“Il viadotto sta crollando”: Anas chiude E45 in zona Pieve Santo Stefano

Anas (Gruppo FS Italiane) a partire dalle ore 14.00, ha dato avvio alle operazioni di chiusura della strada statale 3bis “Tiberina” (E45), in entrambe le direzioni, tra gli svincoli di Canili e Valsavignone, in corrispondenza del confine tra le province di Arezzo e Forlì Cesena, a seguito del sequestro preventivo del viadotto “Puleto” nel comune di Pieve Santo Stefano, disposto su ordine della Procura della Repubblica di Arezzo.

Al momento la situazione  sull’E45 sarebbe regolare. E l’Anas spiega che: “Il viadotto Puleto presenta alcuni ammaloramenti nel sistema di appoggio, nei giunti e nei cordoli laterali e un degrado superficiale sulle pile e le spalle, che tuttavia non ne pregiudicano la transitabilità e allo scopo di ripristinare gli elementi strutturali ammalorati Anas nei mesi scorsi ha progettato e appaltato un intervento di manutenzione straordinaria per l’adeguamento sismico e strutturale del valore di circa 2,5 milioni di euro, i lavori sono stati consegnati a dicembre e le attività di cantierizzazione per l’avvio dei lavori sono già in corso”.

Il provvedimento di chiusura del viadotto  è stato richiesto dal procuratore di Arezzo Roberto Rossi nell’ambito dell’inchiesta sul cedimento di una piazzola della stessa E45 avvenuto l’11 febbraio scorso: secondo una commissione di tecnici incaricata dal pm, il viadotto sarebbe a rischio collasso. Il sequestro è stato notificato stamani dai Cc ed è in corso di esecuzione.L’esito dell’accertamento tecnico disposto dalla procura di Arezzo sul viadotto Puleto dell’E45 ha portato ad “accertare una situazione critica sotto molti aspetti, situazione che a detta consulenti poteva comportare un rischio collasso dell’intera struttura. Sulla base di questa informativa abbiamo chiesto al gip un sequestro preventivo del viadotto”. Lo ha detto il procuratore capo di Arezzo Roberto Rossi.
“Ci rendiamo assolutamente conto del gravissimo disagio che questo provvedimento comporterà a cittadini e automobilisti – ha aggiunto -, non di meno abbiamo ritenuto che esigenze di tutela della sicurezza e dell’incolumità dovessero prevalere su ogni altra considerazione”. “Confidiamo – ha concluso Rossi – che la situazione possa essere ricondotta in termini di sicurezza quanto prima”, che quindi “quanto prima possa essere riattivata la circolazione su quel tratto di strada”, ma “questo ovviamente non dipende da questo ufficio”.

Anas spiega, inoltre, che il viadotto è “sotto monitoraggio da tempo” e le indagini e gli studi effettuati “saranno forniti alla procura di Arezzo, al fine di valutare una possibile riapertura dell’opera, eventualmente con limitazioni al traffico”

In seguito alla chiusura del viadotto Puleto sulla E45, posto sotto sequestro preventivo, nel comune di Pieve Santo Stefano (Arezzo), non essendo presente una viabilità locale nel tratto di valico interdetto la viabilità alternativa per le lunghe percorrenze sulla direttrice Orte-Cesena è costituita dalle autostrade A1 e A14. Sulla E45 l’ultima uscita utile per chi viaggia in direzione sud è allo svincolo di Verghereto mentre per chi viaggia in direzione nord è allo svincolo di Valsavignone. Lo rende noto l’Anas spiegando, in una nota, che i percorsi alternativi sono stati individuati di concerto con tutti gli enti competenti riuniti presso la prefettura di Arezzo. Anas ricorda che per i veicoli in transito sulla E45 in direzione Cesena l’autostrada A1 è raggiungibile da Perugia tramite il raccordo Perugia-Bettolle in direzione Firenze e da Sansepolcro (Arezzo) tramite la Ss73 con uscita allo svincolo di Sansepolcro sud in direzione Arezzo. L’autostrada A14 è raggiungibile da Perugia tramite la direttrice Perugia-Ancona con uscita allo svincolo ‘Ancona-Valfabbrica’ e da Umbertide con uscita allo svincolo Gubbio-Umbertide. In alternativa è inoltre possibile uscire allo svincolo di Umbertide-Gubbio e proseguire verso Fano. Il traffico che proviene da Orte può inoltre percorrere la statale 675 fino a Terni, proseguire sulla Flaminia fino a Foligno e raggiungere la A14 tramite la direttrice Foligno-Civitanova Marche

Il Ministro Toninelli, fanno sapere dal ministero,  sta seguendo con attenzione la gestione della chiusura della strada statale. “Al ministero risulta che il viadotto fosse sotto monitoraggio da parte di Anas, non a caso i lavori di manutenzione sono stati già programmati e avviati a dicembre. La società delle strade – sottolinea il Mit – sta verificando con i periti della Procura la possibilità di riaprire alla circolazione l’infrastruttura, con limitazioni al traffico, ed è già impegnata sui percorsi alternativi per alleviare in questa fase i disagi alla circolazione”.“La sicurezza delle nostre reti viarie rimane una priorità assoluta del Governo”, concludeil Ministero.

Il servizio di Lorenzo Braccini.

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Arezzo: sgominata organizzazione criminale dedita all’evasione fiscale e riciclaggio

Guardia di Finanza Arezzo, sgominata un’organizzazione criminale operante nel Valdarno, dedita all’evasione fiscale e riciclaggio. Trenta le persone indagate, oltre 30 i milioni di euro occultati al fisco

Si sono concluse nei giorni scorsi complesse ed articolate indagini di polizia giudiziaria, dirette dalla Procura della Repubblica di Arezzo e coordinate dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Arezzo, nei confronti di un’organizzazione criminale, avente base nel Valdarno, ed operante tra la Toscana, Lombardia, Veneto, Lazio e Campania, dedita al riciclaggio di denaro ed all’emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.

I finanzieri della Compagnia di San Giovanni Valdarno, che hanno condotto l’attività, anche con l’ausilio di indagini tecniche, hanno così posto fine ad un vorticoso giro di fatture false che hanno permesso all’organizzazione di occultare al Fisco oltre 30 milioni di euro.

Tutto trae origine dallo sviluppo di segnalazioni per operazioni sospette che riguardavano un imprenditore di origini campane, residente da tempo nel territorio del Valdarno. I finanzieri, analizzando i conti correnti, sia personali che delle aziende edili allo stesso riconducibili, hanno potuto così ricostruire un intreccio economico-finanziario tra plurime società, alcune realmente esistenti ed aventi operatività nel territorio nazionale, altre, invece, meramente cartiere, intestate a prestanomi, senza alcuna struttura organizzativa, create con lo scopo di emettere sistematicamente fatture per operazioni inesistenti, anche per ingenti importi che venivano poi utilizzate da aziende in difficoltà, in cerca di liquidità.

Complessivamente sono 24 le perquisizioni domiciliari, locali e personali eseguite in più regioni, oltre 30 milioni di euro evasi al fisco e 30 le persone denunciate, a vario titolo, all’Autorità Giudiziaria per reati fiscali e societari, esercizio abusivo dell’attività finanziaria e bancarotta fraudolenta. Coinvolti anche due commercialisti, residenti anch’essi in Campania, che procacciavano le imprese in difficoltà economica.

Nel corso dell’indagine sono state rilevate, altresì, plurime violazioni alla normativa antiriciclaggio, in odine alle movimentazioni di denaro contante al di sopra della soglia consentita, nonché il coinvolgimento di un funzionario di banca che ha omesso le previste comunicazioni obbligatorie ai sensi del D.Lgs 231/2007.

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