Ciatti, medico legale: “Morto per edema dopo calcio in testa”

Il medico legale Matteo Polacco, consulente della Procura capitolina, nel processo a carico del cittadino ceceno Rassoul Bissoultanov, accusato di omicidio volontario, ha affermato che Niccolò Ciatti è morto per un “trauma causato da un violento calcio alla testa che ha provocato un edema cerebrale”.

Ciatti venne ucciso con pugni e calci l’11 agosto del 2017 fuori ad una discoteca di Lloret de Mar in Spagna. Per questa vicenda Bissoultanov, attualmente latitante, è già stato condannato dal tribunale di Girona a 15 anni di carcere. Nel corso del suo esame il consulente ha spiegato che sul corpo del ventenne toscano sono state individuate “contusioni riconducibili ad una aggressione. Il calcio lo ha raggiunto alla parte destra del capo – ha aggiunto Polacco -. Ecchimosi erano presenti anche sull’avambraccio destro e sulla mano sinistra”.

Agli atti dell’indagine capitolina è finita anche una lettera di “scuse” che il 3 novembre del 2017 l’imputato inviò alla famiglia di Ciatti. “Desidero dal più profondo del mio cuore esprimervi le mie più sentite condoglianze – è detto nella
lettera-. Vi chiedo di voler comprendere il mio dolore per quanto accaduto, ma davvero non ho mai desiderato quanto verificatosi e affermo che si è trattato di una disgrazia. Desidero che siate pienamente convinti che anch’io soffro. Comprendo che sarà difficile per voi perdonarmi, ma insisto nel porgervi le mie più sincere condoglianze; io non volevo fare del male al vostro familiare”.

Consip: Procura chiede archiviazione Renzi padre

La Procura di Roma ha chiuso le indagini sul caso Consip. Chiesta l’archiviazione per Tiziano Renzi, padre dell’ex presidente del Consiglio, accusato di traffico d’influenze in uno dei filoni dell’inchiesta

Rischiano di finire a processo l’ex ministro dello Sport Lotti (favoreggiamento), l’ex comandante generale dei carabinieri, Del Sette (rivelazione del segreto d’ufficio) e il generale dell’Arma Saltalamacchia (favoreggiamento), l’imprenditore Russo (millantato credito), Vannoni (favoreggiamento). Per rivelazione segreto e falso, l’ex maggiore del Noe, Scafarto. Per quest’ultimo c’è anche l’accusa di depistaggio assieme all’ex colonnello dell’Arma, Sessa.

Nella richiesta di archiviazione per Renzi, in base a quanto si apprende, non si ipotizza più il reato di traffico di influenze illecite ma millantato credito. Nel motivare la decisione i pm sostengono che il padre dell’ex presidente del Consiglio non ha avuto un ruolo attivo nei fatti oggetto d’inchiesta emersi anche dalle intercettazioni telefoniche. Per gli inquirenti, tuttavia, Renzi senior, nel corso dell’interrogatorio tenuto a piazzale Clodio nel febbraio del 2017 da indagato e quindi con facoltà di non dire la verità, ha fornito una ricostruzione “largamente inattendibile”.

Nei confronti di Renzi non sono, comunque, emersi elementi sufficienti a dimostrare la conoscenza e partecipazione da parte sua dell’attività illecita dell’imprenditore Carlo Russo.
Renzi,infine, secondo quanto accertato dai magistrati romani, ha effettivamente incontrato l’imprenditore Alfredo Romeo ma nel 2015 a Firenze, un periodo ritenuto temporalmente troppo lontano rispetto al cuore della vicenda.

Così, in una nota, il legale di Tiziano Renzi, Federico Bagattini:”Questi ultimi giorni hanno dimostrato che il tempo è galantuomo, prima il riconoscimento del risarcimento nel danno a titolo di diffamazione, ora la richiesta di archiviazione del procedimento così detto ‘Consip’.  Alla soddisfazione professionale per l’esito, del resto ancora da confermare trattandosi solo di richiesta di archiviazione, si unisce quella personale da parte del dottor Tiziano Renzi, che risulta, tuttavia, menomata dalla considerazione che la campagna subita negli ultimi due anni abbia prodotto gravi e irreversibili danni sul piano personale, familiare ed economico”.

La Procura di Roma, oltre a quella di Tiziano Renzi, ha chiesto di archiviare la posizioni dall’ex parlamentare del Pdl Italo Bocchino e dell’imprenditore napoletano Alfredo Romeo, indagati per traffico di influenze. I magistrati hanno, inoltre, chiesto al gip di fare cadere le accuse per l’ex ad di Consip Domenico Casalino, per l’ex dirigente Francesco Licci e per l’ex ad di Grandi Stazioni Silvio Gizzi, cui era inizialmente contestata la turbativa d’asta. Richiesta di archiviazione anche per l’ex presidente di Consip, Luigi Ferrara, accusato di false dichiarazioni al pm.

Commentando la richiesta di archiviazione della Procura di Roma per Tiziano Renzi sul caso Consip è intervenuto sulla sua pagina Facebook il capogruppo del Pd a Palazzo Madama Andrea Marcucci:

“Mesi e mesi di titoli giornalistici, di attacchi dei 5 stelle, di ironie dei compagni di strada, mesi e mesi di ricostruzioni false, di accuse inventate, manipolate, distorte.Poi arriva l’archiviazione della Procura di Roma per Tiziano Renzi. Prima di lui, sono tante tantissime le vittime dell’uso politico della giustizia. Indagate, infangate, e poi assolte o archiviate.Qualcuno le risarcirà? Arriveranno le scuse di Marco Travaglio e di Luigi Di Maio?”.

Ingegnere scomparso in Africa: familiari ricevuti dal prefetto di Pisa

I familiari di Fulgencio Obiang Esono, ingegnere scomparso da oltre 15 giorni in Africa, sono stati ricevuti stamani dal prefetto di Pisa Angela Pagliuca per chiedere aiuto alle istituzioni italiane

Insieme alla sorella e alla nipote all’incontro con il prefetto hanno partecipato anche il legale della famiglia, Corrada Giammarinaro, e l’associazione unità migranti di Pisa.

“Il prefetto – ha sottolineato Giammarinaro – ci ha assicurato la massima attenzione sulla vicenda e il pieno sostegno alla famiglia. Abbiamo appreso da una fonte attendibile, che per ragioni di sicurezza per ora preferiamo tenere celata, che Fulgencio è stato attirato con un pretesto in Africa e imprigionato in Guinea. Non sappiamo però quali siano gli eventuali reati che gli vengono contestati. La famiglia ha presentato denuncia di scomparsa nei giorni scorsi e ora il caso è di competenza della procura di Roma, allo stesso tempo abbiamo informato anche il ministero degli Esteri e la Farnesina sta già seguendo il caso”.

Il timore dei familiari è che Obiang Esono sia stato “rapito” in Togo dal regime della Guinea equatoriale, che ha sempre osteggiato politicamente, e poi rinchiuso nella prigione Black Beach, considerata, scrive l’unità migranti pisana in una lettera consegnata al prefetto, “la più disumana al mondo”.

“Siamo disperati – aggiunge la sorella dell’ingegnere, Maria Clara – e chiediamo l’aiuto dell’Italia e delle istituzioni per far tornare a casa mio fratello. Da settimane non abbiamo più notizie di lui e siamo terrorizzati”.

“La notizia del rapimento e dell’incarcerazione operata nella capitale del Togo, Lome, da emissari del regime dittatoriale di Teodoro Obiang Nguema Mbasogo (presidente della Guinea equatoriale) – si legge nella lettera consegnata al prefetto – ha gettato la famiglia di Fulgencio, l’associazione unità migranti di Pisa (della quale fu membro fondatore e segretario) e tutti i suoi amici nell’angoscia e nella paura per la sua sopravvivenza, dato l’operato repressivo e omicida del regime che lo ha relegato nell’orribile prigione denominata Black Beach, che è considerata la più disumana al mondo”. Chiediamo un intervento verso le competenti istituzioni nazionali ed estere affinché venga rapidamente liberato e restituito agli affetti della sua famiglia. Il suo rapimento è stato effettuato il 18 settembre scorso e sono quindi già passati molti giorni che ci fanno fortemente temere per la sua incolumità”.

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