Urban Waste: borracce gratuite per promuovere uso acqua di rete

L’iniziativa rientra nel progetto URBAN WASTE-”Promozione dell’uso dell’acqua di rete”, il progetto finanziato dal programma di ricerca europeo Horizon 2020 di cui è capofila la Regione Toscana e che vede uniti Comune di Firenze, Città Metropolitana di Firenze, Alia Spa, Publiacqua Spa, e i principali portatori di interesse pubblici e privati.

Borracce per tutti domani pomeriggio in piazza dei Ciompi a Firenze. L’ obiettivo è promuovere l’uso dell’acqua di rete e ridurre i rifiuti evitando le classiche bottigliette di plastica. Nell’ambito dell’iniziativa “Libri e fiori” (che avrà inizio alle 15), e alla presenza dell’assessore all’ambiente Alessia Bettini,  verranno distribuite borracce con il logo ” FLORENCE URBAN WATER” offerte dalla società Publiacqua,  a chi usa la Urban Waste Mapp.

Si tratta di un’applicazione sviluppata nell’ambito del progetto contenente informazioni relative all’ubicazione dei contenitori per la raccolta differenziata e le fontanelle di acqua di rete.

Tramite un meccanismo di gioco gli utilizzatori della APP verranno ricompensati con premi, come ingressi scontati a musei, shoppers e borracce. La Urban Waste Mapp è già attiva: sabato è possibile installarla sul proprio smartphone con l’aiuto di volontari della Associazione Amici della Terra.

Acqua pubblica, Ait: bene holding toscana ma cammino lungo e complesso 

Dopo la proposta lanciata ieri dal governatore toscano Enrico Rossi di dare vita a una holding pubblica regionale per la gestione futura del servizio idrico integrato, Ait lavorerà da subito al progetto che però sarà “lungo e complesso”. E’ quanto sostiene il direttore generale dell’Autorità idrica Toscana, Alessandro Mazzei.

“La prospettiva della holding pubblica – sottolinea Mazzei (direttore Ait) in una nota – era già stata indicata dal sindaco di Firenze e ha cominciato a mettere le gambe in concreto all’interno della Conferenza territoriale fiorentina, i cui sindaci hanno già decretato che Publiacqua sarà ripubblicizzata. Ma adesso la partita si fa più ampia e più interessante”.

Quella di Rossi, aggiunge, “è una proposta che dovrà essere discussa dall’Assemblea dell’Autorità idrica Toscana e la decisione dovrà essere presa all’interno di questo organo dai 50 sindaci che ne fanno parte”. Secondo l’Ait, il percorso sarà lungo e complesso, sia sul piano giuridico-procedurale, sia su quello economico-finanziario.

Rispetto al primo argomento serve intanto partire dalla scadenza della prima concessione di Publiacqua e costruire un iter amministrativo e contrattuale che possa portare alla costituzione della holding prima del 2034, anno in cui scade il contratto con il gestore Gaia, che si occupa della Versilia e della Lunigiana.

Per Mazzei, “sono tre i temi principali da affrontare in questo contesto: liquidare i privati che attualmente fanno parte delle società di gestione; non disporre aumenti ulteriori delle tariffe; e mantenere in certi casi gli investimenti programmati e in altri casi aumentarli”.

Acqua: polemica Rossi-M5s su ripubblicizzazione servizio

Polemica in Consiglio regionale tra il governatore Enrico Rossi e M5s sulla questione della ripubblicizzazione del servizio idrico in Toscana, al centro oggi di una comunicazione del presidente della Giunta in aula. “Vorrei che il Movimento 5 Stelle, laddove ha funzioni di governo, fosse come lei così schierato – ha detto Rossi replicando al consigliere regionale M5s Giacomo Giannarelli -. Ad esempio, perché non chiede alla sindaca di Roma di ritirare Acea che partecipa a tutte le società pubbliche della Toscana?”.

Nel suo intervento il consigliere pentastellato aveva proposto “di dare mandato alla Giunta regionale di elaborare una proposta di legge sull’argomento entro 60 giorni, e che nella prossima seduta di aula sia finalmente discussa una nostra proposta di legge presentata da tempo”, rilevando infine “una spaccatura nel Pd, che non è unito nel sostenere l’idea del presidente Rossi sulla ripubblicizzazione del servizio idrico”.

Dura la replica di Rossi: “Volete che Acea continui a portare a Roma i soldi dei toscani? I toscani non sono mica d’accordo a rimpinguare le casse del Comune di Roma o di Caltagirone”, ha detto. Per il governatore, “non si può essere sempre dalla parte del pubblico e poi a Roma, siccome comoda, si continua come prima e ci si becca pure i soldi dei toscani”.

Infine, poiché in Toscana ci sono amministrazioni di centrodestra e di M5s, l’invito del presidente è a “parlare con i vostri sindaci per sapere cosa pensano” e ad avvisarli: “o si interviene per via legislativa oppure le loro aziende saranno fagocitate”, perché in base alla decisione presa da Publiacqua, “ora c’è solo il passaggio nell’Assemblea regionale dell’Autorità Idrica”, poi la decisione sarà esecutiva: “A quel punto inizia il processo di ripubblicizzazione e mano a mano che le altre società vanno a scadenza della concessione, automaticamente, saranno assorbite da Publiacqua”.

Acqua: Rossi propone una holding per gestione pubblica 

Una holding interamente pubblica che vada in futuro a gestire il servizio idrico in Toscana. E’ la proposta “politica” formulata oggi dal presidente della Giunta toscana Enrico Rossi, in un intervento in Consiglio regionale.

Rossi ha ricordato il risultato del referendum del 2011 sulla ripubblicizzazione del servizio idrico, “un dato che mi impressionò, un pronunciamento trasversale e ampio per l’acqua pubblica, un dato da cui non si può prescindere”. La legge nazionale del 2014, ha ricordato il presidente, prevede che alla scadenza delle concessioni la società che copra oltre il 25% della popolazione rilevi le altre società miste.

La prima scadenza in Toscana sarà con Publiacqua, ed entro il giugno 2021 l’Autorità idrica toscana dovrà predisporre il nuovo affidamento. Una serie di “passaggi a cascata”, che per Rossi dovrebbero concludersi “con una legge regionale concertata. E’ una grande occasione per la Toscana e per il Consiglio regionale. Sarebbe importante chiudere la legislatura con questo atto”.

“La nostra regione può essere considerata, senza falsa modestia, l’esperienza più avanzata del panorama nazionale, con una legislazione di ‘riferimento’ per altre regioni – ha sottolineato Rossi – e con un ente di governo di ambito, l’Autorità idrica toscana (Ait), che è considerato la punta di diamante della regolazione locale nel settore dei servizi idrici”.

Vediamo alcune cifre: dal 2018 fino alla fine di ciascun affidamento, l’Ait ha programmato la realizzazione di oltre 2,2 miliardi di euro di investimenti per la manutenzione straordinaria e per la realizzazione di nuove opere; liquidare le quote private può richiedere dai 250 ai 300 milioni di euro.

Il presidente si è soffermato sulla proposta politica, dopo aver accennato a vincoli e orientamenti normativi cui dovranno attenersi i Comuni, sulla scelta della nuova forma di gestione, spaziando dalla legislazione nazionale alla ragionevole gradualità nel rilevare le gestioni esistenti, via via che giungano a scadenza le relative concessioni (Publiacqua nel 2021, Gaia nel 2034 ).

Ai Comuni il compito di individuare la società a completa partecipazione pubblica, secondo il modello cosiddetto in house providing, individuando un soggetto finanziario pubblico (ad esempio collegato a Cassa Depositi e Prestiti o alla Banca europea degli investimenti) che possa intervenire.

“La Regione – ha concluso Rossi – intende sostenere questo processo per quanto di sua competenza. Tale supporto sarà fornito, però, solo a condizione che proseguano da parte delle aziende gli sforzi per rendere efficiente il sistema e che i risparmi dalle concessioni e dagli utili siano destinati al sostegno finanziario del processo”.

Publiacqua, variano tariffe a seconda del nucleo familiare

L’applicazione sarà retroattiva dal 1 gennaio 2018. Lo ha deciso l’Autorità di Regolazione per l’Energia Reti e Ambiente, con Deliberazione n. 655.

Le famiglie  pagheranno di meno in base ai componenti del nucleo previa presentazione di  un’autodichiarazione. Per quanto riguarda l’uso domestico il sistema, spiega la società,  introduce «il numero di persone del nucleo familiare come componente fondamentale di calcolo della tariffa. Con la nuova articolazione lo scaglione tariffario agevolato in cui rientrano i consumi della famiglia non sarà deciso dal numero di metri cubi consumati ma moltiplicando i 50 litri/abitante/giorno (ovvero 18,25 mc all’anno individuato come quantitativo minimo vitale necessario per soddisfare i bisogni essenziali) per i numeri dei componenti della famiglia».

L’adeguamento sarà retroattivo, ma non automatico. Nella fase iniziale di applicazione della nuova articolazione tariffaria la normativa nazionale prevede infatti che ogni nucleo familiare sia considerato composto da 3 persone. Ogni famiglia che abbia una composizione diversa potrà autocertificarla attraverso il Numero Verde 800 238 238 o compilando l’apposito modulo che nei prossimi giorni sarà disponibile presso gli uffici al pubblico di Publiacqua e scaricabile dal sito internet dell’azienda (www.publiacqua.it). I moduli o le autocertificazioni potranno essere consegnati agli stessi uffici al pubblico o inviati agli indirizzi di posta certificata protocollo@cert.publiacqua.it e commerciale@cert.publiacqua.it.

Per le utenze domestiche residenti che hanno un consumo annuo inferiore ai 60 mc è inoltre previsto uno sconto, inerente la quota fissa acquedotto, pari a 5 euro all’anno. Saranno soggetti a medesima struttura tariffaria i nuclei familiari costituiti da 8 o più componenti. 

Acqua: Rossi, torni pubblica in Toscana con società in house quotata

Tornare a una gestione pubblica dell’acqua non solo a Firenze, dove si avvicina (2021) la scadenza della convenzione del gestore Publiacqua, ma in tutta la Toscana “con una società in house che si quoti in borsa, garantendo la massima efficienza”.

E’ l’idea lanciata dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi in un’intervista sulla su un quotidiano locale dove, nei giorni scorsi, a ipotizzare un ritorno al pubblico era stato il sindaco Dario Nardella dopo la vicenda di Luca Lanzalone, ormai ex presidente di Acea che controlla il 75% di Publiacqua.
Rossi ricorda che già nel 2011 i cittadini toscani, con un referendum, si erano espressi a favore della gestione pubblica.”La nostra regione – aggiunge Rossi -, diversamente da quello che molti dicono, ha un sistema del servizio idrico integrato
fra i più solidi e affidabili del Paese, economicamente sano” dove “la gestione mista” ha permesso “di realizzare in questianni forti investimenti”.

Con un ritorno al pubblico, secondo il governatore, si potrebbero però, “recuperare i soldi che vanno ai partner privati. Si parla di 15 milioni di euro l’anno”. Soldi che
potrebbero permettere nuovi investimenti, anche per far diminuire le tariffe. “Certo ci sarebbe un impegno economico iniziale per liquidare i soci”, prosegue Rossi, ma la Regione
“può dare una mano attraverso fidejussioni”. Nessun rischio, secondo il presidente, di tornare a ‘carrozzoni’, perché la quotazione in borsa sarebbe “a garanzia di una vera capacità distare sul mercato”. Per Rossi la scadenza della convenzione di
Publiacqua potrebbe essere l’occasione per innescare una “modifica a catena” di tutte le società.

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