni di reclusione, e il suo successore, Michele Mario Elia, che ebbe 7 anni e mezzo.

Le condanne più pesanti furono inflitte ai responsabili della tedesca Gatx Rail, che aveva affittato a Fs i carri cisterna: nove anni e mezzo a Rainer Kogelheide, amministratore della società e a Peter Linowski, responsabile sistemi manutenzione.

Le accuse contestate a vario titolo sono disastro ferroviario, incendio colposo, omicidio e lesioni plurime colposi. Per i reati di incendio e lesioni colpose i familiari delle vittime hanno più volte denunciato il rischio prescrizione, chiedendo agli imputati di rinunciarvi. E proprio per oggi il presidente Marco Piagentini e altri rappresentanti di ‘Un mondo che vorrei’, associazione che riunisce i parenti, sono stati invitati a Roma, per essere ascoltati dalle Commissioni giustizia e affari costituzionali della Camera sul tema prescrizione.

Riguardo al processo di secondo grado, che si svolgerà davanti alla terza sezione della corte d’appello di Firenze, la Provincia di Lucca rende intanto noto che parteciperà in veste istituzionale alla prima udienza: a rappresentarla il consigliere Luca Poletti, su delega del presidente Luca Menesini, che raggiungerà il capoluogo toscano con lo stesso autobus che porterà a Firenze i familiari delle vittime. La Provincia di Lucca è anche parte civile: in primo grado ha avuto una provvisionale di 150mila euro.

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