Omicidio Massa: il padre aveva rimproverato il figlio

Ci sarebbe un rimprovero del padre rivolto al figlio, e non accettato da questo, per il bagno sporco come motivo scatenante dell’omicidio familiare avvenuto, al culmine di una lite, in un condominio di Montignoso (Massa Carrara)

E’ quanto ricostruiscono, al momento, gli inquirenti della Procura di Massa nelle ore successive alla cattura del 26enne parricida, Moassin Buden, 26 anni, in fuga nella notte fino all’arresto a una decina di chilometri da casa nel primo pomeriggio.

L’ assassino si era rifugiato in un edificio abbandonato in località Poveromo, dove successivamente i carabinieri lo hanno individuato grazie all’impiego di cani molecolari, che hanno seguito le tracce di sangue, dato che il 26enne era rimasto a sua volta ferito nello scontro col padre, e all’esame delle celle telefoniche.

Non è il primo litigio, venuto a conoscenza dagli investigatori, avvenuto nella famiglia, originaria del Nord Africa; ci sarebbero già state, inoltre, delle querele fra i due familiari. Ieri sera la lite sarebbe dovuta a un motivo futile, un rimprovero del padre, Abdel Buden, 60 anni, commerciante, per il bagno lasciato sporco. Lo scontro fra padre e figlio sarebbe poi proseguito fuori dall’appartamento, nel cortile dello stabile.

Ai carabinieri, Moassin Buden avrebbe detto di essersi dovuto difendere dal padre: durante la lite il giovane ha colpito il genitore con una lama, ma nella colluttazione è stato usato anche un martello, trovato sporco di sangue e sequestrato; in seguito il figlio, con ferite, è scappato in bicicletta ed è rimasto nascosto fino a quando è stato trovato nel primo pomeriggio. Una volta scovato dai carabinieri non avrebbe opposto resistenza; adesso è in carcere a Massa.

Appalti: dirigente Comune Carrara interdetto da pubblici uffici

Il dirigente era indagato dalla procura di Massa per truffa aggravata allo Stato, abuso d’ufficio, turbativa degli incarti e falso in atto pubblico. Coinvolti anche 3 imprenditori edili negli appalti.

Le indagini, coordinate dal pm Alberto Dello Iacono ed iniziate nel 2014, riguardano in particolare gare di appalto per realizzare due uffici informazioni (un ufficio di accoglienza e informazione a Tarnone, alle cave di marmo, e un ufficio informazione, accoglienza e ristoro alla periferia di Carrara). La misura cautelare è stata eseguita l’1 febbraio dalla guardia di finanza di Massa Carrara.

Il dirigente, secondo la procura, in un caso “indusse la giunta comunale a deliberare per suddividere i lavori in due lotti facendo quindi vincere le gare d’appalto a due imprese amiche” (come accertato dalle indagini delle Fiamme gialle il frazionamento degli appalti non era necessario ma soltanto strumentale a prolungare i lavori ed ottenere più denaro).

Nell’altro “al termine dei primi lavori, svolti regolarmente da un’impresa estranea alla vicenda, riusciva a far emettere dalla giunta una nuova delibera per appaltare nuovamente i lavori facendo risultare che vi era necessità di ulteriori opere per poi alterarne il regolare svolgimento e favorire due imprenditori. Poi giustificava il ritardo dei lavoro attestando falsamente che vi erano condizioni meteorologiche sfavorevoli.” Inoltre, continua la nota, l’azienda ‘amica’ avrebbe pure ricevuto un “contributo di 40.000 euro di fondi regionali per attività di smaltimento dei rifiuti e degli inerti che in realtà spettavano alla ditta dell’appaltante”.

Contestata anche la concussione a danno del gestore di un luna park a Marina di Carrara. Al dirigente, infatti, il pm contesta la concussione perché avrebbe chiesto al gestore favori pecuniari senza i quali avrebbe ostacolato il rilascio di licenze di installazione delle giostre.

Inchiesta assenteismo Massa, Bucci (Fp-Cisl): ”Serve massimo rigore e trasparenza”

Il segretario toscano della Funzione Pubblica Cisl, Bucci: “Se i casi di assenteismo saranno confermati si tratta di comportamenti non accettabili, né tollerabili, che danneggiano i cittadini, ma anche la gran parte onesta dei lavoratori pubblici”.

“Rigore e trasparenza, su una vicenda che deve trovare chiarezza nel più breve tempo possibile, nell’interesse dei cittadini e degli stessi lavoratori onesti del settore pubblico.” E’ la richiesta del segretario generale della Funzione Pubblica Cisl della Toscana, Marco Bucci, a proposito dell’inchiesta della Procura di Massa su presunti casi di assenteismo di dipendenti della Provincia di Massa Carrara e del Genio civile.

“Aspettiamo gli esiti dell’indagine in corso, con la massima fiducia nella magistratura – aggiunge Bucci-. Si tratta, se verranno confermati, di comportamenti non accettabili, né tollerabili. La nostra posizione è sempre stata chiara nel condannare comportamenti di questo tipo, che danneggiano gravemente i cittadini e la grande maggioranza dei lavoratori pubblici che con dedizione e responsabilità svolgono il proprio servizio.”

“Verificheremo – conclude il segretario Fp-Cisl – che tra gli indagati non ci siano nostri iscritti. Se così dovesse essere non esiteremmo un istante a sospenderli in via cautelativa, attendendo ovviamente l’esito della vicenda giudiziaria per eventuali ulteriori provvedimenti.”

 

Exit mobile version